L’epopea europea di Nick Evans, che ha deciso di lasciare a fine stagione
Ovale Internazionale: con quella faccia un po’ così
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Bell’articolo ma, se posso permettermi, “anno-luce” è un’unità di misura dello spazio e non del tempo…
Ad essere precisi dello spazio-tempo!
Avrei potuto scrivere molte delle cose scritte da Calamai senza la sua efficacia nel racconto.
Io ho simpattizzato per i Quins dacchè ho visto la loro maglia, peraltro mai posseduta. Ma ho cominciato a seguirli dal 2008 quando su sky andava la Premier. Non era difficile innamorarsi di quella squadra che, come ricordato, aveva Brown ed Easter con Care a fare il cavallo pazzo.
Le sono stato fedele anche dopo il bloodgate ed ho ammirato COS molto prima che entrasse nella rosa dei papabili tecnici per l’azzurro.
La perdita di Evans, perfettamente tratteggiato nell’articolo, equivale un po’ alla perdita di Dingo per la Benetton. Se ne va un pezzo di storia, un uomo semplice ed efficace, interprete di un rugby che appare molto più lontano del decennio che rappresenta.
Concordo mauro e ben tornato!