Il leggendario avanti degli Wallabies appende gli scarpini al chiodo definitivamente
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Mamma mia…..me lo ricordo in una partita di Italia-Australia giocata a Firenze dove lui non giocava per turnover, ma era già un top player nonostante la giovane età! Era qualche fila sopra di me in tribuna e mi ricordo benissimo che esclamai….ma è un bambino!
Un grande giocatore, uno dei quelli che ha sempre messo la testa dove altri non avrebbero messo i piedi. E poi anche un grande uomo che ha saputo far fronte alle difficoltà della vita misurandosi con esse con intelligenza e umiltà. Auguri.
mi unisco. Gran bella persona, oltre a giocatore eccezionale e sempre molto corretto.
Gran bel giocatore ed, anche se non sono d’accordo con alcune sue istanze, una bella persona.
Ad inizio anni Duemiladieci era il prototipo di fisico da terza linea moderna.
Poi, forse, nel giornalismo rugbystico forse è un po’ troppo inflazionata la definizione di “leggenda”.
Leggende Wallabies sono John Eales, Campese, Lynagh, Gregan,… gente che ha vinto tutto.
P.S.: mi mancheranno, non so perché, i suoi inevitabili due occhi pesti e neri coi quali sempre si ritrovava alla fine di un match, anche quando entrava dalla panchine.