Sudafrica: Stormers, Bulls, Sharks e Lions potranno entrare nel Pro14

La federazione africana sceglie di guardare verso l’emisfero nord per il suo futuro. Un momento epocale che porterebbe (anche in Italia) tanti campioni

Vedremo presto il capitano degli Springboks Siya Kolisi a Parma e Treviso? - AFP

Vedremo presto il capitano degli Springboks Siya Kolisi a Parma e Treviso? – AFP

Il magma di ovalia continua a ribollire in questo 2020, e una delle notizie più interessanti per gli equilibri futuri del rugby arriva dal Sudafrica: la SARU ha votato a maggioranza di iniziare una discussione con il Pro14 per l’inserimento nel torneo celtico delle quattro franchigie che prendevano parte al Super Rugby. Una svolta epocale, che vale come una inversione a U del rugby sudafricano, che dopo essersi legato all’emisfero sud per tanti decenni, ora punta deciso verso quello nord.

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La situazione economica che sta lasciando il virus in Sudafrica, e la volontà della federazione neozelandese di restringere il Super Rugby togliendo spazio alle squadre africane, sono state due delle principali motivazioni di questa scelta, che dunque vedrà Bulls, Lions, Sharks e Stormers puntare con il naso verso su. La scorsa settimana il board del Pro14 ha annunciato le prime 11 giornate del suo calendario (fino al secondo weekend di gennaio), spiegando come fosse in attesa di chiarire il futuro della partnership con le squadre sudafricane. Tolti i Southern Kings, “spostati” i Cheetas, ecco l’ingresso delle grandi e storiche potenze della squadra Campione del Mondo nel torneo celtico.

Jurie Roux, CEO di SARU, ha detto: “I nostri membri sono entusiasti della ricerca di un futuro nell’emisfero settentrionale, ma non avremmo preso questa decisione se non ci fossero state azioni altrui a imporcelo”. Chiaro il riferimento al futuro del Super Rugby, anche se va sottolineato come SARU non abbia chiuso la porta in faccia al torneo australe. Al netto delle 4 che chiederanno l’inserimento nel Pro14, che ovviamente diventerebbe Pro16, sarebbero i Cheetas a rimanere ancorati all’emisfero Sud. Se dunque ci sarà spazio per una squadra sudafricana nel nuovo torneo, saranno loro, stando alle indicazioni federali. Non sono state specificate date da parte della federazione del Sudafrica, così come non è stato comunicato nulla riguardo al discorso Springboks-Sei Nazioni.

Mark Alexander, presidente di SARU, ha comunque affermato come la federazione rimanga impegnata nella partnership con SANZAAR e nella sua assemblea generale, oltre che nella partecipazione all’imminente Rugby Championship.

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