Super Rugby: Sonny Bill Williams e la maglietta “personalizzata”

Il centro neozelandese giocherà con la casacca dei Blues, ma con un logo coperto

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mich 11 Aprile 2017, 11:52

    Su questa sento di dovermi pronunciare perchè la trovo davvero contraddittoria e di interesse socioculturale, oltre che sportivo nella fattispecie.
    Massimo riguardo a questione così personali, e rispetto per la posizione dello sponsor, ma da ateo ritengo che questi aspetti vadano tenuti fuori da ambienti lavorativi, sportivi, educativi e formativi in genere.
    Il rugby professionistico, come moltissimi altri sport dai grandi interessi economici, si regge sulla visibilità e sugli sponsor, pertanto mi viene da pensare che, indipendentemente dalla religione, sulla quale naturalmente non ho posizioni, se tutti gli atleti ragionassero secondo simili dogmi non ci sarebbero più sponsor e, pertanto, non ci sarebbe il sostegno economico che rende visibile uno sport.
    Non condivido la posizione del giocatore, al quale va da sempre il mio rispetto sportivo ed umano, in quanto se tutti i giocatori di tutti gli sport professionistici imponessero tali vincoli non esisterebbero più sostegni economici. Ed il fatto che questa prospettiva sia irrealizzabile nella pratica, non ne giustifica la trascurabilità.
    In definitiva, non condivido la negazione, a qualsiasi titolo, di chi riempie il piatto; e tenuto conto dei livelli, si tratta di un piatto molto pieno.

    • Il Bonzo Tama 11 Aprile 2017, 12:49

      condivido al 100%

    • Unforgiven79 11 Aprile 2017, 14:12

      Beh, la questione non è meramente religiosa – vi è anche l’avversione alla sponsorizzazione delle industrie del tabacco (e ricordo anche Valentino Rossi che, per anni, rifiutò tale opzione). In generale, vi può essere un desiderio di essere coerenti e di non predicare bene, ma razzolare male.
      All’atto pratico, nessuno da nulla per nulla; quindi, gli sponsor ‘scansati’ devono probabilmente dare il via libera (e probabilmente lo danno, col rischio di passare per vessatori), ma i giocatori devono rinunciare in qualche misura al gettone da essi versato.
      In altre parole, SBW ha di sicuro pagato di tasca sua il ‘lusso’ di non venire associato alla banca sponsorizzatrice. Allo stesso modo, Euan Murray affrontava sicuramente una decurtazione concordata dello stipendio per il suo non giocare di domenica.
      L’importante, come sempre, è che i patti siano chiari dall’inizio. Questo è essere professionisti.

  2. coyote 11 Aprile 2017, 11:58

    Giusto.
    per coerenza, dovrebbe rifiutare anche i soldi, che gli arrivano direttamente o indirettamente da queste società.

  3. narodnik 11 Aprile 2017, 12:08

    ce ne fosse di piu’ gente cosi’,a me piu’ che una scelta basata sul suo credo religioso sembra una scelta di logica,non gli piace quello che fa la azienda e non vuole il suo sponsor addosso,personalmente trovo sia orribile avere degli sponsor addosso,anche se fossero di aziende rispettabilissime.c’e’ una strumentalizzazione massiccia attorno alle regole dell islam in questo periodo,la sua religione non lo obbliga a non esporre lo sponsor,sono scelte personali.

    • Mich 11 Aprile 2017, 12:35

      Potrebbe filare il discorso, sempre che uno decida contestualmente di non prendere i soldi derivanti dagli sponsor che tanto si detestano.
      Per il discorso religioso, io sorvolo perchè da ateo non intendo pronunciarmi.

      • narodnik 11 Aprile 2017, 13:06

        lui gioca a rugby non lavora per la banca,la possibilita’ di coprire il logo e’ prevista dal contratto,rifiutare lo stipendio e’ neo populismo,e’ un discorso improponibile,a parte poi che e’ a fine carriera.la azienda che e’ stata coperta nella sua maglietta con questo fatto ha ricevuto una pubblicita’ enorme,impagabile da qualsiasi campagna pubblicitaria,chissa’ quante persone si informeranno su che azienda e’ e cosa fa proprio per la scelta di sbw,quindi non ha danneggiato nessuno,anzi ha reso la azienda 100 volte piu’ famosa,sul discorso religioso io non sono ateo non sono mussulmano pero’ e’ chiaro che c’e’ una visione distorta di cosa siano le leggi ismaliche(che non sono tutte uguali e spesso dipendono dove uno vive,nel suo caso vive in una nazione dove ha piena liberta’ di scelta)e cmq qua si tratta di una scelta personale,che condivido.

        • Mich 11 Aprile 2017, 13:15

          Va bene.
          Dunque, premessa e ribadita la mia posizione laica, la mia domanda è sempre la stessa. Se tutti facessero così, chi pagherebbe i loro stipendi?
          Chi porterebbe nelle nostre case, incluso la tua, tornei come il RBS 6N (RBS sta per Royal Bank of Scotland nemmeno a farlo di proposito), o Guinnes Pro12 (ottima birra) o ITM Cup?
          Gli sponsor sono leciti, legittimi e legali.
          La scelta è libera, certo. Ma se fai parte di un sistema, e se da questo sistema trai ovvi benefici, non puoi inventariare ciò che ti sta bene e ciò che non vuoi addosso.

        • Mich 11 Aprile 2017, 13:18

          Quindi SBW negando lo sponsor non ha fatto altro che dargli maggiore risalto.
          Era il suo obiettivo?

          • narodnik 11 Aprile 2017, 13:30

            no,e’ probabile che sapendolo non avrebbe oscurato il logo credo.il suo obiettivo l’ha detto chiaramente,non mi piace quello che fa questa azienda,ho il diritto di non esporre il logo,non lo espongo,ripeto.c’e’ l’idea che sia una scelta dettata da qualcuno,quando invece e’ una scelta condivisa col proprio credo religioso,nrssuno gli ha imposto niente,vedo che la capacita’ di scelta,applicare il libero arbitrio controccorente da fastidio anche ad altri commnetatori,la cosa non mi stupisce affatto.

    • xnebiax 11 Aprile 2017, 12:51

      certo, se diceva di non voler promuovere le banche perché è anarcosindacalista lo ascoltavano… ma dai

    • gian 11 Aprile 2017, 13:28

      Per motivi religiosi, in passato, ci fu gente che non giocando di domenica, si perse anche successi, questo è seguire le proprie scelte di vita, mettere il bastro adesivo o avere la maglietta immacolata sono personalismi che poco hanno a che fare col proprio credo

  4. Jager 11 Aprile 2017, 12:32

    Il giocatore è fuori discussione sotto l’ apetto tecnico . Motivo per cui sa di poter fare alcune rivendicazioni , fosse stato uno “qualsiasi” sarebbe stato messo alla porta . E’ un discorso di convenienza : rivendico perchè sono nelle condizioni di farlo , concedo perchè le rivendicazioni sono commisurate ai vantaggi che si ottengono .

    • Mich 11 Aprile 2017, 12:39

      Certo, questo è un altro aspetto importante che nel mio intervento di apertura non ho considerato.
      Se provassi io a dire “Mi dispiace, ma la marca X sui guantoni mi crea problemi (a qualsivoglia titolo, religioso, idealistico, di immagine) mi metterebbero alla porta e probabilmente, come ciliegina sulla torta dello sfottò mi chiederebbero come intendo vivere da quel momento in poi.

  5. xnebiax 11 Aprile 2017, 12:37

    Se le sue motivazioni non fossero religiose non gli concederebbero mai queste personalizzazioni.
    Se un altro giocatore dicesse “non mi piacciono le banche” gli chiederebbero “perché?” e se questo rispondesse “perché penso siano una cosa brutta” la risposta sarebbe “non rompere il cazzo e mettiti ‘sta maglia”. Ma siccome la risposta di SBW è “le banche sono brutte perché l’ha detto un tizio nel deserto arabo 1300 anni fa e io credo in quello che diceva questo signore” la risposta è “ah, sì… certo, se tu ci credi va bene, ti facciamo una maglia tutta tua”.

  6. fracassosandona 11 Aprile 2017, 12:46

    scelte personali che confliggono con gli interessi della squadra e della società, libero di farle quando nuoce solo a se stesso: faccia il pugile professionista e si scelga i suoi sponsor…
    oltre tutto credo che un conto in banca e una carta di credito ce l’abbia, quindi fa obiezione di coscienza a giorni alterni?
    contenta la federazione e lo sponsor contenti tutti: per quanto forte sia un rompiballe del genere in squadra non lo voglio…
    SBW ti sei giocato ogni chance di venire a giocare a San Donà:

    • fracassosandona 11 Aprile 2017, 12:47

      da queste parti occorre portare rispetto all’alcool, alla carne di maiale, al gioco delle carte, alla blasfemia, e non ultimi, ai schei… 🙂

  7. Katmandu 11 Aprile 2017, 12:53

    La domanda corretta da fare a SBW sarebbero due
    1 come ci si sente a percepire uno stipendio che é il frutto di sponsorizzazioni, la maggior parte delle quali dovute a banche assicurazioni e alcol?potrebbe lavorare la terra o allevare ovini e nel frattempo giocare come dilettante
    2 come mai ha oscurato il logo sul colletto, ma non della caritatevole organizzazione che con la zebra fa capolino sulla manica? Per me può essere una strategia di marketing ben precisa

  8. western-province 11 Aprile 2017, 13:08

    comunque prima di questa uscita di SBW io manco sapevo che sponsor avesse la maglia dei Blues, e meno che mai cosa ci fosse scritto sul colletto

    Mi sa che gli sponsor dovranno dargli un bonus per questa pubblicità inaspettata

  9. berton gianni 11 Aprile 2017, 13:18

    I pugni presi sul ring gli hanno causato una concussion mica del cazzo…

    • Mich 11 Aprile 2017, 13:26

      Qua ti rispondo da sportivo praticante… può darsi.
      🙂 🙂 🙂
      Scherzi a parte, massimo rispetto per questo grandissimo giocatore di rugby.
      E’ solo che spesso intorno a queste posizioni, legittime e condivisibili o meno, anche i media ricamano molte storie, finendo per dare risonanza a questioni che, almeno nelle intenzioni, volevano essere frutto di riflessioni e scelte private.
      Così oggi è finita che mentre il monumentale SBW intendeva oscurare uno sponsor per una sua scelta, quello sponsor è finito per avere ancor più visibilità.
      Ricordo quando nel mondo dei motori furono vietate sponsorizzazioni esplicite a sigarette, la Ducati lasciò in bianco lo spazio dove fino alla stagione precedente c’era la scritta Marlboro.
      Secondo indiscrezioni che non fatico a credere, la Marlboro continuò comunque a pagare per quello spazio perchè la stessa negazione della marca e tutta la polemica che infuriò, le dava di fatto maggiore risalto.

  10. gian 11 Aprile 2017, 13:38

    Come ho già scritto sopra, ci fù chi rinunciò a giocare per rispetto al suo credo, quello era religione, questo sa tanto di show

    • malpensante 11 Aprile 2017, 14:08

      Una religione vale l’altra, e in astratto non sono il problema. Il problema, in concreto, sono i fedeli e il loro grado di intolleranza. A partire da quelli che mi lasciano neanche morire come ne ho voglia, che mi stanno concretamente sulle balle molto più del cerotto di SBW che, per chi non ne avesse idea, è uno che mette un mucchio di soldi e di impegno in attività “sociali” e antidiscriminatorie. Con questo, delle religioni si può fare ampiamente a meno e pure prendere gli imam fondamentalisti a calci in culo e rimandarli dove sono meno infedeli di noi ma anziché dargli tre anni con i benefici, gli levano la pelle per farci le tendine alle finestre. A me però è capitato un prete cristiano, cattolico-romano, che nel sermone a un matrimonio ha definito la Costituzione della Repubblica Italiana un “libello laicista”, i Costituenti “influenzati dai giudei”, ha esaltato la disobbedienza alle leggi della Repubblica Italiana (nonché a votare no al referendum, si è fatto mancar nulla, anche nei dettagli) e ha sostenuto che gli omosessuali sono un cancro da estirpare (sottolineando “con ogni mezzo”): questo dove lo rimandiamo?

      • gian 11 Aprile 2017, 15:00

        Che il problema delle religioni (tutte indiscriminatamente) sia chi le professa e chi le segue è assolutamente vero, il 99%, se non la totalità, dei dogmi religiosi non sono altro che convenienze sociali o economiche, messe in bocca alla divinità per convenienza, anche perchè, ammettendo l’esistenza di un’entità superiore, stiamo parlando di qualcosa a noi incomprensibile che avrebbe parlato per mezzo di uomini illuminati, ma fallibili, interpretati da altri uomini, meno illuminati e ben più fallibili, codificati da altri uomini in società ormai arcaiche, preaticamente il telefono senza fili fatto dai tuoi bisnonni fino ai tuoi nipoti…
        detto ciò fino a quando non smaroni qualcuno sei libero di fare come credi e di professare e spiegare la tua fede, se fai il gesto per farti notare la fede la usi a tuo vantaggio, a me pare questo il caso, più che essere fedeli mi dà l’impressione di sfruttarla e, di conseguenza, offenderla, perchè o la fede te la vivi personalmente in maniera laica e convivi con la società intorno a te (come faccio io e tanti miei amici/conoscenti di diverse fedi), o fai l’ortodosso ed allora fai anche a meno di giocare per una squadra che viene pagata anche da una banca

      • narodnik 11 Aprile 2017, 15:13

        quel prete aveva ragione,la costituzione italia e’ laica e fortemente influenzata da un giudeo in particolare,umberto terracini,uno dei migliori politici italiani di sempre,oggi purtroppo dimenticato.per quanto riguarda estirpare gli omosessuali al posto suo ci andrei cauto,che poi chi resta a dire messa?

        • frank 12 Aprile 2017, 15:51

          Non sono molto esperto di clero. Chiedi a qualche magnaostie che abbiamo qua nel blogghe.

  11. pesopiuma 11 Aprile 2017, 14:21

    Mah…a lui va così e le aziende (quelle che pagano) non ne fanno un problema…
    Non capisco il perchè di tutte queste polemiche.

    • ginomonza 11 Aprile 2017, 16:00

      In realtà la BMW gli ha tolto la sponsorizzazione qualche tempo fa.
      Ed ha fatto bene!

  12. tux 11 Aprile 2017, 15:04

    SBW sei sempre più il mio eroe!!

  13. panda 12 Aprile 2017, 14:19

    Sempre la solita mania di protagonismo.
    Tu togli lo sponsor dalla tua maglia, però giochi in una squadra che non esisterebbe senza quello sponsor.
    Se fossi coerente dovresti rifiutarti di giocare in quella squadra e in tutti i tornei e tutte le altre squadre con sponsor a te sgraditi.
    Considerato quello che non vuoi pubblicizzare finiresti a giocare nel cortile di casa tua.

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