Verso Canada-Italia, Di Giandomenico: “La sfida sarà contenerle fisicamente, giocando in modo diverso da loro”

La capitana di giornata Giordano: “Abbiamo bisogno di stare insieme tanto tempo”. La possibile esordiente Granzotto: “Dal Seven ho imparato tanto”

Verso Canada-Italia, Di Giandomenico: "La sfida sarà contenerle fisicamente, giocando in modo diverso da loro"

Verso Canada-Italia, Di Giandomenico: “La sfida sarà contenerle fisicamente, giocando in modo diverso da loro” – ph FIR

È il giorno – o la notte, a seconda dei punti di vista – di Canada-Italia. A mezzanotte ora italiana, infatti, le azzurre scenderanno in campo per il primo test match di preparazione in vista della Rugby World Cup in Nuova Zelanda.

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“Questa trasferta può portarci dei benefici” ha Elisa Giordano, che sarà capitana in sostituzione di Manuela Furlan, che partirà dalla panchina: “on solo per la revisione di alcuni meccanismi tattici, ma soprattutto per metterci alla prova con il jet leg, una diversa organizzazione logistica, il cibo. Insomma, tutti gli elementi che fanno da corollario alla prestazione, e su di essa potrebbero influire. È fondamentale avere la possibilità di stare insieme per lunghi periodi. Durante il Sei Nazioni, ad esempio, il nostro gioco di solito migliora dopo le prime due partite, quando acquisiamo una nuova familiarità nel gruppo”.

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“L’ultima edizione del Torneo ha fatto emergere nella squadra una consapevolezza ancora più forte di quali siano gli aspetti del gioco su cui lavorare con maggiore insistenza, in particolare la mischia, ma anche dei nostri punti di forza” conclude Giordano.

Le fa eco il c.t. Andrea di Giandomenico: “La possibilità di adattarsi a una nuova realtà è un aspetto su cui abbiamo la fortuna di poterci mettere alla prova. Sul piano tecnico, il Canada è una squadra più potente rispetto a noi e basa il proprio gioco sulla dominanza fisica. Dovremo riuscire a contenerle, e sarà difficile facendo il loro stesso gioco: la vera sfida sarà quella di trovare soluzioni che non implichino lo scontro fisico diretto”.

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“Sarà fondamentale prestare molta attenzione alla disciplina, e comprendere come disinnescare i punti di forza di una squadra che del possesso e dell’avanzamento individuale fa la propria filosofia. Il risultato sarà ovviamente importante, giocheremo per vincere la partita, ma la prestazione rimane in ogni caso il nostro focus principale”.

Quella tra Canada e Italia potrebbe essere anche la partita del primo cap di Francesca Granzotto, mediana di mischia che partirà dalla panchina, dopo aver disputato un torneo Seven di altissimo livello, chiuso dalle azzurre al secondo posto nel Trophy dietro l’Inghilterra: “Sono tra le più giovani nel gruppo, ma ho trovato un ambiente che mi ha accolto e delle compagne di squadra disponibili. Giocando numero 9 mi sento molto vicina a Sofia Stefan e imparo quotidianamente dai suoi insegnamenti; inoltre, ho ritrovato le mie vecchie compagne di squadra del Villorba. Il gruppo è molto coeso”.

“L’esperienza con la Nazionale a sette è stata un importante banco di prova – continua Granzotto -, siamo tutte molto giovani, con tantissimo entusiasmo, e abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con squadre di buon livello. Ho imparato a misurarmi con un rugby molto veloce, dove la visione del gioco e la gestione dei tempi e degli spazi è diversa rispetto al rugby a quindici. Spero di portare la mia esperienza anche in questa dimensione”.

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