Francia, Galthié non si nasconde: “Possiamo e vogliamo vincere il Sei Nazioni”

Il ct dei Bleus traccia la rotta dei transalpini per la prossima edizione del torneo

Francia, Galthié non si nasconde: "Possiamo e vogliamo vincere il Sei Nazioni"

Francia, Galthié non si nasconde: “Possiamo e vogliamo vincere il Sei Nazioni” PH Sebastiano Pessina

A un mese dall’inizio del Sei Nazioni, l’allenatore della Francia  Fabien Galthié ha gettato la maschera e in merito alla sua squadra ha fatto dichiarazioni assai ambiziose.

Francia, Galthié non si nasconde: “Possiamo e vogliamo vincere il Sei Nazioni”

“Possiamo e vogliamo vincere il Sei Nazioni – ha detto in un incontro con la stampa transalpina – siamo progrediti come gruppo a tutti i livelli, anche se abbiamo ancora degli importanti margini di crescita”.

Poi ha aggiunto: “Siamo migliorati nella preparazione psicologica della partita e a livello tecnico possiamo contare su un gruppo che ormai sfiora le 75 unità: di questi ne sceglierò 42, il prossimo 17 gennaio, per la prima convocazione verso il torneo”.

Leggi anche: Il calendario del Sei Nazioni 2022

Con quasi il 70% di vittorie nell’arco di tutto il suo corso tecnico (iniziato dopo la RWC 2019 e fatto di una ventina di partite), Galthié è uno dei migliori tecnici della storia recente dei “Bleus”, in particolare dopo la pesante affermazione ottenuta contro gli All Blacks nello scorso novembre. Un successo da cui però guardarsi con attenzione: “La partita con la Nuova Zelanda va vista sempre sotto due punti di vista: ho parlato con lo staff la mattina della partita e gli ho detto che anche se avessimo perso non avremmo dovuto mettere nulla in discussione del nostro cammino, dall’altro lato dopo la vittoria ci siamo detti che dovevamo tenere assolutamente i piedi per terra, anche perchè batterli spesso equivale poi a consumarsi, prendete per esempio l’Irlanda nel 2018 e l’Inghilterra dopo il successo nella semifinale della Rugby World Cup 2019, e questo non vogliamo che accada”.

Infine sulle sue scelte rispetto al gruppo sin qui formato: “Abbiamo deciso di lavorare con un gruppo che all’inizio si sarebbe rivelato giovane e un po’ inesperto, ma che entro il 2023 potesse sviluppare un background comune per arrivare pronto al Mondiale. Sentiamo di essere coerenti e sulla strada giusta e il livello raggiunto da alcuni giocatori come Dupont è lì a dimostrarcelo e dare motivazioni anche al resto del gruppo”.

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