Pierre Villepreux: “L’Italia può mettere in difficoltà la Francia. Più spazio agli italiani”

L’ex tecnico della nazionale italiana e del Benetton, in visita a Villorba, ha detto la sua sul movimento italiano

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Parvus 3 Gennaio 2023, 10:54

    Ara che strano!!! Anca eo dise deghe più spassio ai giovani italiani!!!! Che strano!!!!

    • Mich 3 Gennaio 2023, 15:09

      Traduco per i non veneti: Azz è stran assaje!!! Io o stong dicenna a na vit, facite pazzià e guagliunciell nuost!!!! Stran assaje!!!!
      🙂

      • Flaviuz 3 Gennaio 2023, 16:13

        Ahahah muoro 😂
        Di dov’è questo dialetto?

        • mikefava 3 Gennaio 2023, 22:57

          Sicuramente campano, Flavio, poi non mi azzardo a dire di dove di preciso, perché non distinguo le varie parlate

        • Mich 4 Gennaio 2023, 10:08

          Ciao Flaviuz, campano, come dice Mikefava, precisamente del cuore di Napoli, Capodimonte, quartiere mio di nascita. 🙂

          • Flaviuz 4 Gennaio 2023, 12:40

            Non pensavo che a Napoli centro parlassero così diversamente e stretto da quelli che senti in TV 😅

          • Mich 5 Gennaio 2023, 09:19

            🙂 Tieni presente che in TV, a parte pochi, quasi tutti lo rendono un pò meno napoletano, ovvero scandiscono meglio e si “frenano”, o addirittura si contaminano, proprio per farsi capire e arrivare al pubblico. L’unico NonNapoletano a parlare perfettamente il napoletano e a coglierne le sfumature popolari, non so come, è Felice Caccamo, al secolo Teo Teocoli.
            Anche Pierfrancesco Favino, nel film Nostalgia dove interpreta il ruolo di un napolenato che per 40 anni ha vissuto in Egitto, se la cava davvero bene (parla un misto di napoletano e arabo da Oscar secondo me). Non posso dirlo di tutti purtroppo. Ho visto un trailer con Valeria Golino in cui sento una frase molto pesante e pronunciata in modo raccapricciante.

    • Shakespeare 4 Gennaio 2023, 01:17

      Veramente el signor Vila del Pre’ no g’ha dito che i g’ha da essare xoveni, soeo che i g’ha da essare italiani.

  2. Parvus 3 Gennaio 2023, 11:00

    Desso vedemo chi risponde e cossa i risponde!!!!

  3. Mr Ian 3 Gennaio 2023, 11:13

    Siamo sicuri che ci siano oggi tutti questi giovani italiani che hanno un livello fisico, psicologico, tattico/tecnico, capaci di tenere quanto meno il livello URC? perchè se poi parliamo di rugby internazionale, peggio mi sento.
    Ma se per anni, per rincorrere le accademie e gli accademici, abbiamo trascurato generazioni intere di giocatori, come facciamo a trovarli oggi per le franchigie?
    Da 10 anni a questa parte ci siamo sempre e solo focalizzati su un gruppetto di 20/30 giocatori l anno, tutti gli altri buttati nel dimeticatoio.
    Ogni Pierre Bruno che emerge, c’è ne sono almeno una decina che con il rugby hanno chiuso dopo che il loro “percorso” è stato interrotto perchè non hanno trovato posto in accademia…si è passati dall essere coccolati e fatti credere campioni a 16 anni, per poi a 18 dirgli che adesso spetta a loro trovarsi una strada.
    Villepreux ha sempre ragione per partito preso, ma io resto convinto che mancano i profili che siano stati preparati per l alto livello. Che poi si traduce in almeno 4 allenanemti a settimana a partire dai 14 anni, lavoro in contemporanea tra palestra e campo, cura dell alimentazione e del recupero post sforzo ecc ecc…quante società in Italia possono fare questo?
    Il professionismo spinto non è sostenibile dal rugby, lo stiamo vedendo all estero ed ancora di più lo vediamo in Italia, è forse anche ora di pensare ad un piano B.

    • cammy 3 Gennaio 2023, 15:14

      Siamo entrati in un sistema dove i soldi arrivano dal 6n e non dal seguito che ha il rugby in Italia.. x stare tra i professionisti abbiamo bisogno di una struttura che li prepari x quello.. se ci fossero abbastanza soldi, penso che tutti avrebbero creato più accademie, x quelli che si sentono fenomeni a 14 anni e pure x i figli di papà.. ma sempre meglio averne una che ti porta avanti 20 giocatori con un criterio che nessuna come ora..

      • Shakespeare 4 Gennaio 2023, 01:21

        Eh, ma adesso sarebbe ora che in Italia arrivi anche il seguito… non e’ che gli altri siano cechi (specialmente quando si parla di denaro): i soldi del Sei Nazioni non piovono dal cielo, ma vengono dal seguito (= diritti TV eccetera) che c’e’ nelle altre cinque nazioni.
        Se noi non contribuiamo a creare il tesoro da dividere, la nostra fetta diventera’ sempre piu’ piccola, finche’…

  4. Parvus 3 Gennaio 2023, 11:55

    Grazie per il tuo contributo ian.
    Per me i giovani ci sono e anche tanti, solo chenil nostro domestic, vedi top, serie a e b non sono stati ancora educati a valorizzare i bocie, meglio prendere l’argentino di turno.
    Come scrivevo in altro post, vanno bene gli stranieri ma con regole, ma dobbiamo copiare almenoni migliori vedi per caso gli irlandesi….
    Carbery resta innirlanda non va in Francia o in Inghilterra….

    • Shakespeare 4 Gennaio 2023, 01:24

      L’Argentino di turno fornisce un rapporto prezzo (che deve essere bassobassobasso) / prestazione che e’ competitivo a breve termine. Proprio quello che serve in Top10….

  5. Pivez 3 Gennaio 2023, 12:51

    Il rugby professionistico in Italia non esiste Parvus… Ad un ragazzo di 19 anni chi glielo fa fare di prendere 1000€ al mese o giù di lì per giocare in Top10? Al netto di infortuni e col rischio di ritrovarsi senza un mestiere vero a 30 anni?
    Lo fa chi ha un’immensa passione o un paracadute per gli anni a venire post carriera.
    Oppure sceglie l’estero dove esistono VERI contratti professionistici….. L’unica società in Italia è la Benetton peraltro piena di argentini, che probabilmente a livello economico son presi peggio di noi.
    Aggiungi che di giovani non è che ce ne siano molti arrivati alla Under 19… È il Sud Italia non è pervenuto purtroppo.
    Te lo dico come padre di un accademico U19.
    A Monigo quando va bene si fanno 4000 spettatori… Paganti… Il resto sono inviti gratuiti per le società del territorio.
    Sarà triste ma è la realtà del rugby italiano, il vero miracolo è l’ingresso nel 6 Nazioni che in qualche modo tiene a galla la barca, e giustamente tutti gli sforzi devono far in modo di mantenere competitiva la nazionale maggiore, sia per non perdere i benefici che per creare attenzione sul movimento.

    • MIchele88 3 Gennaio 2023, 15:16

      Analisi correttissima. Io amo il rugby ma ho iniziato a seguirlo quando ero già sulla ventina…vammi a trovare una palestra scolastica cha abbia una palla da rugby o un’insegnate che sappia fare un passaggio in faretra, o una società (fuori dal Veneto) che faccia promozione seria a riguardo del gioco…ho vissuto in Romagna per 30 anni e prima di internet avrò visto un campo da rugby 1 volta, di sfuggita, a Forlì ma visto che era sempre vuoto ci andavamo a giocare a baseball e pensavamo fosse un campo da football americano…pensa un po’ . Ora con internet é forse più facile trovare strutture ed essere esposti ma la cultura sportiva di base ancora latita

  6. Mich 3 Gennaio 2023, 13:13

    L’Italia può tentare l’impresa a Twickenham, può mettere in difficoltà la Francia, Il Galles lo ha già battuto nel 2022, la Scozia è alla sua portata, contro l’Itlanda vinse all’esordio… Sta a vedere che fanno il grande slam a sentire le voci.

  7. feltre59 3 Gennaio 2023, 14:44

    viste le terne arbitrali del 6N ? lor signori hanno predisposto 5 risultati”arbitrali” sicuri, per vincerne una devono fare una prova mostruosa .probabilmente perderebbero lo stesso ma con dignità e orgoglio.
    ma nel rugby se l’arbitraggio è contro non c’è niente da fare.
    personalmente mi basta che giochino bene come le ultime tre partite. poi se ci rifileranno delle schifezze arbitrali ,vedi l’ultima subita col Sud Africa, pazienza ma devono continuare a giocare così .

    • Mich 3 Gennaio 2023, 14:57

      Perdonami, in amicizia, non mi pare l’atteggiamento giusto da tenere. Liberi ovviamente, ma manca un mese e già si contestano aspetti che esulano dal rugby giocato.

      • feltre59 3 Gennaio 2023, 15:22

        Aspetti che esulano dal rugby giocato????? l’arbitro è il giocatore fondamentale nel rugby senza il quale non si fa nulla. in qualsiasi sport si può giocare senza arbitro, nel rugby anche tra amici è oggettivamente impossibile .
        come mai Brace (l’irlandese di galles italia ) non è mai presente? come mai? io ero certisssimo che non ce lo saremmo più trovato nel 6N e così è stato.Puro caso? ma per favore.
        Cornuto va bene ma cornuto e mazziato anche NO
        Nel rugby professionistico ,quello dove girano i soldi veri ,la ” leva arbitrale” è pesantemente gestita e decisa nelle sfere di comando.questa è la realtà ,piaccia o no. il resto è ipocrisia pura o non volere vedere la realtà per quello che è.
        Quindi prevedo per noi i soliti arbitraggi da vomito proprio perchè i ragazzi hanno dimostrato di poter giocare bene e quindi impensierire le logiche prestabilite del carrozzone
        i fatti diranno chi ha ragione ma vedrai,purtrppo, che non mi sbaglio. buone cose Mich

        • Mich 4 Gennaio 2023, 10:15

          Quindi il presupposto è che si tratti di un enorme complotto contro gli imbattibli Azzurri che, altrimenti, farebbero incetta di coppe, trofei, titoli personali, attestati di stima e riconoscimenti a vario titolo. Compito di noi appassionati è di animare il movimento e sostenere la squadra, non cercare alibi e contestare arbitri che ancora nemmeno sono scesi in campo. A sparare nel mucchio qualcosa la prendi, e per ora vedo solo episodi. Quando avremo una squadra in grado di macinare mete e mettere davvero paura a tutti, e gli arbitri ci remeranno sistematicamente e oggettivamente contro, allora sarà corretto muoversi a livello federale. Sono abituato a dare il meglio guardando i miei errori, non ricavando attenuanti da quelli degli altri.
          Io resto al mio posto.

          • feltre59 4 Gennaio 2023, 12:23

            vedo ora e ci tengo a risponderti solo perchè non mi piacciano gli equivoci.
            sei completamente fuori strada dal mio pensiero e intento e la tua replica , sicurissimamente in buona fede(lo dico convinto) ,è completamente estranea al mio ragionamento che per ovvie contingenze non può essere esaustivo. faccio un ultimo tentativo.
            lo sport professionistico ,piaccia o no, è “pesantemente” condizionato dagli interessi economici che lo alimentano. anche la nostra disciplina è ormai fortemente condizionata da questa dipendenza.
            in italia l’orticello rugbistico è piccolo,con risorse non adeguate alla tipologia di settore , e probabilmente molto gestite male…( e qui il discorso meriterebbe analisi a parte)
            ora, ci hanno fatto entrare nel 6N perchè giocare a briscola in 5 è scomodo e comunque ,piaccia o no, in europa paesi di richiamo e con le credenziali rugbistiche come l’italia non ce ne sono.
            essendo entrati dalla porta di servizio i fondi a noi destinati sono i più bassi di tutti e per certi versi anche comprensibilmente dato che è nella sfera franco-anglofona che si genera tutto il fatturato.noi non possiamo pretendere nulla.
            che conseguenze avrebbe su quest’ultimo un’avanzata ,in termini di risultati, del tricolore variamente declinato( nazionali e franchigie)? sicuramente negativo ,chi paga vuole vincere perchè la vittoria e il primeggiare sostengono gli incassi ( abbonamenti vari ,diritti televisivi etc).
            per cui fino a quando l’italia sarà beneficiario nettissimo ,in termini di entrate, dovrà pagare pegno ovvero, quando necessario, le partite saranno “indirizzate” , logica STRA-CONFERMATA DAI FATTI, nel verso “giusto” perchè i conti devono tornare . a latere si può aggiungere che anche in termini politici,ovvero di conduzione globale, più vinci più puoi dire la tua ,mentre se perdi devi stare zitto in un angolino ,che è appunto il sito in cui inevitabilmente ci troviamo.
            ora ,considerato che la nazionale IN QUALSIASI SPORT DI SQUADRA, è il motore del rispettivo movimento , come fai a fare proselitismo quando poi ti trovi ad assistere a spettacoli arbitrali dove il bianco è nero e viceversa,spesso e volentieri a nostro sfavore.
            sai quante volte , nel tentativo di coinvolgere conoscenti a questa passione, mi hanno dato, giustamente, del cretino per il tempo perso verso una disciplina così mal rappresentata.
            solo pochissimi, come il sottoscritto e sicuramente anche tu tra questi, sono animati nel profondo dai veri valori di questo sport troppo spesso fatti a brandelli da comportamenti , a tutti i livelli,che si qualificano da soli.
            per queste ragioni sono un sostenitore del bel gioco e vinca il migliore sempre e comunque perchè unico vero volano di crescita. per questo mi incazzo ogni volta che vedo un’ingiustizia chiunque sia a subirla perchè è un’offesa e un oltraggio alla dignità.
            spero che con queste righe tu possa capire meglio il mio reale pensiero . almeno ci ho provato.
            sempre buone cose ,Mich

  8. yes nine 3 Gennaio 2023, 15:12

    Chapeau Maître!!!

  9. roff 3 Gennaio 2023, 20:33

    Ma è Lee Van Cleef? Scherzi a parte, sono usciti gli ottimi dati sull’affluenza dell’URC. Italiane fanaline di coda. A parte le Zebre che non fanno testo, preoccupa il dato di Treviso.

  10. Vintage 3 Gennaio 2023, 21:05

    Parole sante, quelle di Pierre Villepreux …
    Chissà perché le sento quasi esclusivamente da ex giocatori o selezionatori stranieri …
    Spesso mi chiedo se per natura non siamo portati a mitizzare troppo gli altri e a criticare eccessivamente i nostri giocatori.
    Abbiamo ottimi giovani Italiani, pensiamo alla Under 20, quanti trovano spazio necessario per crescere nei club? Troppo pochi. Non credo sia un problema di numeri, secondo me è una questione di mentalità. Basti pensare al calcio. Non ci sono ragazzi Italiani che giocano al calcio? Certo che ci sono, però la serie A è diventato un campionato straniero che si gioca in Italia. E, la conseguenza è quella che sappiamo: fuori da due mondiali di seguito. Mai successo prima. Un caso. Direi di no. Il top 10, che io seguo con grande passione, purtroppo, sta percorrendo la stessa strada. Sono stati pubblicati i nominativi dei 10 migliori realizzatori di mete ad oggi nel Top 10. Tutti i primi della graduatoria sono stranieri, solo verso la fine della graduatoria si scorge qualche Italiano. Stiamo lanciando e crescendo nel nostro campionato un numero elevatissimo di giocatori esteri, anche di Nazionali più forti della nostra. Un po’ di amor proprio (Patrio?) non guasterebbe.

    • Shakespeare 4 Gennaio 2023, 01:42

      @Vintage
      Bisogna considerare che il campionato nazionale di calcio e quello di rugby sono molto diversi: nel campionato nazionale di calcio girano molti soldi e un contratto puo’ risolvere la vita, mentre in quello di rugby proprio no.
      Se ti ricordi, qualche anno fa Carlo Fazzari, da professionista del rugby, ammetteva che per pagare le bollette doveva chiedere aiuto ai genitori.
      In queste condizioni economiche, che alla fin fine per il rugby sono determinate dalla mancanza di interesse del grande pubblico, non vedo perche’ dovremmo condannare le scelte dei ragazzi di studiare e/o perseguire altre strade anziche’ dedicarsi anima e corpo al rugby. Al loro posto verranno dei giocatori che sono disposti ad adattarsi a queste (modestissime) condizioni.
      Se la cosa non ti piace, la piu’ facile ed immediata soluzione e’ andare allo stadio. In tanti. Il resto segue da se’.

      • Vintage 4 Gennaio 2023, 08:35

        Shakespeare
        Rispetto il tuo punto di vista ma consentimi di non condividerlo.pienamente. Non credo sia tutto imputabile ad un problema di stipendi. Secondo il tuo argomentare la serie A di calcio, che come giustamente dici tu è un campionato ricco, dovrebbe proporre un gran numero di calciatori Italiani (attirati dall’elevato stipendio). Eppure i giocatori italiani che scendono in campo nelle squadre di serie A sono in media un paio per club. Alcuni club non ne schierano nessuno spesso e volentieri. Quindi, una percentuale minima rispetto alla mole di giovani italiani che tentano la strada del calcio. Perché? Semplicemente non trovano posto, perché le squadre di serie A comprano quasi esclusivamente giocatori dall’estero. Non lo dico io, che son nessuno, ma fior di ex giocatori e campioni stranieri che hanno giocato nel nostro campionato ( vado a memoria es. Ronaldo il Fenomeno, Pavel Nedved, mi sembra anche Rafael Benitez allenatore ecc). Lo stesso discorso in proporzione vale per il rugby. Non dico mica che non bisogna acquistare ottimi giocatori stranieri, ci mancherebbe, sottolineo solo che i club dovrebbero dare maggior spazio ai giovani Italiani. Ora ne hanno pochissimo. Se però si ritiene che sia vantaggioso per il nostro movimento avere club di Top 10 anche con il 99% di stranieri di un unica provenienza allora mi permetto educatamente di dissentire. Per quanto riguarda la scarsa partecipazione di pubblico alle partite di rugby, su questo concordo. Non mi ci abituerò mai. Amo il rugby in tutte le sue declinazioni: il grande rugby spettacolare e il rugby fatto di sola passione (non per soldi). Il rugby degli incontri internazionali con i grandi stadi e il grande pubblico e quello delle piccole realtà. Ho avuto negli anni 90 la fortuna di fare l’accompagnatore in supporto al Capo delegazione (un vero nobil Uomo di Parma ex giocatore di Rugby a livello internazionale) in occasione del test match della Nazionale contro il Sudafrica allenato da Nick Mallet, allora campione del mondo in carica. Ho seguito la nazionale Italiana nel sei Nazioni al Flaminio e all’Olimpico, sono andato in Galles al Millennium stadium, in Francia nell’allora stadio San Denis e in Scozia a Murrayfield. Ma con lo stesso entusiasmo e passione sono stato a Rovigo, a Padova, a Roma sponda Rugby Roma prima dello scioglimento quando giocava al Tre Fontane (oggi campo di calcio della Roma femminile), alla S.S. Lazio Rugby in Top 10 allo stadio Giulio Onesti e alla URC Capitolina in serie A. Ho seguito il Bologna Rugby nel massimo campionato quando giocava nell’impianto dell’Arcoveggio e poi nel serie minori in un campo che è quasi introvabile, invisibile. Ho seguito le squadre felsinee in serie B e pure in C, sono stato a vedere il Rugby Modena e prima dell’unificazione il Rugby Noceto. Ho sempre pagato volentieri i biglietti di ingresso, proprio pensando di dare il mio infinitesimale contributo al movimento, purtroppo, esclusi i test match internazionali e la serie B. e C (dove di solito l’ingresso è libero) non ho mai dovuto fare la fila. Si era sempre i soliti 4 gatti. Ciò detto non credo si possa ridurre tutto ad un problema di finanza. Bisogna partire dal coinvolgere tutti per il perseguimento di un prioritario obiettivo comune che è la Nazionale (essa rappresenta tutto il movimento e, inoltre, porta i soldi del 6 Nazioni da destinare poi a cascata verso il basso). Bisogna migliorare le infrastrutture, la visibilità sui media (almeno via streaming, quello seguono i giovani… mentre io preferisco ancora la TV) ma, soprattutto, bisogna ottimizzare la divulgazione del rugby nelle scuole (a mio figlio e ai suoi compagni alle medie hanno fatto provare tutti ma proprio tutti gli “sport”, anche quelli che io faccio fatica a considerare tali, meno il rugby). Consapevole che ognuno rimarrà della propria opinione è stato un piacere poter confrontarsi civilmente su un argomento tanto importante. PS Non sempre rispondo, non per alterigia ma perché consulto il prezioso sito che ci ospita a tarda ora e soffrendo di insonnia, se mi metto a scrivere non finisco più e non dormo neppure un ora. Una buona giornata.

    • Mich 4 Gennaio 2023, 10:17

      E amen, Vintage. Grazie per farmi compagnia in questo pensiero.

  11. mikefava 4 Gennaio 2023, 01:25

    Non mettendoci nemmeno gli oriundi, una formazione tipo tutta di italiani per la Benetton sarebbe: 15 Padovani 14 Bellini 13 Menoncello 12 Zanon 11 Minozzi 10 Marin 9 Albanese 1 Traorè 2 Lucchesi 3 Ferrari 4 N. Cannone 5 Ruzza 6 Zuliani 7 Lamaro 8 L. Cannone – panchina: 16 Nicotera 17 Zani 18 Pasquali 19 Favretto 20 Pettinelli 21 Albanese 22 Da Re 23 Drago. Ma più di un 23 non si riesce a fare…il discorso comunque è: se tanto non si vince comunque e si è disposti a rischiare di perderle tutte, si possono mettere tutti i giovani che si vuole, dai 18 in su: lo dico senza polemica, eh, però bisogna essere consapevoli di ciò che si fa. Le Zebre non dovrebbero prendere nemmeno uno straniero, al massimo qualcuno che poi può essere eleggibile, le perde tutte comunque, quindi tanto varrebbe fare questo “esperimento”. Non è per dire, ma uno come Kvesic che ci fa a Parma? Potrebbe aspirare a qualcosa di più…come invece mi chiedo cosa ci facciano lì altri, tipo sudafricani vari, che fondamentalmente non sono superiori agli italiani. Qualcuno dipanerà questo arcano, prima o poi.

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