Quattro club di Premiership sono finiti nell’orbita di interesse dell’Arabia Saudita

Molti rumors della stampa inglese parlano di trattative ben avviate

premiership rugby

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La Premiership negli ultimi anni è andata al centro delle cronache sportive soprattutto per i temi di natura finanziaria.

Il 2023 verrà ricordato come un anno funesto, in quanto Worcester Warriors, Wasps e London Irish sono uscite di scena dal massimo campionato inglese a causa di insormontabili problemi economici.

Adesso però lo scenario sembra in procinto di mutare. Dall’Inghilterra infatti arrivano delle indiscrezioni che parlano di un interessamento focalizzaro su quattro club da parte dei soci del Fondo di investimento pubblico sovrano saudita (PIF).

Il fondo dal 2021 ha una partecipazione dell’80% della squadra di calcio del Newcastle United e gli emissari arabi hanno discusso con Gloucester, Leicester Tigers, Northampton Saints e Newcastle Falcons per investire anche nel rugby.

Quattro club di Premiership sono finiti nell’orbita di interesse dell’Arabia Saudita

Il gruppo sta cercando il controllo dei diritti di denominazione degli stadi e l’istituzione di un’accademia di rugby in Arabia Saudita come parte di qualsiasi potenziale partecipazione nei quattro club, un investimento che potrebbe valere un totale di 60 milioni di sterline per i club coinvolti.

Le indiscrezioni sono state raccolte da Telegraph Sport, secondo cui il Gloucester sarebbe inizialmente l’unico club rappresentanto nei negoziati. Il quotidiano inglese ha raccontato che il gruppo di investimento non ha interesse solo nel club del West Country, ma nel pacchetto ci sarebbero anche Newcastle, insieme a Leicester e Northampton (due dei club più organizzati della lega) che sono stati successivamente portati al tavolo delle trattative per aggiungere un valore maggiore all’operazione.

Le discussioni continuano a progredire, anche se il ritmo nelle ultime settimane è rallentato. Resta inteso che uno dei quattro club ha stabilito un filo diretto con il gruppo saudita e sta esplorando la possibilità di investimenti individuali in caso di fallimento di una joint venture.

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Il dettaglio del 10% e la questione dei diritti umani

Se l’investimento andasse a cascata in tutti e quattro i club, il gruppo non potrebbe rivendicare una quota di oltre il 10 per cento in ciascun club. Secondo i regolamenti RFU e Premiership è vietato acquisire più di una quota del 10 per cento se l’investimento è multiplo.

Se solo un club ricevesse investimenti sauditi, solo i cambiamenti di proprietà dell’11 per cento o più richiederebbero il consenso dell’organo di governo. Nel caso in cui un club venisse valutato 50 milioni di sterline, quindi, potrebbe aspettarsi di ricevere 5 milioni di sterline per una quota del 10 per cento. C’è anche la possibilità che le imprese saudite sotto il patrocinio dello stato possano entrare con ulteriore capitale come parte di accordi di sponsorizzazione.

Il fatto che un gruppo così ricco sia interessato a investire grandi somme di denaro nella Premiership la stagione dopo che tre club sono falliti, potrebbe essere visto come positivo, specialmente con il tetto salariale destinato a salire da 5 milioni di sterline a 6,4 milioni di sterline e i club alla disperata ricerca di un’iniezione di fondi.

Una squadra come i Newcastle Falcons ad esempio, che ha tagliato il suo budget in questa stagione nel tentativo di diventare più finanziariamente sostenibile, riuscirebbe ad avere una vera e propria boccata d’ossigeno.

Ci sono, tuttavia, significative interrogazioni etiche sull’arrivo dei sauditi, in particolare a causa del trattamento dei diritti umani nel loro paese. Amnesty International nel 2021 è stata tra gli organismi che si sono opposti al tentativo di scalata del club di calcio del Newcastle United, affermando che faceva parte degli sforzi dell’Arabia Saudita di nascondere attraverso lo sport il loro grande problema interno.

Due anni dopo l’acquisizione del Newcastle United, la Premier League ha cambiato le sue regole di proprietà per squalificare i potenziali proprietari e direttori che avevano commesso violazioni dei diritti umani. Dunque, a prescindere dalle trattative, ci sono ancora diverse preoccupazioni che potrebbero mettere molti paletti all’ingresso dei sauditi nel massimo campionato inglese.

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