Il caos delle qualificazioni mondiali, spiegato bene

O quantomeno un tentativo, visto che per adesso la confusione regna sovrana

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Jager 28 Marzo 2018, 22:17

    Si infatti il caos regna sovrano , ma WR cosa fa ? Dorme il sonno dei giusti . Anche rugby Europe non esce molto bene da tutta questa situazione , molti qui nel forum lo avevano descritto come un torneo in crescita e con forti potenzialità , a me sembra che abbiano grossi problemi di credibilità.

  2. Hullalla 28 Marzo 2018, 22:35

    Per risolvere la questione proporrei Gavazzi come Presidentissimo di Rugby Europe!

  3. Gremo 28 Marzo 2018, 22:49

    Situazione assurda, nonché imbarazzante. Bisognerebbe finirla con questa storia dell’eleggibilità dopo 3 anni (anche se diventeranno 5). Secondo me ci vorrebbero solamente due regole, molto semplici: 1 si può giocare solo per il paese di cui si possiede la cittadinanza e 2 in casi di cambio, o doppia cittadinanza, una qualsiasi tra u20, emergenti, seven e ovviamente nazionale maggiore dovrebbe essere considerata come selezione vincolante.

    • western-province 29 Marzo 2018, 10:01

      Ma secondo te esiste la cittadinanza gallese? Secondo me i sudditi di sua maestà sono tutti cittadini britannici, ragione per cui se sei nato in GB puoi giocare per la nazionale che preferisci, perchè non sono nazionali nel senso che intendiamo noi. Altro problema l’Irlanda, dove addirittura giocano nella stessa nazionale giocatori con nazionalità diverse (Irlandesi e Britannici).
      Da qui parte il caos.
      Comunque concordo con te: giochi dove hai la cittadinanza, e se hai due cittadinanze scegli quando giochi con una rappresentativa nazionale ufficiale affiliata a WorldRugby

      • Gremo 29 Marzo 2018, 10:05

        Colpito e affondato…
        Ma il Regno Unito/Irlanda è un caso unico, no?

        • western-province 29 Marzo 2018, 10:55

          Rugby e calcio li hanno inventati loro, e continuano ad essere quelli che muovono più soldi, quindi le regole le fanno loro e si permettono di fare giocare delle sottorappresentative nazionali; in linea di principio penso che potrebbero permettere anche ad altri di farlo ma non credo che nessun altro paese ci abbia mai pensato (ad esempio non credo che la Spagna sia d’accordo nel fare giocare la Catalogna come rappresentativa separata, anche se forse i catalani ne sarebbero lieti)

  4. mic.vit 29 Marzo 2018, 10:58

    voler far crescere i movimenti rugbystici in nuovi Paesi a forza e non in modo naturale…..e questi sono i risultati!!

  5. gian 29 Marzo 2018, 12:59

    uno dei problemi è il continuo cambio di regole e le differenti scelte delle varie federazioni, sarebbe meglio fare delle regole ben chiare e certe per tutti senza distinzioni e fine.
    questi, alla fine, stanno cercando di fare con mezzi diversi, quello che facemmo noi con gli oriundi vent’anni fà, sedersi alla tavola di quelli con i soldi, perchè oggi, puoi essere il movimento più prolifico del pianeta, ma se non hai i dindi per fare il pro, non vai da nessuna parte

  6. fabrio13H 29 Marzo 2018, 23:53

    Comunque ragazzi, parlando della situazione Italrugby direi che siamo a un bivio (frase fin troppo abusata 🙂 ). Penso si dovrebbe decidere se si vuole “accontentarsi” e almeno rallentare il ritmo nella ricerca di giocatori (e qui propongo un nuova definizione) “di vivaio non italiano”, o se invece si preferisce andare avanti su questa strada ma allora sarebbe meglio impegnarsi veramente in quel percorso e cambiare un po’ di cose. Entro due anni o poco più potremmo avere Ioane in azzurro, con lui potrebbero esservi: Polledri, Negri, Meyer in terza; Sisi, Budd in seconda con Steyn di panchina seconda/terza; Hayward, Brex (se azzurrabile) nei trequarti; Trussardi a mediano, con Allan. Per i giocatori di vivaio italiano si tratterebbe al momento di coprire la prima linea ma con a tallonatore le possibilità di Faiva e Luus. Si tratterebbe quindi di coprire un ricambio in mediana con Violi/Gori e altri eventualmente Canna/McKinley e potrebbe esservi anche Banks. Poi resterebbe un posto da ala per Sarto/Bellini/Venditti etc. e qualche possibile copertura in panca: Licata, Giammarrioli, Biagi, Fuser, giovani dall’Under…Poi potrebbero esserci Morisi e Campagnaro a giocarsela con Brex , Hayward e magari, finalmente, un prodotto di vivaio titolare: Minozzi
    Se si vuole andare su questa strada penso alcune cose:
    1) Vedo la squadra quasi certamente più forte dell’attuale ma, per capirci, da quarto-quinto posto nel 6N e non di più, salvo squadre in crisi epocale come lo è stata la Scozia per 10 anni e più e l?Irlanda negli anni 90
    2) Conviene a quel punto non investire più in Accademie affidando il compito sui giovani solo alle giovanili dei club ma con investimenti quasi nulli da parte della Federazione che dovrà invece investire sulla ricerca di azzurrabili
    3) Secondo me vi è il forte pericolo che, tra non molto, ci si trovi ad avere due livelli di rugby in Italia, cosa che è già, ma molto più lontani di come sono ora: un primo livello con 5 o poco più giocatori di vivaio italiano nel giro della Nazionale e 10-20 nel giro franchigie e club esteri che giocheranno a un medio/medio-alto livello internazionale, e poi tutti gli altri prodotti del nostro vivaio che giocheranno a rugby per divertirsi prendendo magari un po’ di rimborso spese, a un livello tipo quello dei campionati della Polonia e dell’Ucraina e smettendo spesso da relativamente giovani per “farsi una strada nella vita”.

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