Cosa può dare Monty Ioane all’Italia?

Ce lo racconta Antonio Pavanello, l’uomo che l’ha portato al Benetton Rugby

Monty Ioane

Benetton Rugby – Monty Ioane (ph. Ettore Griffoni)

Uno dei volti più attesi nel primo raduno azzurro della stagione (qui i convocati) è senza ombra di dubbio quello di Monty Ioane, ala australiana classe ’94, arrivato in Italia – al Benetton Rugby – nel tardo autunno del 2017 – da Bay of Plenty -, il quale, dopo tre anni di residenza e grandi performance nella Marca, a fine anno sarà eleggibile per la nazionale seniores italiana.

Una chiamata – per ora ovviamente da invitato – che ha fatto molto piacere in casa Leoni, in particolare ad Antonio Pavanello, direttore sportivo della compagine veneta, che lo ha portato in prima persona in Italia.

“Fa molto piacere vederlo preso in considerazione. Questa gioia mi porta a ripercorrere con grande soddisfazione la storia che c’è dietro al suo arrivo in Italia. Torno con la mente a tre anni fa, quando per rilanciare la squadra avevamo bisogno di un finalizzatore, di un giocatore in grado di uscire dagli schemi, con quell’X Factor che piace tanto a tutti gli allenatori”, racconta il dirigente del Benetton.

“Mi ricordo che guardando attentamente la Mitre10 Cup 2017, il campionato provinciale neozelandese, fui catturato da questo giocatore che aveva numeri sopra le media, in ogni aspetto del gioco, nonché movenze uniche. Curiosamente battagliava – in termini di marcature pesanti a segno – con un altro atleta di livello assoluto, James Lowe, che a sua volta è sbarcato in Europa ed esordirà con la maglia dell’Irlanda nei prossimi mesi. Corsi e ricorsi del destino ovale”.

“Monty (Ioane, ndr), ovviamente coadiuvato da tutta la squadra, rappresenta il giocatore che ha dato il là alla nuova rinascita dei Leoni, a suon di mete ed emozioni regalate al pubblico di Monigo. Lo dico con grande orgoglio, per il tipo di giocatore e di uomo che è, e per quello che ci ha dato: sono contentissimo che possa avere presto il palcoscenico che merita, quello internazionale”.

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Un proscenio sul quale Ioane potrà portare tutte le doti messe in mostra in questi anni tra Pro14 e Coppe con i Leoni.

“Quando si parla di lui, la prima cosa che va sottolineata è il suo saper essere un vero finalizzatore. Quando ha un’occasione di segnare, Monty segna (21 mete messe a segno con i Leoni in due stagioni e poco più, ndr). Che si trovi a 5 metri dalla linea di meta, a 10, o lontanissimo dalla ‘zona rossa’, lui costituisce un pericolo per la difesa avversaria, anche con galoppate impetuose a tutto campo.

“Questa sua straordinaria capacità realizzativa aiuta a cementare lo spirito di squadra, ed aiuta soprattutto a vincere le partite. Alle volte si crea una grande mole di gioco, ma magari manca colui che riesca ad andare oltre, a tramutare in oro lo sforzo fatto”.

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Ma non si limita a quello..

“Poi, c’è anche molto di più. Porterà in dote anche numeri importanti, sia in difesa – dove è salito esponenzialmente di colpi sul timing del placcaggio, e dove ormai è un elemento fondamentale anche per la fisicità e l’impatto dei suoi tackle -, sia in attacco, dove è uno dei giocatori che rompe più placcaggi nel nostro campionato ed è sempre in grado di inventare, palla in mano, qualcosa di pericoloso, ad ogni latitudine del campo, tenendo sempre in apprensione le difese avversarie”, prosegue Pavanello, prima di sottolinearne l’incredibile desiderio di essere sempre e comunque l’atleta migliore del lotto.

Il desiderio di essere il numero 1

“Monty ama primeggiare, sia in allenamento che in partita. Vuole sempre essere il migliore sul proscenio. In uno dei primi allenamenti di tre anni fa, per rendere l’idea di che tipo di persona si stia parlando, alla fine di una sessione durissima, si fermò in campo per provare una serie infinita di soluzioni di marcature pesanti alla bandierina. Quando vedi un giocatore di quel talento impegnarsi in un modo simile, da direttore sportivo sei entusiasta e ti dici che forse hai proprio trovato l’uomo che faceva al caso tuo”.

La gioia per la chiamata è maggiore al dispiacere di non averlo sempre in Benetton

Con gli impegni azzurri che si stagliano all’orizzonte, Monty Ioane sarà meno presente in maglia leonina nel corso delle finestre internazionali, ma la cosa è vissuta – in casa Benetton – come un riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto dal ragazzo e anche dell’investimento fatto. Un qualcosa, insomma, di cui andare molto orgogliosi.

“Verrà sicuramente a mancare in momenti importanti delle stagioni, ma da dirigente le sensazioni positive per un traguardo del genere entrano in gioco con maggior peso rispetto al pizzico di rammarico per dover rinunciare alle sue prestazioni. Siamo sempre contenti ed orgogliosi quando riusciamo a vedere un ragazzo raggiungere i suoi obiettivi, che sia un giovane italiano o un atleta prelevato dal mercato internazionale. Come detto in precedenza, sono, e mi sento di poter dire siamo orgogliosi di questa chiamata e contentissimi per lui”.

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