Il club più a sud del campionato cadetto rinuncia a partecipare a pochi giorni dall’avvio del campionato
La Serie A perde un pezzo: si ritira l’Amatori Catania
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triste notizia, d’altronde anche la Partenope Napoli (altra nobile decaduta) mi sembra si sia ritirata dal campionato di serie B.
Queste due notizie non sono incoraggianti per quanto riguarda il rugby al sud. Tuttavia da meridionale non do tanto la colpa alla FIR quanto alla nostra mentalita’. Chi di voi (specialmente al sud) ha avuto a che fare con campi di allenamento/gioco condivisi a malavoglia con societa’ di calcio dove alla prima occasione cercavano di mandarvi via. Amministrazioni comunali che promettevano campi da rugby (con i fondi di Italia 90….) e mai realizzati (dove c’erano anche gia’ i progetti…), indifferenza generale varia. Dove imprenditori poco probabili preferiscono investire tanto su squadre di calcio non (o semi)pro dove con lo stesso budget potrebbero tirar su una squadra di rugby quasi da Top 10 …..
insomma e’ la somma delle parti che purtroppo uccide il rugby al sud….peccato perche’ piazze come Catania e Napoli hanno davvero dato tanto al rugby. Speriamo che almeno Benevento non “cada” (altra piazza storica)
Dispiace davvero.
Il progetto sud della federazione e’ un dato di fatto..
Mi spiace profondamente per una squadra che ha sempre meritato la A sul campo ed è già la seconda volta (la prima 7/8 anni fa a stagione in corso) che si ritira dalla serie A
Ne parlavo giusto questa estate, se la FIR avesse voluto investire al Sud bastava dare una mano con i viaggi agli etnei, per loro giocare la A costa di trasferte una cifra simile alle partecipanti URC. Dalla Sicilia in strada non vai da nessuna parte.
Io mi chiedo se esiste ancora la commissione rilancio sud e se in FIR si sentono a posto con la coscienza, ma tanto se gli chiedono parlerebbero della cattedrale nel deserto di Palermo. Eppure fra fondi CVC e NGEU qualcosa di meglio per il rugby di base magari non in alta Italia c’era da aspettarselo.
Purtroppo penso che in prospettiva, se come sembra viene confermata la nuova legge che riguarda il trattamento contributivo e fiscale dei giocatori e tecnici di associazioni dilettantistiche, assisteremo a tante rinunce soprattutto in campionati come la serie A dove è ormai prassi ingaggiare a pagamento giocatori non provenienti dal proprio vivaio. Se a questo poi magari si aggiunge un incremento notevole dei costi energetici dei propri impianti in gestione, ecco realizzata la “tempesta perfetta” che renderà totalmente insostenibile un semiprofessionismo quale è oggi la serie A.
Tristezza 🙁