Leonardo Marin: “Con l’Uruguay servirà di più, e intanto lavoro sui piazzati…”

L’apertura azzurra si racconta a OnRugby, tra la gioia del momento che sta vivendo (“non mi aspettavo tutto questo”) alla consapevolezza del tanto lavoro da fare (“non ho ancora fatto nulla, devo migliorare”)

Leonardo Marin: "Con l'Uruguay servirà di più, e intanto lavoro sui piazzati..."

Leonardo Marin: “Con l’Uruguay servirà di più, e intanto lavoro sui piazzati…”. PH FIR

In estate il 6 nazioni under 20, poi l’arrivo a Treviso, l’esordio in United Rugby Championship, la nazionale A e la convocazione in quella maggiore. Tutto in pochissimo tempo per Leonardo Marin, che se da un lato sta bruciando le tappe, dall’altro continua a mantenere i piedi saldamente piantati a terra, senza però nascondere la gioia per tutto quello che gli sta accadendo: «È strano anche per me, è tutto così veloce. Nel giro di poco tempo sono cambiate tante cose. Sono contento, anche se non ho ancora fatto niente»

Come stai vivendo queste settimane tra club, nazionale A e nazionale maggiore?

Molto bene, non mi aspettavo tutto questo. Quando sono partito la prima volta con la Nazionale A ero convinto di fare solo quella settimana per poi tornare a Treviso. È stata una sorpresa, però mi sto trovando bene col gruppo. Molti li conoscevo già, tra quelli di Treviso e quelli che avevo già conosciuto in passato.

Come stai vivendo le aspettative che si stanno creando su di te?

Penso tanto a fare il mio, so che devo migliorare tante cose e ne parlo spesso con lo staff. Di settimana in settimana cerco di focalizzarmi sulle cose a cui devo lavorare. Poi è normale “sentire” queste aspettative ma non lo vivo come un problema, anzi, mi carica e mi motiva. Non lo vivo come un problema, è un modo per darmi positività

Contro la Spagna è stata più dura di quanto ci si potesse aspettare alla vigilia, cosa è successo?

Non avevamo un’idea chiara di cosa potessimo aspettarci, non conoscevamo i giocatori della Spagna. Siamo andati in campo senza sapere se avremmo vinto o perso. L’importante alla fine è stato vincere. Siamo andati in campo con poca preparazione, e riguardando la partita posso dire che potevamo fare meglio in tante occasioni. Però alla fine l’abbiamo vinta e questo conta.

Contro l’Uruguay (che affronterà la Nazionale A domenica 14) però servirà un ulteriore salto di qualità…

Sappiamo che ci aspetterà una partita complicata. Rispetto alla Spagna cercheremo di migliorare e aggiungere quegli step che serviranno per vincere, e vincere bene. Loro giocano molto bene e dovremmo in questi pochi giorni legarci bene e lavorare.

Siete consapevoli che la prestazione fatta contro la Spagna non basterà a battere una squadra come l’Uruguay?

Ovvio, lo sappiamo. Infatti c’era e c’è ancora un po’ di amarezza per la partita contro gli iberici. Ora però ci stiamo focalizzando su questa partita e sappiamo di dover fare di più per vincere.

Quando sei arrivato nel gruppo della nazionale maggiore hai sperato di poter restare?

Mi hanno detto che sarei tornato nella nazionale A il primo o secondo giorno dopo essere arrivato, quindi sapevo già tutto.

Come hai visto la partita con gli All Blacks?

Penso che si possano trovare tante cose positive, soprattutto per il livello dell’avversario. Non dico che è una prestazione di cui essere contenti, ma c’è da essere comunque abbastanza soddisfatti. La squadra è forte e in continua crescita, può fare bene sia nelle prossime due partita sia nel prossimo 6 nazioni.

Da quando sei arrivato a Treviso fino ad ora in cosa ti senti realmente migliorato e in cosa senti di dover migliorare ancora, tecnicamente e personalmente?

Penso di essere cresciuto anche come persona. Stando come persona più grandi e con più esperienza si impara e si matura molto. Dal punto di vista tecnico ho lavorato tanto sul gioco al piede e penso di aver fatto dei miglioramenti, anche se c’è ancora tanto da fare.

Hai lavorato in maniera specifica anche sui piazzati?

Sì, sono l’aspetto individuale su cui sto lavorando di più, dal termine del 6 nazioni under 20 fino ad ora, e continuerò a farlo.

Francesco Palma

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