In caso di uscita dall’Unione Europea anche lo sport potrebbe subire cambiamenti. Ma parlare di rivoluzione è prematuro
Pro12, Premiership e lo spettro della Brexit: un timore per ora infondato
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Serie A Elite, Playoff: non riesce l’impresa a Mogliano, passa Petrarca per 31-21
Saranno i Tuttineri a sfidare il Rovigo per accedere alla finale scudetto
Serie A: risultati e classifiche al termine della 22esima giornata
Regular season di campionato che si chiude, i responsi prima dei playoff
Serie B: risultati e classifiche al termine della 22esima giornata
Cala il sipario sulla stagione regolare del campionato, ecco i verdetti dei vari gironi
Super Rugby Pacific: continua il duello ravvicinato tra Hurricanes e Blues
Una solo punto separa le due neozelandesi, al comando del campionato: tutti i risultati e gli highlights dell'11esimo turno
Serie A Elite, Playoff: le parole di Marcato e Caputo prima di Petrarca-Mogliano
Tutto pronto al Memo Geremia per la sfida tra venete, a partire dalle ore 17:30
Challenge Cup: gli highlights di Sharks-Clermont
Le mete di Koch e Mapimpi portano i sudafricani per la prima volta in finale
Pensa te che problemi….
Non succede (ma se succede prendo una storta da mettere KO Berton e Jock messi insieme )……
Al limite alzeranno il numero di stranieri per 2-3-4 anni
Ovviamente una Brexit apre scenari complicati in questo senso.
Intanto pero’ a livello di World Rugby il neo vice-presidente Pichot tra le prime parole ha subito messo nel mirino gli equiparati con i 3 anni…io ci spero!
premettendo che quando si valuta uno scenario del genere le implicazioni nello sport dovrebbero essere tra le ultime a essere valutate,perchè per quanto appassionante,bello ecc. è uno sport e va messo nella giusta dimensione di importanza,anche per goderselo in modo sano…secondo me in caso di uscita il rugby saprà adattarsi in qualche modo e cambierà poco o nulla…
se brexit dev’essere, brexit sarà… l’attività “professionistica” del rugby ne subirà alcune limitatitissime conseguenze, per l’economia europea ed italiana in particolare sarà un macello (a meno che l’euro svaluti del 10%)… preoccuparsi dell’effetto brexit per picamoles o appiah è come preoccuparsi della rottura di un pur prezioso vaso di cristallo durante un uragano che ti sta portando via la casa…
Mi spieghi perché in particolare quella italiana?
non credo ci sia necessità di grandi spiegazioni… basta guardare un po’ meno i tg nazional-popolari, e un po’ di più la realtà economica e sociale del bel paese… soffriranno di meno i paesi europei con sistemi sociali meno dispendiosi, paradossalmente il brexit farà del bene alle “deboli” economie dell’est europa… almeno, questo è quello che penso e temo, a meno di un taglio massiccio alle spese pubbliche parassitarie ed una riconversione delle stesse in investimenti… ma qualcuno ci crede ancora?
Io invece temo solo i riflessi finanziari, e un po’ le conseguenze sull’emigrazione italiana mentre, dal punto di vista dei fondamentali. se se ne vanno economicamente per noi è enormemente meno peggio che per i tedeschi e non mi spingo troppo in là, ma penso che a livello di conti europei e di regole di mercato per noi sarebbe mica male. Se se ne vanno, tra l’altro, secondo me perdono a stretto giro la Scozia che non avrebbe nessunissimo interesse a seguire gli Inglesi e tutto l’interesse ad agganciare l’euro.
In caso di Brexit, la prima ministra scozzese e leader dello Scottish National Party Nicola Sturgeon ha già dichiarato che oltre il Vallo si indirà immediatamente un nuovo referendum per la permanenza o meno della scozia nel UK, in cui,stavolta, tutti danno per certa una vittoria indipendentista ed immediatamente dopo la richiesta di adesione alla UE come stato indipendente, quindi lì il problema non dovrebbe esserci; in Ulster non so cosa comporterebbe una Brexit, suppongo che l’ IRA non accetterebbe di buon grado che i cattolici ed i repubblicani dell’ Ulster perdessero tutte quelle tutele che le leggi europee gli garantiscono, specialmente nei rapporti con l Eire e che il governo di Sua Maestà La Regina gli ha promesso, all’ indomani degli attentati di matrice islamica di Londra, per arrivare a quel cessate il fuoco, che ha chiuso un quel pericoloso fronte interno, e potrebbe riconsiderare gli accordi presi; cosa farebbero i gallesi, sinceramente lo ignoro.
Detto questo, Rugby o non Rugby, se si avverasse il mio sogno di una UE liberata da quel dito nel qulo che è sempre stata la Perfida Albione, di una Scozia libera e nella UE e di un Ulster che finalmente si ricongiunge al resto della patria irlandese , sarei uno degli uomini più felici del mondo!!!!
In quanto ai gallesi, …non lo so!! 🙂
Penso intendessi Sinn Fein il partito non IRA il braccio armato ormai andato e che pensa piu’ ad altri traffici.
Comuqneu UK e’ il piu’ importante partner commerciale per l’IRlanda credo che l’Irlanda punterebbe ad un trattato bilaterale piu’ che altro, anche se volemndo dirla tutta un’uscita Inglese sarebbe molto probabilmente il primo passo verso la demolizione della UE con altre “exit” pronte a seguire.
Si stefo il Sinn Fein è il partito, ma sei sicuro che l’ IRA (da non confondere con quelli del Real IRA che sono quelli di cui parli tu e che pensano agli altri traffici.) sia sparito del tutto?
@Hro New Ira, Real Ira son tutti li’ la stessa cosa, la vecchia IRA per quello che intendi tu ormai non esiste soppiantata dalle nuove leve…aggiungo poi che spesso c’e’ una nozione romantica sull’IRA pensando a al 1916 e gli anni subito dopo ma che gia’ negli anni 70 era una merda.
Io al 16 non ci penso ed il romanticismo non mi sfiora minimamente, ma al tempo, a quelli dell’ IRA, il governo di Londra le avrà pur fatte delle promesse per fargli decidere il cessare delle ostilità?!?! O no?!
E te pensi davvero che che tutti se ne starebbero zitti e buoni se queste prerogative venissero meno??
Hro calcola una cosa, Sinn Fein che in caso guida la vecchia IRA (Gerry Adams) non e’ che sia proprio pro-EU…
Per la precisione son contro il Brexit ma non tanto per la EU per se ma perche’ temono un possibile peggioramento del processo di integrazione attuale oltre che un problema economico…
Appunto, senza UE addio…integrazione!!!
Non integrazione Ulster nella repubblica, integrazione tra le due anime in ulster…metterebbe li’ dei abstoni tra le ruote…calcola che epro’ Sinn fein e’ anche quella che raccontava frottole sul eprche’ vontare no al trattato di Lisbona…e’ molto piu’ complciata e con diverse safccettature.
P.s.
I sassenachs lasciamoli a leccare le terga dei loro cuginotti di…campagna di oltre oceano!!!!
Ovviamente il rugby come altro sport e’ l’ultimo dei problemi in caso di Brexit, non credo che Rugby Paper volesse dire che il gorsos problema del Brexit siano questi ma in quanto periodo di rugby mi sembra logico che affronti la questione della Brexit in termini di rugby…
in quanto *periodico di rugby
🙂 vedo che condividi
Se si dovesse avere il Brexit penso che lo sport per qualche anno ne risentirebbe. Per il resto penso che questo sia il risultato di un’Europa malsana. Il rugby secondo me interpreta bene lo spirito di un’Europa unita nelle differenze.
Possiamo solo aspettare e sperare che vinca il buon senso.
uno dei capisaldi della ns costituzione, l’unico veramente scritto cum grano salis, è il divieto di referendum per quanto concerne politica estera e fiscale.
gli unltimi sondaggi danno i cittadini italiani tra i più caldi per quanto riguarda l’uscita dall’europa.
Dio ce ne scampi e liberi, senza ue saremmo peggio di una parodia di repubblica sudamericana
…con o senza UE mi pare che la parodia di repubblica sià già in essere, definirla “sudamericana” mi pare razzista come aggettivo, “italiana” è più che sufficente! 😉
hai ragione e’ italiana, nel bene e nel male (come le altre sono tedesche, inglesi, francesi…) un po’ piu’ nel bene dopo ieri.
🙂 🙂 🙂 con l’H davanti!
Carpediem
Sena UE saremmo una repubblica delle banane ma LIBERI
Lunedì 23 giugno…
Per amore di verità facciamo giovedì, il prossimo lunedì 23 giugno che ho sul calendario è nel 2024.