Intervista a Luca Andreani: tra Sei Nazioni e il futuro alle Zebre

Il capitano e terza linea della nazionale under 20 si racconta a OnRugby, tra il torneo appena terminato e la prossima stagione alle Zebre

Dove e quando si vede l'Italia Under 20 di rugby contro la Francia? - Luca Andreani of Italy in action during the game vs Wales

Luca Andreani – ph. FIR

Conclusosi il Sei Nazioni under 20, è il momento di tirare le somme. Lo ha fatto prima Massimo Brunello (qui l’intervista al coach degli azzurrini), ora il capitano Luca Andreani, che fa un bilancio del torneo appena concluso e parla anche del suo futuro rugbistico e della nuova avventura alle Zebre.

Luca, un bilancio di queste 5 partite del Sei Nazioni Under 20?

Sono state segno del buon lavoro che abbiamo fatto. La prestazione contro il Galles non ha reso giustizia al lavoro svolto per tutto l’anno, abbiamo preso troppi calci di punizione e questo ci ha penalizzati. Poi c’è stata una continua crescita da parte di tutto il gruppo, fino ad arrivare alla prestazione con l’Inghilterra che è stata un po’ l’apice del nostro torneo.

Nel mezzo una bella vittoria e due sconfitte di misura…

Sicuramente la partita con la Scozia è stata giocata al massimo, senza errori e ha fatto bene al nostro morale. Nelle altre due sfide siamo partiti da sfavoriti ma il nostro è un gruppo molto coeso e non ci siamo mai dati per vinti, dando battaglia per tutti gli 80 minuti. Avere tanta profondità nella rosa ha dato molta sicurezza a tutti: ognuno sapeva di poter dare il massimo perché dietro c’era sempre gente competente e spingeva, quindi bisognava dimostrare di essere sempre al top per poter giocare. Anche in allenamento si è portati a dare sempre di più.

Leggi anche: Italia Under20, cosa resta di questo Sei Nazioni 2021?

Hai qualche rimpianto?

Qualche rimpianto purtroppo ci sarà sempre, contro il Galles ci siamo complicati la partita da soli con tutti quei calci di punizione. Sono comunque contento del percorso di crescita fatto dal gruppo.

Quale sarà il tuo futuro dopo questo Sei Nazioni? Ora che l’accademia sarà trasferita a Parma cosa farai?

Io l’anno prossimo sarò aggregato al gruppo delle Zebre, anche quando non giocherò sarò comunque a Parma con loro.

Quindi non fai più parte dell’accademia, quando lo hai saputo?

No, sarò con le Zebre, l’ho saputo ad Aprile più o meno.

Per i tuoi compagni che resteranno in accademia invece quale futuro si prospetta, non potendo più giocare in Serie A?

L’anno prossimo non si parteciperà al campionato di Serie A perché resteranno solo i ragazzi del 2002, ma questi ragazzi – da quello che ci hanno detto – avranno comunque l’opportunità di allenarsi con le Zebre.

C’è però il rischio che non giochino partite di campionato?

Si, c’è questo rischio, però non facendo più parte dell’accademia non sono informato al 100%.

Leggi anche: Massimo Brunello fa il suo personale bilancio del Sei Nazioni Under20

Non temi che i ragazzi possano “bruciarsi” senza giocare?

Non credo ci sia il rischio di bruciarli, perché lo staff che c’è in accademia è molto competente e i ragazzi hanno molta voglia di lavorare. E poi la possibilità di allenarsi con le Zebre sarà un ulteriore stimolo per tutti i ragazzi, che anche se non avranno la possibilità di fare il campionato resteranno sempre motivati.

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione con le Zebre?

Sono uno dei più giovani del gruppo, arrivo con la voglia di imparare il più possibile da tutti i giocatori che hanno più esperienza di me a livello internazionale. È una grossa opportunità di crescita. Quello che posso dare io è tutta la mia voglia di lavorare e fare bene

Hai già sentito Bradley? Vi siete parlati?

Ho avuto l’opportunità di lavorare con lui durante il periodo dell’Autumn Cup, quando per sei settimane io e un gruppo di ragazzi dell’accademia siamo stati aggregati alle Zebre e ci siamo allenati con loro. Mi sono trovato molto bene.

Francesco Palma

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