Italia: si ritirano Manuela Furlan e Melissa Bettoni

Due delle atlete simbolo dei successi della femminile azzurra appendono gli scarpini al chiodo

Manuela Furlan conferma il ritiro dal rugby giocato e spiega la questione del licenziamento ph. Sebastiano Pessina

Manuela Furlan – ph. Sebastiano Pessina

Le due colonne dell’Italia Manuela Furlan e Melissa Bettoni hanno annunciato il ritiro dal rugby giocato.

Protagoniste della nazionale che tante gioie ha regalato alla palla ovale nel corso delle ultime stagioni, le due Azzurre chiudono rispettivamente con 89 e 76 caps. Furlan, ala o estremo, è stata capitana dell’Italia per 20 volte, mentre Bettoni, prima linea, ha avuto l’onore di vestire i gradi in una sola occasione, a Biella contro la Francia nel test pre-mondiale dello scorso settembre.

Furlan, 34 anni, ha iniziato a giocare a rugby a 17 anni. In carriera ha militato con le Red Panthers di Treviso e con il Villorba, oltre ad una stagione di successo in Inghilterra con Aylesford (poi divenuto Harlequins Ladies) dove vinse la Women’s Premiership, antenata dell’attuale Premier 15s. Ha esordito in nazionale nel 2009, partecipato alla Rugby World Cup 2017 e 2022 e ricoperto il ruolo di capitano dal 2018 al 2022. Ha segnato 20 mete in Azzurro.

Il suo ritiro sembrava dovesse avvenire prima del previsto: prima della RWC dello scorso ottobre si è infortunata ai legamenti del ginocchio destro, compromettendo la sua presenza nella competizione. Un recupero straordinario, dovuto a grande lavoro ed abnegazione, ha consentito a una delle giocatrici simbolo di una generazione di essere in campo, anche se per soli 10 minuti, in una delle partite del suo secondo mondiale.

Bettoni, classe 1991, si è alternata tra le Red & Blu di Colleferro e la Francia, dove ha vestito le maglie di Sassenage e Stade Rennais. Colonna delle Azzurre a partire dal 2012, ha segnato 14 mete con la maglia della nazionale. La ex detentrice della maglia numero 2 dell’Italia è già passata dall’altra parte del banco: fa parte dello staff dell’Italia femminile U20 come assistente per le avanti.

“Manuela e Melissa sono state due simboli del nostro sport, due tra le più grandi atlete ad aver indossato la maglia della nostra Nazionale e una incredibile fonte di ispirazione per tante, tantissime giovani che in questi anni si sono avvicinate rugby – le ha ringraziate Marzio Innocenti, presidente FIR – Due leader e due Capitane che hanno costituito la spina dorsale del gruppo più vincente di sempre, ci hanno regalato momenti indimenticabili: erano insieme nella partita a Padova con la Francia, che consegnò all’Italdonne il secondo posto nel Sei Nazioni 2019; insieme nella storica qualificazione ai quarti di finale mondiali dello scorso autunno in Nuova Zelanda, il punto più alto mai raggiunto da una nostra Nazionale. Il rugby italiano è grato e riconoscente per quanto hanno regalato all’intero movimento e per l’eredità che lasciano alle compagne e alle nuove generazioni di un Gioco che, grazie a donne come loro, continuerà a rafforzarsi giorno dopo giorno.”

Melissa Bettoni ha detto: “Sono stati anni molto intensi e pieni di esperienze emozionanti. Il primo cap a Recco contro l’Inghilterra, la prima vittoria con la Francia a Rovato, il secondo posto nel Sei Nazioni femminile nel 2019 e le due coppe del mondo sono ricordi che rimarranno impressi per sempre nel mio cuore. Ogni istante vissuto in maglia Azzurra ha ricoperto un’importanza fondamentale non solo per la mia crescita sportiva, ma anche come donna.”

“Ho avuto la possibilità di iniziare questo percorso a fianco di persone come Silvia Gaudino e Paola Zangirolami, che avevano scelto il rugby con una passione e determinazione mai viste prima, e sono riuscite a trasmette tutta questa energia alle nuove generazioni. Lucia Gai, collega di prima linea con cui ho affrontato mille avventure, è stata la mia eroina, ma vorrei ringraziare tutte le compagne incontrate lungo il percorso – ognuna con le proprie peculiarità – per quanto hanno dato alla squadra, gli staff e gli allenatori. Auguro a queste ragazze di andare a prendersi ancora qualche soddisfazione!”

“C’è un gran potenziale, rappresentato dalle nuove generazioni, e il rugby italiano e internazionale sta schiacciando sull’acceleratore: mi auguro che le atlete più giovani e tutto il movimento facciano altrettanto, perché se lo meritano.”

Le ha fatto eco Manuela Furlan: “Devo tutto a questo sport, che mi ha insegnato tanto sia attraverso le sconfitte che le vittorie: grazie, rugby, per avermi regalato emozioni uniche e amicizie che rimarranno per sempre; grazie, perché mi hai fatto crescere come donna, contribuendo a farmi uscire dal guscio.”

“Ringrazio tutti i membri degli staff che hanno fatto parte del mio percorso, sia in Nazionale che nei club. Un ringraziamento particolare ad Andrea Di Giandomenico, l’allenatore che ha dato la svolta alla mia crescita sportiva e personale, a cui devo moltissimo. Ringrazio, ultime ma non ultime, tutte le compagne di squadra, perché è anche grazie a loro che mi sono divertita e ho imparato tantissimo. Solo grazie al sostegno dell’intero gruppo sono riuscita a calcare il campo dell’ultima Coppa del Mondo, quei dieci minuti sul prato di Whangarei non si sarebbero mai potuti realizzare senza l’affetto e la forza che le mie compagne sono riuscite a trasmettermi.”

“Sono felice di essere arrivata a questo traguardo con la consapevolezza di aver dato tutto alla causa Azzurra, e onorata che mi sia stata data la possibilità di rappresentare ai massimi livelli il mio Paese.”

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