L’Italia dei campanili e dei cortili. Ovvero l’Italia secondo Jacques Brunel

Il coach francese parla del rugby nel nostro paese. Tra disparità geografiche, culturali e ovali. E una “rottura inspiegabile”

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Rabbidaniel 29 Febbraio 2016, 13:58

    Mi viene da dire, perché in Francia i club non pensano ai fatti propri prima che alla nazionale? E lui a Treviso, in questi anni, quante volte si è fatto vedere?

  2. Paolo82 29 Febbraio 2016, 13:58

    Dopo il sei nazioni a contratto scaduto e atterrato nella sua francia penso che le bordate tra Brunel e Fir (franchigie incluse) non mancheranno… il presidente a dire il vero ha già iniziato con quel ” non lo ho scelto io” pochi mesi prima del mondiale che tanta fiducia ha messo nel gruppo

    • Paolo Wilhelm 29 Febbraio 2016, 14:19

      per dovere di cronaca Gavazzi disse quelle parole già nel 2012, poco dopo essere stato eletto.

      • Paolo82 29 Febbraio 2016, 15:01

        Ah però da questo post “http://www.onrugby.it/2015/03/22/gavazzi-in-sostegno-a-brunel-non-lho-scelto-io-ma-lo-difendo/” sembra che lo abbia (ri)detto anche prima del mondiale

        • Paolo Wilhelm 29 Febbraio 2016, 16:36

          sì, lo ha ridetto. Ma è una cosa che ha sempre sostenuto (ed è vera, Brunel lo scelse Dondi)

          • malpensante 29 Febbraio 2016, 16:55

            Da quel giorno ha fastidiosissimi acufeni a entrambe le parabole.

          • Unforgiven79 2 Marzo 2016, 13:57

            Era vice-presidente FIR, parte integrante della squadra di gestione. Se all’epoca non si erano almeno presentate dimissioni per disaccordo su tale scelta vitale, non mi pare elegante smarcarsi platealmente in un secondo tempo.

  3. HECTOR 29 Febbraio 2016, 14:11

    Le osservazioni di Brunel mi sembrano piuttosto Lapallissiane. Piuttosto, si eviti con il nuovo staff tecnico di commettere gli stessi errori. Si è tutti sulla stessa barca e si deve remare nella stessa direzione. È ovvio che la federazione deve custodire gelosamente le varie realtà societarie che a loro volta devono lavorare in simbiosi con la prima

  4. Dusty 29 Febbraio 2016, 14:11

    Grande Brunel, ha capito più lui di noi che noi tutti messi insieme. Bellissimo quando dice “la nostra debolezza” dimostra come lui si sia sentito uno di noi dall’inizio alla fine.
    Peccato, ancora una volta si spreca un’occasione, una opportunità. E adesso avanti il prossimo. Stesse dichiarazioni, stessi propositi, stessa voglia di fare bene ma poi si scontrerà con la nostra stessa incapacità, con il nostro provincialismo.

    • Exestremo 29 Febbraio 2016, 21:32

      Sacrosanto! Son convinto anch’io che i limiti non derivino da questo o quell’ allenatore ( tanto più che ne abbiamo ormai provati parecchi e di un certo livello), ma che la nostra incapacità derivi da questo:

      “L’Italia ha meno storia, meno tradizione, meno cultura del rugby […] in Scozia non c’è una sola persona che non abbia giocato, e che dunque non conosca il rugby nel suo spirito”

      Se fosse veramente così, per ora, possiamo farci poco.

    • matteo7 29 Febbraio 2016, 22:57

      Anch’io la penso così, e la prova di quello che dice Brunel è che dopo Coste, l’Italia ha avuto fior fiore di allenatori ed i risultati sono stati sempre più o meno gli stessi.
      Poi tutti a criticare e a dire che doveva schierare questo o quel giocatore, che l’allenatore non è entrato nello spirito della squadra ecc.
      invece il problema riguarda la formazione dei giocatori e quindi il rugby di base, dall’ under6 all’eccellenza.

  5. carlo s 29 Febbraio 2016, 14:15

    Avesse avuto qualcosa da dire o da ridire avrebbe dovuto farlo durante il suo mandato non ora. La dimensione del personaggio e’ a mio avviso molto piccola

    • wallar 29 Febbraio 2016, 18:04

      Non so quanto sia competente chi continua a far giocare haimona 10

  6. faduc 29 Febbraio 2016, 14:31

    “Qui ognuno guarda alla propria franchigia e club, al proprio cortile e campanile. Ed è questa la nostra vera debolezza“.
    Grazie JB, non c’era bisogno di darmi ragione in modo così plateale 🙂

  7. Stefo 29 Febbraio 2016, 14:52

    Gentile signor Brunel fino a quest’anno le Zebre erano FE-DE-RA-LI, all’iunizio ci ha anche mesos un suo uomo di fiducia: Gajan…ma immagino che non sara’ vero che Gajan non l’ha voluto Lei ma @malpensante in combutta con @gsp e la CIA, cosi’ come nella gesitone negli anni totalmente federali zebrati lei non avra’ messo mai becco ma decidevano tutto Qui, Quo e Qua con l’aiuto del Sisde!

    Immagino che sara’ sempre colpa di questa spaccautra se come dice: “La verità è che non sono ancora riuscito a trovare quell’equilibrio desiderato tra attacco e difesa, fra gioco alla mano e al piede, fra pressione con o senza pallone”.

    • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 15:00

      Si Stefo hai ragione, ma la radiografia fatta dall’ “Omino Bialetti”, secondo m,e non fa una grinza, tra l’ altro queste cose sono così lampanti che da parecchi anni le dico perfino…io!!!

      • fracassosandona 29 Febbraio 2016, 15:10

        se Oscì ci vede lungo ci rimette la penale più volentieri che venire qui a sputtanarsi anche lui…
        resta il fatto che Brunel, forte del suo quadriennale, avrebbe potuto (anche se non gli competeva) entrare in contrasto pubblicamente con l’andazzo ed avanzato pubblicamente le sue proposte… si sarebbe fatto vedere un po’ più spesso a Treviso, a Parma ed in giro per gli stadi dell’eccellenza e avrebbe battuto i pugni sul tavolo…
        ha legittimamente portato a casa il suo onesto stipendio facendo il minimo sindacale ma non ha lottato per una causa… dare il suo responso a mandato finito non giova né a lui né a noi…
        d’altro canto a guardare come sono messi i nostri campionati e i nostri club ogni risultato utile della selezione nazionale ha del miracoloso…

    • mamo 29 Febbraio 2016, 15:07

      Gentile signor Brunel,
      oltre alle Zebre, di cui al Post di Stefo, le rappresento che anche Benetton, assecondata l’epurazione imposta dal presidente f.i.r., si è allineata con le direttive federali ma, forse, queste non sono state mai impartite o, in alternativa, appena sussurrate.
      Mi accomiato ricordandole anche che il suo giocatore, nostro Capitano, ha dovuto assecondare un preciso diktat del suo Club e quindi non essere a Sua disposizione nell’ultima partita di WC.

    • malpensante 29 Febbraio 2016, 15:51

      Purtroppo è mancata la quadratura del triangolo dinamico di reattività ed è così prematurata la supercazzola con scappellamento a destra. Colpa di Antani, è evidente.

      • Stefo 29 Febbraio 2016, 16:00

        Io apsetto l’intervista ad un qualche quotidiano francese appena riceve l’ultimo stipendio

      • Antani 29 Febbraio 2016, 17:40

        Be, senza dubbio Brunel ha perso i contatti col Tarapia Tapioca… E tornerà in Francia al grido di Egalitè Fraternitè Efficacitè

      • gsp 29 Febbraio 2016, 18:30

        É niente, ci lascia con questo dubbio atroce sui triangoli di fatto, in affitto, 4wd con assetto corretto, di reattivitá. Con l’incertezza se l’abbiamo visti o meno. Ci lascerá cosí, quasi quasi gli darei un altro anno di contratto. 🙂

    • boh 29 Febbraio 2016, 18:13

      stefo, ci puoi mettere il tuo uomo oppure essere li alla franchigia tutti i giorni. Ma se i famosi qui quo e qua ti remano contro e appena fai qualche osservazione, piombano dai loro referenti in alto loco girando la frittata a loro favore e dopo un po, ti pesti gli ammennicoli tanto si sono calati nei bassifondi. E’ come pretendere di sistemare la cosa pubblica, senza fare tabula rasa di tutto quel sottobosco di funzionari…e mi fermo qui…

  8. Galeone 29 Febbraio 2016, 15:10

    E quindi ha impiegato 5 (cinque) anni per elaborare queste tesi ??. Roba da premio Nobel……………

    • boh 29 Febbraio 2016, 18:16

      Galeone, secondo me ci ha impiegato 5 mesi, ma come tutti i suoi predecessori i rubinetti li apre a fine mandato. Visto che prendere dell’incompetente con o senza soldi fa la differenza.

  9. poros 29 Febbraio 2016, 15:17

    A me questa valutazione globale pare convincente, coerente con l’idea conduttrice del suo lavoro in Italia: equilibrio, nel gioco e nei rapporti con il movimento e la federazione. Se proprio vogliamo buttarla sui preconcetti, JB dice cose risapute in modo nuovo: ha preso atto dell’esistenza dello “slegame endogeno”, tutto qua.
    La palla è ora a noi. Che facciamo, tolgiamo il saluto? Facciamo il broncio? A me pare una valutazione da prendere con il dovuto rispetto, anche se andrebbe analizzata nelle tante componenti che hanno contribuito a produrre quella sintesi.
    Abbiamo capacità di apprendimento organizzativo e gestionale di sistema?

  10. grasso 29 Febbraio 2016, 15:21

    Bah mi pare che piuttosto povera come analisi.
    Forse bisognerebbe leggere l’intervista per intero.
    Così mi sembra tanto di: no xe colpa mia, xe sta el can.

  11. Mr Ian 29 Febbraio 2016, 15:25

    A me il baffo fa anche un po’ tenerezza, a questo punto della fiera prendersela con lui è anche riduttivo. Tanto tra quattro anni saremo di nuovo qua a parlar male di O’Shea, così come si è fatto con Berbizier, Mallett e via dicendo…

    • 100DROP 29 Febbraio 2016, 16:02

      Purtroppo sarà esattamente così!

      • fracassosandona 29 Febbraio 2016, 16:13

        il famoso paradosso del Mago Zurlì, che tanti non capiscono o fanno finta di non capire…

    • Stefo 29 Febbraio 2016, 16:11

      Mr Ian non e’ vero, c’e’ gente che di MAlelt non ha parlato male, anzi, e neanche di BBZ o Kirwan…

      • Mr Ian 29 Febbraio 2016, 18:08

        c’è gente che ha idee negative e positive per tutti, il fatto è che sparare contro Brunel è fin troppo facile, fermo restando che lui le sue colpe le ha, pure tante, però non è un coglione come tanti vogliono farlo passare….sarà talmente schifato per le cose che ha visto in Italia che non ci metterà mai più piede…

        • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:09

          Mr Ian io non penso sia un coglione pero’ penso che abbia responsabilitaa’ molto grosse se nel giro di 4 anni “non e’ ancora riuscito a trovare quell’equilibrio desiderato tra attacco e difesa, fra gioco alla mano e al piede, fra pressione con o senza pallone” queste sono responsabilita’ sue e basta senza alibi di franchigie o altro…e’ il suo lavoro ed era lui che queste cose doveva farle.
          Non penso sia un coglione ma penso che sia da paraculo dire che le franchigie incluse le Zebre non lo hanno aiitato quando parliamo di una franchigia che fino a questa stagione era completamente federale, in cui all’inizio ci ha messo l’allenatore che voleva lui….ancor piu’ paraculo e’ oggi attaccare le Zebre perche’ se non ricordo male all’epoca delle liti con Treviso diceva che con le Zebre aveva un buon rapporto di collaborazione mentre a Treviso non lo accoglievano neanche in visita.

          Non e’ un coglione e capisco che stia cercando una panchina per il futuro ma in 4 ani 4 non l’ho sentito una volta prendersi una responsabilita’ senza cercare un alibi.

          • Mr Ian 29 Febbraio 2016, 19:43

            L equilibrio che lui ha cercato tra attacco e difese sono concezioni di rugby che penso in nessun club si riesca a lavorare, strutture troppo clompesse per le celtiche, figuriamoci per le eccellenti.
            Si avete ragione, lui è un gran paraculo, solo alla fine del mandato si rende conto che possono esserci giocatori interessanti anche in Eccellenza, per non parlare della sua non costante presenza durante le partite dei club.
            Lui ha tante responsabilità, ma sono fermamente sicuro che molte scelte gli sono state imposte, uno su tutti Cedaro, non penso lui non ci abbia mai pensato, da francese che conosce molto bene il campionato francese…lui ha subito la decisione “non ti ho scelto io”, però è rimasto al suo posto per i suoi interessi economici, di questo lo condanno, perchè nella sua posizione doveva dare le dimissioni molto prima, appena la famosa frase era stata pronunciata…
            Che bello leggere delle Zebre federali quando qui c’è gente che si batte sulla loro privatizzazione, la realtà è che siamo ridicoli e talmente messi male che non sappiamo da dove iniziare prima…

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:53

            Mr Ian le Zebre fino a questa stagione erano completamente Federali o no?Si, non c’e’ molto da discutere al riguardo.
            Non ha responsabilita’ subisce le scelte altrui…mi sembra cosi’ che gli dai piu’ del coglione tu di me…ma’ vabbeh go capio alla fine della fiera si arriva al mantra:

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:56

            Io non so che euilibrio cercasse lui, sicuramente i suoi trinagoili dinamici della ciolla non han funzionato…ma che l’equilibrio di gioco non sia raggiugnibile in generale per un club o una nazionale e’ un;idea che non condivido e l’nnesimo alibi a sto povero uomo.

          • Mr Ian 29 Febbraio 2016, 20:00

            Non solo colpa d Alfredo ci mancherebbe, il peccato originale va ricercato molto più indietro, quando si capì che il rugby era un bel business, considerando che con 4 denari pagavi tutto il movimento…
            L equilibrio di gioco ovvio che sia qualcosa di raggiungibile, forse l aspetto più difficile da raggiungere per una squadra come la nostra che ancora cerca un identità di gioco…
            Mi piace come i triangoli dinamici di Brunel non ti siano mai andati giù…

        • mauro 29 Febbraio 2016, 19:25

          hai ragione Ian, non è un coglione.
          Però se gli metti in mano un milione a stagione vedrai che non te lo togli più dai coglioni

      • fracassosandona 29 Febbraio 2016, 19:56

        pensa io che mona che sono: rimpiango Kirwan (il buon seminatore), Mallett (quello che aveva imposto un paio di tecnici di sua fiducia) e soprattutto Berbizier (quello che ci ha tolto più di qualche soddisfazione) da tempi non sospetti…
        invece so già che non rimpiangerò Brunel (che pure all’inizio peraltro mi era piaciuto…)

    • mamo 29 Febbraio 2016, 16:14

      Io credo che negli anni siamo maturati, nel nostro senso critico, perché, a partire dal 2011, ci siamo abituati a vedere partite di un certo livello anche delle nostre Franchigie e con ciò intendo dire che ci siamo resi conto da vicino quelle è il nostro gap dalle nazioni più forti.
      Magari nella primavera 2020 saremo (per scaramanzia: chi ci sarà) qui a tirar merda su O’Shea ma non lo darei per scontato.

  12. mic.vit 29 Febbraio 2016, 16:20

    anche nell’intervista del dopo partita ho letto un grande sfracassamento di pelotes nelle sue parole…

    …non me la prendo con lui…anzi secondo me ha dato più che ricevuto ..è la struttura organizzativa che non ci consente il salto di qualità tra le squadre di prima fascia…

    • malpensante 29 Febbraio 2016, 16:36

      Ha preso più di quanto gli avrebbe dato l’ultimo dei fessi, con un quadriennale blindato, mica pizza e fichi. E ha fatto ovviamente bene a prenderli.

  13. Claudioscotto 29 Febbraio 2016, 16:37

    Ho avuto il piacere di discutere di O’Shea con un tifoso degli Harlequins ieri. Pare che la sua caratteristica migliore sia quella di ottenere il 110% dai suoi uomini, dentro e fuori dal campo. Mi sembra incoraggiante…

    • DearPrudence 29 Febbraio 2016, 18:02

      Ma nel club, dove è presente tutti i giorni…
      Ma in nazionale, in un anno, quanti allenamenti farà?

  14. Camoto 29 Febbraio 2016, 16:42

    Diciamo che al nostro zero lui non ha aggiunto nulla.
    Ps la sua idea di gioco mi piace, ma se non hai i giocatori per farlo bisogna pur pensare ad un piano B.

    • Totalmente incompetente 29 Febbraio 2016, 19:21

      io non l’ho mai capita quale fosse la sua idea di gioco….ho sempre avuto l’impressione che quando le cose sono andate un pò meglio (cioè nel 2013), fosse perchè i giocatori a sua disposizione erano in forma, affiatati e convinti di poter riuscire. Grazie a Treviso, prontamente smantellata subito dopo.

      • Camoto 29 Febbraio 2016, 20:49

        Penso sia quello visto nelle prime due giornate. Due o tre linee di giocatori pronti ad andare al largo con il 10 che sa scegliere l’opzione migliore a seconda dello schieramento difensivo. Nelle riprese dall’alto era chiarissimo ed ogni volta che la palla veniva mossa erano metri guadagnati.
        Sinceramente, mai visto l’Italia giocare così piacevolmente.
        Il problema di Brunel è stato quello di non capire che spesso i giocatori messi in campo sapevano giocare solo il frontale e qui sta la stupidità di scegliere solo tra 2 franchigie.
        In una nazione come Francia e Inghilterra avrebbe potuto fare benissimo solo il ct, visto che parti con la tua filosofia e la scelta per caratteristiche è immensa
        Qui o prendiamo un mago che si adatta di volta in volta con quello che trova oppure gli dai il peso che serve nella selezione franchigie e la formazione accademica, ma allora è un DOR.

        • malpensante 1 Marzo 2016, 11:59

          Io ho visto i metri guadagnati con penetrazioni individuali, quando la palla veniva mossa ne ho visti di persi. Bah, devo aver sbagliato film, ma due in fila mi sembrano tanti.

  15. ginomonza 29 Febbraio 2016, 16:47

    data l’età posso chiamarvi Ragazzi: ma perché perdiamo tempo?
    dobbiamo sperare che o ‘scià sappia e possa fare quello che ci serve lavorando umilmente ma con criterio.
    Sul corriere stamattina c’era un articolo dal quale sembra che si porti dietro qualcuno che si occuperà dei giovani e delle accademie (oltre a Cat).

  16. xnebiax 29 Febbraio 2016, 17:19

    Brunel dice cose vere sul campanilismo e sul pochissimo interesse per i nostri campionati a fronte di un buon interesse per la nazionale, però, come ha evidenziato qualcuno, poteva forse queste cose dirle prima, proporre qualcosa, boh, qualcosa. Lui non ha fatto niente e non ha detto niente. Anzi, a Treviso c’è andato poche volte, per un periodo non aveva il loro numero di telefono. Le Zebre fanno quello che vuole la nazionale.
    Poi non ha trovato il suo equilibrio, ma nel tentativo ha fatto tanti errori.
    Per me il suo punto peggiore è la pessima gestione dei giocatori e l’aver lasciato fuori giocatori per scelte testarde e mal motivate, che non ci possiamo permettere.
    Altro punto dolente è l’aver aspettato De Carli che non mi sembra un guru della mischia, e invece non ha chiesto (almeno per quanto ne sappiamo) a Gavazzi un allenatore del BD.
    Il gioco messo in campo dall’Italia al mondiale e a questo 6N non mi sembra male, ma gli avanti italiani un tempo erano più forti.

    • faduc 29 Febbraio 2016, 18:44

      “Il gioco messo in campo dall’Italia al mondiale e a questo 6N non mi sembra male, ma gli avanti italiani un tempo erano più forti”
      Ecco, partiamo dai dati oggettivi. Abbiamo un pacchetto di avanti, soprattutto tra seconda e terza, che scende molto di livello se mancano alcune pedine inamovibili. Tallonatori infortunati. Un pilone dx che fatica, e cambi, a parte Chistolini, al momento non all’altezza. Si spera in Ferraro. Minto e Zanni hanno bisogno di tirare il fiato, e qualche ragazzo di spessore andrebbe provato

      • xnebiax 29 Febbraio 2016, 19:00

        quando dici “andrebbe provato” intendi dire che che Brunel dovrebbe provarlo?
        quando dici che mancano alcune pedine importanti ti ricordi che Festuccia o Bigi, e Cedaro, sono stati lasciati fuori? Che Favaro non ha voglia di stare in nazionale finché c’è Brunel?
        Gli avanti non sono quelli di un tempo, ma per me è anche colpa di Brunel stesso.

        • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:49

          xnebiax ai Mondiali?Francia e Canada ti son sembrate partite in cui c’era uno straccio di gioco accettabile?

          • xnebiax 29 Febbraio 2016, 22:10

            Lì no. Intendevo contro Irlanda e Romania effettivamente, e queste partite del 6 Nazioni, che sono meno brutte di come me le aspettavo da parte dell’Italia.

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 22:46

            Bene quindi bene ce vada mezzo mondiale decente se non fosse che il secondo tempo con la Romania ‘e stat terribile…

          • xnebiax 29 Febbraio 2016, 23:55

            La colpa del secondo tempo indecente con la Romania è in gran parte di Brunel: non ha messo in campo Bergamauro bensì Vunisa, non ha chiamato Festuccia bensì Giazzon che ha fatto un mondiale, scusate il francesismo, di merda, in quella partita poi ha fatto i cambi alla pene di segugio più del solito (Canna e Palazzani estremi per qualche minuto… per esempio).
            E poi, soprattutto, perché l’Italia mette Parisse in tribuna mentre la nuova zelanda mette McCaw a fare il portaborracce? Hai Parisse, lo devi fare stare nello spogliatoio e parlare con i ragazzi se non può giocare.
            Detto tutto questo io ho visto una squadra che ha qualche idea di cosa fare con la palla, almeno in alcune partite, come quelle di questo 6N. Spesso manca però sia la qualità di esecuzione, sia una forza maggiore tra gli avanti (ma andiamo avanti a non mettere Van Schalkwyk titolare), sia la pazienza. Mi sembra di intravedere dove vuole andare a parare Brunel, ma non mi sembra sia andato lontano.
            Resta il fatto che per me pur di trovare un equilibrio tra attacco/difesa, 3/4 e avanti, non ha solo migliorato i 3/4 e l’attacco, ma anche peggiorato gli avanti e a volte la difesa.

      • pippuzzo 29 Febbraio 2016, 19:02

        Questa però è una colpa ascrivibile almeno un parte anche a brunel. I ranghi degli avanti sono stati ingessati per anni. perugini lo cicero castro ghira e festuccia. Per cittadini e rizzo abbiamo aspettato che diventassero ultratrentenni anche loro. È di siamo fatti per anni che i popoli meritano tardi. Se continui a schierare castro per aumentare il conto dei del allora diventa vecchio pure chistolini. La cose di sono mosse un po’troppo tardi,ma del resto nel pro 12 ci siamo entrati tardi,poi gli automi e la zebre… È a bbiam fatto rientrare degli ultratrentenni, bravo per l’amor del cielo ma nel frattempo una generazione di giocatori non aveva veramente occasione di giocarsela… poi provo òdiete per disperazione e scopri che tanto peggio di mc lean non è. Lovotti non fa rimpiangere chi non c’è, fuser può sembrare un giocatore e così via.

  17. Ginto 29 Febbraio 2016, 17:22

    “La differenza tra nord e sud è enorme” e noi a contare le volte che è andato a Treviso piuttosto che a Parma.

    • minettobia 29 Febbraio 2016, 18:37

      beh, penso che con “sud” non si riferisse a Parma, altrimenti mi vien da ridere

      • mauro 29 Febbraio 2016, 19:34

        gli hanno detto che Treviso è in Basilicata… e lui a dire “cosa vuoi di più…” e il signor G a rispondere “un fernet!” e lui a questo punto lamentava “una disparità, una distanza, una rottura quasi inspiegabile”.
        Ci siamo capiti, no?

      • Ginto 29 Febbraio 2016, 22:23

        Infatti, io mi riferisco al Sud Italia. Qui c’è il nulla ragazzi, ci sono regioni dimenticate e a volte nemmeno citate nel sito FIR. Ora mi chiedo come sia possibile essere competitivi se hai una base ristretta, di cui la maggioranza è concentrata in una sola zona del Paese. Si si tranquilli, il problema sono le Celtiche……

  18. antonio 29 Febbraio 2016, 17:50

    Anche a leggere tutti i commenti mi viene spontaneo: ma perché non mettiamo un allenatore italiano? Almeno la situazione italiana la conoscerebbe bene. E poi, altra considerazione: a noi servirebbe più un allenatore con poteri speciali sull’organizzazione tecnica generale perché a quanto pare il problema si trova là.
    Naturalmente ora, in pratica, è tutta fantascienza.
    L’unica speranza è che, almeno il nuovo arrivato, abbia accettato l’incarico con clausole specifiche sull’organizzazione tecnica generale e non solo su la nazionale.
    Questo si capirà subito, se lo vedremo spesso in giro per l’Italia, a spiegare il suo piano tecnico/organizzativo con tanto di traguardi e obiettivi.

    • fracassosandona 29 Febbraio 2016, 17:54

      caro antonio…
      qui c’è una risibile minoranza composta da due singoli ma autorevoli 😉 commentatori (io e 6nazioni) che vorrebbe Pasquale Presutti Commissario Tecnico della nazionale…
      se credi anche tu che abbiamo la soluzione in casa… #ppct

      • Legionario 29 Febbraio 2016, 19:02

        No anche un modesto e non autorevole commentatore. Pasquale ha un rugby concettualmente semplice, ma in linea con quello che possono fare i nostri, e cucina benissimo con gli ingredienti a disposizione

    • Dusty 29 Febbraio 2016, 18:33

      Non abbiamo un allenatore italiano all’altezza del peggiore degli stranieri che abbiamo avuto. Provate a pensarci e ditemi anche un solo nome.

      • fabrio13H 29 Febbraio 2016, 22:01

        Non c’è la controprova ma i nomi di Presutti e di Guidi li faccio.

        • xnebiax 29 Febbraio 2016, 22:16

          Per come sta giocando il Petrarca ci metterei pure Cavinato, e per gli avanti penserei a Cutitta.
          Se li metti tutti e 4 insieme in cucina hai tanta esperienza e conoscenza, ma forse farebbero casino. Mentre uno solo alla volta non so se saprebbe abbastanza variare le situazioni.

        • fabrio13H 29 Febbraio 2016, 22:33

          …tra l’altro, giuro, non mi ero accorto che il nome del primo era stato fatto appena due commenti sopra. Io comunque non l’ho fatto per sminuire i tecnici stranieri, sono uno che ribadisce ogni momento i limiti del rugby italiano a tutti i livelli, sono convinto che nessuno puo’ cambiare sostanzialmente la nostra situazione se non nel giro di parecchi anni (5?-10? di più?) ma, con tutto ciò, non mi piace quando si dice che siamo a livelli tali che qualsiasi cosa o persona straniera che passa in zona è meglio di quanto di meglio possiamo dare noi.
          Io penso che uno dei tanti nostri limiti è rappresentato dal fatto che noi rifiutiamo a priori la mezza misura.
          1) Siamo solo una nazione che ha un rugby di un livello che si colloca alle spalle di una decina e forse meno nazioni che costituiscono l’elite di questo sport, e fin qui siamo tutti o quasi d’accordo (sintomatico però il fatto che qualche anno fa, dopo alcune vittorie, vi erano diversi che sostenevano non esservi più paragone con la Scozia a nostro favore).
          2) Non siamo invece tutti d’accordo sul fatto che questo distacco non è per nulla scontato lo si riesca a recuperare anche agendo per il meglio tutti, cosa che finora non è accaduta. Questo se si guarda al fatto che le gerarchie del rugby non si sono poi molto spostate dal suo apparire o almeno da quando si sviluppò in AUS, NZ e SAF (il che non significa siano rimaste completamente ferme).
          3) Il distacco da queste grandi nazioni è piuttosto netto e anche qui il dissenso forse è minoritario ma non sporadico. Non è infatti raro sentire o leggere di persone che sono sempre convinte che “manchi poco”.

          Per contro:
          A) Nove o dieci le abbiamo davanti ma è anche vero che 90 o 100 le abbiamo alle spalle.
          B) Come ha scritto anche qui qualcuno, il progresso graduale del gioco c’è stato con anche una qualche maggiore varietà di opzioni nel gioco, anche se non nella misura che tutti vorremmo.
          C) Non manca poco ma nel frattempo qualche vittoria capiterà ancora di ottenerla e magari, se la si otterrà con sempre più giocatori di formazione italiana, a parità di risultati anche quello starà a significare che il movimento sta crescendo.

      • 6nazioni 1 Marzo 2016, 21:47

        #ppct il lavoro fatto alle f.o., nel petrarca, ottimo conoscitore
        di tutto l’ambiente italiano uomo di campo e di fatica.
        Dategli un cecchino alla diego e una mischia alla ongaro,ghira,castro e poi vediamo chi vince il 6n.

    • 6nazioni 1 Marzo 2016, 21:42

      antonio santo subito
      #ppct
      #dorjk
      #(*)sormunari

  19. faduc 29 Febbraio 2016, 18:38

    Leggo molti commenti critici nei confronti di JB, dove gli riconoscono l’analisi dei problemi, ma allo stesso tempo gli rinfacciano di non aver fatto nulla per risolvere i problemi. Fatemi capire: all’allenatore della nazionale si chiede di lottare per modificare le geometrie invariabili degli interessi dei club e delle franchigie, o pseudo tali (si fa fatica a chiamare ancora franchigia le Zebre, lasciamo perdere Treviso). Sinceramente sono sbalordito. Questa è roba della federazione e dei club, mi sembra assai curioso chiedere ad un esterno di mettere mano ai problemi, strutturali, del movimento rugbistico italico. Tanto vale commissariare la federazione; e togliere ogni potere decisionale ai club, le cui politiche campanilistiche, se non quartieristiche, vengono considerate come una delle cause dello stato poco competitivo di ovalia tutta

    • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:41

      Chi l’ha voluto Gajan?Io?Te?O forse Brunel?

      Chi ai tempi delle liti con Treviso ha detto che con le Zebre aveva invece collaborazione?Io?Te?O forse Brunel?

      Chi doveva trovare “l’equilibrio desiderato tra attacco e difesa, fra gioco alla mano e al piede, fra pressione con o senza pallone” senza tanto smenarla con alibi e scuse?Io?Te?O forse Brunel?

      • peppone 29 Febbraio 2016, 21:48

        concordo in tutto ! la colpa e’ sempre degli altri !!! quindi se la colpa non e’ tua e vedi che non riesci a fare niente molla la poltrona e i soldi!! invece sta bello seduto e poi apri le braccia.
        capisco che un uomo non possa cambiare il sistema, ma se capisci che hai le mani legate sii uomo e prendi le tue decisioni !! invece dopo 5 anni seduto a tavola………

  20. Scrovat 29 Febbraio 2016, 18:57

    Non so, come sempre in Italia si spera arrivi l’uomo della provvidenza che con uno schiocco di dita risolva tutti i problemi; salvo poi crocifiggerlo alla fine della storia per i mancati risultati ottenuti.
    A mio avviso JB è stato un ottimo allenatore di club che ha tentato la prima da CT nel paese sbagliato.

    • faduc 29 Febbraio 2016, 19:58
    • mauro 29 Febbraio 2016, 22:52

      sicuramente un ottimo allenatore: uno che con una linea di trequarti fatta da Candelon, Porical, Mermoz e Marti veniva a giocare a Treviso con la testa della mischia.
      Dimostrava fin da allora di avere un game plan particolarmente chiaro

  21. lordec 29 Febbraio 2016, 19:58

    Credo che un uomo da solo non può nulla contro i giochi di potere … Dovrebbe essere così potente da poter mandar via le stesse persone che gli firmano il contratto… È così rimarremo sempre con gli stessi problemi… Si deve avere i coraggio di rivoluzionare tutto… Avere il tempo è il coraggio di reimpostare tutta la politica di formazione di giocatori allenatori e dirigenti etc. Etc. Manteniamo il poco di buono che abbiamo raggiunto a caro prezzo e reimpiantiamo tutto il sistema…. Sarà mai possibile con tutte le figure che attualmente dal movimento traggono i propri profitti??

  22. Legionario 29 Febbraio 2016, 22:11

    Io condivido quello che dice Brunel, ma doveva dirlo alla fine del primo anno, non dopo quattro anni. Il ct di una nazionale importante è come un alto dirigente d’azienda, se non lo mettono in condizioni di svolgere il suo programma denuncia la cosa, e se non cambia niente si dimette. Se invece uno tace si rende complice della situazione.

  23. arali 29 Febbraio 2016, 22:21

    Mi sembra ineccepibile e an he fatto con spirito costruttivo, ma tanto non servirà a nulla la autocritica non è il nostro forte, ed è molto più importante non guastare gli orticelli, del resto perché il rugby dovrebbe essere diverso dal resto del paese?

  24. Tonius71 29 Febbraio 2016, 22:37

    I primi anni ci ho creduto veramente..mancate vittorie per un niente..però vedevi voglia,ferocia, convinzione…Dopo piano piano siamo scivolativerso il nulla.. Io non do la colpa a Brunel,avrà sicuramentela sua grossa dose responsabilità però bisogna guardare in faccia la realtà del movimento italiano…È qui la colpa nn certo di Brunel….bensì della Fir.L’analisi sullo a oica tradizione rugbistica italiana e sul poco sviluppo scolastico è ineccepibile..Un ultima cosa: l’ Italia non si rialza se un terzo della Nazione è fuori da tutto…Stesso discorso nel Rugby..

  25. Hullalla 29 Febbraio 2016, 22:42

    La verita’ e’ che un errore arbitrale in uno sport amatoriale dove si mette in palio solo la gloria e’ un conto, mentre un errore arbitrale in uno sport professionistico dove girano milionate in piu’ o in meno a seconda dei risultati e’ un’altra cosa.

    Chi ha voluto a tutti i costi il professionismo? Questi sono alcuni effetti collaterali.

  26. Pino De Lorenzo 2 Marzo 2016, 13:16

    L’analisi sull’ennesima sconfitta non deve essere fatta come tifosi. Il problema è la storia del Rugby italiano e la realtà sportiva dell’Italia. Ad incominciare dalla Scuola – qui inizia il fallimento dello sport! – e continua nei progetti della FIR .Il Rugby in Italia si ferma a Roma , o poco più a Nord ! Quindi rispecchia l’attuale , e secolare , distacco fra Nord e Sud . Basta vedere il numero delle società al Sud nelle varie serie , eppure il Sud ha un immenso bacino di giovani da portare al rugby . Ma su quali campi ? Con quali investimenti tecnici ? Che progetti ha avuto la FIR per incrimentarli ( e non solo al Sud ! ) ? Accettiamo la realtà odierna : i nostri giocatori sono dei dilettanti poco competitivi con il professionismo del Rugby moderno ! E’ questo è anche un fatto economico.
    Pino De Lorenzo – Presidente Old Rugby Messina 1980

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