Speciale RWC: Haka – storia, tradizione e significato, parte 1

Inizia il nostro viaggio nella danza maori uno dei simboli distintivi della Nuova Zelanda

Ph. Sebastiano Pessina

Ph. Sebastiano Pessina

La haka è parte integrante della cultura maori e non è – come spesso molti pensano – una danza di guerra. La sua storia e la sua tradizione sono profondamente radicate nei costumi del popolo kiwi. Haka letteralemente significa “canzone accompagnata da una danza” e questa danza è caratterizzata da ampi e spettacolari movimenti e da suggestive espressioni del volto chiamate “pukana”.
Ci sono tantissime versioni della haka, proprio perché ci sono tantissime canzoni. Ogni tribù e comunità maori ha la sua propria haka, così come ogni scuola superiore. Viene eseguita dalle squadre nazionali neozelandesi in vari sport di alto livello, dalle forze dell’ordine, dai vigili del fuoco, dai dipartimenti della difesa militare; soprattutto, cosa poco nota, dalle donne. Infatti, nonostante sia considerata una danza prettamente maschile, la sua leggenda e la sua storia sono impregnate di femminilità.

 

Nella mitologia maori la haka deriva dal figlio del dio Ra. Ra aveva due mogli: Hine-Raumati che rappresenta l’essenza dell’estate e Hine-Takurua che incarna quella dell’inverno. Dall’amore di Ra e Hine-Raumati nacque un figlio chiamato Taneore. Nelle giornate di sole, quelle di piena estate, si può vedere all’orizzonte la luce tremare, danzare. La legenda vuole che quel tremolio chiamato in lingua maori “wiriwiri” sia proprio Taneore che balla per sua madre Hine-Raumati. Quello scintillio della luce è oggi rappresentato dalla vibrazione delle mani dei danzatori.
Anche il primo uso della haka è femminile. La leggenda racconta che fu danzata per la prima volta dalle donne del capo tribù Tinirau. Tinirau era in cerca di vendetta per l’uccisione della sua balena e inviò un gruppo di donne a trovare il responsabile, un vecchio sacerdote “tohunga” chiamato Kae. Nonostante nessuno lo avesse mai incontrato, era noto che possedesse una dentatura prominente con i denti accavallati. Arrivate al villaggio di Kae, le donne improvvisarono una danza (appunto una haka) per far sorridere gli abitanti e scoprire l’identità del religioso che fu trovato, fatto prigioniero e ucciso una volta riportato al cospetto di Tinirau.

 

Nel periodo precoloniale, l’haka veniva utilizzata con la funzione di benvenuto ufficiale tra due gruppi, per esempio quando due tribù “iwi” s’incontravano per collaborare o negoziare accordi. Praticamente l’haka era una sfida lanciata dalla tribù ospitante “tangata whenua” a quella ospitata “manihiri”.
L’incontro iniziava con la “tangata whenua” che danzava una Peruperu Haka e con la “manihiri” che rispondeva con la propria haka. Seguivano i discorsi di benvenuto dei capi, fino al tradizionale “hongi”, quando i membri delle due tribù si salutavano naso contro naso.
Oggi è difficile assistere a questa versione estremamente elaborata della haka che, per lo più, viene eseguita in occasioni ufficiali (per dare il benvenuto a illustri ospiti del governo), celebrazioni nazionali o funerali di totale tradizione maori.

 

Oggigiorno molti kiwi vivono fuori dal territorio natìo, e non è inconsueto assistere a una haka negli Stati Uniti, in Australia o Inghilterra. In più, in cerimonie ufficiali di società o in eventi kiwi all’estero, spesso vengono invitati a danzare gruppi teatrali maori chiamati Kapa Haka Group.
“Kapa Haka” in lingua maori è sinonimo di arte e cultura, significa letteralmente mettersi in fila (kapa) e danzare (haka). Le moderne haka eseguite dai Kapa Haka Group hanno tre elementi distintivi: la “haka” cioè appunto una danza statica, il “poi” una canzone abbinata a una danza con una piccola palla bianca attaccata a un filo rosso (“poi”) e il “waiata-a-ringa”, canti tradizionali interpretati con ampi movimenti ed azioni.
I gruppi di Kapa Haka che includono donne, uomini, ragazzi e anziani (i “kaumatua”) possono essere composti da quattro fino a 100 e più persone. Le canzoni sono eseguite tutte in “Te Reo Maori” (cioè in lingua maori) e i partecipanti possono accompagnare i cantanti con chitarre, “putatara” (cioè conchiglie di mare) e percussioni. Tradizionali armi maori come “patu”, “mere” e “taiaha” sono inoltre utilizzate durante le haka per enfatizarre la spettacolarità della danza.

 

NZ Army Haka

 

College Rugby Haka

 

Funeral Haka

 

Kapa Haka Poi

 

di Melita Martorana

 

Leggi anche: Haka – storia, tradizione e significato, parte 2

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