L’abruzzese torna casa, militerà con i gialloneri di Serie B, la squadra dove ha iniziato ha giocare a rugby
Giovanbattista Venditti giocherà con l’Avezzano, il suo primo club
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Bello. Punto.
e chissà che ad Avezzano non ne cresca qualcun’altro come lui ….. magari ci fosse stato sull’ultimo palo di Allan avremmo perso a cinque 😉 buona vita
Bravo! Ottima scelta! Tra l’altro mi pare di aver visto che si è anche schierato in vista delle delle prossime elezioni federali…
che bel tipo.
Ci dev’essere qualcosa che mi sfugge. Gori scartato per finire in seconda divisione francese (di tutto rispetto), Favaro senza club, poi a Fiamme Oro, poi il ritiro. Ora Venditti che finisce in serie B.
Venditti è persona troppo intelligente per non sapere che c’è una vita da costruire per il dopo rugby, e si è messo a (ri)studiare. Studiare e giocare a livello professionistico era troppo complicato; studiare e giocare in serie B si può fare. Bravo Giamba.
Oltretutto era la stessa scelta che aveva fatto, qualche anno fa, Bocchino.
Perché finalmente si è preteso, nelle franchigie e in Nazionale, determinati comportamenti professionistici che prima erano lasciati alla discrezione dei giocatori (ammissione di Venditti in un’intervista di qualche anno fa).
Favaro alle Fiamme Oro faceva fatica a tenere il ritmo del Top12 a 30 anni (e qualcosa significherà, oppure no? Non credo che i Warriors lo abbiano fatto fuori per sfizio). Le Zebre hanno già pochi soldi, che senso ha stipendiare un giocatore che studia a Milano, invece di allenarsi a Parma? Riguardo a Gori io credo che fosse solo una questione mentale: a Treviso era nella sua confort zone, uscendone si è dovuto “svegliare” ed ha ripreso ad essere quel buon giocatore di 5-6 anni fa.
Tutto corretto, ma io non mi riferivo alle scelte dei giocatori o dei team che, per come si erano messe le rispettive situazioni, erano qualsi forzate.
Ritengo solo che a volte qualche bel nome ce lo siamo visti scivolare via con troppa facilità. E penso ad altri, come Furno.