La brutta scena di Milano ci dà la possibilità di affrontare quello che è diventato un mezzo tabù
La discussa haka di San Siro: se la danza maori diventa un feticcio intoccabile
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Hai ragione Paolo il problema va oltre la singola cosa, il problema e’ la commercializzazione della Haka come spesso sottolineato anche sulle pagine di questo blog. Le regole IRB/WR emanate sotto pressioni neozelandesi che impongono agli avversari di stare ad una certa distanza a guardare la haka sono l’esempio piu’ classico, e non nascondiamoci non credo che i giocatori si sentano non rispettati perche’ gli avversari affrotnano la haka magari in maniera dura (penso all’Irlanda nel 1989 ma anche alla Francia o al galles in tempi piu’ recenti) anzi, ma e’ una cosa spinta dalle TV e dagli sponsor che vogliono la cosa bella e pulita. D’altra parte se oggi si va ahciedere ad una bella fetta degli 80mila di San Siro di qualche anno fa di quella partita e di quell’esperienza ti parleranno per prima cosa della haka e magari lo stesso succede con una fetta di pubblico presente in USA un paio di anni fa alla aprtita degli AB.
Poi per carita’ nella commercializzazione dipende anche come impacchetti la cosa, insomma sempre senza nascondersi la tanto celebrata haka dei 3 neozelandesi Munster qualche anno fa nel match contro gli AB non fu la cosa sponatnea dei 3 che molti hanno voluto credere ma pur restando un qualcosa di legato a sponsor e commerciale era di ben altro livello rispetto a quanto inscenato a San Siro o possibilmente altrove.
Sono completamente d’accordo. Non possiamo creare dei “mostri sacri” che per altro hanno dietro evidenti aspetti commerciali. Se riguardiamo i filmati delle haka degli anni settanta e queli odierni è evidentemente la mano di registi, fino allo schieramento a triangolo che sembra venire più dal film 300 che dalla tradizione. D’altra parte nazioni con bdn altra tradizione rispetto a noi non hanno tutto questo approccio reverenziale.
…e comunque, la (propria) “haka” la fa chiunque… 😉 …buona festa a tutte ed a tutti!
Pur concordando con quanto dice stefo rimane un discorso di folklore altrui, e in quanto tale va rispettato, noi italiani residenti in italia non riusciremo mai a capire l’importanza della nostra cultura e l’orgoglio di rappresentarla figuriamoci se capiamo e rispettiamo quella altrui
Ciao kat, usi il termine folklore e li’ secondo me e’ dove sta il problema.
e’ ormai diventato un momento folkloristico pre-partita, per esigenze commerciali e televisiveinvece che essere come era un momento della partita stessa, in cui il confrontarlo faceva parte della sfida psicologica prima del calcio di inizio, un “non facciamo intimorire, attachciamoli subito fin dalla haka senza timore” se vuoi e questo era il senso dei confronti che diverse nazionali hanno avuto verso la haka.
Il problema e’ che a relegarlo a momento folkloristico della danza maori pro sponsor e TV sono state le stesse istituzioni che avrebbero dovuto invece preservarlo come momento sportivo vero e proprio e per me sono queste istituzioni per prime che hanno mancato di rispetto alla haka ed alla sua tradizione sportiva.
Bravo!
Bravo era per kat..
quindi non per me 🙂
per te sessione sound bath e yoga retreat. e solo succo di zenzero e lampone per 48 ore. altro che tana delle tigri.
In questo caso, ti conviene rivolgerti alla LOV: tonnarelli cacio, pepe e tartufo garantiti…e molli @gsp al suo destino di fish&chips a vita. 😀
No Stefo ma anche tu sei bravo! 🙂
Quotone!
Di cosa meravigliarsi ? Ricordo che loro lí si sono presentati nel mondo sportivo profanando un capolavoro come Apocalypse Now ?
! e non ?
Piacerà a tutti……
A me sembra solo un rito di 23 selvaggi antropofagi….. di quelli che ti squartano vivo e ti mangiano il cuore che ancora batte e bevono il sangue caldo.
Triviale e disgustoso.
Incredibboli… per una volta sono d’accordo.
L’haka fa trasparire immediatamente i veri valori sportivi congeniti e propri solo del rugby, non è mica (poi diventata) un’americanata simil wrestling. Assolutamente no. E’ una cosa serissima che serve proprio come dice l’altro “a non farsi intimorire” e non a intimorire gli avversari, chi potrebbe mai pensarlo? Basta vedere le facce: significano chiaramente “non ci fate paura, ora giochiamo lealmente e sportivamente e a fine partita ci troviamo a farci una birrozza”, e non come potrebbe pensare solo qualche ingenuo ignorante “adesso vi tagliamo la testa poi vi mangiamo, qualcuno cotto e qualche altro crudo tipo sushi”.
I primitivi barbari incivili antisportivi sono gli ultras del calcio, lo sappiamo tutti, mentre gli altri che guardano robe come basket, baseball hockey e football sono solo dei bambinoni imbecilli che non concepiscono neanche cosa siano i veri valori, sportivi e non, che albergano solo nel rugby.
E solo quello a 15 chiaramente, perché ieri l’altro abbiamo anche imparato che quello a 13, il rugby League (che Dio mi perdoni per averlo nominato), è nato solo per la fame di soldi dei barboni plebei che invece che lavorare in miniera come naturale per mantenere gli aristocratici raffinati di sangue blu e permettergli di esercitare sempre meglio il vero spirito sportivo del rugby, si sono messi in testa l’inaudita pretesa di campare anche loro a spese di altri.
Barbone e minatore sono un ossimoro per etica ed estetica. Non serve neanche studiare, basta il buon senso e il cervello collegato alle dita. Ma è troppo difficile, capisco.
E’ esattamente quello che ho pensato anch’io dopo aver letto certe frasi su “americanate”, “spirito dello sport” e “il League inventato dai poveracci”. Bisogna avere il buon senso collegato alle dita. Ad avercelo. Si vede che i buoni sensi non sono tutti uguali.
Ma forse è più giusto considerarle un lapsus freudiano che lascia intendere molto sul come “ragionano” molti.
Spero non tutti, perché altrimenti è certo che i Gavazzi e gli Ascione non sono solo i degni rappresentanti, ma anche le vette intelletuali.
non ci trovo niente di male, se non che fosse veramente brutta. e non la trovo neanche irrispettosa, nel senso che l’intento non era mancare di rispetto, anzi di trarne inspirazione.
potevano fare la tarantella 😉
pizzica salentina Gino, presi da un raptus per cui si muovono con spasmi incontrollati, involontari e senza costrutto. proprio come il Milan 🙂 🙂
Peppe, ma quale ispirazione? L’avessero copiata bene almeno, è stata un obbrobrio!
Sono state spese molte parole su questo tema, forse era giusto che anche la redazione di onrugby dicesse la sua, visto che la cosa sembra aver scandalizzato tanti appassionati di rugby.
Io abbandono in fretta la discussione. Francamente non capisco lo scandalo. Era solo una pubblicità, ne abbiamo viste anche peggiori. Anche le polemiche sull’intoccabilità dei simboli rugbistici sono ormai superate dagli eventi. Tra non molto il simbolo del rugby inglese, Twickenham, verrà affittato a quello che molti considerano “il nemico”, il football americano, proprio per motivi commerciali. Lo dico senza insegnare niente a nessuno, anzi; io stesso avevo espresso un certo fastidio per l’affitto di Twickenham, un qualcosa che mi toccava molto di più rispetto a una semplice pubblicità; ma uno degli utenti del blog mi aveva fatto veder la cosa da una prospettiva diversa. Lasciamo perdere la pubblicità sulla haka e sul cattivo gusto che effettivamente si è visto. C’è stato un meraviglioso weekend di rugby: io vorrei parlare di questo.
Concordo totalmente con l’articolo. Sono i neozelandesi stessi che hanno sovraesposto l’haka in ambito rugbystico e fuori. Da mesi gira quello spot per favorire il turismo laggiù che è brutterello assai. La Nivea ha solo fatto un altrettanto brutto spot usando un feticcio ormai sdoganato e reso patrimonio comune. La stessa NZ usa da anni gli AB come proprio biglietto da visita nel mondo e con loro inscindibilmente l’haka. Da biglietto da visita a spot il passo è breve. Se potessi mi teleporterei in NZ anche subito ci rimarrei e credo non soffrirei di nostalgia. Ma a volte penso che laggiù davvero abbiano poco a cui pensare. Prima la storia della bandiera e ora la difesa dell’haka in nome di una tradizione che non è nemmeno veramente loro, ma è dei maori e non certo della moderna NZ biajca che da una parte la sfrutta commercialmente e da l’altra la difende per mettersi a posto la coscienza.
non pensò i NZ abbiano visto questo spot “geniale”..ergo manco “protestato”..
la storia della bandiera era una roba seria! se non è passata è solo per questioni meramente economiche (300milioni di motivi solo per iniziare; sorta di ricatto che han subito anche gli scozzesi)..sempre lì si torna, schei!
ma le partite?qualcuno le ha viste???
Bhe, ci sono già stati articoli in NZ sdegnati assai. Che partite intendi? Milan – Carpi ? 🙂
io non odio il calcio..squallido è il contorno..il gioco è divertente, quasi quanto il rugby..e come tutti gli sport di squadra..
la pubblicità non mi ha stupito ne infastidito, nel nome del vil danaro si è visto di peggio, molto peggio..
certo che sti pubblicitari..fantasia zero proprio..
ciao nipotino, scrivi poco ma sempre di buon senso
Ciao zio Mauro grazie! non è che intendi stia invecchiando? 🙂
comunque vi leggo sempre!
invecchiare? I sardi non invecchiano mai!
🙂
Ho provato vergogna per loro e ribrezzo per i soliti pubblicitari che vogliono racchiudere tutto dietro uno stereotipo
stesse sensazioni…
Concordo con Paolo sul contenuto ed il tenore dell’articolo.
In verità (e il buon Giovanni lo può confermare) io avevo notato l’immonda pubblicità di booking.com, per cui questa ulteriore “profanazione” di uno dei simboli della Nuova Zelanda mi lascia indifferente.
Ormai si commercializza tutto e con il passare del tempo sarà sempre peggio, occorre rassegnarsi…
Intendiamoci, il Grillo Talpa non ne ha certo bisogno, tantomeno dal sottoscritto, ma volevo esprimere i miei più sinceri complimenti per il redazionale, molto acuto e completo, anche in chiave storica, con un giusto e misurato distacco verso un evento importante, ma pur sempre peculiare di una limitata sfera culturale. Chapeau 😉
Per la verita’, ho visto che da tempo c’e’ una pubblicita’ ( detersivo, sapone, vibratore ?? ) con un gruppo di donne che eseguono la haka.
Mi fa piu’ diarrea questa che la comparsata di San Siro…
no, è quella di booking.com citata nell’articolo
Ah…cioe’, dici che quelle li, il vibratore ce lo abbiano gia’ incorporato ??
Di sicuro le pile devono essere stilo AA…non smettono mai…
quello e’ lo spazzolino da denti Gianni. 🙂
Bah. Tutte ‘ste righe per una roba di una bruttezza e uno squallore talmente assoluti che se ne sono accorti persino quelli abituati a veder giocare il milan.
🙂
bravo @mal, concordo!
Veramente se quella stessa cosa l’avesse fatta una squadra di calcio neozelandese (l’avrebbero fatta come dio comanda e non quello scempio), sarebbe stato no problem. Non c’entra il calcio, ma il fatto che il Milan è Maori quanto le lasagne al forno.
Dunque, vero è che l’haka e l’importanza che se ne dà è cambiata molto nel tempo. Anni fa mi procurai la registrazione completa della famosa partita del 1973 tra Barbarians (in versione Lions camuffati) e AB, quella della famosissima meta di “fellow” Edwards. Ebbene si vedono i neri danzare una haka appena accennata di pochi secondi, alla tribuna verso cui erano già rivolti durante l’esecuzione degli inni qualche attimo prima. Niente enfasi della disposizione a centrocampo, niente microfoni televisivi, niente facce arrabbiate verso gli avversari e così via. Quindi c’è stata nel tempo una spinta per aggiungere valenza alla cosa e legare l’immagine della nazionale neozelandese a quella della tradizione dei Maori. E’ però anche vero che da alcuni anni quel rito è stato ripreso tante, troppe volte per scopi pubblicitari: l’idea di qualcosa di visivamente collegato a chi è notoriamente vincente, torna comoda a chi voglia propagandare la vendita di prodotti. E’ un sacrilegio? Diciamo che è diventata una cosa di cattivo gusto ripetuto. Come mai nessuna pubblicità fa mai riferimento alla Cibi ed alle danze tradizionali delle isolane? Personalmente non mi piace caricare di retorica le cose, ma neanche banalizzare/schernire qualsiasi tradizione. Se mi infastidisce vedere prodotti esteri che usano il nome dell’Italia facendo riferimento alla mafia (banalizzazione dei luoghi comuni), non mi fa piacere vedere i batteri ballare la haka.
Maori o meno, se vinco le elezioni, li facciamo neri peggio delle maglie. Non c’è proprio partita.
A me la haka personalmente fa un po’ ridere, specie la Ka Mate, e sono sicuro che alcuni giocatori si sentano ridicoli nell’eseguirla, ma pur di vestire la maglia AB si fa questo e altro.
si sentono talmente ridicoli che all’uscita dalla chiesa dopo il matrimonio di sir JK gente come Zinzan Brooke, Sean Fitzpatrick ed altri ne accennarono alcuni passi in onore dell’amico. Erano vestiti da cerimonia e potevano sembrare degli scimmioni ma non credo si sentirono ridicoli.
infatti! altro che ridicoli..
meglio non aggiungere altro..
La haka è roba Maori e prima di Buck Shelford era anche peggio. Non sono di sicuro l’unico che la considera un po’ ridicola, ma almeno differenzia il rugby da altri sport.
Nel senso che la dovrebbero “ballare” solo i Maori, Tony Woodcock o Owen Franks che fanno il balletto sono inguardabili. So registro una partita skippo inni e Haka di solito.
*se registro
And, la consideri ridicola, perché è una tradizione che non ti appartiene.
And, noi per non sentirci ridicoli le nostre tradizioni e l’appartenenza non sappiamo più che valore hanno. Perciò quando andiamo in campo non abbiamo nemmeno il nostro orgoglio da difendere.
io sono per tenere un rispetto quasi religioso dell’haka,visto che gli all blacks dominano nel rugby da circa 100 anni,se poi qualche azienda neozelandese la usa per fare pubblicita’ non mi interessa,mai la idiozia degli altri giustifica la propria,lo facesse una squadra di basket sarebbe una idiozia ugualmente,certo che il fatto la abbia fatta il milan e’ anche peggio.alla fine e’ solo una danza???si ma chi la fa sbriciola gli avversari da sempre,rispetto!guardare e rispettare e basta!
Mi sono sempre espresso in questa direzione e non c’è motivo per non rimarcarlo anche in questa circostanza. Quindi dico: massimo rispetto per l’Haka, qualunque essa sia, ma cosa c’entra con una partita di rugby tra 2 rappresentative nazionali? Passi ancora in un’era pioneristica del rugby dilettantistico dove tutto contava per essere più performante dell’avversario, come la famosa furbata dei Lions della chiamata “99” nel tour del 1974, ma tant’è proprio in quell’era l’Haka faceva quasi ridere al confronto della recità a cui assistiamo da una decina d’anni a questa parte. Ma ora, in un rugby iper tecnologico, dove il regolamento si è evoluto a livelli altissimi per perseguire tutela e pari opportunità delle formazioni in campo, almeno sulla carta, dove la partita economica in gioco è sempre più alta, dove ogni aspetto è minuziosamente analizzato e pianificato per perseguire le migliori performance, dove si parla sempre più spesso dell’impiego dello psycho analist, cosa c’entra proporre la recita prepartita che in ogni incontro con gli AB i loro avversari sono obbligati ad assistere passivamente. Per quale motivo oltre al rituale dell’inno nazionale si debba dare spazio a tale messainscena, quale privilegio rappresenta, perchè agli altri non è concesso analogo spazio e per quale motivo gli avversari sono obbligati ad assistervi; il rispetto non c’entra proprio nulla. Allora che si dia spazio anche alla Pizzica italiana :-)!!
Si dica, senza ipocrisia alcuna, che è un’abitudina ereditata da un rugby pionieristico e anti litteram che nel frattempo è cambiato e nel quale ha, orami, poco senso mantenerlo, rappresentando una palese sudditanza verso chi rappresenta, innegabilmente, si una supremazia sportiva nel rugby, ma non per questo meritevole di maggiori attenzioni o più ripetto di altre rappresentative.
#non se ne può più delll’Haka.
Anche l’haka come il gioco ha seguito l’evoluzione dei tempi…gioco spettacolare fatto da iper professionisti e la danza e’ tale quale
Nel 79 era una cosa che nn pensavo fosse neanche l’haka…..ora si perdono quasi 5 minuti x fare uno show
Preferivo quella anni 70 era piu’ vera…..oggi anche la loro si puo’ dire che fa’ business
Giù le mani dall’Haka!
Questa senza dubbio la migiore di tutte:
https://youtu.be/kjVqZkDZrgg
Posalamano.
E’ questa è la peggiore di tutte. Partita giustamente persa dagli All Blacks anche per colpa dell’inguardabile e improbabile divisa di gioco:
Non trovo scandaloso che la Nuova Zelanda usi le haka maori nei reportage turistici, visto che a Rotorua e dintorni ci sono diversi siti turistici maori dove si possono ammirare diverse haka.
La cultura maori in Nuova Zelanda viene difesa, viene insegnata a scuola e soprattutto nella parte centrale dell’isola del nord è uno stile di vita, che personalmente ammiro molto.
Uno stile di vita che prevede la cultura del rispetto, soprattutto degli anziani, e una vita molto semplice e secondo me più felice della nostra.
L’haka è il biglietto di presentazione degli Allbalcks e sicuramente ha permesso, oltre alle vittorie sul campo, di creare intorni a loro un business di sponsors che viene utilizzato per sostenere il sistema rugby neozelandese.
Quindi non trovo nulla di male l’utilizzo da parte loro, trovo IMBARAZZANTE scimmiottare delle haka in giro per il mondo pubblicitario, spesso senza rendersi conto di fare delle cose che sono assolutamente vietate (vedi l’haka eseguita da donne nella pubblicità della Fiat). Trovo altresì IMBARAZZANTE che un maori, di cui non ricordo il nome anche se l’ho conosciuto e vive in Italia da tempo, si presti alla sceneggiata, quando lui stesso va in giro a raccontare la storia e la tradizione dei maori.
Come si dice in maori e sarà sicuramente detto anche nel testo della haka: “pecunia non olet”.
Tutti stiamo parlando di questa haka fatta dal Milan, ma chi se la ricorda la vergognosa sceneggiata di quelli del programma calcistico “Tiki Taka” che scimmiottarano la danza neozelandese in una loro pubblicità?
quelli di tiki taka dovrebbero fargli puntate di blob solo per loro io li guardo solo per puro spirito voyeuristico sono il massimo simbolo del degrado della cultura italiana mai vista una roba del genere hanno superato ciao darwin e quella che fa pomeriggio 5 …..
almeno Ciao Darwin è divertente e quella che fa Pomeriggio 5 è un bel vedere, quelli di Tiki Taka nun se possono proprio guardà…
mah infatti se nun ce stavano par de tr…..i scosciati ar bambacione co mughini no i guardano manco i parenti loro…