I ducali hanno organizzato bene la pre-stagione e il mercato, ma sul campo bisognerà fare dei notevoli passi in avanti
Che cosa dobbiamo aspettarci dalle Zebre?
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Come detto altre volte, credo che la squadra abbia molte potenzialità. Effettivamente sarà un bel rischio iniziare la stagione con Lucchin unico primo centro e Vaccari, Mori ed Elliot (che a Braley piace di più all’ala) come secondi. Certo avranno modo di mettersi in mostra
Non sarà una stagione semplice, perché non pare proprio che le Zebre possano permettersi due squadre, una per il Pro14 e l’altra da prestare alla nazionale. Treviso con grande acume sia pur con fatica e con il contributo che inevitabilmente arriva dalla FIR, ci è riuscita, tanto che la squadra che giocherà nelle prossime settimane non è davvero niente male pur in mancanza degli azzurri (ok, magari un mediano di mischia rodato non sarebbe male, ma accontentiamoci). Parma dovrà piano piano dimostrare di poter seguire la strada della Benetton, sempre che gli sia permesso… La squadra è davvero interessante e spero che si dimostri sempre combattiva e tenace. Più di Treviso dovrà aspettare i nazionali per rendere al meglio, ma i permit potranno farsi le ossa. Intanto ha iniziato il precampionato in grande spolvero, ora sotto con le celtiche. Playoff forse utopistici anche quest’anno, ma una posizione di prestigio in classifica si può anche raggiungere. Forza Zebrotti!
Se quell’ultimo nome che fate saprà riprendersi quello che gli infortuni gli hanno tolto per un po’, e dimostrare quanto vale, per me li in mezzo le Zebre possono aver risolto un problema. I migliori auguri.
In generale già detto nel pre-campionato. Dipende, secondo me, molto (moltissimo) da Canna e da chi lo sostituisce. Spero che Carletto torni quello di due anni fa, e che le Zebre lo seguano di rimando. Un altro che ci serve ai suoi livelli è Meyer.
Da abbonato alle Zebre leggo i commenti sopra, ma mi mantengo più cauto nelle previsioni.
Senza avventurarmi in argomentazioni troppo tecniche, la memoria di tifoso mi rimanda a queste considerazioni:
– le Zebre, sinora, hanno sempre pagato troppo pesantemente lo scotto di essere una società giovane (dieci anni fa non esistevano..), e in primo luogo per una gestione che, secondo l’opinione comune, ha lasciato spesso a desiderare;
– le Zebre, complici i risultati deludenti degli anni passati, hanno un pubblico ancora numericamente troppo scarso e poco appassionato (frequentando lo stadio, si ha l’impressione che tanti spettatori siano lì più per vedere una partita di rugby che per tifare una squadra..); e lo stesso Bradley ha sottolineato più volte, nelle interviste del dopo partita, l’importanza del tifo caloroso, non solo come sostegno alla squadra ma, tante volte – sono parole sue – , anche come peso sulle decisioni arbitrali;
– le Zebre hanno sponsor privati che, come numero ed entità, sono – a detta di molti – poco consistenti (per intenderci, non stiamo parlando per esempio della Banca d’Irlanda e così via..); e questo per le ragioni di cui sopra.
Per non tediare evito di dilungarmi ulteriormente, che gli argomenti non mancherebbero..
Che dire allora? Speriamo.., ma sul fatto che sarà l’anno della risalita non scommetterei.
Secondo me sbagli di grosso dipende quasi tutto dalla mischia Allan lavora con un pack fortissimo Canna ha più estro ma non ci sono i numeri per andare bene squadra che giocherà frizzante come imposta il coach ma penso poche vittorie e spreco di denaro so di essere crudo per chi ci mangia ma siamo molto sotto il livello del torneo.
Mah, non ne sono cosi sicuro. Canna l’ho visto sotto tono anche con una squadra avanzante. Hai ragione se dici che rispetto a due anni fa la mischia delle Zebre non ha performato allo stesso modo e quindi il resto del gioco ne ha risentito, ma basta anche vedere la differenza in nazionale – dove la mischia per Allan e Canna è la stessa.
Poi secondo me i “numeri per andare meglio dello scorso anno” ci sono. Certo, come dice @fulvio più in alto, finchè territorio e sponsor non si muoveranno, la squadra rimarrà fondamentalmente (cioè nelle sue fondamenta) troppo debole per competere come si deve.