“Quote nere”: in Sudafrica una nuova accelerazione?

Per il ministro dello Sport le squadre devono avere il 60% di atleti di colore. E deve accadere subito

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Katmandu 14 Aprile 2014, 09:01

    faccio una premessa, anzi due, la prima è che non son affatto razzista anzi penso che i frequentatori abituali lo sanno, e la seconda che non conosco il Sudafrica o il mondo Sudafrica se non per letto sui libri o quello che arriva dai media, per cui mi sento abbastanza distante, ma mi chiedo quello che il Sig. ministro Mbalula dice non è una sorta di razzismo al contrario? nel senso lo sport soprattutto quello di eccellenza non dovrebbe avere regole di questo tipo. faccio un esempio che c’entra fino ad un certo punto, so che questo ragionamento lo fanno pure nella sanità, ma se avessi la possibilità di scegliere tra due dottori e uno mi dicono (per sentito dire e per fama) migliore dell’altro, mi importa poco del colore della pelle, nazionalità o se al mattino fa colazione con 25 uova sbattute, penso che sceglierei il migliore. stessa cosa con lo sport, se al pedemontana arriva Mtawarira il pilone titolare se ne fa una ragione gioca il sudafricano a prescindere

    • Turch 14 Aprile 2014, 09:23

      Il razzismo al contrario non esiste. Se una scelta e` fatta in base alla razza e` razzismo. Queste quote sono razziste, poiche` si sceglie un giocatore non in base alle sue capacita` ma in base alla razza. Poi le possiamo motivare con la necessita` di coinvolgere piu` giocatori neri nel rugby, ed e` un motivo nobile e finalizzato all’integrazione in un paese che soffre ancora di questa brutta piaga, ma questo non toglie che siano norme razziste

      • rd973 14 Aprile 2014, 10:37

        Sottoscrivo!

      • Full Back 14 Aprile 2014, 10:47

        Pienamente d’accordo! Intervenire se ci fosse il sospetto che un giocatore viene scelta perchè bianco ok, insistere perchè un giocatore viene scelta perchè è nero è niente più che razzismo!

    • Maury7 14 Aprile 2014, 13:50

      Ho lavorato per qualche anno nel rugby sudafricano,e per esperienza personale posso dirti che ormai laggiù il rugby è tutto razza e clientelismo come per qualsiasi altra cosa. Spesso ci è stato negato di partecipare alle competizioni proprio perchè non avevamo giocatori di colore oppure non supportavamo un certo partito politico (ANC)

  2. riaan cotzee 14 Aprile 2014, 09:13

    Quindi è giusto che gli sportivi “bianchi” di talento vadano a giocare per altre nazionali! Questo è scandaloso!!!
    ps mi fa ribrezzo scrivere sportivi bianchi nel 2014..

    • mezeena10 14 Aprile 2014, 20:37

      pero l’ hai scritto! ma ormai siamo abituati tranquillo!

  3. mistral 14 Aprile 2014, 09:49

    è venuto a mancare il leader moderato e illuminato… d’altra parte in italia sono decenni che vigono le quote riservate razziali (altro adige) e mai nessuno ha detto beh!…

    • Katmandu 14 Aprile 2014, 09:55

      @ mistral “altro adige” ? refuso di tastiera o l’Austria con le scuse linguistiche ha mire espansionistiche ? 😀

  4. diego83 14 Aprile 2014, 10:04

    Se dovessero procedere su questa cosa, sai che risate in NZ? La principale rivale per i prossimi mondiali si “suicida” (sportivamente parlando).

    Consiglio al presidente Gavazzi: lasciamo stare le isole del pacifico, andiamo a pescare in Sud Africa! 🙂 (è una battuta..)

  5. kinky 14 Aprile 2014, 10:15

    Incredibile!! Punto!!

  6. malpensante 14 Aprile 2014, 10:34

    Come ricorda mistral, non è una novità ma una pratica diffusa dove ci sono situazioni complicate multietniche. E proprio come in Provincia di Bolzano spesso funziona (dove le quote, se non siamo ipocriti, garantivano ideologicamente i gruppi tedesco e ladino ma praticamente pure e spesso soprattutto gli italiani). Funzionano pure le quote rosa per la politica, anche solo a porre la questione: basta guardare i numeri di qualche anno fa e quelli di oggi. D’altra parte spesso chi storce di più il naso sono 1) quelli che stanno up and under e non lì , 2) quelli che devono lasciare spazio, 3) quelli che ce l’hanno fatta o sono sicuri di farcela nonostante appartengano alla “categoria protetta”. Quando in SA c’era l’apartheid era tutto un fiorire di anime candide e di discorsi del tipo “lasciamo lo sport fuori dalla politica”, “ingiusto privare i Bokke del palcoscenico internazionale”, ecc. Altro che porsi il problema della quota zero riservata ai neri, e non nel rugby ma come persone.

    • rd973 14 Aprile 2014, 10:41

      Il fatto che sia diffusa, non la fa automaticamente diventare giusta, così come una ingiustizia subita in passato non rende nobile un ingiustizia inflitta per ripicca.

    • Andrea B. 14 Aprile 2014, 10:52

      Fintantoché in SudAfrica c’era l’ apartheid era giusto isolarlo, senza eccezioni nemmeno per lo sport, ma adesso sulle quote, rovesciando il tuo discorso potrei dirti che allora vanno bene a chi riesce ad entrare quando invece dovrebbe stare fuori …non sarà matematica ma nello sport è abbastanza chiaro chi riesce e chi non riesce e le uniche quote giuste sono il 100% dei meritevoli.

      • malpensante 14 Aprile 2014, 11:01

        Giusto è ciò che giusto fa direbbe il grande filosofo Forrest Gump. Se a cinque anni vai a lavorare in miniera, difficilmente entri al college. Benaltrismo e moralismo sono merce a buon prezzo, ma non hanno mai impedito una ingiustizia, o una guerra.

        • Andrea B. 14 Aprile 2014, 11:36

          Forrest la sapeva lunga più di tanti altri…lasciare fuori qualcuno perché, ben più bravo, non è nella quota garantita invece non è un ingiustizia, vero?
          Lasciamo perdere ‘sta storia delle miniere e dei college, anzi mandiamo tutti a studiare, sono più che d’accordo, che troppi credono alle cartomanti ed a trasmissioni come Voyager…poi tanto qualcuno in miniera ci dovrà comunque andare. Comunque capisco che le società termitaio, tutti vestiti uguali e tutti a prendere lo stesso stipendio riscuotano ancora qualche simpatia, ma torniamo alla pallaovale va,che è meglio.

          • malpensante 14 Aprile 2014, 12:35

            Parliamo di rugby, giusto: non è che siano quote anche quelle per gli stranieri, compresi i comunitari che sarebbe pure illegale, e così via? O la regola dell’apertura italiana, o quelle demenziali degli anni scorsi per gli stranieri in Celtic? Di sicuro c’è qualche migliaio di giocatori migliori dei nostri che gradirebbero molto venire a giocare qui per due soldini, magari in Eccellenza, seria A, serie B. Ma non si può, che ne possono giocare un tot per squadra, il resto è in quota italici: “interessi nazionali”. Cosa molto meno seria di quel che succede in SA, ovvio, ma pure il SA ha problemi più seri del nostro rugby.

          • gsp 14 Aprile 2014, 12:52

            ma se non garantisci parita’ di accesso, come fai a parlare di meritocrazia. o fai meritocrazia, ma solo tra quelli che piacciono a te?

          • Andrea B. 14 Aprile 2014, 17:58

            @malpensante: non so se sia giusto il tuo ragionamento di mettere insieme nello stesso pentolone le quote “stranieri” che tu dici, ma supponiamo di si. Bene, da sostenitore del “laissez faire” sarei anche d’accordo di lasciar tesserare alle società chi vogliono, senza limitazioni di nazionalità, solo che fintantoché esisteranno anche le competizioni tra squadre nazionali temo che qualcuno troverebbe da obiettare…

    • mistral 14 Aprile 2014, 11:29

      non è del tutto vero, esistono nel mondo diverse situazioni munltietniche (oriente, regno unito, la francia stessa) dove non si arriva a codificare la quota razziale, le quote compaiono laddove una ex-minoranza ha subito, o ritenuto di subire, precedenti emarginazioni o ingiustizie, e si “vendica” utilizzando un sistema che io definisco di “ipocrisia democratica”… la storia, ancora una volta, viene scritta dai vincitori…

      • gsp 14 Aprile 2014, 12:47

        mamma come ci vorrebber le quote nel regno unito, e quante ce ne vorrebbero nella City, in termini di accesso all’istruzione, in termini di classi sociali…

        le donne si vendicano con le quote rosa?

        • mistral 15 Aprile 2014, 08:26

          gsp, le “quote” relative alla appartenenza ad un ceto sociale non c’entrano nulla con quelle di genere, il vantaggio di appartenere ad una determinata classe sociale non lo eliminerai mai, non c’è riuscito il comunismo reale, resiste in tutte le società più o meno civilizzate… forse con il ritorno alo stato di natura si formerebbe un riequilibrio “naturale” ma non certo equo ne’ solidale… e non elimini comunque le disparità.. quello che io trovo ridicolo è volerle eliminare “per decreto” spacciandolo come un atto di giustizia… non lo é, é solo una giustizia “diversamente normata”…

      • Andrea B. 14 Aprile 2014, 15:49

        Ti quoto in pieno…il fatto che gli uomini, santi a parte, siano tutt’ altro che misericordiosi e quando possono si prendono la “rivincita” con gli interessi, facendo a volte peggio dei loro predecessori al comando, dovrebbe essere cosa chiara a tutti, eppure c’è sempre qualcuno che ammanta questo usuale comportamento della natura umana come “giustizia”…

    • Andria 14 Aprile 2014, 14:03

      Quando in SA c’era l’apartheid era tutto un fiorire di anime candide e di discorsi del tipo “lasciamo lo sport fuori dalla politica”, “ingiusto privare i Bokke del palcoscenico internazionale”, ecc. Altro che porsi il problema della quota zero riservata ai neri, e non nel rugby ma come persone.

      Ho resistito alla tentazione di commentare questo articolo, ma poi quando ho letto questo passaggio non ce l’ho fatta.
      Perché, più o meno, avrei scritto la stessa cosa.

  7. Emanuele 14 Aprile 2014, 10:39

    Dicesi campagna elettorale

  8. Andrea B. 14 Aprile 2014, 10:42

    Tutte le squadre? Anche nei clubs? E le squadre, vedi calcio, che hanno ben più del 60% di atleti di colore invece vanno bene così? E poi che vuol dire “di colore”? Quale sarà il codice pantone per essere compresi nella quota? Ai brutti tempi dell’apartheid poi c’erano sia le rappresentative dei proteas (sanguemisto, che fastidio dover scrivere così nel 2014, tanto più che ne so qualcosa in famiglia) che dei leopards (neri)…faranno poi tante sottoquote?
    Comunque è il rugby in SudAfrica ad essere sotto tiro, glielo hanno giurato e ci riusciranno a smantellare questa cosa da bianchi, a cominciare dalla progressiva emarginazione dell’ odiato stemma dello springbock nella maglietta della nazionale…se vanno avanti prevedo una crescita esponenziale della squadra di rugby della Namibia…

    • Maury7 14 Aprile 2014, 14:03

      Si le squadre di calcio gli vanno già bene così perchè ci sono pochi bianchi nel calcio,se volessero una vera integrazione lavorerebbero per far entrare più bianchi nel calcio come vogliono far entrare più neri nel rugby. Ma come tutti hanno capito il vero obbiettivo è escludere i bianchi

    • kinky 14 Aprile 2014, 15:06

      Grandissimo Andrea B. ci stavo pensando anch’io!!! …e come fanno a capire chi è veramente di colore e chi no?!? Per esempio Habana io non lo considero di colore….vuoi mettere tra lui e Mtawarira uno è proprio scuro l’altro è caffellatte!!! Ma già a parlare così anche scherzando è allucinante!!

  9. HumptyDumpty 14 Aprile 2014, 11:56

    Aria di elezioni in Sud Africa (9-10 maggio mi sembra). Mi sa che l’attuale governo abbia fatto gran poco finora per “aiutare” le persone di colore (ma non solo nello sport, vedasi le rivolte delle township nel Western Cape negli ultimi due anni). Ci sta mettendo una pezza per raccogliere consensi …

    • ginomonza 14 Aprile 2014, 12:35

      morto Mandela morta la saggezza : ha lottato per niente. Amen

  10. Maggicopinti 14 Aprile 2014, 12:01

    Sparata da elezioni. Voglio vederlo, il Sudafrica ai mondiali con la quota del 60% di “neri” (già trovo ridicolo l’idea di parlare di neri e bianchi per decidere la formazione di una nazionale, ma vabbè): suicidio sportivo.
    In più tutti i giocatori esclusi andranno a giocare per la Namibia, o anche Inghilterra, Scozia o qualunque paese europeo che vorrà equipararli, se non hanno un antenato anglosassone. Immaginatevi quanto farà comodo un’apertura sudafricana ad una nazionale europea perennemente a corto di numeri 10. O una seconda linea, o…

  11. Machete 14 Aprile 2014, 12:09

    tipico discorso pre elezioni ma che rende l’idea di come da quelle parti una riconciliazione sia ancora ben lontana da avvenire….

  12. Dan 14 Aprile 2014, 12:10

    Scegliere un atleta in base al colore della pelle e non in base alle sue qualita’ e’ semplicemente una follia.

  13. gsp 14 Aprile 2014, 12:37

    Ragazzi, dire che le quote sono razziste e’ una follia assoluta e dimostra proprio poca comprensione dei termini, alla Fumero per intenederci. Le quote funzionano per minoranze, donne, disabili, e chi lo nega non non si e’ mai preso la briga di controllare o non sa di che parla. la cosa piu’ interessante e’ che le quote sarebbe un limite alla meritocrazia, come se situazioni di totale squilibrio non nascessero invece dalla mancanza di meritocrazia nell’accesso alla formazione.

    detto questo si puo’ benissimo discutere della storia del 60%, che puo’ o non puo’ funzionare. se ha senso o che sia solo una battuta politica. di solito quando si arriva a spoporzioni tali, come nel rugby SAF di oggi, e’ perche’ l’accesso alla formazione e’ limitato. allora e’ alle scuole ed ai college che devi imporre le quote, non alla nazionale o a livello pro.

    • Rabbidaniel 14 Aprile 2014, 12:43

      Appunto, se per quote intendiamo opportunità, diffusione delle possibilità di formazione, borse di studio ecc. ci siamo. In ambito pro, dalla Vodacom Cup in su, è solamente propaganda.

      • gsp 14 Aprile 2014, 12:51

        ma e’ chiaro che sia una mossa politica, che non significa che non verra’ messa in atto.

        detto questo rabbi, devi anche tenere conto che a volte la discriminazione (di classe, colore, fede) esiste eccome anche nei selezionatori. e non tanto in nazionale, ma ai livelli inferiori, dalle scuole in su per cui quando arrivi alla nazionale puoi’ dire ‘questi erano i migliori’. ed hai chiuso il cancello quando i buoi sono scappati, o come cavolo si dice.

        • Andrea B. 14 Aprile 2014, 16:20

          D’accordo, nessuno nega l’ eguaglianza in partenza ma per il resto ci stiamo avvitando in considerazioni filosofiche sul “merito” che non va bene, ma forse si, ma qualcuno deve pur sempre decidere e chi controlla le decisioni? E chi controlla il controllore? E così via… Qualcuno deciderà sempre, non se ne esce. Personalmente non credo alla possibilità di creare una società perfetta e moralmente giusta ( secondo il metro di chi, poi?) a colpi di direttive calate dall’alto…

          • gsp 14 Aprile 2014, 21:24

            Andre, e quindi ci rinunci del tutto?

          • Andrea B. 15 Aprile 2014, 07:52

            @gsp …buttandola sul ridere, ma nemmen troppo, verrebbe voglia di citare quella battuta del film Il marchese del grillo “la giustizia non è di questo mondo…ma dell’ altro” 🙂
            Seriamente invece non dico di non provarci, ma le quote, in questo caso ed altri le trovo una soluzione sbagliata, sicuramente ad imporle dall’ oggi al domani nell’alto livello. Buttino un po’ di soldi pubblici nel creare squadre di rugby ed allenatori nelle scuole e nei quartieri neri e vediamo che accade e se la cosa attacchisce a discapito di altri sport, borse di studio per chi emerge e così via. Però guarda che il selezionatore che ti fa fuori perché non sei boero ma discendente degli inglesi o perché non sei della sua etnia africana ma di un altra rischi di trovarlo sempre…

    • Andria 14 Aprile 2014, 14:07

      gsp mi sa che hai centrato il punto in pieno, anche nel paragone iniziale. 🙂
      Pur essendo uno che per natura storce il naso quando legge o sente parole come meritocrazia.
      Che come sottolinei tu, in un modo o nell’altro, sono parole che vogliono dire, niente più niente meno, che il merito viene usato come misura e il metro per fare questa misura ce l’ha sempre qualcuno alla fine…

    • Stefo 14 Aprile 2014, 16:01

      gsp centri secondo me tutti gli aspetti della cosa, in particolare condivido appieno il discorso sulla “meritocrazia” che fai.
      C’e’ un problema pero’ sulle quote che Rabbi espone riferendosi al caso specifico ma che diverse vole puo’ essere applicato: e’ una politica che lavora sull’effetto che pero’ se non abbinata ad altre politiche sociali non va alla radice del problema cioe’ la causa…pero’ le quote piacciono ai politici perche’ lavorando sull’effetto cosa succede?Crea tante belle statistiche sul livello piu’ visibile alla maggioranza con cui i politici possono dire di aver fatto qualcosa, se pero’ si scava a fondo in assenza di politche sulla causa si e’ fatto poco.
      Nel caso specifico bisognerebbe che il ministro sudafricano spiegasse da dove si applicano queste regole e se sono combinate altre politiche (dell’istruzione e dello sport) che vadano a rimuovere le barriere all’entrata del rugby.

      Con questo sono contro le quote?No penso siano politiche corrette in alcuni casi (senza pero’ estremizzarle) ma funzionano realmente se applicate a tutti i livelli in combinazione con altre politiche sociali…nel caso specifico non so bene cosa dire visto che non voglio criticare Paolo ma l’articolo non approfondisce la questione (sempre che il ministro l’abbia approfondita e non stia solo usando le quote perche’ gli puo’ dare belle statistiche tra due anni).

  14. Katmandu 14 Aprile 2014, 14:12

    @ Andrea B.
    “E poi che vuol dire “di colore”? Quale sarà il codice pantone per essere compresi nella quota?”
    credo che dato che parliamo di SA:
    RAL 6001 (80%)
    RAL 1004 (15%)
    RAL 9001 (5%)
    credo che sia questa più o meno la quota pantone che deve avere un atleta sudafricano 😀

    • Katmandu 14 Aprile 2014, 14:16

      … e per quello italiano
      RAL 5012 (95%)
      RAL 9001 (5%)
      😀

  15. ernesto 14 Aprile 2014, 17:22

    Avrebbe senso una quota minima se ci fosse la convinzione che i nerosudafricani fossero ingiustamente esclusi non per motivi tecnici a livelli professionistici. Altrimenti è una scappatoia per non affrontare eventuali problemi più profondi (maggiore difficoltà dei neri ad avvicinarsi a questo sport a livello infantile-giovanile).

  16. mezeena10 14 Aprile 2014, 20:42
  17. 6nazioni 14 Aprile 2014, 22:55

    questo sarebbe un ministro dello sport, secondo me’ e’ un stronxx punto.
    questo al posto del cervello lasciamo perdere….. la redazione mi butta fuori
    dal blog.

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