Come lavora la Academy under 18 degli Wasps con i propri giovani prospetti
La testa, le mani, i piedi: con Andrea Masi analizziamo la costruzione di un giocatore professionista
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Ecco, bisognerebbe fare di tutto per portare Masi in Italia. U20, accademie, Zebre o anche nazionale.. Spero sia anche nei suoi desideri in futuro
marte OTTIMO POST.
il dott gavazzi speriamo che lo legga e che tragga le dovute riflessioni ed indicazioni.
SPERIMAMO CHE LA FIR LO VADA A PRENDERE A LONDRA E SE LO PORTI IN ITALIA.
@Parvus fatichiamo a capire (ci perdoni il termine ma non riusciamo a trovarne altri) l’ossessività di alcuni suoi post ma ciò che non possiamo proprio accettare è che scriva in maiuscolo. Come le ha già spiegato qualche giorno fa un lettore l’uso delle maiuscole sul web è come urlare ed è quindi poco educato.
fatico anche io redazione a pensare che voi pensiate che sto urlando….
non era mia intenzione urlare….
ve lo garantisco….
lo volevo scrivere in maiuscolo ma non posso se no vi viene immediato rispiegermi che urlavo la mia intenzione di non urlare….
mamma mia come è complicato questo mondo….
Bell’articolo e bellissimo lavoro!
Bella Masò
@redazione
se ne avete l’opportunita’, potreste cortesemente fare anche il punto sulle accademie in Italia?
In particolare, si potrebbe chiedere a chi di competenza perche’ mai nel Top12 non ci sono due accademie di Benetton e Zebre? Qui in Inghilterra tutte le squadre di alto livello hanno una seconda squadra collegata, mentre da noi insistiamo da anni sul sistema permit. Personalmente sarei molto interessato a capire le ragioni per cui il nostro sistema dovrebbe funzionare in modo diverso da quelli anglosassoni, malgrado questi siano oggettivamente piu’ rodati ed efficienti.
ottima richiesta sanfrancesco.
Perché il “nostro” sistema è molto più semplice : una bella riga sul muro a 1.80 d’altezza e chi, a prescindere da skill, doti atletiche e di testa, non la oltrepassa a 16 anni… via!
Sull’efficacia non saprei dire, ma almeno non viene il mal di testa ai formatori…
un grazie alla redazione per il bellissimo articolo.
spero che tutti abbiano letto che masi non li porta a lezione di cinismo!
Il punto non è Masi o non Masi, ma chi dice a Masi cosa fare e quali mezzi gli mette a disposizione. Senza contare tutti quelli che hanno formato i ragazzi prima di arrivare all’Academy.
si giusto… branda
Che meraviglia. Immaginate tutta la crescita mentale e intellettiva che si accompagna a questo sistema.
Da noi ci sono ragazzi che a 17 anni non si sanno nemmeno preparare la borsa da soli, qui si insegna innanzitutto ad essere dei professionisti.