Premiership: Jim Mallinder e Northampton si separano

Dopo dieci anni si conclude l’esperienza del tecnico inglese con i Saints

COMMENTI DEI LETTORI
  1. fracassosandona 12 Dicembre 2017, 13:03
    • massimiliano 12 Dicembre 2017, 13:10

      si, c’è una certa somiglianza…più grappe ingerisco e più somiglia 🙂

      • Hullalla 13 Dicembre 2017, 01:26

        Troncon si é fatto crescere la barba… pian coe graspe…

  2. Mr Ian 12 Dicembre 2017, 13:08

    Veramente una brutta notizia…Mallinder è un allenatore che stimo moltissimo e per diversi anni ha forse espresso uno dei migliori rugby d Inghilterra. Gran lavoro anche nella scoperta e lancio di giovani prospetti, Northampton è stata da sempre una delle squadre con l età media di squadra più bassa…ultimamente però qualcosa non andava più nel verso giusto, magari acquisti non proprio azzeccati, senza riuscire a trovare una continuità di risultati…la partita di sabato contro gli Ospreys è stata forse l ultima goccia…
    Cmq non è solo Northampton che avrebbe bisogno di un cambio tecnico, sono diverse le squadre che per certi versi stanno deludendo, i Wasps non sono più brillanti come lo scorso anno, i Tigers vivono di alti e bassi..

    • LiukMarc 12 Dicembre 2017, 15:35

      Non dispiaceva nemmeno a me, anzi.
      Purtroppo i club inglesi stanno avendo un’involuzione abbastanza evidente quest’anno (ovviamente coi loro alti e bassi, comunque Sarries che pur non convincendo erano primi nella Pool, e anche Exeter aveva fatto le sue belle prestazioni), forse un campionato dove i giocatori guardano più alla nazionale che ai club (udite udite)?
      Sinceramente non saprei che motivazioni ci possano essere, la fame dovrebbe esserci sempre, voglia di esprimersi ai massimi livelli pure, non mi pare ci si “sieda” per mancanza di concorrenza.
      Eppure chi più (o meglio da più anni come i Tigers e i Quins), chi meno (i Sarries e Wasps) stanno davvero facendo vedere passi indietro

      • Mr Ian 12 Dicembre 2017, 15:43

        Le squadre si stanno tutte livellando, verso l alto a mio avviso ed il gap con il Championship sta diventando troppo ampio, infatti chi sale e quasi sempre lo stesso che l anno dopo retrocede, chi si salva invece punta rinforzarsi , vedi Newcastle e Worcester. Poi ci sono le squadre progetto che magari beccano l annata giusta, vedi Sale due anni fa e magari Gloucester quest’ anno… affrontare insieme coppa e campionato si sta facendo sempre più difficile..

        • LiukMarc 12 Dicembre 2017, 16:03

          Però potresti dire lo stesso del Top14, dove di fatto, se vogliamo, la concorrenza è ancora più alta, col Clermont che è a metà classifica ma asfalta i Sarries (che secondo me hanno solo un “periodo no” post Lions dei migliori, non è che facciano improvvisamente schifo) e un Tolone non da Top3 che batte Bath, giusto per dire.
          Magari i tanti stranieri in Francia non aiutano la nazionale ma i club, che possono costruire una base più solida e “continua”(basta vedere il caso di La Rochelle, che da alla nazionale 1-2 giocatori, cosa che paradossalmente faceva anche Exeter in Inghilterra), ma sto facendo ragionamenti un po’ a caso.
          Certo è che in Inghilterra alcuni grossi club sono in crisi di risultati da troppo tempo, Tigers e Quins su tutti (sperando non ci si mettano anche gli Wasps) evidentemente una mancanza di risultati a livello nazionale si ripercuote sulla competitività e concentrazione a livello europeo (certo, a fare il discorso dall’altra parte però trovi un Glasgow primo in Pro14 – imbattuto- che ha meno punti di Treviso in coppa)… Oltremanica mi sa devono riflettere un attimo.

  3. frank 12 Dicembre 2017, 15:02

    I Wasps sembravano la rivelazione inglese degli ultimi due-tre anni, e adesso stentano un po’.

    Mah..

  4. mic.vit 12 Dicembre 2017, 21:41

    le squadre vincenti portano novità nei piani di gioco e impatto motivazionale…le avversarie sono sempre più rapide ad trovare le contromisure e rilanciare i propri piani di gioco e la carica di chi sa di poter battere i migliori…

    l’errore di base è tenere 10 anni un allenatore…e soprattutto poi mandarlo via a metà stagione,deformazione calcistica quest’ultima che spero non prenda piede..

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