Fuori per tutta l’ultima stagione a causa di due infortuni, il numero 10 vuole giocarsi le sue carte
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Be, già avere notizie è una buona cosa. Anche se, nel ruolo, Eden e Montemauri per me partono (ben) davanti. E anche a 12 e 15 ci sono giocatori che metterei davanti nelle gerarchie. Conquistarsi un posto per lui non sarà facile ma glielo auguro.
Giocatore che è stato di belle speranze e al quale sono state già date in passato molte opportunità.
Personalmente credo che gli manchi quel quid per giocare a questo livello.
Se avrà voglia di giocare con continuità per divertirsi, come prima di lui hanno fatto altri, dovrà accettare di accettare il livello del domestic.
Giocatore che è stato di belle speranze e al quale sono state già date in passato molte opportunità.
Personalmente credo che gli manchi quel quid per giocare a questo livello.
Se avrà voglia di giocare con continuità per divertirsi, come prima di lui hanno fatto altri, dovrà accettare di accettare il livello del domestic.
Io spero che rizzi trovi un periodo senza infortunii e che con questa calma possa trovare quell’equilibrio che serve per fare un passo avanti.
buongi’…quando giocava a Udine prometteva molto bene…ma si sa, ci sono molteplici fattori che poi derteminano la crescita nel professionismo…comunque i migliori auguri e che finalmente senza infortuni, possa dimostrare quanto vale…ricordate u20 nel 2017? Fuarce !!
…aveva un bel piede…
Si gea in u 20 era fortissimo.
Oddio, capitava che Roselli al 6 Nazioni U20 gli preferiva Di Marco a numero 10 e Rizzi finiva in panchina.
Per me rimane un giocatore sopravvalutato, gli stessi tecnici federali lo vedevano un fenomeno per poi giudicarlo discontinuo.
Probabile, stagione in corso, finisca a Colorno o Reggio Emilia se si ritrova chiuso alle Zebre.
E ritrovarsi chiuso alle Zebre, club che ha vinto 5 partite delle ultime 60 giocate, significa essere un giocatore non proprio di prima fascia.
Ogni tanto su Onrugby si parla di Rizzi, qualcuno lo aveva addirittura messo in lizza per la maglia n.10 della nazionale. Mah…
Avrà anche qualcuno che lo spinge dalle parti di Udine ma il campo è sempre il campo. Il resto sono chiacchiere.
Allora ne avevamo parlato anche un’altra volta. Fino a qualche tempo fa non seguivo l’under20, ma c’era questa “nomea” che Rizzi fosse un predestinato. Lo leggevi anche nei commenti sotto le interviste. In effetti però, si alternava con Di Marco. Secondo me all’epoca avevamo veramente pochi prospetti forti, cioè era raro che in under20 si notassero giocatori già molto forti, quindi quei pochi un po’ sopra la media venivano subito indicati come potenziali crack.
Vorrei però ricordare che nelle due stagioni a Treviso aveva fatto bene. O almeno, meglio di altri che erano nella stessa situazione: entrava spesso dalla panchina, ma alzava il ritmo, aveva una buona intesa con Ioane, nei calci ai pali ecco forse lì era carente (ma alle Zebre ha calciato bene direi). Infatti il non rinnovo a Treviso fu un po’ uno shock secondo me. Anche perchè faceva parte della nazionale (Franco Smith lo aveva convocato come terza apertura nelle 3 partite del sei nazioni pre-lockdown). Secondo me se non avesse avuto dietro un astro nascente come Garbisi, Rizzi sarebbe rimasto a Treviso, e poi non so come sarebbe andata la storia.
Invece è andato alle Zebre, onestamente lì è difficile emergere, più che altrove
ciao mai, non capisco questa visione: ogni giocatore che non ritieni all’altezza deve avere qualcuno dietro che lo spinge? immagino che tu sappia quali e quante cose devono collimare perfettamente affinché uno
possa esplodere, in ogni campo, non credi?
“E ritrovarsi chiuso alle Zebre, club che ha vinto 5 partite delle ultime 60 giocate significa essere un giocatore non proprio di prima fascia.” … chissa’ se giocava lui magari, ne vincevano qualcuna in piu’…
(non c’e’ la controprova ma ci sta)
buona giornata!!
Innanzitutto complimenti per la laurea, un futuro al di là del rugby assicurato, e questo non è poco.
Grande potenziale mai realizzato, non è mai troppo tardi. Una della poche aperture italiane con inventiva e che attacca la linea (oltre ad un buon piede). Forza Antonio, dai che è arrivato il momento giusto!
Complimenti e auguri davvero , comunque aveva già avuto la sua opportunità ,che altri non hanno avuto, a TV , che in sostanza non ha saputo / potuto cogliere ,poi la jella certo…
2 anni fa stava giocando benissimo, senza l’infortunio a mio avviso sarebbe sceso in campo spesso.
Sapere che ancora sente dolore mi preoccupa non per l’annata ma in generale per la carriera e si spiegano le prove opache di febbraio.
Nello sport professionistico devi essere al 100%.
Gli auguro il meglio.