La partnership tra Federazione e URC pronta a continuare, l’importanza dell’accordo per FIR e franchigia
Manca solo l’ufficialità, che verrà data mercoledì 13 dicembre in occasione della conferenza stampa congiunta FIR/Benetton Rugby a Treviso, ma la notizia era nell’aria: Benetton continuerà a rappresentare l’Italia nello United Rugby Championship almeno fino al 2028.
Il precedente accordo risale all’ottobre 2018, quando l’allora PRO 14 e la Federugby estesero la partecipazione all’ex-torneo celtico delle due franchigie italiane (Benetton Treviso e Zebre Parma) fino al 2023. Ma l’importanza del patto non era limitata alla sola partecipazione: fu anche stabilito che, nel giro dei successivi 12 mesi, l’Italia sarebbe diventata partner paritetico della competizione.
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Italia e URC: l’importanza della riconferma dell’accordo per FIR e Benetton Rugby
Un passaggio formale ma importante per capire il perché del sostegno economico della FIR verso le due franchigie. Nel 2020, quando CVC acquistò per circa 138 milioni di sterline il 27% del PRO 14, anche l’Italia poté beneficiarne, con una plusvalenza di circa 14 milioni di euro.
Inoltre le licenze di partecipazione prima al PRO 14 e ora allo United Rugby Championship appartengono alle singole federazioni. Questo significa che, in occasione del nuovo accordo quinquennale (2024-2028) tra FIR e URC, Benetton continuerà non solo a rappresentare sé stesso, ma resterà una delle due squadre designate a rappresentare l’Italia nel torneo beneficiando anche del contributo federale annuale (che nel caso dell’accordo in scadenza si aggira intorno ai cinque milioni di euro).
La conferma dell’accordo, per quanto prevedibile, è inoltre importante per i giocatori stessi. Vari loro contratti hanno ormai una durata pluriennale, con proiezione sui cicli quadriennali della Rugby World Cup.
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