Il rugby è uno sport di squadra, di gruppo, ma a volte a decidere la partita è la giocata del giocatore sulla carta più talentuoso. Che, forse, avrebbe dovuto stare a guardare.
Treviso-Leicester, quando le stelle non stanno a guardare
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Mi viene ancora l’acidità di stomaco e rivivere quei minuti infernali.
Credo che nessun giocatore, a Treviso, sia stato più odiato di Maddock in quegli attimi.
io me la ricordo ancora. Rimasi in piedi in tribuna con uno sguardo tra l’incazzato e l’incredulo.
Maddock, mamma mia, cosa hai combinato!!!!
Ha ragione Bangkok, un triste ricordo ma l’articolo è molto bello.
Grazie.
Anch’io c’ero come sempre nella tribuna scoperta all’ altezza del povero M.che calciava ( appunto calciava è una parolona ) e quello che la ha presa l’ ho visto sfilare davanti al naso…..si proprio una grande delusione……ne seguiranno altre simili…esempio un drop all’ottantesimo di sexton , dove i ns avanti non sono riusciti a impossessarsi di un calcio di ripresa del gioco fatto dai dublinesi adeguatamente corto.Si perché due minuti prima eravamo passati davanti.
Sexton anni dopo a seguito di una vittoria sulla Francia dopo 25/30 fasi non mi ricordo ..disse che gli era venuta in mente quella occasione a TV …anche a me ogni tanto viene in mente.
c’ero… diedi anch’io il mio contributo affinché la trinità in persona scendesse nell’occasione a vedere quale coro unanime l’avesse invocata a gran voce in quel di Treviso…
Purtroppo presente.
Però, da vero gentiluomo, ho capito la reale sofferenza dell’ albionese.
Se si è sportivi, lo si deve essere fino in fondo.
Ho applaudito ugualmente Maddock.
Non posso avercela con lui. Come si potrebbe ?
Ce l’ho semplicemente con quella baldracca di sua bisnonna che, in quel lontano, atavico, ancestrale giorno, invece di soddisfare oralmente il bisnonno, si fece trombare animalescamente.
😀
😀 😀
Che nervoso. Però, se ci pensate, siamo qui a ricordare quel giorno, o il giorno del drop di Sexton e altre cose che il resto degli appassionati di rugby italiano si sognano. Oppure che se ce l’avessero detto negli anni 80 l’avremmo preso per matto.
Insomma per dire che noi sostenitori del Benetton siamo fortunati ad avere una squadra così. Nel bene e nel male, ma siamo una realtà del rugby d’élite europeo….
Parole Sante!!
Ci ho lasciato un polso e un tavolino su quella cosa (calcio non lo si può chiamare).
E comunque mi fa quasi più rabbia ricordare cos’era Tommy Benvenuti (Campagnaro quando andò a Exeter era forte, Benvenuti quando giocava cosi lo era di più), e cosa è diventato dopo Perpignan e Bristol. E fa male pure cosi.