“Speciale Serie A”, puntata numero 17: il Rugby Vicenza

Un club con 14 squadre minirugby e dove è di casa un certo Tommy Allan…

rangers rugby vicenza

Altra sosta veneta dello speciale dedicato alla Serie A. Dentro i campi del Rugby Vicenza.

 

Un po’ di storia
E’ cominciato tutto dal Quartiere Ferrovieri, in un campetto da calcio senza erba che sembrava più il piazzale di una fonderia che un campo sportivo, ma dotato di una piccola tribuna in legno. Là nel 1974 è ripartito il Rugby Vicenza e non si è più fermato. Ripartito perché c’era già stata qualche esperienza, un lontano esordio negli anni 30, poi una nuova esperienza nel 1957, qualche sconfitta clamorosa, un passaggio al rugby a 13 con conseguente squalifica FIR, e tutti a casa. Fino al 1974.
Un paio di anni ai Ferrovieri, poi grazie alla partecipazione in squadra di alcuni militari e ufficiali dell’aeronautica prende vita l’impianto di via San Antonino, in zona demanio militare. Il manto erboso è poco diverso dalla campagna circostante, diciamo “al naturale”, le porte un po’ storte, ma è il primo campo da rugby vero a Vicenza.
Lo sponsor indimenticato di questa società è ZUGI, un calzaturificio famoso per le zeppe, e questo nome è rimasto storico, tanto che alcuni pensavano che noi giocassimo a “Zugi”, tanto era sconosciuto il rugby in città.
Subito dopo al campo realizziamo la tribuna, accatastata come “ritrovamento della ronda notturna” visto che eravamo in terreno demaniale e prossimi al vincolo aeroportuale, anche se di aerei se ne vedevano pochi. Però una volta durante una partita un paracadutista in esercitazione atterrò sul nostro campo, partita interrotta per invasione, e recuperare i palloni che andavano di là della rete non è mai stato semplice, tra filo spinato che li bucava , guardie armate e burocrazia per accedere.
Nel 1980 viene realizzato il club, grazie al recupero di un prefabbricato dismesso dopo la ricostruzione post terremoto in Friuli, prendeva così forma un vero impianto sportivo con ulteriori spogliatoi e un campo di allenamento realizzato con una semplice spianata del terreno. Sarà per questo che in inverno assumeva una colorazione, una consistenza ed un sapore inequivocabile: fango!
Tutto spartano, ma era casa nostra e tutto costruito da noi direttamente. Era nata quella strana cosa che porterà poi innumerevoli discussioni in famiglia, la famosa frase “vado al campo” equivaleva ad una separazione dagli “affetti” famigliari senza ordine logico né limite di durata, ma lavoro garantito per tutti. La squadra senior milita in serie C, ma per alcuni anni partecipiamo anche al campionato riserve, iniziano le giovanili in alcuni anni riportando buoni risultati, qualche esperienza anche di minirugby,compreso un torneo Topolino all’epoca a Roma,ma niente è facile data la mancanza di tradizione rugbystica in città, e poca attrattiva come spettacolo sportivo.
In tribuna c’è un bel giro di morose, stufe di guardare la squadra che naviga sempre in serie C, si mettono a giocare loro, reclutando amiche e parenti, molte le sorelle che ne fanno parte. Ghirardini, Burato, Barbato, Berlato tra queste. Poi Antonella, Cristiana, Manuela, Susanna, Martina,Serena e Stefania…sono decise e agguerrite, per alcuni anni lo scudetto femminile sarà cosa privata tra loro e la Benetton, anche se le trevisane prevalgono. Le due formazioni vanno a costituire la gran parte della nazionale, una decina le biancorosse convocate in più occasioni, poi un po’ alla volta il movimento si spegne, alcune traslocano a Padova. Delle fondatrici alcune sono ancora in società o dintorni, chi allena, chi è moglie, chi mamma.
A quei tempi c’era pure la squadra dell’Aeronautica, a rimpolpare la rosa stabile di ufficiali e sottufficiali ovviamente militari di leva, così molti di noi hanno potuto fare il servizio militare vicino a casa, e ovviamente in campo i gradi non esistevano più, capitano a parte, (ovviamente della squadra).
I derby con Vicenza comunque spesso finivano in rissa, da vero derby dell’epoca, ma senza eccessiva cattiveria, faceva parte del gioco. Tutt’ora alcuni ex aviatori sono in tribuna, come genitori o tifosi. Poi un periodo buio, una fusione con il Titanus Thiene porta una promozione prima in B poi in A2 per un paio di anni,nonostante i risultati , qualche grosso nome tipo Kirwan e De Marco e due squadre senior il vivaio non decolla e a Vicenza il rugby rischia di scomparire.
Nel 1993 viene fondata l’Amatori Rugby Vicenza, nasce il progetto legato al rugby mini e giovanile, alla propaganda diffusa nelle scuole, la fiammella rimasta accesa tra mille difficoltà consente una ripresa, una squadra senior era rimasta comunque attiva, riparte una giovanile con Canova, Fantelli e Gobbato e Alì tengono viva la società .
Negli anni 2000 un nutrito gruppo di ex giocatori porta i figli a giocare e si mette a disposizione,è una nuova generazione, il gruppo rapidamente si allarga e forma una attività mini completa, bacino per le successive giovanili.
Angelo Gobbato dopo lunga malattia ( la sua sfida con gli All Blaks) ci lascia nel 2003, gli regaliamo un Natale festeggiato con una cena e una sala piena di genitori e ragazzini come aveva sempre sognato fin dal 1974. Appena in tempo.
Lo storico impianto di via San Antonino prende il suo nome, qualcuno di noi prende un impegno morale per proseguire a qualunque costo nella sua via. Nasce un terzo campo, sempre improvvisato, per ospitare il Vicenza si Mischia, che diventa poi un torneo mini a dodici squadre, ma arriva la doccia fredda del progetto militare USA sopra la nostra area e il conseguente minacciato sfratto.
Ma ormai la realtà è consolidata, molte le famiglie e le persone importanti coinvolte, l’Amministrazione Comunale non può non risolvere il problema, l’impegno come progettisti, organizzatori, direttore lavori sempre con il volontariato interno viene assolto, Sarracco riesce ad ottenere anche un finanziamento regionale e dopo 8 anni dal primo allarme il nuovo impianto è pronto, “una meta segnata”, raggiunta con il sacrificio di tante persone come ogni partita di rugby impone.
Intanto qualche altra meta è stata segnata, nel 2007 il mini fa doppietta al Topolino con l’under 7 e la 9, doppietta ripetuta nel 2010 con la under 10 e 14, intervallata da un’altra vittoria under 7 nel 2008. Per alcuni ragazzini è il terzo trionfo, avendo esordito vittoriosi nel 2004 con una under 7 mista con C’èl’este.
La società diventa Rangers rugby Vicenza, il gruppo Battistolli di vigilanza e trasporto valori non solo è main sponsor, ma sempre nella politica di coinvolgimento Luigi Battistolli entra nel direttivo e parte attiva dell’organizzazione, condividendo principi, sforzi, passione per lo sport ed impegno personale. Una doppietta riesce anche ai senior, con una promozione in serie B nel 2011 seguita dal passaggio in A l’anno successivo. In realtà è l’intera società ad essere promossa in A, dal più piccolo under 6 al “meno giovane” del gruppo Olds, i veterani dei Quatro Gati guidati da Segalla, Lanaro e Desiderà, perché tutti non sono solo necessari, sono indispensabili.
Con la promozione arriva l’inaugurazione del primo stadio Comunale di Rugby, il BPVI Arena. Mai avremmo pensato di inaugurarlo in serie A, ci sono voluti 38 anni di attività sportiva “fai da te”, ma è solo un inizio, manca il campo di allenamento, la vecchia sede ci vede effettivamente sfrattati, manca il club, la palestra, siamo tra le erbacce incolte. Però per la prima volta abbiamo docce calde, l’infermeria, e pure gli arbitri sono alloggiati decorosamente. Le Acca svettano verso il cielo con lo sfondo dei Colli Berici , diritte,parco Retrone affianca lo stadio, il campo resta inviolato per l’intera prima stagione in serie A, salvezza tranquilla. Ma gli allenamenti sono tutti stipati in un unico impianto improvvisato, senza pali o un minimo di club, al Bpvi Arena la cucina è improvvisata, alcune giovanili vanno a giocare a Thiene al vecchio campo del Titanus.
La storia recente ci vede per il quarto anno consecutivo in serie A, una serie A ora unificata e con trasferte comode, ma di livello ancor più alto, la under 18 ha sfiorato la promozione in Elite, il mini è consolidato anche se molto variabile, la femminile per molti anni guidata con passione ed impegno da Sandon milita nella Coppa Italia in versione seven , l’anno scorso a Parma in finale conclude al secondo posto nazionale il campionato, ed è ora affidata a Barbara Barban e Zarantonello.
Non abbiamo mai fermato il nostro impegno, parte un appalto per il completamento del campo di allenamento, lo progettiamo in erba sintetica, i fari di illuminazione li avevamo già messi lì, sul campo incolto, perché dovevamo arrivare almeno a costruire un secondo campo, i dreni erano già predisposti. I lavori del manto finale sono già iniziati. E il vecchio impianto di Via San Antonino, il Gobbato? Impossibile abbandonarlo, sventrato dalle opere di bonifica bellica, precluso all’accesso per tre anni , è stato risagomato e seminato quest’anno, mancano i fari e la ristrutturazione delle tribune,svaligiate da vandali e ammuffite dall’umidità, degli spogliatoi e del club, la cucina l’hanno rubata,ma ora possiamo rientrare, almeno a lavorare. Come una volta, come sempre, perché un quintae in diese i xe diese chili a testa, diceva Angelo e sta scritto sulla nostra carta intestata. E anche se non è un quintale ma molto più, è pur vero che siamo ben più di dieci. A primavera 2016 sarà riaperto, pronto per allenamenti e per le partite delle giovanili che non ci stanno al Bpvi Arena, per i concentramenti della femminile ora quasi sempre in trasferta come quelli del mini, per i tornei scolastici che vedono centinaia di ragazzi in campo, maschi e femmine,per il torneo olds “aio oio e baccalà”, per avere di nuovo il club aperto,luogo di incontro e di scambio,di serate ed incontri, per riavere casa nostra.

 

Bacino di riferimento
Il bacino di riferimento è praticamente tutto locale, con qualche rinforzo dopo la promozione in B e quindi in A proveniente da Padova o Verona, e qualche atleta della provincia che ha cominciato a giocare nelle vicine società di Valchiampo, Valdagno (ora Rav) e Bassano. A colmare qualche lacuna e dare consistenza al gioco ed entusiasmo ai ragazzi solitamente arriva un ragazzo straniero, nessuno finora rimasto per più di un anno o di importanza fondamentale, ma generalmente positivi come inserimento, e utilizzati anche per la propaganda scolastica.
Propaganda che viene svolta a livello provinciale, anche in accordo con le altre società della provincia tramite la Scuola Rugby Palladio, sotto la direzione di Andrea Zuliani 20 istruttori coinvolti,e si pone come obiettivo la più ampia diffusione e conoscenza dello sport, di trasmissione di una politica di coinvolgimento delle famiglie,non una mera ricerca di nuovi atleti. La prospettiva per questo anno prevede la costituzione 5 enti scolastici . In corso una collaborazione con i Leoni del Nord Est di Lonigo e con Aries Rugby di Sovizzo. Attivo da quest’anno anche un centro di motricità Rugbytots con Alessandro Furegon.

 

Giocatori e allenatori celebri
A parte l’impegno costante dei soliti irriducibili, in primis ex giocatori e allenatori come Augusto Fantelli, Giovanni Alì e Sante Sarracco, resta il ricordo del vero fondatore e pilastro della società, Angelo Gobbato, al suo ricordo è intitolato il campo storico. Presente sin dalle prime apparizioni del rugby a Vicenza è attuale presidente onorario è Silvio Marchetto.
Nei tempi recenti per sopperire a scarsa esperienza di alto livello la società è ricorsa alla collaborazione prima di Giorgio Menapace, poi di Roberto Rampazzo tuttora allenatore dei senior e quindi di Fabio Coppo, direttore tecnico e sportivo , persone con un passato importante nel rugby veneto e nazionale, tutti di formazione padovana.
Capitano della prima squadra a Vicenza ormai da 5 anni resta Bruno Doglioli, giocatore italo argentino di carisma e di importante passato al Petrarca prima e Verona poi. Ha fatto parte anche della nazionale giovanile italiana.
Tra i giocatori che hanno lasciato Vicenza per approdare alla massima serie nella storia del rugby vicentino ricordiamo Luigi Mezzalira, purtroppo non più tra noi, nella rosa del Sanson Rovigo e famoso per la “spallata su calcio d’inizio” che allora si poteva fare ed era possibile grazie ad uno scatto breve di tutto rispetto per un pilone massiccio come era Gigi.
Arrivato poi a Vicenza negli anni ’80 un ragazzo ventenne sudafricano,per tutti semplicemente Willy; dopo qualche anno a Vicenza, poi confluito nel Titanus e quindi passato al Petrarca, sposa Paola Berlato, mediano di mischia del Vicenza e della nazionale femminile. Di cognome Allan, sono i genitori di Tommaso, attuale mediano di apertura della nazionale italiana, e quando hanno occasione di tornare a Vicenza passano per un saluto,Tommaso una volta è venuto a provare i calci e insegnare ai ragazzi, Willy anche a seguire la fornitura del manto sintetico, che è il suo lavoro.
Tra gli storici allenatori di casa ed ex giocatori vanno ricordati Gianni Canova, mancato lo scorso anno, Mirko Crestani, Stefano Cipriani tecnico della promozione in B e poi in A, i tecnici attuali Gianni Serventi, i fratelli Giuseppe e Cleto Meneghello in ambito giovanile, con Carlo Zambonin e Gianni Fiorin.
Tra i giocatori passati per Vicenza anche alcune “bandiere” del Petrarca, Elio Michelon e Beppe Artuso su tutti,uno ricordato per un gioco al piede potente e millemetrico, l’altro per essere stato un grande capitano, come tecnico Savino Colombini.

 

Obiettivi Prima Squadra 2015/16
In questi anni di grande rinnovamento delle strutture è innegabile la necessità di mantenere un grande seguito locale grazie ad un bacino di famiglie coinvolte ampio e coinvolto. Le difficoltà logistiche di campi improvvisati e sparsi nel territorio e la mancanza di un luogo di riferimento assoluto come la vecchia club house, unita alla necessità di numerose trasferte per il minirugby rispetto ad impegni casalinghi ci ha messo a dura prova, ma ora siamo alla fase finale di ristrutturazione degli impianti. O quasi, che i lavori non hanno mai fine.
Fondamentale per avere attenzione dei media e sempre più persone coinvolte come sponsor, spettatori, simpatizzanti o collaboratori è il mantenimento della categoria della prima squadra, almeno fino a quando i giocatori più anziani e le nuove leve saranno di questo livello, visti i risultati ottenuti in questi ultimi anni anche dalle giovanili.
Obiettivo non secondario è mantenere la possibilità di un buon livello di gioco anche per la seconda squadra, attualmente in C1, serbatoio di giocatori pronti per far parte della prima squadra se necessario, che siano giovani o meno giovani ma con la voglia di restare nel gruppo e nella società, e lo sviluppo del rugby giovanile di buon livello quale bacino per le squadre senior, del minirugby per continuità di sviluppo e coinvolgimento di famiglie e collaboratori in ogni ruolo, dirigenziale,tecnico, economico,organizzativo. Anche semplici spettatori in tribuna, ma corretti.

 

Rosa squadra serie A
Avanti: Pogni, Furegon, Cenghialta, Dal Martello, Messina, Toffanin, Berton, Fracca, Nicoli, Meggiolaro, Santinello, Stanica,Pelizzari, Peron, Piantella, Torregiani.
Trequarti: Bonuomo, Marchiori, Boscolo,Herbert, Tonello, Biasiolo, Cielo, Gastaldo,De Toni, Del Bubba, Savio, Montenegro,Antonello, Meneghello,  Doglioli.

 

Puntate precedentiReggio Emilia, Unione Rugby Capitolina, Pro Recco, Gran Sasso, Cus Torino,Valpolicella, Udine, Colorno, Primavera, Casale, Tarvisium, Cus Roma, Junior Brescia, Cus Genova, Paese, Valsugana.

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