Quattro categorie di differenza, nel rugby, rischiano di essere un abisso. A volte però, forse, bisognerebbe farle pesare solamente in campo
Quando Cardiff mise uno zero di troppo
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Per chi volesse farsi un sorriso, questi sono gli ultimi minuti della partita. Purtroppo non ho trovato degli highlights
Fantastico racconto!! Sono rimasto agganciato nella lettura fino all’ultima riga, come in un giallo coinvolgente: “…ma vuoi vedere che alla fine vincono loro? No, dài… ma vuoi vedere che…?”.
Comunque circa al secondo 3:30, sul calcio sbagliato menzionato nell’articolo, si vede bene, impietosamente, il famoso tabellone con i tre digit per Cardiff, che a quel punto appare particolarmente beffardo.
Domanda: ma all’epoca il recupero era, appunto, arbitrario come nel calcio?
Probabilmente anche in quel caso il recupero dipendeva dal colore delle rispettive maglie. O forse nel 1993 il cronometro dello stadio non era sincronizzato con quello dell’arbitro, più plausibilmente
Comunque il livello di impegno si capisce anche dai diversi kili di fango sulle maglie
Le cose belle del rugby… 🙂