Peak performance, preparazione della partita e di un torneo: il lavoro con e su se stessi
Rugby e testa: nel mondo della preparazione mentale con Andrea Masi
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Bravo Andrea, un bell’articolo che getta luce e fornisce informazioni concrete su un aspetto del quale si parla molto ma quasi sempre in maniera poco approfondita. Finalmente l’esperienza e la testimonianza di un professionista che ci portano dentro al mondo del rugby. Trovo decisamente interessanti e costruttivi questo genere di articoli, così come quelli di analisi tecnica delle partite…insomma secondo me è anche così che si accresce la cultura sportiva e la consapevolezza degli appassionati di questo sport, con il contributo di persone competenti e appassionate su temi concreti.
sempre un bel contributo i tuoi articoli Andrea
“E per assurdo e per esperienza, le partite più difficili da preparare sono quelle sulla carta più semplici, quelle in cui parti favorito: si sottovaluta l’impegno, calano concentrazione e aggressività, i primi placcaggi non sono duri come dovrebbero, svaniscono le certezze e si subiscono impatti duri.” La sintesi di Italia – Tonga a novembre…
Copio incollo papale-papale: “…Si ha una sensazione di collettivo piacere, è quasi uno stato di trans.”
Sarò all’antica, ma preferisco vedere scritto TRANCE… 🙂
Scherzi a parte: gran bell’articolo.
Complimenti Andrea, 2 articoli, altrettanti contributi di alto livello. Peccato, che le persone come te purtroppo non le ho mai viste nei posti migliori almeno qui in Italia…….Forse, perché escludono i mediocri..Mah boh.. vai a capire, me ne torno al lavoro. E domani, mi guardo le partite con un occhio di riguardo a chi mostra il miglior gioco, il tempo del tifo, ormai è passato.
Articolo molto bello. Io ho 18 anni e questo e’ il secondo anno che gioco.. in partita (per mia indole) spesso sento l’ansia, proverò a seguire questi piccoli consigli alla prossima giornata!
Grazie mille del contributo
Grazie mille per questo articolo!