Super Rugby: il SANZAAR difende il format del torneo

Quattro squadre neozelandesi su cinque accederanno ai quarti. Ma a parlare è il campo…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mamo 14 Luglio 2016, 09:48

    Secondo voi il giocatore in Rosso che stringe la giugulare di quello in azzurro ha commesso fallo ?
    Per me sì, non da giallo, però.

    • malpensante 14 Luglio 2016, 11:22

      Per me, no tutta la vita.

      • mamo 14 Luglio 2016, 11:50

        Ciao Mal,
        il mio dubbio nasce dal fatto che la mano sembra stringere il collo dell’avversario. Non è aperta, almeno non sembra.

        • malpensante 14 Luglio 2016, 12:07

          Frontino basso, tracheino. 🙂

          • mamo 14 Luglio 2016, 12:08

            “pomod’adamino” 😉

  2. berton gianni 14 Luglio 2016, 10:02

    Mamo,
    però devi deciderti sul colore…

    • mamo 14 Luglio 2016, 10:05

      Giusto Presi, pensa che volevo scrivere da Rosso ma poi mi sono accorto che avrei fatto solo confusione 😀

  3. berton gianni 14 Luglio 2016, 10:18

    Varo, rendimi le mie Legioni.

    OR, rendimi il mio Mez !

    #jesuismez#

  4. Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 10:28

    @Redazione
    Scusate, non voglio fare la maestrina, ma è il secondo articolo in cui citate Coles con il nome sbagliato. Si chiama Dane, con la “E”. Dan è un altro…

  5. campolegio 14 Luglio 2016, 11:08

    Anche secondo me il nuovo format è un po troppo cervellotico e inoltre c’è il rischio che con il sistema delle conference alcune squadre rimangano fuori dai playoff a discapito di altre malgrado il campo dica tutt’altro.
    IMHO il superugby ha toccata l’apice quando si chiamava ancora super12:
    4 squadre saf
    4 squadre nz
    4 squadre aus
    Girone di sola andata di 11 partite dove cmq una squadra incontrava tutte le altre.

  6. malpensante 14 Luglio 2016, 11:25

    Io quest’anno ho visto poche partite intere, la maggior parte delle volte streaming spento dopo 20 minuti, al massimo primo tempo. E ho visto più stadi mezzi vuoti che mezzi pieni. Da qui in avanti, sarà un’altra storia.

  7. Frederick 14 Luglio 2016, 11:47

    con l’allargamento a 18 squadre e con il sistema di “conference” attuali è difficile trovare un equilibrio o un sistema realmente bilanciato…è il prezzo da pagare per l’ allargamento, che personalmente lo giudico positivo nonostante Sunwolves e Kings non abbiano proprio brillato…con il tempo si vedrà

  8. Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 12:03

    Il problema di questo SR è dovuto in parte alla formula, un po’ troppo arzigogolata per apparire veramente in grado di premiare i migliori, un po’ al fatto che essendo organizzata geograficamente c’è uno squilibrio enorme tra la conferenze neozelandese e quelle sudafricane. Ma qui c’è poco da fare, se le neozelandesi son più forti…

    Il sistema a conferenze degli sport pro USA funziona perché tutto sommato c’è una certa distribuzione territoriale tra le squadre a livello economico e di pubblico. Non c’è nessun reale squilibrio, teorico ma anche pratico, nel giocare nella AFC o nella NFC di football. A volte semplicemente son più forti le squadre di una conference, a volte quelle dell’altra. Draft e tetto salariale aiutano a metenere un certo equilibrio. Storicamente le squadre National erano più forti perché dotate di maggior tradizione, ma negli anni anche le squadre della ex-American sono cresciute, quindi oggi non si nota più di tanto la differenza. Anche nella NFL una squadra non gioca in stagione con tutte le altre: gioca con quelle della sua division e con le squadre di due division esterne, una intra e l’altra extra-conference e la stagione dopo cambiano a rotazione. Funziona abbastanza bene.
    Nel SR le conference sono addirittura nazionali e qui se le neozelandesi son più forti è ovvio che ci sia squilibrio.

    Dovrebbero correggere almeno una cosa. E’ pazzesco che i Lions debbano giocare 5 partite in stagione contro le neozelandesi e nessuna contro le australiane e gli Stormes vincano la loro conference senza aver mai giocato contro una neozelandese. Dovrebbero mescolare meglio. Un buon esperto di teoria dei grafi e di algoritmi la Sanzar può anche pagarlo perché crei un sistema più equilibrato 🙂

    Manca ancora una giornata alla fine, ma già si possono fare un po’ di statistiche e qualche considerazione sul finale di stagione.

    Ad oggi (con una partita da giocare) le squadre neozelandesi hanno vinto 34 partite su 42 contro squadre extra-conference, pari all’81% di vittorie, ne hanno perse 7 e pareggiata 1. I Crusaders non ne hanno persa nessuna (3 in tutto ma contro neozelandesi); i Blues 1 e pareggiata 1; Chiefs, Highlanders e Hurricanes ne hanno perse 2. Manca solo una partita extra-conference, Blues vs. Warathas domani.

    Di queste 7 sconfitte neozelandesi, 3 sono state ottenute da squadre australiane (Brumbies, Reds e Warathas), 2 dai Lions e 2 dagli Sharks che sono stati i migliori avendo anche costretto al pareggio i Blues.

    I Lions hanno fatto una stagione magnifica e sono primi (e verosimilmente ci rimarranno). Hanno giocato 5 partite su 15 contro neozelandesi ottenendo anche due scalpi, e hanno vinto tutte le partite contro squadre del gruppo africano, ma hanno fatto (faranno) 2 partite contro gli argentini, 2 contro i Kings e 1 contro i giapponesi (sto dando per scontato che vincano l’ultima contro i Jaguares).
    I Crusaders, che sono 2 punti dietro, hanno giocato 6 partite contro neozelandesi (perdendone 3 come i Lions), 1 contro i Kings e 1 contro gli argentini, ma non hanno avuto il piacere di giocare contro i giapponesi.

    I Lions, se sabato vincono in Argentina e i Chiefs non sotterrano di punti gli Highlanders, arrivano primi nella classifica generale e ai quarti si incontreranno sicuramente contro la wild card africana, probabilmente gli Sharks, cioè eviteranno sicuramente una neozelandese. Il che vuol dire che ci sarà sicuramente una sudafricana in semifinale.

    Tra i verdetti dell’ultima giornata, oltre alla prima posizione dei Lions, altamente probabile, ma chissà, rimane da decidere la classifica delle neozeladesi che ora sono tutte lì in 3 punti e sabato ci saranno due scontri diretti. Se le squadre con la “H” dovessero battere quelle con la “C”, la conference potrebbe essere vinta pure da Highlanders o Hurricanes. Diciamo che però non conviene molto vincere la conference neozelandese, conviene arrivare secondi o terzi. La vincitrice della conference neozelandese incontrerà sicuramente una wild card neozelandese (la quarta in classifica), mentre la seconda e la terza incontreranno gli Stormers e l’unica australiana. Saranno pure calcoli estranei al rugby e più confacenti al mondo pallonaro con i suoi biscotti e biscottoni, però…

    Il verdetto più importante dell’ultima giornata sarà decidere quale australiana si qualifica. Ad oggi Brumbies e Warathas sono pari, ma la squadra di Camberra ha una vittoria in più. Inoltre sono favvoriti dal calendario visto che dovranno incontrare i Force in casa mentre i Warathas andranno a Auckland e vincere contro i Blues di quest’ultima parte di stagione non sembra particolarmente agevole. Partite da non perdere.

    Tutte queste considerazioni non servono a nulla in realtà. Sono solo statistiche. Spero che Sanzar le faccia proprie per fare qualche aggiustamento alla formula. Comunque bel finale e post season che sarà avvincente e speriamo ricca di sorprese, anche se la vedo dura che la finale non sia tra due neozeladnesi. Con gli accoppiamenti attuali (che potrebbero essere stravolti sabato) potrebbe essere Chiefs- Crusaders. Bho, vedremo.

    • ginomonza 14 Luglio 2016, 13:45

      Mi spieghi per quale magia dovrebbe accadere che si incontrino chiefs e crusaders?
      Anche tu hai bisogno di un algoritmo credo! 😉

      • Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 14:14

        Ho usato Excel 🙂
        Con la classifica attuale i Chiefs sono #2 e i Crusaders sono #5
        Il tabellone prevede ai quarti:
        parte alta del tabellone
        #1 – #8 (probabilmente Lions vs. Sharks)
        #4 – #5 (sicuramente l’unica AUS vs. una NZ)
        parte bassa del tabellone
        #2 – #7 (sicuramente due NZ)
        #3 – #6 (Stormers vs. una NZ)

        #2 e #5 si incontrano solo in finale.

        Ovvio che c’è, prima, una sfilza di “se”.

        • Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 14:22

          Scusa. Do per scontato che Sanzar usi il classico tabellone “tennistico” con le teste di serie più alte che si incontrano più tardi possibile. In questo caso non teste di serie, ma posizione nella classifica overall che prevede le vincitrici di conference ai primi 4 posti in ordine di punteggio col vantaggio di giocare in casa e le 4 wild card dalla posizione 5 alla 8.

        • ginomonza 14 Luglio 2016, 15:27

          Allora posso concordare !
          Mi sembrava tu parlassi dei quarti oppure ho letto male!
          Comunque iLions perderanno in Argentina!

          • Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 16:03

            Spero di no! Altrimenti tutto il mio algoritmo si incasina e tutta la pappardella di prima non vale più un fico secco 🙂

  9. San Isidro 14 Luglio 2016, 15:33

    Il Super Rugby è la competizione pro più bella del mondo, purtroppo quest’edizione non sono riuscito a guardare molte partite, anche quelle dei Jaguares non le ho viste tutte…
    Ho letto spesso critiche sul format, a me personalmente non dispiace e fa bene il SANZAAR a difenderlo, va sempre tenuto conto che non è facile gestire un torneo sparso su 4 continenti…tra l’altro è vero che non si può giudicare appena dopo una stagione, anche perchè il prossimo anno ci sarà l’alternanza degli scontri fra le varie conference, ad esempio quest’anno alla conference dei Jaguares è toccata quella neozelandese, nel 2017 invece affronterà quella australiana…posso concordare (come osservava @Giorgio Brera più sopra) che magari durante la fase regolare si potrebbero mescolare di più le conference, ad esempio le franchigie del gruppo SA/Argentina/Giappone anzichè incontrare o tutta la conference australiana o tutta quella neozelandese le 5 sfide potrebbero farle o con tre australiane e due neozelandesi o con tre neozelandesi e due australiane, ma andrebbe studiata bene la cosa…riguardo ai quarti di finale mi pare logico che dal gruppo conference Australia/NZ, essendo composto da 10 franchigie, accedano più squadre ai play-off, magari si potrebbe istituire un barrage per accedere ai quarti di finale tra la quinta del gruppo dell’Oceania e la quarta del gruppo SA/Argentina/Giappone, ma mettere una partita in più potrebbe essere dispendioso per le squadre, anche in termini di ulteriori spostamenti…
    In ogni caso è un torneo destinato ad allargarsi sempre più nei prossimi anni, stanto a quello che si diceva la settimana scorsa, potrebbe diventare un Super 20 con l’ingresso di una seconda franchigia asiatica rappresentativa del continente con base a Singapore (Asia Dragons?) e una franchigia del Sud Pacifico…a questo punto spero in futuro anche in una seconda franchigia sudamericana (composta prevalentamente da argentini, ma con innesti dall’Uruguay e non solo) e un’altra africana (composta di base da sudafricani, ma allargata a giocatori della Namibia, dello Zimbabwe, del Kenya, ecc), anzi magari proprio una delle sudafricane potrebbe dar vita a questo progetto (penso ai Southern Kings)…e per un rugby sempre più intercontinentale auspico sempre nell’entrata di un paio franchigie nordamericane (basate sulla costa est) e di una rappresentativa dell’Est Europa nel torneo celtico (che a quel punto dovrà essere suddiviso in conference e adottare un modello come il Super Rugby), volendo pure degli Exiles londinesi (London Welsh, London Scottish e, perchè no, pure i London Irish, ma bisognerebbe convincerli a lasciare la Premiership)…vabbè, ho corso troppo con la fantasia…

    • Giorgio Brera 14 Luglio 2016, 16:32

      Ovviamente stanno cercando di ampliare il torneo a altri mercati. Si tratta di capire se riusciranno a equilibrare esigenze di money (allargamento asiatico) e di rugby (allargamento isolano/argentino/africano). Tutte le ipotesi che citi, suggestive rugbysticamente, andranno valutate anche in termini di businness. Tenendo conto che, come osservava qualcuno sopra, le tribune non sono sempre piene, anzi… Ho l’impressione che debbano lavorare anche solo per allargare i mercati interni (ad esempio in Australia dove hanno sempre la concorrenza agguerrita del league e dell’AF).

      Concordo che il SR sia il top delle competizioni pro e l’allargamento a Argentina e Giappone gli ha dato, secondo me, un sapore migliore, non tanto per il valore delle squadre in sé (ne devono magiare di cicoria), ma perché così il SR ha guadagnato in visibilità.

      Uno dei problemi del sistema SR è che non è un vero campionato pro perché di fatto manca completamente il travaso di giocatori tra le squadre di diverse nazioni. Da una parte così ognuno difende, correttamente, il proprio rugby, il proprio sistema di reclutamento e quindi la propria nazionale. Nel rugby la nazionale e i TM tra nazionali sono ancora il vertice, così non è ad esempio nel basket (lasciando perdere baseball e NFL). Già il Pro12 è leggermente più elastico e in qualche misura le “contaminazioni” sono ammesse. Il Top14 e con lui il rugby francese deve affrontare (lo abbiamo letto in questi giorni) il problema dell’esasperazione professionistica (stranieri, vivaio interno in crisi, ecc.).
      Se il SR vuol diventare un format pro a tutti gli effetti e con tutti i vantaggi economici del caso dovrebbe, in teoria, lasciar libero il mercato dei giocatori. Ma ne varrebbe la pena? Bho, non credo. Ma credo che se il businnes cresce dovranno fare i conti anche con questo aspetto. Di buono c’è che il mondo del rugby, rispetto a tanti altri sport, sembra andarci sempre coi piedi di piombo, per cui non credo che rovineranno il giocattolo così facilmente.

  10. Virgilio 14 Luglio 2016, 22:16

    Osservazioni e ragionamenti condivisibili. Vedo difficile comunque l’allargamento isolano o all’Africa, il primo per la contesa dei giocatori isolani forti “prospect” tra NZ, AUS, JAP e in Europa stessa – questione che dipende anche dai regimi di equiparazione e di politica rugbystica degli isolani – mentre il secondo per questioni di sostenibilità economica non è detto si concretizzi. Più facile vedere una seconda franchigia argentina ed una nuova asiatica. Tutto sommato un buon rodaggio per Jaguares e Sunwolves quest’anno, ricordiamoci che anni fa con le nuove regole – ed interpretazioni arbitrali sui punti d’incontro per accellerare il gioco – ci vollero 1-2 anni perchè diverse squadre e giocatori prendessero il nuovo ritmo di gioco. PS: 2008-2009 ricordo alcune squadre finire la benzina al 60′, non solo le prime linee… i cambi di regolamento sono spesso partiti dall’emisfero australe per avere leadership sui nuovi impulsi al gioco.

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