Sbu Nkosi è stato ritrovato: sta bene, ma ha fatto capire di avere problemi di salute mentale

L’ala sudafricana ha parlato del periodo che ha vissuto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Hands off 6 Dicembre 2022, 11:58

    Bene che sia stato trovato al sicuro, male come si sono svolte le cose. È sbagliato che psicologi e psicoterapeuti non siano visti come altre professioni sanitarie. Vi immaginate un giocatore professionista che per 2 anni finge di non avere una spalla rotta? Magari regge per un po’, ma poi carriera finita. Sconfiggiamo questa stigma che hanno le professioni legate alla salute mentale, essere forti nel corpo non implica doverlo essere nella mente

    • Hands off 6 Dicembre 2022, 12:02

      Poi forse sbaglio a pensare che sia andata per forza così per lui, ma ho idea che in molti cascano in questa trappola, che poi porta a finire la carriera molto prima del previsto

      • Unforgiven79 6 Dicembre 2022, 12:18

        Domanda: una volta questi casi erano pochissimi (citiamo un Paul Gascoigne, giusto per dire), ora un terzo degli atleti pro sembrano (sembrano) avere “problemi di salute mentale”. Anche gente al top: Naomi Osaka, per dirne una.
        Dunque, cos’è cambiato? Forse che l’incremento abnorme dei soldi a disposizione per i campioni (ingaggi / premi / sponsorizzazioni individuali) ha, come controparte, fatto aumentare a dismisura la pressione e le aspettative?
        “Ti ho messo sul piatto un fracco di quattrini, quindi devi giocare sempre bene, vincere quasi sempre, non dire MAI una parola fuori posto in pubblico, apparire sempre felice,…”

        • luke10 6 Dicembre 2022, 12:23

          Tutto corretto e anche essere sempre esposti a giudizi 24 su 24 non deve essere d’aiuto. Una volta bastava non leggere il giornale, ora estraniarsi dai social significa rischiare di rinunciare a sponsorizzazioni, visibilità e balzi di carriera.
          Poi, proprio per questa minore esposizione, una volta i casi SEMBRAVANO pochi, ma sono certo che venissero nascosti come la peggiore delle croci semplicemente dietro degli infortuni.

          • Hands off 6 Dicembre 2022, 12:33

            Abbiamo risposto assieme, sono d’accordo

        • Hands off 6 Dicembre 2022, 12:31

          Quella è probabilmente una causa. Tanti soldi, tantissima visibilità (pensiamo ai social, ci sono un sacco di produttori di contenuti che creano analisi, commenti, video, anche gente amatoriale ma competente, che mostrano per filo o per segno ogni istante della tua partita, errori compresi). Oppure il fatto che ultimamente si conoscono queste problematiche, più persone si riconoscono nei sintomi. Prima magari semplicemente giocavi peggio e uscivi dai radar, e solo le escalation rare ed eclatanti si conoscevano.

          Una causa non esclude l’altra, un po’ come le concussion, ora sappiamo riconoscerle e trattarle, c’è da lavorare anche sulla salute mentale oltre che quella fisica. Non sono così diverse.

          • Andrea B. 7 Dicembre 2022, 19:41

            Già …i social e la visibilità.
            E oltre il lato dell’ analisi della propria performance sportiva, basta scriverci sopra un qualcosa di “sbagliato” e rischi pure che i contratti, se non la carriera…

      • Fabfab 6 Dicembre 2022, 12:20

        D’accordissimo con te. Gli sportivi sono sottoposti a pressioni enormi (basti vedere quello che è successo alle ginnaste ritmiche italiane di recente) e spesso non se ne accorgono loro per primi o non lo vogliono ammettere. Per questo, all’interno degli staff, andrebbe inserita anche la figura dello psicoterapeuta o dello psichiatra, o entrambi. Che poi resta da capire anche da quale ambiente provengono gli atleti, magari da quartieri poveri dove poi devono trovare l’equilibrio tra la propria origine e soldi e fama (vedere anche qui la parabola di molti calciatori brasiliani). Inoltre, per quanto concerne il rugby, ci può essere anche una correlazione tra salute mentale e concussion, già riconosciuta dai medici, per quello che ho letto

  2. stmod 6 Dicembre 2022, 12:47

    Il problema e’ molteplice:
    – da una parte la richiesta e la conseguente pressione (a tutti, nessuno escluso) di essere sempre al top, smart, migliore degli altri come indice del successo nella vita.
    – La sproporzionata differenza degli stili di vita (ricchissimi vs poveri o anche middle-class) che porta agli sbalzi nella vita di persone che si vedono catapultate in un mondo dorato che non sempre sanno gestire (come detto da altri qui su).
    – La spietata logica che se ti pago tanto devi produrre tanto.
    – La pressione delle famiglie che vogliono i figli campioni per compensare le frustrazioni attuali (o gioanili) dei genitori.

    Finche’ ragazzini (e soprattutto genitori) invece di sognare il “pallone per il gusto di giocarci”, sogneranno il “pallone per i soldi / gloria / altro” ci saranno sempre e sempre piu’ persone frustrate perche’ non riescono a sfondare (e sono la maggioranza) o non riescono a reggere la pressione dopo avercela fatta (e sono un buon numero).

    E’ il professionismo bellezza!

  3. Mich 6 Dicembre 2022, 12:58

    Non voglio giudicare nè sembrare retorico, quindi vorrei riportare una mia perpelssità che c’entra poco col discorso soldi, stress e cose simili (mi limito a ricordare oggettivamente che loro vengono pagati per fare qualcosa che noi pagheremo per fare, e che c’è gente doppiamente stressata a 25k annui): era dal padre, quindi in famiglia, ma il club ha dato l’allarme? Perchè lo ha dato il club? Leggevo che si erano messi in contatto con la famiglia. Se il padre era altrove e il resto della famiglia in effetti era all’oscuro della “fuga”, perchè è il club a dare l’allarme?

    • Hands off 6 Dicembre 2022, 13:10

      Io non so se vorrei essere pagato per fare il pro… Noi vediamo le partite e la gloria, non gli allenamenti massacranti, lo studio, la fisioterapia, la dieta costante, le botte,… Secondo me è successa una cosa del tipo “ora stai con me e non ci sei per nessuno, club incluso” infatti è dovuta intervenire la polizia per avere notizie

    • Hands off 6 Dicembre 2022, 13:12

      Domenicavo, gli infortuni,le operazioni, i recuperi. Andate a vedere quante volte è stato operato un pro qualsiasi

      • Mich 6 Dicembre 2022, 13:57

        Ciao Hands off, magari fai un lavoro che ti appassiona. Io anche ho la fortuna di fare ciò che mi piace e di guadagnare anche bene, e riconosco che la loro vita non è una passeggiata però, dai!, sfido chiunque, ovviamente appassionato, a rifiutare la possibilità di fare questo sport (o altri, per me che vengo dalla boxe) ed essere pagati tanto. Tieni presente che ci sono top manager schiacciati dalla corsa alle performace, sempre sul filo del rasio, dai quali ci si aspetta risultati, fedeltà incondizionata e discrezione.
        Non dico che farei a cambio immediatamente ed incondizionatamente, non dico che ai guadagni non sono legati frustrazioni, stress, depressioni e che questi non siano giustificati, però per ogni ricco che subisce lo stress del proprio lavoro ci sono migliaia di poveri che subiscono lo stress del loro lavoro, del precariato e dell’indigenza. Ecco, sono scaduto nella retorica, ma era solo per riequilibrare il discorso. Non mi schiero, non giudico e non faccio propaganda.

  4. narodnik 6 Dicembre 2022, 14:30

    Alle persone comuni quando sclerano ci si limita a un : bevi manco.
    Uno spazzino o un muratore se non lavorano sono c…i loro, quindi non la farei tanto tragica, è uscito di capoccia per qualche giorno, è giovane sano e guadagna bene, passerà.

  5. fracassosandona 6 Dicembre 2022, 15:31

    la gente fa fatica ad andare da psicologi e psichiatri e ancora più fatica a farlo sapere in giro.
    Il nome scientifico del fenomeno socioculturale si chiama “stigma per le malattie mentali” ed è vecchio come il mondo.

    • Bimbubam 6 Dicembre 2022, 15:58

      A dirla tutta, i commenti qua sopra ne sono la conferma. Lo psicoterapeuta farebbe parecchio bene a parecchi operai e braccianti che conosco, ma lo stigma esiste ed è evidente

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