Sevens World Series: Sudafrica e Australia i campioni 2018

Riconferma per i Blitzboks nel maschile e trionfo delle Aussies nel femminile. A Parigi sfide a distanza ed emozioni in campo

Sevens World Series 2018 Paris Champions

Ph. World Rugby

PARIGI – Sudafrica (maschile) e Australia (femminile) sono i campioni delle Sevens World Series 2018.
Nella cornice dello stadio Jean Bouin di Parigi -allegro e colorato come si conviene a una tappa del “crazy rugby” a sette- i Blitzboks e le Aussies portano a casa il titolo iridato annuale.

Australiane campionesse “in pectore” fin dal sabato sera, dopo la vittoria in semifinale sulla Francia, sofferta e arrivata sul filo di lana. A loro, infatti, bastava accedere alla finale per aggiudicarsi matematicamente il primato in classifica.
Per i sudafricani, invece, la rincorsa (e sorpasso) su Fiji dura fino all’ultimo minuto dell’ultimo match, con un confronto a distanza che si protrae per tutta la giornata ed è la degna conclusione di una stagione “thriller”.

Tre giorni, a Parigi, ricchi di pathos.

Nel torneo maschile, le sorprese arrivano in parte già dalle prime battute. Entrambe le squadre che si contendono il titolo -Fiji e Sudafrica- perdono a sorpresa una partita delle Pool, mostrando di patire la pressione psicologica: figiani sotto con il Kenya (22-19), sudafricani con la Scozia (12-14). Tutte e due conquistano poi la qualificazione, ma i loro gironi restano in bilico fino all’ultimo.
Non mancano neppure questa volta le outsider promosse ai Quarti. Ancora la sorprendente Irlanda, squadra “ospite” che chiude imbattuta la prima giornata, e la Spagna, che manda nella parte bassa del tabellone l’Australia quarta in classifica generale. Tappa opaca per Kenya e Scozia, relegate nel Challenge e costrette poi a sfidarsi in una (bella) partita per la 13esima posizione, mentre l’Argentina vince il trofeo “di consolazione”.

Il colpo di scena principale, però, va in scena ai Quarti. Qui le Fiji sono battute dall’Inghilterra: per le Red Roses un match brillante e giocato “alla figiana”, ricco di incroci e offload, chiuso avanti di due punti. Giochi riaperti e per i campioni olimpici inizia la sfida a distanza con il Sudafrica.
Pure i Blitzboks, comunque, faticano parecchio a raggiungere le semifinali. Proprio la Spagna sa tenerli in scacco per i 14′ regolamentari, con zampata vincente dei campioni in carica solo nel “sudden death”. Partita da fiato sospeso e non facile per l’arbitro neozelandese Doleman, chiamato a decidere su alcuni gialli contestati e ad assegnare due mete con il TMO.
Niente semifinali, questa volta, per l’Irlanda, battuto da un Canada oggettivamente più forte. Avanti anche gli All Blacks, che non perdonano agli States i troppi errori (oltre a marcare due mete spettacolari).

Nelle semifinali sia Inghilterra che Sudafrica trovano avversari ostici, rispettivamente canadesi e neozelandesi, ma sanno entrambe sfoderare delle ottime prestazioni, accedendo alla finale con relativa facilità.
Nel frattempo Fiji continua il suo percorso verso il quinto posto, unico modo per tenere viva la speranza (almeno parzialmente) di riprendersi le Series a sette.

Nella sfida per l’oro,i Blitzboks sono “padroni del proprio destino”: in caso di vittoria, infatti, sorpasso automatico in classifica finale sui figiani.
Il primo tempo è equilibrato: sudafricani che aprono le marcature con Kok, inglesi trascinati da Norton che rispondono e si portano in vantaggio, quindi il pareggio 14-14 prima dell’intervallo.
Nella ripresa, dopo qualche minuto di stallo, arrivano un’altra meta e una punizione per il Sudafrica, che chiude sul 24-14 e si riconferma campione anche quest’anno.
I giocatori di Fiji osservano, impotenti e sconsolati, dagli spalti.

Bronzo agli All Blacks, vincenti di larga misura sul Canada. Terzo gradino del podio per loro anche in classifica generale, seguiti dall’Australia (che rischia di essere scavalcata dagli inglesi), quindi States, Argentina e Kenya.
Ultima piazza per la Russia, superata addirittura dall’Irlanda, con due sole tappe disputate contro le dieci a cui hanno preso parte i “core teams”. Il prossimo anno sarà il Giappone a entrare nel nucleo dei partecipanti permanenti alle Series maschili.

Nel Dream Team stagionale entrano ben quattro figiani (capitan Tuwai, Nasoko, Nasilasila e Sau), un solo bokke (Dylan Sage), il keniota Ouma e l’australiano O’Donnell.

Il torneo femminile è innanzitutto la sfida tra Australia e Nuova Zelanda per il primato assoluto delle Series. Black Ferns indietro di quattro punti rispetto alle campionesse olimpiche, ma ultimamente in migliore stato di forma.

Tutte e due le squadre chiudono a punteggio pieno i rispettivi gironi, approdando ai Quarti. Qui le tuttenere si impongono con un netto 38-0 sulla Spagna, mentre le Aussies faticano ad avere la meglio su Fiji. L’Australia agguanta la vittoria solo all’ultimo, dopo essere stata costretta a inseguire per tutta la gara (rischiando così di compromettere l’intera stagione).
In semifinale vanno anche le padrone di casa francesi, a valanga sull’Inghilterra grazie alla loro superiorità tecnico-atletica. Quindi le canadesi passano di misura sugli States, al termine di una partita molto combattuta.

Visto il gap in classifica, le semifinali diventano cruciali per la classifica generale. La Nuova Zelanda sa che deve arrivare fino in fondo se vuole restare in corsa, e travolge il Canada 34-7. L’Australia si trova di fronte la Francia, decisa a far bene al Jean Bouin. Le campionesse olimpiche partono forte, andando a riposo sul 14-0 con Dominique Du Toit ed Emilee Cherry.

Quando il match sembra ormai in discesa, il ritorno di fiamma delle francesi, che in quattro minuti ribaltano il risultato grazie al tre mete firmate rispettivamente da Horta, Mayans e Pelle. Stadio in visibilio, e istanti finali al cardiopalma. Decisiva, nel final play, la corsa di Cherry a concludere un’azione innescata da Emma Tonegato, in un contrattacco che vale il secondo titolo iridato di sempre per le Aussies. Grazie al piede perfetto di Emma Skyes, il tabellone a termine gara segna 21-17.

Pubblico di casa ammutolito e corsa verso gli spalti dell’italo-australiana Tonegato, che festeggia il successo con i parenti giunti dall’Italia per sostenerla.

La finale mette di fronte, ancora una volta, le due super-potenze australi. Ma non è che una formalità ai fini della graduatoria complessiva delle Series.

L’oro di tappa va al collo delle Black Ferns, che si consolano con il terzo successo stagionale consecutivo su cinque appuntamenti (e rimpiangono l’opacissimo esordio di Dubai).
Primo tempo monocolore in nero. Si chiude sul 26-0 grazie alle mete di Michaela Blyde (2), Sarah Goss e Portia Woodman, accompagnate da Tyla Nathan-Wong quasi impeccabile dalla piazzola. Australiane ormai sazie e neozelandesi vogliose di chiudere al meglio. Nella ripresa una meta per parte, risultato conclusivo 33-7.

Terzo posto di Parigi per il Canada, vittorioso (17-10) sulla Francia, che ancora una volta ha comunque dimostrato di essere in grado di giocarsela con tutte le avversarie. E sale meritatamente sul podio in classifica generale.
Retrocede invece, come da pronostici, il Giappone: le Sakura Sevens saranno sostituite la prossima stagione dalle cinesi, forza emergente dell’area asiatica.

Dream Team 2018 con Pelite e Tonegato per l’Australia, Woodman e Blyde per le Black Ferns, Montserrat Amedée per la Francia, Patricia Garcia per la Spagna e Baizat Khamidova per la Russia.

Men’s Sevens World Series

Gironi
Pool A: Fiji 7, Nuova Zelanda 7, Kenya 7, Samoa 3
Pool B: Sudafrica 7, Canada 7, Scozia 7, Russia 3
Pool C: Irlanda 9, Spagna 7, Australia 5, Galles 4
Pool D: Stati Uniti 8, Inghilterra 8, Francia 5, Argentina 3

Quarti di finale

Inghilterra v Fiji 19-17
Canada v Irlanda 19-5
Nuova Zelanda v Stati Uniti 35-7
Sudafrica v Spagna 15-10

Semifinali

Inghilterra v Canada 26-12
Sudafrica v Nuova Zelanda 24-12

Finali

Challenge: Argentina v Galles 33-26
Bronzo: Nuova Zelanda v Canada 38-5
Oro: Sudafrica v Inghilterra 24-14

Classifica 2018: Sudafrica 182, Fiji 180, Nuova Zelanda 150, Australia 123, Inghilterra 122, Stati Uniti 117, Argentina 105, Kenya 104, Canada 76, Samoa 59, Spagna 56, Scozia 55, Francia 53, Galles 49, Irlanda (solo 2 tappe su 10) 27, Russia 26.

Women’s Sevens World Series

Gironi
Pool A: Nuova Zelanda 9, Inghilterra 7, Irlanda 5, Galles 3
Pool B: Australia 9, Canada 7, Fiji 5, Russia 3
Pool C: Francia 9, Stati Uniti 7, Spagna 5, Giappone 3

Quarti di finale

Nuova Zelanda v Spagna 38-0
Canada v Stati Uniti 26-24
Australia v Fiji 22-19
Francia v Inghilterra 48-7

Semifinali

Nuova Zelanda v Canada 34-7
Australia v Francia 21-17

Finali

Challenge: Irlanda v Russia 10-5
Bronzo: Canada v Francia 17-10
Oro: Nuova Zelanda v Australia 33-7

Classifica 2018: Australia 92, Nuova Zelanda 90, Francia 68, Canada 60, Stati Uniti 56, Russia 46, Spagna 43, Inghilterra 32, Fiji 31, Irlanda 29, Giappone 10.

Francesco Rasero

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29 Febbraio 2024 Rugby Mondiale / Sevens World Series