Benetton Treviso: luci e ombre del tempo presente

Eguagliato il record stagionale di dieci vittorie, ma quanta (troppa) fatica per battere Dragons e Kings

COMMENTI DEI LETTORI
  1. robrossi 12 Aprile 2018, 09:03

    “La differenza fondamentale, però, è che il Treviso di Smith arrivava alla stagione del record nel momento più alto di un ciclo che si sarebbe di lì a poco esaurito, e dalle cui ceneri ci sono voluti tutti questi anni per rialzarsi e ritrovare un percorso di crescita che oggi sfocia nell’attuale squadra, che può considerare questa stagione come un punto di partenza dalla quale proseguire migliorando.”
    Che la squadra attuale abbia davanti solo progressi e non sia invece ad un momento “di picco” è tutto da dimostrare… speriamo ceh questa analisi sia corretta!

    • Unforgiven79 12 Aprile 2018, 11:12

      Occhio, però: il Treviso di Smith del 2013 giunse alla fine di un ciclo non per usura, ma per abbandono.
      Da una parte la vertenza tra FIR e Benetton causò l’incertezza circa il proseguo in Celtic League e, quindi, l’obbligatoria dipartita contemporanea di quasi tutti i senatori (cioè i più forti). Dall’altra, il rapporto con Smith entrò in crisi per motivi mai chiariti, e quindi l’allenatore divenne dimissionario già ad inizio stagione (e lasciò dopo pochi mesi).
      Quest’anno, invece, hanno già rinnovato quasi tutti (tranne Banks) e Crowley non sembra manifestare irrequietudini. Da questo punto di vista, non si dovrebbero vedere gli stessi errori.

  2. mauro 12 Aprile 2018, 09:23

    Che sia un problema mentale credo sia chiaro a tutti, Di che cosa sia figlio questo atteggiamento è meno comprensible.
    Io penso che sia frutto della mancata confidenza con la vittoria, la Benetton viene da anni di sconfitte, molte senza onore, e la maggior parte degli attori è ancora presente sulla scena di Monigo. Non a caso i più reattivi, vedi Faiva sabato scorso, sono gli stranieri, per cultura poco inclini a mollare, e i nuovi.
    E’ lo stesso problema che abbiamo in nazionale, solo che là partiamo già da perdenti come la Benetton degli anni scorsi e chi molla per ultimo sono quelli che giocano all’estero e che la sconfitta la accettano malvolentieri ed alla fine.
    La via del risanmento non passa per il lettino del psicologo ma per un profondo rinnovamento degli organici, questi oramai sono troppo inquinati dalla mentalità perdente, dalla compiacenza di un ambiente che non ha mai saputo o voluto frustarli e non solo a parole…

    • bangkok 12 Aprile 2018, 09:52

      Credo proprio tu abbia ragione.
      E proprio x questo motivi sono ancora più inc@$$@to per la mancata creazione dell’ accademia a Treviso.
      Se fosse partita da quest’estate gia nel 2020 avremmo potuto avere linfa nuova già preparata e con una mentalità diversa.
      Dei giovani che avrebbero potuto portare avanti concretamente quel rinnovamento e quella continuità di risultati che non solo a Treviso ma a tutti il rugby italiano serve come il pane.

      • mamo 12 Aprile 2018, 16:43

        Io mi sono arreso @Bangkok e non per viltà ma perché solo un rozzo e illetterato appassionato di rugby e non ho certo la grande fantasia letteraria di Cervantes.
        Poi questi Mulini macinano aria, nemmeno frumento o mais.
        Il nulla e contro il Nulla c’è poco da combattere.

    • mic.vit 12 Aprile 2018, 14:42

      esatto…il 4° posto non è nelle teste dei giocatori abituati da sempre alle lotte nei bassifondi…difficile che diventi realtà…un sogno ce l’hai prima in testa, poi lo traduci in realtà…ecco perchè una squadra che vince le partite nel primo tempo poi si lascia rimontare…ci vuole tanto coaching:

  3. gian 12 Aprile 2018, 11:02

    l’avevo detto in tempi non sospetti che il problema più grosso per agganciare il quarto posto sarebbe stata la testa, lo stanno dimostrando, poi, chiaramente, la vittoria contro edimburgo, annulla la capacità di aver comunque portato a casa le partite, ma una squadra mentalmente solida potrebbe essere capace di sfruttare delle occasioni insperate, una che rischia di perdere le carte migliori, forse no

  4. balin 12 Aprile 2018, 11:24

    la prospettiva di un altro girone di champions con l’unica prospettiva di arrivare “almeno ad una vittoria” non mi entusiasma, però in challenge l’obiettivo dev’essere passare il turno.
    Sabato a Dublino, contro una squadra messa sull’avviso dalla resistenza delle zebre ma comunque alla vigilia di una semifinale di coppa e quindi piena di seconde scelte, sarà dura ma non impossibile. Il 27 contro le zebre sarà comunque difficile perché anche loro ci metteranno tutto per chiudere la stagione nel modo migliore.

  5. Hullalla 12 Aprile 2018, 16:00

    La mia impressione é che le prime scelte del Treviso dell’epoca fossero quasi sempre superiori e piú esperte delle prime del Treviso di oggi, ma la squadra di oggi é piú compatta anche a livello di seconde scelte, pur essendo i media inferiore e meno esperta, uomo a uomo.

    Questo porta la conseguenza che nel Treviso di oggi, per essere competitivi, ogni singolo giocatore deve costantemente giocare al suo meglio, senza avere il lusso di potersi “gestire”, pena l’andare sotto di bruto come squadra. Per questo é necessario ogni volta dare tutto per vincere qualsiasi partita.
    Non dimentichiamo comunque che questa squadra ha la possibilitá concreta di battere il record di vittorie (anche se ci sono due squadre in piú nel campionato…) per cui hanno la possibilitá di dimostrare sul campo che, col collettivo, si puó fare bene anche senza avere una sfilza di campioni e fuoriclasse.
    Scommetterei anche che, mutatis mutandis (inflazione, ecc.) il Treviso di oggi costa meno come ingaggi di quello del precedente record di vittorie.

    • umberto 12 Aprile 2018, 16:19

      Ci sono due squadre in più ma si gioca una partita in meno…. 22 nel pro 12, 21 nel pro 14

    • gian 12 Aprile 2018, 16:32

      c’era gente che per essere a quei livelli aveva dovuto sgomitare ed era più “combattiva”, tecnica e talentuosa, a livello di performance sul totale; per me, questa squadra è superiore a quella del record, solo che manca di combattività, la tecnica è meccanica ed il talento inferiore, molto superiore, invece, atleticamente.
      guarda un zanni che c’era allora e c’è ancora, riesce comunque a far la differenza con cuore, muscoli ed il fatto che sembra sempre sapere cosa sta facendo.
      se riescono a mettersi in casa più rugbysti che atleti, allora il vento cambia, altrimenti queste annate saranno sporadiche

  6. try 12 Aprile 2018, 18:56

    Secondo me la volta scorsa c’erano 2/3 giocatori di qualità superiore tipo campagnaro e dingo.
    Ma quest’anno oltre ad avere altri giocatori di alto livello, tipo Hayward, Ioane, e giovani promettenti (uno su tutti Negri), la rosa è molto più omogenea e probabilmente più preparata.. Praticamente potresti schierare due formazioni di pari livello o quasi.
    Ma il lavoro che si sta facendo e che si continuerà a fare è sulla testa dei ragazzi. Credere in se stessi e mai partire per sconfitti.
    Non sarà certo sufficiente, a mio avviso dei 6/7 nuovi c’è bisogno di almeno un altro di livello assoluto. Ma non credo arriverà, anzi sostituire Banks e Douglas non sarà certo facile.

    • Hullalla 12 Aprile 2018, 19:11

      Sono d’accordo con la rosa di oggi piú omogenea, ma in media i titolari di allora erano forti e esperti.
      La conseguenza é che oggi bisogna che tutti giochino molto vicino al loro massimo costantemente, ogni calo di concentrazione si paga anche piú di allora.

      • try 12 Aprile 2018, 22:10

        Beh forse hai ragione, c’erano anche Ghira, Rizzo, Cittadini, Barbieri al top,
        Ma oggi ci sono i vari Zanni Budd Sgarbi che in quanto a leaderschip non hanno niente da invidiare.
        Comunque mi ripeto, se si vuole fare il salto di qualità c’è bisogno di uno/due giocatori di livello.

        • Hullalla 13 Aprile 2018, 01:32

          All’epoca c’erano anche Zanni con vari anni e molti infortuni in meno, Pavanello, e Dingo Williams, per esempio.

          Mi peró sa che servono piú di uno o due giocatori di livello per fare il salto di qualitá (inteso come poter aspirare alle semifinali?), peró oggi come oggi mi sembra giá un lusso essere a metá classifica senza troppi problemi. Io prima di tutto stabilizzerei questa conquista, che non é una conquista da poco, viste le ultime stagioni.

  7. cammy 12 Aprile 2018, 20:06

    Io trovo che la Benetton abbia avuto un’annata positiva.. dove ha sfruttato bene il calendario.. ha fatto un paio d’exploit con cheetas ed edimburgo ma non ha avuto cadute rovinose.. però se si pensa di essere due spanne sopra i Kings e soprattutto Dragons c’è qualcuno che s’illude troppo.. il divario di punti in classifica non si è palesato in campo… ricordarsi pure dell’andata contro i gallesi.. https://www.youtube.com/watch?v=OTHLqgfi5DM

    • Hullalla 13 Aprile 2018, 01:34

      Son d’accordo: poter lottare per i play off di pro14 non é una cosa da poco e non é assolutamente scontato.

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