Il boss dei Saracens spalanca la porta della Premiership ai gallesi

Club inglesi fuori dalle coppe? Nessun problema, il numero uno dei Sarries ha una soluzione che – dice – piacerebbe anche ai gallesi

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mezeena10 4 Dicembre 2013, 14:19

    sempre piu chiaro il futuro no?

  2. Mtt 4 Dicembre 2013, 14:19

    Si sapeva che avrebbero tentato di spezzare il fronte delle celtiche, divide et impera.

    • gsp 4 Dicembre 2013, 15:40

      @mtt, cercano di farlo dall’inizio di questa situazione. ad oggi non ha funzionato. sono tutte tattiche per prendere tempo.

      • Mtt 4 Dicembre 2013, 15:55

        Speriamo che sia come dici, certo il Galles non è del tutto insensibile a questi richiami e la situazione pare ancora abbastanza incerta.

  3. gsp 4 Dicembre 2013, 14:25
  4. Joest 4 Dicembre 2013, 14:45

    Sonoq uetse cose, queste manovre che stanno distrggendo l’identità nazionale dei campionati, la rovina e la fine del rugby…

  5. maxsavo 4 Dicembre 2013, 14:48

    quindi andrebbe a pxx la CL (e subito dopo il 6N) ? mah per fortuna che non comandano solo loro.. o si?

  6. Mr Ian 4 Dicembre 2013, 15:00

    Fronte Scarlets: molti tifosi sarebbero felicissimi di poter partecipare all Aviva Prem. per diversi motivi, innanzitutto poter usufruire dell entrate economiche che darebbe il board inglese, oltre che l incremento di pubblico per le partite casalinghe degli Scarlets. Anche le trasferte da un punto di vista logistico sarebbero più facili da gestire.
    L’unico appunto che vorrebbero puntualizzare sarebbe il metodo di retrocessione.
    Dal mio punto di vista la cosa non mi gasa parecchio, uno perchè non so fino a che punto potremmo competere in quel campionato, parlo da un punto di vista finanziario, persiono lo sgangherato Worcester schiera dei nomi di rilievo e non vorrei che partecipare al quel campionato implicasse una snaturazione del nostro sistema, quasi tutto il XV è composto da giocatori home-made.
    Infine reggere l’urto di partecipare sia all HC che alla Premiership sarebbe molto deleterio per noi…a mio avviso una Rabo morbida e la partecipazione al HC è la formula perfetta, visto il budget con cui si affrontano queste competizioni…

    • gsp 4 Dicembre 2013, 15:25

      Ian, tocchi un punto che io faccio fatica a comprendere. se gli scarlets entrano a far parte della PL guadagneranno qualcosina, ma i concorrenti guadageranno molto di piu’ quindi in termini reali perderesti potere d’acquisto e capacita’ di trattenere i tuoi giocatori migliori.

      con la differenza che oggi almeno hai la rete di protezione della WRU che cmq ha soldi, ti paga le accademie, la nazionale tira, ed una volta pagato il Millennium ne avra’ anche di piu’.

      si fa il paragone con il calcio, ma va anche detto che le squadre di calcio gallesi in premierleague sono affiliate alla federazioen inglese, non scozzese.

    • mistral 4 Dicembre 2013, 15:27

      Buongiorno Mr Ian, mi pare di aver capito che la tua preoccupazione sia di due livelli: uno il rischio di snaturare il sistema-movimento (suppongo in funzione del XV nazionale), l’altro che i club gallesi non siano sufficentemente competitivi nell’ipotetico campionato anglo-gallese e contemporaneamente nella HC (o quella che sarà, se sarà)… ho capito bene?

    • malpensante 4 Dicembre 2013, 15:41

      Proprio tanto morbida sarà da vedere, una per nazione di diritto e va bene, ma per gli altri posti ci sarà (finalmente) competizione.

    • Stefo 5 Dicembre 2013, 01:20

      Mr Ian la formula Rabo “morbida” + HC non ci sara’ piu’ gia’ dalla prossima stagione, le celtiche hanno accettato la rduzione a 20 con sistema di qualificazione nel Rabo come era logico e giusto che fosse…oggi come oggi se passa il “1 per union + le altre 2 migliori” gli Scarlets sarebbero fuori.
      Certo reputo anche io che per le gallesi andare in Premier sarebbe ancora peggio, anche perche’ detta tutta, tutte e 4 nella Premier non ci vanno, la premier a 16 dubito sia un’idea se non per un anno cercando di far saltare la HC e la ERC ma nel momento che gli inglesi rientrassero in una competizione Europea 16 squadre di campionato “domestic” non lo sostengono. Possono andare a 14 tipo il T14, ma per tenere le 4 in Premier devono far retrocedere due squadre senza far salire nessuno dal Championship…molto poco sicuro che alla gente possa piacere l’idea anche se possono camuffarla con la scusa che le neopromosse non hanno stadi adeguati penso in pochi ci cadrebbero. A quel punto dicamo 2 in Prmeir e 2 in Championship?Come scelgono le Regioni chi sta su e chi va giu’?Perche’ chi va giu’ deve vendere tutta “l’argenteria di casa” senza sperare di salvare alcun giocatore di valore e quindi tanti saluti.
      Cosa resta come opzione? Il sacrificio estremo, la fusione o l’uccisione di 1-2 regioni con la creazione di due “super-regioni”…se gia’ i tifosi hanno faticato e faticano a digerire le Regioni come sono state calate dall’alto dalla WRU, figuriamoci cosi’.
      Siamo sicuri che i soldi che la Premier metterebbe sul tavolo siano cosi’ tanti?Oppure fanno la fine del pesce che abbocca per poi venire cotto sulle brace?Io starei molto attento a fidarmi degli inglesi, questi sono rimasti con il cerino in mano dopo essersi fidati dei francesi e restarne fregati (di nuovo) e stanno provando a mettere su qualcosa in piedi alla disperata…io fossi nei CEO delle Regioni ci penserei ben su, la WRU ha un obbligo nel sostenere le Regioni se queste firmano il benedetto participation agreement, gli inglesi hanno l’interesse di salvare quel poco che possono salvare a questo punto cercando di mettere i bastoni tra le ruote alle altre union che si sono alleate sotto la ERC.

  7. ugotruffelli 4 Dicembre 2013, 15:15

    Ci provano con tutto…

  8. Katmandu 4 Dicembre 2013, 15:50

    @mr Ian ma domanda ma solo gli Scarlets o tutte le regioni? e poi gli scarlets hanno un CDA? se si da chi è composto? e che ne pensano di questa proposta (a naso si intende) e poi nel caso farebbero un aviva+le gallesi si avrebbe un campionato stile superrugby per non sovraccaricare i club con due “conference” north vs south o un unico girone di 16! squadre infine non pensi che ciò comunque indebolirebbe il galles? spiego meglio non penso che non avendo da progeammare la stagione giocherebbero sempre e solo i migliori per non retrocedere e si creerebbe un davvo ai danni della nazionale con giocatori sempre più stanchi? quale sarebbe la tua posizione da tifoso?
    grazie

  9. fracassosandona 4 Dicembre 2013, 15:55

    perché solo 16 squadre? in fin dei conti cosa sono otto partite in più da inserire in un calendario internazionale? forse è sufficiente togliere le 6 dell’HC e giocare solo il torneo anglogallese?
    fossi in loro la penserei più in grande ancora…
    torneo panbritannico a 20 squadre con dentro anche irlandesi e scozzesi, altro che Celtic! e RCC con i franzosi…

    e noi italici prepariamoci a giocare la latinleague solamente con gli iberici e rumeni, che tanto il nostro appeal mediatico è più o meno quello… fuori dai campionati europei, dalle coppe europee e nel 6N finché non torna a 5…

    stanno veramente scassando la minchia…

  10. wilrugby 4 Dicembre 2013, 16:43

    ma scusate, se le inglesi non giocano l’HC non decade anche il contratto televisivo????
    A me sembra che la lega inglese stia cercando solo di smuovere le acque per far si che cambi qualcosa!!! ma se le federazioni e l’ERC hanno pazienza le inglesi si riavvicinano con la coda fra le gambe…….

  11. Hrothepert 4 Dicembre 2013, 17:51

    Mah? Va be’ che i gallesi, essendo..sudditi, son capaci di accettare tutto ciò che gli chiedono o gli impongono i sassenachs ma se accettassero anche le retrocessioni, rinunciando, per giunta, anche ai bei soldoni che gli da la WRU sarebbero anche degli…idioti!!!

    • Mr Ian 4 Dicembre 2013, 18:43

      Si questo ti sbagli alla grande! Se partecipano vanno li per impressionare o portarsi lo scalpo…vedi Harlequins-Scarlets di quest HC..
      la WRU tutti sti bei soldoni non li da, però stanno investendo un casino su strutture e formazione, loro sono il futuro. Sul presente è che vanno poco d accordo…

      • Hrothepert 4 Dicembre 2013, 19:42

        Mr Ian le strutture e la formazione non sono gratis e quindi quello che la WRU elargisce equivale ad un mucchio di soldini.

    • Giovanni 4 Dicembre 2013, 19:11

      @Hrot: aspettavo con ansia l’attributo “sudditi” che usi per indicare i gallesi 🙂 Nella classifica dei tuoi termini preferiti, viene appena dopo “sassenachs” ed “insulse” 😉

      • Hrothepert 4 Dicembre 2013, 19:38

        Giova, l’ ho “cantata” anche ai miei amici, lassu oltre il Vallo di Adriano, che se nel referendum sull’ indipendenza del 2014 non vince il si anche loro dimostrano di essere nient’ altro che…sudditi, anzi di essere loro stessi nient’ altro che dei..sassenachs!!! 😉
        A proposito di insulse, bravo che me le hai ricordate, mi stavo dimenticando di telefonare al marito di una per organizzare il famoso “programma a basso profilo ed impatto” giocato di..anticipo!! 🙂

        • mezeena10 4 Dicembre 2013, 19:48

          bravo hro, nel dubbio parti per primo 😉

          • Hrothepert 4 Dicembre 2013, 20:09

            mez, e..certo!! La miglior difesa è l’..attacco!! 😉

        • Giovanni 4 Dicembre 2013, 20:18

          Mm Hrot, confesso di non essere addentro alle cose scozzesi, ma non ci giurerei che il “si” vinca…

          • Hrothepert 4 Dicembre 2013, 21:26

            Giova nemmeno io purtroppo 🙁 , la verità è che la maggioranza è composta da pavidi che hanno paura di perdere le commesse ai cantieri per le navi da guerra e cose del genere, inoltre il governo di Londra (che Odino li strafulmini tutti!!) ha giocato di astuzia indicendo il referendum per la permanenza del UK nella UE in una data successiva a quella del referendum sull’ indipendenza scozzese perchè gli scozzesi sono europeisti!! Comunque se, come molto probabilmente sarà, dovesse vincere il no che senso ha stare li a “menarla” con Flower of Scotland (il cui testo è “spudortamente” anti inglese!!), con la bandiera con la St. Andrew’ s Cross, con le nazionali di Rugby, football, curling, polo, criket e via dicendo, a quel punto sarebbero soltanto degli inglesi con una cucina, una birra, una produzione di abbigliamento tipiche che distillano whisky con la..”sottana” (che c’ ho anche..io!!)!!!!

          • Giovanni 4 Dicembre 2013, 23:16

            Beh che piaccia o no, son legati storicamente agli inglesi e poi sarebbe molto più dura presentarsi, da interlocutore internazionale, come Scozia che non come RegnoUnitodiGranBretagnaeIrlanda 😉
            Perfino alla mia amica irlandese dissi: “Gli irlandesi fanno di tutto per distinguersi dagli inglesi: quelli son Regno e voi Repubblica, quelli hanno la sterlina e voi abbracciate l’euro, loro parlano inglese e voi gaelico…ma alla fine le tradizioni e le abitudine son quelle, perchè non si possono cancellare, dall’oggi al domani, 4 secoli di storia comune…”. E lei dovette ammettere che è così. Poi magari il referendum scozzese va a finire come in Quebec, qualche anno fa: 49,8% “si” e 50,2% “no”: una beffa! O forse solo il “desiderata” degli interessi economici internazionali. Anche l’Australia, mi pare, votò per tenersi la foto della Regina appesa negli uffici pubblici.

          • Stefo 5 Dicembre 2013, 01:07

            Giovanni non so da dove venga la tua amica ma ti posso assicurare che il suo non e’ il modo di pensare degli irlandesi in generale, la storia non e’ “comune” loro erano i colonizzatori e di comune c’era ben poco a partire dalla cultura da cui discendevano e discendono.

          • Giovanni 5 Dicembre 2013, 09:10

            @Stefo: La mia amica è di Roscommon nel Connacht ed è fiera di essere irlandese. La storia dell’Irlanda un pochino credo di conoscerla ed ho ben presente la differenza tra colonizzatori e colonizzati, non intendevo certo mischiare le due cose. E’ un fatto, a mio avviso, che in 4 secoli di occupazione, certe abitudini di vita siano state inevitabilmente assorbite. D’altronde qualsiasi dittatura, in mezzo a tante cose negative, porta con sè, quasi sempre, qualche aspetto secondario positivo. Per dire, quest’estate sono stato in vacanza in una delle repubbliche ex-sovietiche del centro Asia ed ho potuto constatare come, pur essendo mussulmani, hanno assorbito un certo stile di vita ed un pragmatismo tipico della mentalità derivante da decenni e decenni di influenza da parte del socialismo reale. Eppure vanno molto fieri della loro giovane indipendenza.

          • Stefo 5 Dicembre 2013, 11:36

            Giovanni cosi’ e’ molto diversa da come l’avevi scritta ieri. Certo certe cose si sono assorbite, ma allora diventa molto simile a cose che tutti assorbono nel mondo globale. 30 anni fa quando io ero bambino non festeggiavo Halloween e non ricordo neanche 20 anni fa che i bambini lo festeggiassero, oggi particamente in tutta Europa i bambini fanno il “dolcetto o scherzetto”.
            Ovvio che certe cose del mondo inglese sono state assorbite, ma se parliamo di tradizione nel senso di cultura il mondo irlandese oggi come oggi e’ anchora lontano dal mondo inglese, una delle cose che non si puo’ dimenticare e’ che la matrice culturale della religione cattolica ha fatto si che si sia mantenuta una cultura nel senso di modo di vivere la societa’ profondamente diverso, coi suoi pro ed i suoi contro. Prendo un esempio cosi’, la famiglia, il ruolo della famiglia nella societa’ ed il modo di vivere la famiglia, in Irlanda e’ molto piu’ vicino al nostro mondo culturale che a quello inglese, e questo e’ dovuto alla tradizione cattolica.

          • Giovanni 5 Dicembre 2013, 12:24

            @Stefo: concordo su questo ultimo punto, anche se, sempre la mia amica, tempo fa mi raccontava che i recenti scandali della Chiesa Cattolica irlandese hanno creato un senso di sfiducia ed incrinato il tradizionale rapporto col clero e le istituzioni religiose. A differenza mia, tu sei immerso nella realtà locale quotidiana, quindi ne sai infinitamente più di me.

          • Stefo 5 Dicembre 2013, 12:33

            Giovanni mi sono un po’ espresso male. Quando parlo della matrice cattolica non mi riferisco alla fede o al seguire la Chiesa come istituzione, come dici giustamente gli scandali che ormai da tanti anni stanno venendo investigati e riportati hanno sortito fortunatamente i loro effetti e la presa di posizione di un paio d;estati fa del primo ministro con il Vaticano. Poi pero’ ci sono cose che restano immutate come i problemi sulla legge sull’aborto.
            Quello che intendo e’ pero’ la tradizione culturale che la religione porta con se, un modo di vivere e vedere la societa’ con determinati valori come quello della famiglia di cui ho fatto l’esempio, questo esula a mio avviso dalla fede ma deriva dalla matrice religiosa e fa parte della cultura e delle tradizioni di un popolo.

          • Stefo 5 Dicembre 2013, 12:34

            Per spiegarmi meglio Giovanni, io non credo, sono agnostico con forti tendenze atee, sono un anti-clericale nel senso che ho un vero e proprio problema con la Chiesa come istituzione e struttura gerarchica, pero’ non c’e’ dubbio che essendo nato e cresciuto in Italia alcuni aspetti della cultura cattolica siano parte del mio modo di pensare.

          • Giovanni 5 Dicembre 2013, 12:57

            @Stefo: chiarissimo il tuo discorso, non lo avevo frainteso ma solo allargato un po’.
            Per quanto riguarda il tuo essere tra l’agnostico e l’ateo (che all’incirca è anche la mia posizione), ti rimando ad una celebre massima di Benedetto Croce, filosofo ateo napoletano della prima metà del 900: “Non possiamo non dirci cattolici”, frase di straordinaria profondità, nella sua semplicità, che credo sintetizzi efficacemente ciò che intendi esprimere.

        • frank 4 Dicembre 2013, 22:22

          sei più scozzese degli scozzesi, insomma più realista del re.

          • Hrothepert 4 Dicembre 2013, 22:56

            Cavolo ci sono cresciuto, c’ ho studiato, c’ ho giocato, c’ ho i parenti, c’ ho gli amici, la casa ed anche un importante numero di..ex!! 🙂

  12. Mr Ian 4 Dicembre 2013, 18:29

    Mark Davies è il CE degli Scarlets, ovviamente rappresenta una cordata di investitori gallesi e inglese.
    Da questo punto di vista sono molto british, ovvero ogni volta lasciano trapelare poco o nulla, solo l essenziale.
    Delle “ribelli” gli Scarlets rappresentano la capo-fila, tutte le altre non hanno fatto tutta sta caciara nel braccio di ferro con la wru, la cosa ha assunto una piega anche ridicola, ma la verità è che i soldi sono finiti e che rimangono a pagare sia il Millenium Stadium che il Parc y Scarlets. Entrambe vorrebbero guadagnare dalla situazione il più possibile, però adesso il comportamento degli Scarlets è un tantino presuntuoso. Pensate che sul forum ScarletFever si è iniziato persino a snobbare la nazionale, lo fanno sul serio.
    Le altre franchigie non le vedo così aggressive, anzi i Dragons si tengono Faletau e le stelle di Cardiff ancora non hanno firmato nessuno contratto, anche se si dice che appena cambieranno alcune regole, quota nwp, loro han pronti 6 neozelandesi per sbarcare in Aviva.
    Secondo me il board aviva sta illundendo le regione gallesi, una volta dentro saranno poi dei discount per il mercato interno. E’ questa è la cosa che infastidisce un pò tutti, io non sono tanto d’accordo, ma se andare con loro significherebbe anche entrare nel contratto BT, allora ditemi il prezzo che ne parliamo….
    Inoltre metterei un limite d’età per l’emigrazione dei giovani gallesi, se vuoi vestire la maglia dei Dragoni non puoi lasciare il paese prima dei 25 anni, pena l esclusione. Un pò come gli All Blacks, ma mettendola più sulla morale, economicamente non puoi, siamo pur sempre in Europa.
    In questo momento tutte le regione devono stare attente ad esporre i propri giocatori, altrimenti arrivano e te li portano via.

  13. HECTOR 4 Dicembre 2013, 20:32

    scusate, ma a questi celto-inglesi e francesi tutti con la puzza sotto il naso, fa tanto schifo un potenziale mercato di decine di milioni di persone qual è l’italia? che fanno? tornano a giocarsela loro e loro la coppa delle nazioni e le coppe europee? le tre grandi fed australi hanno dato accesso alla misera argentina ! questo per voi non significa niente ?? se il rugby vuole diventare veramente globale, behh…., deve iniziare ad allargare un pò i suoi orizzonti. Credete che uno o più club abbiano le forze per realizzare questo progetto o le federazioni, in primis IRB, hanno ben altre capacità di fuoco ??

    • mezeena10 4 Dicembre 2013, 21:10

      beh il potenziale mercato di decine di milioni di persone lo si è potuto notare con la compravendita dei diritti tv di pro12 e test della nazionale!
      per non parlare dell’ eccellenza!

  14. San Isidro 5 Dicembre 2013, 00:41

    Ma gli inglesi coi gallesi già ci fanno l’Anglo-Welsh Cup cosa vogliono di più?

    • malpensante 5 Dicembre 2013, 10:06

      ‘o sole, ma quello niente da fare anche col contratto bt.

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