Il Presidente Fir ha risposto alle domande dei giornalisti, spiegando come si evolverà il massimo campionato italiano nei prossimi anni
Oggi a Milano si è tenuto l’evento di lancio della stagione 2023-2024 della Serie A Elite maschile e femminile. Nel corso della conferenza stampa, a cui hanno presenziato capitani e tecnici delle formazioni coinvolte nei due campionati, oltre alla presentazione della nuova identità visiva e della partnership con il nuovo broadcaster del Torneo Dazn (che affiancherà Rai) ha preso la parola il presidente federale Marzio Innocenti.
“I campionati italiani – ha detto il numero uno della FIR – devono essere la nostra vetrina. Tutti guardano sicuramente al rugby internazionale, ma noi non dobbiamo dimenticarci di avere anche il rugby domestico, che deve mirare ad alzare il livello per guardare più da vicino il palcoscenico globale. La federazione sta cercando di fare tutto il possibile per aiutare i club. Non è una strada semplice, ma va percorsa: con lucidità”.
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“Sarà – ha poi proseguito Innocenti – una stagione importante, che precederà una riforma che avrà un preciso obiettivo: quello di far crescere il livello. Vogliamo che le squadre si attrezzino, si organizzino e siano in grado di competere. La FIR lavorerà su tutto questo improntando il suo focus anche sui ragazzi delle Accademie, in maniera che possano ambire ad arrivare alle franchigie passando da una crescita che includa i club domestici. Vogliamo un campionato bello e competitivo. Dove non si sappia chi vincerà una partita prima che questa inizi. Un torneo avvincente, che cresca di livello e di interesse: tutte cose che serviranno all’Italia per alzare i suoi standard”.
Poi sempre sulla Serie A Elite maschile 2023-2024 ha comunicato: “La finale si terrà allo stadio Lanfranchi di Parma. E’ l’impianto più importante della federazione e il successo di pubblico dell’anno scorso, sia dal vivo sia a livello televisivo, ci spinge a replicare l’esperienza.”
Successivamente, rispondendo alle domande dei giornalisti in merito al comunicato congiunto emesso nei giorni scorsi dai club che parteciperanno alla prossima Serie A Elite maschile, nel quale si esprimeva “pessimismo i possibili scenari futuri relativi al massimo campionato italiano” e “in particolare la unanime contrarietà alla riduzione del campionato a 8 squadre dalla stagione 2024-25”, Innocenti ha affermato: “Le frizioni con i club? Trovo sbagliato usare l’aggettivo litigioso. La FIR non vuole seguire la strada del ‘tutto il contrario di tutto’. Noi vogliamo portare avanti i progetti: siamo disponibili a parlare con tutti e a esaminare delle proposte precise, però non possiamo andare dietro a delle ‘alzate di ingegno’ ogni volta più strane”.
“L’idea della Federazione è quella di ridurre il numero delle società ad 8, nel campionato 2024-25. Nello stesso tempo, vuole spingere un primo gruppo di A1 Nazionale in cui le società possono crescere, organizzarsi e trovare risorse con l’aiuto della Federazione, più una Serie A2 con 3 gruppi. Non vogliamo rimanere ad 8 squadre tutta la vita, ma vogliamo che quando la società passano dalla A1 alla Serie A Elite non retrocedano immediatamente com’è sempre successo negli ultimi anni. Vogliamo fare in modo che siano attrezzate e competitive. E con i ragazzi delle Accademie vogliamo aiutare le squadre neopromosse e quelle con meno capacità di investimento, in modo che il campionato sia più equilibrato”.
“Se penso agli attuali convocati per la Rugby World Cup 2023, solo 4 su 33 hanno iniziato il loro percorso rugbistico in società dell’attuale Serie A Elite: Allan al Petrarca, Paolo e Alessandro Garbisi al Mogliano, Bigi a Reggio Emilia. Tutto il rugby italiano contribuisce ai giocatori che arrivano ad altissimo livello, e vogliamo che tutti possano utilizzare questi giocatori quando, nel loro percorso di crescita, passano attraverso il campionato domestico. Questo intendevo quando parlavo di modello draft NBA”.
“Nel 2021 mi è stato chiesto da 3 società, le più importanti d’Italia – Valorugby, Petrarca e Rovigo – di ridurre il campionato. Io ero d’accordo, sono d’accordo e sono convinto che ridurre il numero migliorerà il livello e aumenterà nel futuro anche il numero di società che possono competere a quel livello. Lavorare tutti insieme però vuol dire avere la capacità di dire una cosa e portarla avanti. “Con Marco Aloi abbiamo provato a mettere giù delle licenze chiare. Non ci siamo riusciti, ci siamo dovuti adattare: non ci sono società proprietarie dell’impianto, alcune società non sono in grado di poter certificare i bilanci, alcune non fanno attività di formazione. Abbiamo avuto società della massima serie senza una struttura medica per assistere i giocatori. È questo l’alto livello? La Federazione ne parlerà con le società, discuteremo e troveremo una soluzione, ma il progetto è questo e lo portiamo avanti. Non si può attaccare la Federazione perché vuole ridurre le società quando mi è stato chiesto proprio da alcune di loro, e le stesse persone che ora non vogliono fare questo per anni hanno portato avanti questa idea” ha proseguito il presidente.
Infine Marzio Innocenti ha chiuso dicendo: “Noi vogliamo la competitività. La riforma è rivolta in primo piano alla Serie A Elite, ma il tutto dev’essere ricondotto anche al resto delle società. Trovare club attrezzati ci farà piacere, a tutti i livelli: la FIR non lavora solo per la Serie A Elite, ma per la totalità delle società che fanno parte della Federazione. Il gruppo 1 della Serie A deve essere un passaggio in cui le squadre che vogliono arrivare al massimo livello possono svilupparsi e organizzarsi. La Federazione non pensa a 9-10 società, ma a 700 e alla crescita di ognuna di queste 700”.
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