I tifosi e la maglia azzurra. Un amore infinito, ma è arrivato il momento di fischiare?

Piccolo sfogo di chi è appassionato di rugby e nazionale italiana. Con un dubbio: e se i fischi ci aiutassero a crescere?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Silverfern 29 Febbraio 2016, 08:41

    Non sono d’accordo.
    Paragonare i nostri eventuali fischi a quelli inglesi, gallesi eccetera non ha senso.
    Loro qualcosina hanno vinto.
    Fischia il pubblico abituato bene.
    E’ la mia modesta opinione, ma questo articolo mi lascia perplesso.
    Anche a me piacerebbe vincere delle partite, ma da qui a scaricare la frustrazione fischiando i giocatori della mia squadra mi sa tanto di pallatonda, da cui sono scappato via dopo 25 anni di stadi.
    Chi ci mette tutto l’impegno non va fischiato.
    Ribadisco: secondo me, che non sono nessuno.

    • nelly1450 29 Febbraio 2016, 12:43

      Condivido in pieno.

    • DropMan 29 Febbraio 2016, 13:46

      Hai scritto bene, “chi ci mette tutto l’impegno”. L’Italia sabato, nei primi 15 minuti, era ancora negli spogliatoi (fatta eccezione per 2/3 giocatori), dunque non posso minimamente pensare che quello sia un calo fisico visto che la partita era appena iniziata, ma bensì psicologico. Ora, “chi ci mette tutto l’impegno”, ce lo deve mettere PRIMA mentalmente e poi fisicamente; questo non è avvenuto nei primi 15 minuti del match, che ci hanno fatto perdere.

      • DropMan 29 Febbraio 2016, 13:51

        In Italia il rugby non crescerà in questo modo, sembra quasi rassegnazione, abbiamo lasciato indietro le squadre del “sei nazioni B”, ma non possiamo arrivare ai livelli delle altre 5, perchè troppo forti…bah!

    • giobart 29 Febbraio 2016, 14:23
  2. poros 29 Febbraio 2016, 08:46

    Per me, no.
    O almeno, non capisco i motivi per i quali fischiare (a parte il fatto che non mi piace, quando accade, neppure negli altri stadi, da parte di altri tifosi).
    Poi in questa proposta provocatoria, manca non le motivazioni. C’è modo e modo di fischiare e anche le occasioni sono importanti e bisogna distinguere. Infine, anche il contesto storico è rilevante. A mio parere, molto.
    A chi sarebbe diretto l’atto sedizioso di fischiare? All’arbitro? Ai giocatori? All’allenatore? Allo staff? Alla FIR? Al Presidente della FIR? Al governo? Al CONI? ecc. ecc.

  3. Paolo Wilhelm 29 Febbraio 2016, 08:56

    Ciao. Intanto volevo dire a Silverfern che la sua opinione vale quanto la mia. Poi la mia era/è una domanda, non una certezza scolpita nella pietra. A volte ho come l’impressione che ci stiamo cullando nel “va bene comunque così”. Non ho mai messo in dubbio l’impegno dei giocatori, non ci penso nemmeno. Però un tifoso che cosa può fare?
    Poi, come ho scritto, la volta dopo siamo comunque di nuovo lì a vedere e sostenere la nostra squadra, che al cuor non si comanda

    • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 10:22

      Paolo, se dai per scontato il massimo impegno dei giocatori ma fischi la prestazione disapprovandola profondamente, cosa avresti preteso di più? Se gli altri gareggiano con 2 Mercedes, 2 Ferrari e 2 Red Bull e tu arrivi settimo perchè hai una Marussia, io potresti mai fischiarti?
      Il tifoso può andare a vedere uno spettacolo (di cui peraltro intuisce il finale) o no. Può applaudire o no. Non significa che lo approvi o se lo faccia andar bene. Significa che ha sperato in un miracolo ma che non è accaduto. E’ comunque una festa, sapendo che si è ad un banchetto con invitati ben più nobili di noi. Pace e amen. Non capisco su quali basi si possa pretendere di raggiungere livelli che non ci competono, se non in casi estemporanei. E dato che i livelli son palesemente diversi, lo spettatore competente, coscienzioso e rispettoso dovrebbe avere la razionalità di comprenderlo senza aspettarsi più di ciò che si può dare. Ma fischiare… Perchè?

      • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 10:23

        Perdona i piccoli errori grammaticali e di forma dovuti alla fretta! 😉

        • barbin cursari 29 Febbraio 2016, 12:28

          io invece penso che sia un mio diritto di tifoso fischiare la mia squadra, se lo ritengo opportuno. tifo rovigo da sempre ma le mie sonore fischiate ai bersaglieri quando li ho visti sgonfi e apatici o peggio ancora supponenti le ho fatte e non mi vergogno a dirlo. poi è chiaro che vado allo stadio e il mio cuore è per loro. ma in tutti i rapporti d’amore, se uno dei due ritiene di non essere sufficientemente corrisposto ha il diritto di inca..arsi. e poi credo che anche ai giocatori potrebbe dare una scossa. a qualcuno non piacerebbe e farebbe l’offeso. a qualcun altro magari farebbe fare uno scatto d’orgoglio. chissà.

          • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:38

            Credo che il tuo sia un principio sensato, oltre che un diritto, ma oltre ad essere “rugbisticamente antiestetico” penso non sia costruttivo. E a Rovigo ne sapete qualcosa. Il principio di fischiare/protestare per pretendere di più, funziona poche volte ed anzi spesso si ottiene l’effetto contrario. Basterebbe chiedere nel terzo tempo ad un giocatore che effetto gli fa e capire quanto sia compatibile la propria legittima disapprovazione con la possibilità di un miglioramento delle performance altrui.

      • Cinghio 29 Febbraio 2016, 18:53

        Condivido pienamente il commento di Paolo Wilhelm.
        Prima di tutto penso anch’io che chi parla di rugby in televisione e la maggior parte di tifosi (esclusi gli iscritti alla pagina) si “cullino” nel “va bene comunque così” oppure nel “abbiamo perso però… abbiamo fatto una partita onorevole/abbiamo fatto un buon secondo tempo/abbiamo tenuto per 50 min/i nostri avversari erano di un altro livello/abbiamo giocato bene in mischia ecc ecc”.
        Ancora più delle sconfitte (che volenti o nolenti ti riportano alla realtà) mi da fastidio questo atteggiento da parte dei media perché a me (tifoso che vuole vincere) mi sa tanto di presa per il c….o.
        Se sia giusto fischiare o meno : io penso sia giusto perché l’italia in questi 15 anni di sei nazioni è vero che non ha avuto una crescita continua, anzi si è andati a singhiozzo, ma è vero anche che in due occasioni (2007 e 2013 quell’anno avremmo potuto benissimo battere anche l’inghilterra se non ricordo male) ha reso evidente di poter giocare alla pari con tutte le iscritte al torneo. Questo vuol dire che la base (per quanto sia disorganizzata la federazione, per quanto sia povero il nostro movimento) per poter giocare alla pari con tutte c’è e se c’è questa possibilità allora è logico che il tonfo contro l’inghilterra, la sconfitta contro scozia e francia diano ancora più fastidio. Per questo motivo se fossi stato allo stadio la cosa piu istintiva sarebbe stata forse fischiare o se no avercela con la fir, il nostro movimento, la nazionale per non aver vinto. Manca un po’ di sana critica. E dopo 15 anni di silenzio sarebbe anche il minimo.

    • faduc 29 Febbraio 2016, 18:57

      Fischiare i ragazzi vorrebbe dire ritenerli all’altezza della situazione…secondo me non lo sono, nel senso che, oggi come oggi, non sono in grado di competere con le grandi, e i numeri mi danno ragione. Se c’è da muovere delle critiche, è al movimento tutto che non mette questi stessi ragazzi ad un livello di performance da squadra del 6nazioni. Uno come Bellini, per esempio, gioca in una squadra e in un torneo molto al di sotto del minimo sindacale per un movimento professionistico. Eppure le capacità ci sono, che sarebbero più affinate se fosse cresciuto in un movimento più competitivo

  4. M. 29 Febbraio 2016, 09:02

    Sabato avrebbe avuto senso fischiare? Al di là degli errori dei singoli sulle varie mete e la squadra in campo non ha dato tutto? Abbiamo perso 100 a 0 o eravamo in partita fino alla fine?
    Un articolo che non capisco molto in questo momento (pur rispettandone il punto di vista). Se la squadra dà tutto quello che può dare l’unica cosa che puoi fare è: applaudirli.

    • zappinbo 29 Febbraio 2016, 10:13

      bravo! ev. si fischia chi poco si applica, non chi ha dato tutto ma di piú non puó. Articolo irritante

    • Twickers 29 Febbraio 2016, 12:24

      Bravo, ben detto…un articolo che e’ totalmente privo di senso…mi domando se non sapevano cosa scrivere per fare polemica! I nostri hanno dato e se avevamo quei giocatori infortunati penso che si poteva avere una grande vincita con un bel punteggio, come si poteva anche vincere contro la Francia….con l’Inghilterra 4 titolari infortunati nel primo tempo e hanno fatto di tutto per vincere, noi si sta’ come dicono l’inglesi “knocking on the door!” E’ solo questione di tempo…Non capisco questa moda di continuamente attaccare i nostri giocatori. Chi scrive queste articoli si dovrebbe invece interessare di scrivere “Perche’ i TG danno spazio al super bowl e NON alle Nazionali di Rugby!” almeno per informare l’Italiani che il rugby Italiano esiste..e che la Nazionale gioca. Altroché super bowl!

      • Torino 29 Febbraio 2016, 17:47

        I Tg danno spazio al Super bowl perchè è un evento enorme, con milioni e milioni di telespettatori in tutto il mondo. Non danno spazio alla nazionale di rugby primo perchè poi dovrebbero dare spazio anche agli altri sport (perchè il rugby sì e la pallavolo no? perchè il rugby sì e la pallanuoto no?); secondo perchè non c’è giustamente interesse a pubblicizzare una delle nazionali più perdenti dell’intero panorama sportivo; terzo perchè Italia Scozia è, anche se non lo vogliamo ammettere, un evento secondario di un bel torneo (ma non il più bello) di uno sport, almeno in italia, di nicchia.

  5. mistral 29 Febbraio 2016, 09:02

    …i 70.000 dell’olimpico: forse dall’analisi del variegato pubblico che ancora va a vedere il 6N (per gli altri TM della nazionale la musica cambia) si potrebbe dare una risposta al perché nonostante tutto nessuno fischi… “fischia il pubblico abituato bene” dice Silverfen: forse é vero, il pubblico “educato” fischia e sa quando e come poterlo fare, quello “ignorante” (di rugby nella fattispecie) accorre ed applaude a prescindere… cosa sia meglio, per la situazione azzurra: un pubblico mediamente ignorante che accorre a riempire l’olimpico o un pubblico mediamente educato che non si accontenti più della “buona volontà” e che diserti questi appuntamenti?… mah!

  6. malpensante 29 Febbraio 2016, 09:09

    Si può fischiare come si può applaudire, in entrambi i casi si può essere spettatori civili o capre in libera uscita. Si può anche stare zitti, si può portare via i maroni se ci si annoia o ci si irrita, si può far dell’altro previsionalmente e a prescindere, o starsene a casa davanti alla tv. Ma se si guarda la partita in tv, mi sfugge la differenza di impatto tra un va a cagare o un Mameli domestico. Mah, proprio non l’ho capita.

  7. mamo 29 Febbraio 2016, 09:20

    Se anche fosse giusto fischiarli, pragmaticamente, quando lo potremmo fare ?
    Ormai le ultime 2 del 6N le giochiamo fuori, poi arriverà il nuovo Capo, il tour estivo e le partite di novembre/dicembre quando, immagino, si debba dare credito o fiducia alla nuova gestione tecnica.
    Ne riparleremo più avanti.

    • mamo 29 Febbraio 2016, 09:44

      Poi, in ogni caso, da casa i fischi non li sentirebbero; meglio il metodo che utilizziamo noialtri da decenni perché CoLui al quale ci rivolgiamo ci sente di sicuro.

  8. Stefo 29 Febbraio 2016, 09:28

    Secondo me Paolo interpreta bene i sentimenti di gran aprte di appassioanti di vecchia data…basta applaudire/essere felici per le sconfitte onorevoli, per l’uscire a testa alta dal campo ma perdenti, per le pacche sulle spalle col sorrisino degli avversari.
    Paolo da un certo punto di vista applica lo stesso metro che anche all’estero recentemente hanno iniziato ad applicare all’Italia: basta non sono piu’ i bambini lenti che si applicano a cui dire “bravi lo stesso”, basta il 2comunque vada sara’ un successo”, e’ ora di iniziare da trattarli da adulti ed in quanto tali aspettarsi qualcosa di piu’, ne piu’ ne meno come capita altrove.
    Su questo per me ha pienamente ragione, dove pero’ io sarei stato cauto e sull’uso di una terminologia come “fischiare”…che per riflesso pavloviano probabilmente fa pensare automaticamente a quei tifosi di altri sport che fischiano , insultano, lanciano carote, fanno togliere le maglie ai giocatori quando contestano e sarei stato doppiamente attento all’uso di quel termine tenendo conto che l’Olimpico si riempie grazi agli occasionali, quelli che l’evento piu’ che il rugby e che magari potrebbero trascendere e pensare che certi comprotamenti sarebbero accettati ed accettabili.

    Detto questo pero’ resto dell’idea che l’idea di fondo del “si vi sosterremo sempre pero’ ci si aspetta qualcosa di piu'” non sia sbagliata, anzi.

    • emfal 29 Febbraio 2016, 09:41

      Condivido il tuo commento in pieno.. Certo che sarebbe importante lanciare un segnale, prima che ai giocatori che alla fine fanno quello che possono, alla federazione che dovrebbe fare in modo di sfornare dei giocatori al livello delle altre squadre.

      • Stefo 29 Febbraio 2016, 09:53

        I dirigenti sono nel mirino mediaticamente da un po’, almeno su questo e quegli altri siti specialistici le loro mancanze son sempre state sottolineate….la “svolta grillotalpiana” e’ di iniziare anche ad aspettarsi qualcosa di piu’ dalla Nazionale per se, staff e giocatori…

        • Totalmente incompetente 29 Febbraio 2016, 10:37

          D’accordissimo con te, Stefo, sull’ “equivoco” generabile dalla parola “fischiare”, che sicuramente infatti Paolo ha inteso usare nel senso civile di “rendere manifesto il disappunto”.

          D’accordo anche con Silverfern sul fatto che i pubblici educati si possono permettere di fischiare e quello dell’Olimpico certamente non rientra in questa descrizione.

          Il fatto è che, secondo me, si sarebbe potuta criticare la performance dei giocatori al mondiale dove mi pare sia mancata proprio l’attitudine a combattere (a partire dai warm ups sono stati spentissimi), ma difficilmente in queste partite del 6 Nazioni.
          In queste ultime il limite visibile è quelloTECNICO, di impostazione del gioco, della squadra, ma anche certamente dei giocatori.
          Ma non mi pare a loro imputabile…è il sistema limitato che li forma che li porta a non saper gestire le situazioni di gioco…sia rispetto agli errori personali di handling, sia a quelli tattici dei playmaker, ecc… Direi perfino agli errori di decisione del capitano…alla fine, forse ci stanno pure quelli, anche se li commette un fuoriclasse come Parisse, visto che comunque deve sempre gestire e anzi portare (spesso, come ieri) letteralmente avanti una squadra che non è oggettivamente al livello delle avversarie.

    • Damiano Vezzosi 29 Febbraio 2016, 11:43

      Concordo con Stefo e gli faccio una domanda, visto che gli spalti del trifoglio lui li frequenta da più tempo di me: vuoi vedere che se per caso l’Irlanda perde in casa contro di noi i fischi verrano giù, e manco pochi?

      • Stefo 29 Febbraio 2016, 11:45

        Se l’Irlanda dovesse perdere in casa con l’Itlaia ci sarebbe gran malcontento…poco ma sicuro.

        • Exestremo 29 Febbraio 2016, 12:33

          Ragazzi, non parliamo di fantascienza!!!
          Ma avete visto la fatica che ha dovuto fare l’ Inghilterra (che per me vincerà il 6N) per domarli? E quanto si sono resi pericolosi alla minima occasione.
          Secondo me ci fanno neri, altro che sperare che l’Italia vinca; mettici pure che se non battono noi e la Scozia rischiano pure il Mestolone, sai con che spirito entreranno in campo?

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 14:45

            Dov’e’ che io o Damiano avremmo detto che l’ITalia potrebbe vincere qua a Dublino?

          • Exestremo 29 Febbraio 2016, 21:37

            Chiedo scusa, mi sembrava di aver capito che con “se per caso” intendeste la possibilità di vittoria dell’ Italia nella prossima partita.
            Scusate il fraintendimento.

  9. GianMariaDAspromonte 29 Febbraio 2016, 09:29

    Buongiorno,
    trattasi del secondo commento che leggo dello stesso tenore (all’incirca). Il primo, scritto poco dopo la sconfitta con la Scozia, l’ho letto sulla pagina facebook di quella entità fantascientifica che è “la Mischia” e che qui ripropongo per dare un contributo alla discussione. Va da sè che sposo il concetto, meno alcuni passaggi:
    “Cari #Azzurri, che amarezza che ci avete lasciato.
    Purtroppo ci accontentiamo di essere lì e di non dare disturbo ad alcuno. A parte Parisse e pochissimi altri (forse nessun’altro) non abbiamo giocatori con la bava alla bocca, con gli occhi accesi, con la carica giusta. Siamo dei mediocri gregari e mentre gli altri giocano per vincere noi ci perdiamo in tantissime chiacchiere “Dobbiamo vincere, vinceremo … ”
    Poi scendiamo in campo e stiamo attenti a non dare fastidio a nessuno. Ci lasciate solo una grande amarezza e ci lasciate il dubbio che molti di voi non meritano quella maglia che è stata indossata da persone grandiose.
    È chiaro ormai che la Scozia e l’Argentina ci sovrastano, grazie anche alla scarsa lungimiranza di chi avrebbe dovuto compattare le legioni e invece ha deciso di suddividerle in squadriglie.
    Forse fin quando non conoscerete i fischi e il dissenso penserete che questo è il massimo che potete dare. E vi sbagliate di grosso.
    Che amarezza ragazzi”

    • vadikorp 1 Marzo 2016, 02:04

      a me il fatto che l’argentina ci sovrasti mi fa proprio girare i maroni, mi ricordo bene che eranon più o meno al nostro livello prima di entrare al 6N, e dubito che tra default e crisi vare abbiano avuto più soldi da investire nel movimento, e non mi pare abbiano tutti sti tesserati più di noi nella federazione…..

      • abelinatoarrogante 1 Marzo 2016, 07:56

        hanno almeno 10 volte i nostri praticanti reali, campionati domestic belli e seguitissimi di vari livelli e non cataste di tesserati farlocchi da salotto che servano solo quando si vota come da noi…aggiungerei che nonostante con i numeri reali ci mangino in testa da sempre hanno UNA sola squadra pro peraltro solo da quest’anno.
        in sintesi, loro “l’attico” lo hanno costruito su fondamenta solidissime e collaudate…noi ci compriamo i palazzi in centro e poi scopriamo che non c’è niente sotto a reggerlo

      • mezeena10 1 Marzo 2016, 09:24

        se paragoni il movimento argentino con quello italiano (e le nazionali) sei completamente scollegato dalla realtà..
        c’è un abisso in termini di storia, tradizione, competenze..
        Non un abisso, una fossa delle marianne!

  10. Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 09:31

    I fischi sono un’espressione cafona e non aiutano minimamente. Per disapprovare, un silenzio può essere a volte più “rumoroso” ed arrivare maggiormente a chi di dovere. Se lo spettacolo non è stato di gradimento, dei fischi non aiutano a trasformare buoni giocatori in campioni, a farli rendere di più o a metterli di fronte alle loro responsabilità. Se ci si è stancati di vedere sconfitte, basta semplicemente smettere di dissanguarsi per la caccia al biglietto già a ottobre per il prossimo 6N e non andarci. Punto. Se invece si capisce una buona volta per tutte che, al netto delle solite dichiarazioni roboanti, per l’Italrugby non bisogna avere troppe aspettative e prendere ciò che viene, si può anche andare all’Olimpico sapendo perfettamente che se dovesse arrivare una vittoria sarà stato un evento, senza poi covare troppi sogni di gloria.
    Credo che tutti gli azzurri oramai sappiano di non riuscire a stare sui livelli degli altri. Già è frustrante per loro. Se ci si mette anche il pubblico ad avvilirli, credo che non si arriverà da nessuna parte. Si potrebbe semplicemente non applaudire, anche se pure quello, per chi ha dato sudore e sangue per 80 minuti, lo vedo un tantino ingeneroso.
    Di certo si devono evitare maleducazioni.

    • fabiogenova 29 Febbraio 2016, 12:19

      Quoto tutto, dalla a alla z.

    • Twickers 29 Febbraio 2016, 12:31

      sono d’accordo totalmente…e ricordo che la Scozia era la prima partita dopo 9 perse di fila che vinceva….contro la Francia c’e’ mancato un pelo che non la portavamo a casa…siamo li….solo una questione di tempo…

    • Airone valle Olona 29 Febbraio 2016, 13:11

      Sottoscrivo!

  11. jazztrain 29 Febbraio 2016, 09:42

    Se proprio dovessi fischiare, fischierei i dirigenti, non i giocatori.

    Se l’Italia non è riuscita a raggiungere i livelli delle altre 5 Nazioni la colpa è loro, non dei giocatori e nemmeno dell’allenatore.

    • gsp 29 Febbraio 2016, 10:40

      beh no. se la nazionale e’ in queste condizioni e’ colpa dell’allenatore.

      se sabato soprattutto i giocatori esperti si sono fatti prendere dal contagio del lamentarsi su ogni cosa e sentirsi vittime, ed hanno fatto falli stupidissimi (castro che tira giu’ il saltatore, Gori in ginocchio che mette le mani sulla palla, tutti i posizione calciabile) la colpa e’ dei giocatori. nonostatne tutto, portarsi quasi a -6 e’ merito dei calciatori. non calciare per il -6 e’ colpa del capitano.

      se la mischia sta diventando il nostro punto debole, la colpa e’ degli allenatori.

      io direi, non perdete tempo a fischiare, portate i figli a giocare a rugby, o andate ad allenare i giovani se potete. A roma, mi dicono, gia’ lo fanno, in molte famiglia che il rugby non l’hanno mai giocato.

      • giorgio66 29 Febbraio 2016, 11:56

        d’accordo con jazztrain…..va fischiato il sistema rugby italico che dirigenti incompetenti ci propinano…..i ragazzi , se non vengono messi in condizioni idi crescere e migliorare fin da piccoli, che colpe hanno? questo passa il convento….e per quanto riguarda il pubblico concordo sul fatto che e’ “ignorante” la meta’ non sa cos’e’ un tenuto o un velo……quindi applaude a prescindere e questo e’ l’altro problema del rugby italico….

  12. Alabama song 29 Febbraio 2016, 09:48

    In controtendenza …dico di essere soddisfatto di questo 6 nazioni…ci siamo avvicinati di molto alle altre squadre!lo dicono anche i risultati dei giovani della Benetton in celtic.sono stati i più positivi…stessa cosa nella nazionale maggiore…e pure in under 20 secondo si vede che c è la voglia di cominciare a giocare alla pari e non dipendere dalla spinta in mischia…il lavoro delle accademie non deve essere bocciato ma manca quel passo in più per abituare i giovani al ritmo dell alto livello…dopo il primo anno in accademia dovrebbero uscire e confrontarsi con un livello più alto del loro e non adagiarsi sul fatto che sono al secondo anno e si sentono intoccabili…tra i 17 e i 20 anni manca quel qualcosa che gli altri hanno! La paura di gettare questi giovani in una realtà che li farebbe crescere.non dico titolari in franchigie ma fargli assaporare il ritmo dell alto livello! Non puoi buttare nella mischia un dilettante contro un professionista!vedi Rizzo in under 20…ne parlano un gran bene e lo buttano in campo internazionale dimenticandosi che 2 settimane prima giocava in un v campo di paese contro dei ragazzi che vedono il rugby come un passatempo!

    • malpensante 29 Febbraio 2016, 10:01

      Rizzo non lo conosco, ma Rizzi da quando è andato via dal Leonorso (dove peraltro stava nel locale CF) sta in Accademia a Mogliano dal 2014 ed è a tutti gli effetti un giocatore del Mogliano, non del Roccacannuccia. 1998, è sotto la cura rugbistica dell’alto livello da 4 anni, altro che campi di paese e passatempisti. Ma di cosa stiamo parlando?

      • Alabama song 29 Febbraio 2016, 12:14

        Dove gioca alla domenica a 17/18 anni ? Mi sembra pure a Casale…Villorba…dove ci saranno pure dei buoni giocatori ma scontrarsi con gente che resta e resterà a livello amatoriale non ti permette di crescere…il ritmo e la visione lo acquisisci in partita contro i più forti!

        • malpensante 29 Febbraio 2016, 15:31

          Gioca in U18 elite, con Benetton, Casale, Rovigo, San Donà, Tarvisium, Valsugana, Villorba. Campioni d’Italia l’anno scorso. Lo mandiamo a giocare a Christchurch e a Auckland? Villorba ha un bello stadio da 2000 spettatori, per gradire. Gente che resta e resterà a livello amatoriale? Come Bruno e Nello Francescato, o Billy Bush. Ma stiamo parlando di rugby o cosa? Mah.

          • mamo 29 Febbraio 2016, 18:28

            Leggo adesso.
            Hai già detto tutto, Mal e io (ammetto un po piccato) aggiungo solo che da quella zona arriva almeno il 30% degli attuali giocatori della nostra nazionale, ultimo Zanusso.
            Proprio mah !

          • Alabama song 29 Febbraio 2016, 20:30

            Ma su questo hai totalmente ragione…c è un qualcosa che non torna in tutto questo…in altri stato o sport un ragazzo che dimostra talento non si allena con la primavera o l under 18 …almeno la preparazione la fanno ad alti livelli per spronare i ragazzi a fare di più…nelle prime squadre…alcuni arrivano già a giocare(vedi Sud Africa)…ma questi hanno più coraggio di noi…nel tuo modo di pensare sembra che tutti saranno i campioni del futuro perché sono in elitè…la maggioranza di questi in Italia l anno prossimo molla per l universitá…E comunque i tempi e i modi sono cambiati…non si possono far paragoni tra il rugby moderno e quello di 30 anni fa..

  13. Torino 29 Febbraio 2016, 09:48

    Il talento di questa squadra è quello che è. E’ inutile, assolutamente inutile aspettarci chissà cosa. Quindi è inutile anche fischiare, io sono certo che i ragazzi ci mettano l’anima, il problema è la classe, che è quel che è. Quindi, detto questo, mi sembra inutile fischiare. D’altra parte avremmo potuto vincere certe partite se il nostro glorioso capitano (che beninteso, è l’unico giocatore di livello iternazionale che abbiamo) non avesse preso decisioni totalmente sbagliate in diverse occasioni: per esempio, dopo il drop che ha sbagliato, fischiare sarebbe stato doveroso, ma lui, la sua decisione in quel determinato momento, non tutta la, scarsa, banda. Oppure quando si incaponisce ad andare in touche, prendi ‘sti maledetti 3 punti, poi ci ridanno palla e vediamo….

  14. mauro 29 Febbraio 2016, 10:13

    Anche in questi commenti appare l’anima snob dello spettatore del rugby, che non può e non deve accomunarsi a quello degli altri sport. Oramai è una questione da lettino del psicanalista.
    Amo il rugby a volte più di mia moglie, visto che quando qualcuno chiama ci sono sempre, ma non posso continuare a trovare giustificazioni al tornare a casa con le pive nel sacco.
    E’ da genitori moderni quello di continuare a giustificare i figli anche quando si meriterebbero qualche calcio in culo. La nazionale o la squadra del cuore va trattata allo stesso modo. Continuare a dire che hanno dato tutto, e ci mancherebbe, e per questo dir “poareti, cossa votu dirghe?” per me è controproducente.
    Io alle partite partecipo in maniera a volte sguaiata, un ex pilone Benetton e azzurro una volta mi ha rimbrottato, ma è la mia maniera di far sentire il mio affetto. Proprio come con un figlio, lo scappellotto è un segno d’amore non della sua assenza.

    • giorgio66 29 Febbraio 2016, 11:58

      mauro I LOVE YOU……..finalmente uno che la pensa come me….basta con questa aria di esseri eletti che non si sporcano con gli altri sport….

      • mezeena10 1 Marzo 2016, 09:30

        Bravo zio Mauro..si chiama passione..
        per me va bene tutto purché non si scada in volgarità e risse da bar..
        finita la partita finito tutto..
        ci sta pure un “arbitro cuea!!!”, palesemente!
        burbanza..

    • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:21

      Mauro, tranne i media italiani (che si interessano al rugby più o meno come al curling ed al tennistavolo), dato che questo torneo (come un RWC) è una competizione internazionale, le prestazioni dell’Italrugby vengono giudicate dalla stampa estera proprio a calci in culo. E quanti ce ne danno! Voglio dire: non è che i nostri giocatori non “rendono abbastanza” perchè son coccolati. Ci smerdano ovunque e sempre ad ogni piè sospinto tranne che qui da noi che ce ne interessiamo semplicemente poco. Ma pensi che i nostri azzurri (che giocano parte all’estero e parte in pro12, cioè in un campionato internazionale) si sentano non criticati e apprezzati da Ovalia?
      E se anche noi cominciassimo a prenderli a bacchettate allineandoci a chiunque altro, cosa otterremmo? Più impegno? Più talento? Più costanza di rendimento?

      • Stefo 29 Febbraio 2016, 12:27

        Perche’ dopo tanti anni e’ anche giusto che vengano trattati da adulti e non come 15 anni fa come i poveri bambini lenti della classe che poareti si applican, anche troppo cosi’!
        E forse e’ anche arrivata l’ora che lo si faccia in Italia invece che beatamente cullarsi nel “piu’ di cosi’ non possiamo fare”…anzi proprio perche’ dopo quasi due decenni “piu’ di cosi’ non possiamo fare” e’ il motivo per cui forse e’ arrivato il momento di educatamente e senza trascendere dire che pur sostenendo e pur capendo i problemi ci si aspetterebbe di piu’! Educatamente e senza trascendere.

        L’ho scritto su un psot sbagliato, @Thunder esci dal termine “fischiare” e ragiona in termini di mostrae educatamente un po’ di delusione…che non c’e’ niente di male o di sbagliato ad aspettarsi un po’ di piu’.

        • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:46

          Messa così, concordo. La critica costruttiva porta sempre ad interrogarsi su errori magari evitabili o su migliorare ulteriormente qualcosa di già buono. Io seguivo solo il focus dell’articolo che si poneva quanto, a questo punto, fossero criticabili dei FISCHI. Per me lo sono senza “se” e senza “ma”.
          Se vado a teatro ed assisto ad un brutto spettacolo, al massimo non applaudo e di certo non vado a rivedere lo stesso spettacolo in futuro. Bofonchio qualcosa all’uscita e amen. Altrimenti si parla di corrida o di partita di calcio… Ma se si cominciano a sdoganare manifestazioni volgari anche nel rugby, spostiamo l’asticella verso un limite pericoloso.
          Vai a sentire che tipo di dissenso ha riservato Twickenam quando l’Inghilterra è stata buttata fuori dal Mondiale…

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 12:52

            Come detto nel mio primissimo intervento a mio modesto avviso Paolo ha “incautamente” usato il termine “fischiare” ma leggendo bene l’articolo secondo me intende qualcosaltro.

  15. davy 29 Febbraio 2016, 10:13

    Il problema e’ proprio quello. Molti di quei 70000 che vanno all’ Olimpico per il 6 Nazioni ci vanno appunto solo perche’ e’ il 6 Nazioni. Negli ultimi anni e’ molto kool. Ci vanno per l’evento. Durante il 6 nazioni sono tutti esperti. Poi per altri 364 giorni del rugby non gliene frega niente. E’ come quando c’e’ la coppa america di vela. Tutti esperti. Poi per quattro anni non senti parlare di vela. Di conseguenza applaudono per inerzia. Che si vinca o si perda.

  16. fabrio13H 29 Febbraio 2016, 10:24

    Mi ero preparato a scrivere alcune cose ma vedo che alcuni utenti come @Stefo e @Thunderstruck hanno già scritto parecchie delle cose che volevo scrivere io. In particolare @Thunderstruck quando dice: “…Se lo spettacolo non è stato di gradimento, dei fischi non aiutano a trasformare buoni giocatori in campioni…”. Forse alcuni avrebbero potuto essere trasformanti in campioni se avessero avuto dei buoni istruttori quando avevano 10-15 anni e forse qualcosa si puo’ ancora fare se, come Campagnaro, avranno l’opportunità di andare a giocare in campionati di vertice. Poi lo stimolo dovrebbe essere a far si che le nuove leve abbiano condizioni migliori per sviluppare al massimo le loro potenzialità e a creare le condizioni perché più bambini scelgano il rugby.
    So che sono discorsi a lungo termine ma sull’immediato, ancora @Thunderstruck è illuminante : “Se invece si capisce una buona volta per tutte che, al netto delle solite dichiarazioni roboanti, per l’Italrugby non bisogna avere troppe aspettative e prendere ciò che viene, si può anche andare all’Olimpico sapendo perfettamente che se dovesse arrivare una vittoria sarà stato un evento, senza poi covare troppi sogni di gloria.”, aggiungerei, come già ho scritto ieri, che si potrebbe prendere maggiormente questo grande torneo come un’occasione di confronto e crescita per i nostri, sperimentare qualche nuovo, giovane, giocatore, e auspicare che la Fir chieda a World Rugby di assegnarci a ogni giro di test match, 2 con squadre non scelte tra le grandissime (es. 3 Isole del Pacifico, Giappone, USA, Canada, Georgia, Romania…) e un test match con una del Championship dell’emisfero sud e non, tendenzialmente il contrario come avviene adesso, dove ci troviamo a prendere quasi sempre due imbarcate peggio che al 6N e poi una partita con Tonga o Fiji o altra, che comprensibilmente, viviamo tutti come ultima spiaggia della stagione, con il risultato di non utilizzare neppure quelle occasioni per valutare il lavoro fatto ed eventualmente, per esperimenti. Se facessimo circa 4 partite all’anno con squadre, un po’ più un po’ meno, del nostro livello (oltre alla partita con la Scozia che comunque è, in genere, la più abbordabile delle grandi), quelle si che andrebbero considerate da vincere e in modo convincente imponendo il proprio gioco per 80 minuti e se ciò non avvenisse allora si che si dovrebbe cambiare direzione in modo netto.
    Insomma, mi sembra che siamo colti da, spero mi perdoniate il termine forte, una specie di schizofrenia con questo torneo che ha un grande fascino e quindi ci esalta tutti, ma poi ci rendiamo conto che siamo gli ultimi della classe e, considerando bene l’insieme, anche in modo tuttora netto. A quel punto facciamo di tutto per trovare modo di convincerci che non è proprio così. Pensa poi i giocatori, soprattutto quelli più rappresentativi, costretti ogni volta a fare le acrobazie per tentare di far apparire nuovi i loro discorsi nell’ammirevole ricerca di dare motivazioni all’ambiente e ancor più, a caricare al massimo i loro colleghi. Ecco perché dico, il torneo delle 6 nazioni è affascinante, se abbiamo l’opportunità di disputarlo e sembra che nessuno la metta in discussione. Restiamoci ma prendiamolo con filosofia utilizzandolo così in modo che ci possa portare vantaggi.
    Temo, tra l’altro, che il volere vittorie a breve e “a tutti i costi” possa rifar partire la caccia all’oriundo e all’equiparato degli anni a cavallo diciamo del 2000 fino poi a pochi anni fa (e in parte tuttora) senza capire che neanche quello i porta la soluzione e i risultati subito.
    Non esistono soluzioni rapide, possiamo però dire che se tutto l’ambiente si dà da fare bene, nel giro di pochi anni, qualche giornata di gloria come quella che ha avuto il Giappone alla RWC battendo il Sud Africa, la possiamo vivere anche noi e con giocatori formati dal nostro sistema. Anche lì dovremo poi sapere che, pur con il grande Eddie Jones e con “le dirigenze pubbliche e private” probabilmente più efficaci delle nostre, neppure il Giappone è riuscito ad arrivare ai quarti.

  17. alex74 29 Febbraio 2016, 10:35

    Io faccio coming out e dico che, da sempre, se c’è da ‘rimbrottare’ i giocatori lo faccio costantemente. Ricordo chiaramente diversi scozzesi al murrayfield che, dopo avermi chiesto esattamente cosa stessi urlando, mi chiedevano cosa avessi contro gli avi ormai trapassati di Mclean dopo l’ennesimo calcio orrendamente sbabanato qualche anno fa. E dopo un paio di cosette di Gori e di Furno sabato mi sembra di aver tirato in causa gli stessi avi di dubbia reputazione.
    E mi sembra anche giusto, e credo di averne tutto il diritto se il tutto rimane ovviamente ad un livello socialmente accettabile e non si finisce a tirare le bottigliette come qualche anno fa al flaminio. Tra l’altro, visto quanto paghiamo ogni volta per dare il nostro supporto e ci troviamo a vedere spettacoli che dovrebbero essere vietati dalla convenzione di Ginevra, mi sembra una reazione naturale quando (e se) ti accorgi che avrebbero tutte le carte in regola per fare molto di più e non ci riescono, o che sembra, come dice il nostro allenatore Old, che non gli vada di giocare. Che lasciassero il campo a chi ne ha più voglia.
    Nessuno li fischierebbe mai o avrebbe nulla da ridire se prendessero l’ennesima tariffa piena dagli Abs o dall’Inghilterra, ma in situazioni in cui, come al mondiale con Canada o Romania, dovresti far vedere almeno per una volta che sei una squadra consapevole ordinata e matura, e invece cerchi di vincere da solo e cercare l’azione che finisca sugli highlights di giornata o si vede che sei terrorizzato, ecco che un po’ di fischi e civili rimbrotti ti possono anche aiutare ad uscire dal mood in cui ti sei ficcato. E magari ti viene anche voglia di farmi vedere che avevo torto sui tuoi cari defunti.

    • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 11:27

      Scusami alex ma non condivido una sola parola del tuo commento, anche se capisco che ciò che muove le tue reazioni istintive è la grande passione e lo stimolo di chiedere il massimo ai protagonisti.

      • alex74 29 Febbraio 2016, 11:48

        per carità, nessun problema.
        Il punto chiave è che secondo me dobbiamo superare il complesso d’inferorità è che tutti, da giocatori e tifosi, ci portiamo appresso da tanto.
        Non è sempre vero, ovviamente secondo me, che siamo così indietro e come dice Stefo, dobbiamo superare la fase delle pacche sulle spalle e del ‘bravi lo stesso’.
        bravi un par di .. cose !
        bravi quando saremmo in grado di approfittare di tutte le situazioni in cui ce la possiamo giocare e di

        • alex74 29 Febbraio 2016, 11:48

          (finisco) e di uscire a testa alta quando la differenza è ancora troppo grande

          • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:07

            L’inferiorità non è un complesso ma una realtà oggettiva che, rarissime volte, non si palesa perchè gli avversari trovano la giornataccia o sono in una fase di ricostruzione e noi, al contempo, troviamo la partita della vita. Per il resto, come ha anche dimostrato sabato la squadra più abbordabile del 6N, loro hanno il “rugby dentro”. I movimenti, gli automatismi, la presenza in campo, la reattività, le scelte giuste al momento giusto… Non sono fenomeni, ma fanno tutto complessivamente, globalmente meglio, come da scuola del rugby. Noi siamo dei costruiti al rugby. Lo si vede che certe cose non ci vengono naturali ma ci sono state insegnate. Mischia a parte (che non è poco…) la prestazione di “quell’Italia” a me non ha deluso, ma siamo stati un pò inferiori in tutte le fasi. Qualche errore di più, una disattenzione in più, un’amnesia, una presa mancata in più, un placcaggio in meno ecc… Queste cose fan la differenza e dire, alla fine, che ogni volta si dovrebbe migliorare in quel particolare o in quell’altro è solo un’illusione. Mancherà sempre qualcosa, ogni volta. Altrimenti anche scozzesi, gallesi o irlandesi dovrebbero fischiare i propri giocatori di calcio perchè non sono a livello dell’Italia nonostante passino gli anni…giochino all’estero, prendano un allenatore capace etc etc… C’è poco da fare, non viene loro naturale, non è un livello per loro possibile e non hanno il “calcio dentro”. Ma loro se ne son fatti una ragione. Noi no.

          • Totalmente incompetente 29 Febbraio 2016, 12:11

            Ma, Alex, noi siamo inferiori: è il movimento che è di una qualità non paragonabile…caso mai penso siano sorprendenti alcuni dei risultati che questa nazionale ha talvolta ottenuto, non tanto le imbarcate che periodicamente si becca e che non sono sproporzionate ai valori qualitativi…anche quando i giocatori in campo in quei momenti magari ci hanno messo anima e corpo e non se lo meriterebbero dal punto di vista dell’impegno.
            Ciò che spiace profondamente ed irrita è vedere che nessuno sforzo viene fatto per programmare e pianificare la crescita numerica ma soprattutto tecnica del movimento…dove siamo restiamo…

            E ci tocca osservare invece l’evoluzione straordinaria dell’ Argentina, che ormai è proprio ad un altro livello, della Scozia, della Georgia, del Giappone e nei prossimi anni probabilmente di Usa e Canada.

          • Totalmente incompetente 29 Febbraio 2016, 12:32

            Thunderstruck, sì, totalmente d’accordo, agli altri il rugby viene più naturale…ma è una questione di tradizione, cioè di lunga e sapiente pratica…
            Nulla ci impedirebbe di intraprenderla…strada lunga lunghissima, ma se la imboccassimo…
            Invece, niente sforzo di formazione per iniziare a colmare il gap di know-how che ci separa…livello bassissimo sin dal minirugby e nessuno sforzo per migliorare. i ragazzi U20 sono solo più palestrati ma in quanto a tecnica non sembrano proprio migliorati

  18. Antani 29 Febbraio 2016, 10:54

    Mah… Penso che il ragionamento dell’articolo ci potrebbe anche stare, ma non per questo sei nazioni. Cioè, era giusto fischiare se ci fossero stati tutti o quasi i titolari. La mancanza di gente come Favaro, Biagi, Geldenhuys (tanto per citarne alcuni) non è da poco. E anche alcuni titolari considerati inamovibili forse andrebbero tolti se non riescono a dare il loro 100% adesso. La verità è che anche se con tutta probabilità perderemo tutte le partite almeno abbiamo fatto qualche esperimento. Sinceramente spero che con il cambio di guida tecnica rifiorisca un po’ di desiderio di dare il meglio x la nazionale, oltreche naturalmente i mezzi tecnici per poterlo fare… Ma quello dipenderà principalmente dal nuovo staff

  19. demon1981 29 Febbraio 2016, 11:46

    Analisi condivisibile, anche se penso che i fischi andrebbero indirizzati alla federazione…
    I giocatori hanno colpe solo marginali..
    Convocare giocatori non in perfetta forma, avere un progetto scadente queste si, sono le vere colpe!
    E se fischiare potesse servire a smuovere le acque allora ben vengano i fischi..
    La realtà invece é che la federazione dei fischi se ne frega altamente.
    Molto più pesante sarebbe non andare allo stadio e recare un bel danno economico..
    Ma forse, anche in questo caso, ci sarebbero i tifosi ospiti a riempirtlo.
    Fortunati loro che si godono un bel week end nella capitale impreziosito dalla vittoria della loro Nazionale..

    • fr78it 29 Febbraio 2016, 13:11

      quoto …. però non pensiamo che tutti gli italiani presenti all’olimpico siano appassionati di rugby. Secondo me almeno il 50% di quegli italiani segue il rugby solo in occasione della nazionale nel 6N.
      Con questo voglio dire che buona parte del pubblico dell’olimpico non si pone neanche il problema di fischiare una sconfitta, o di non andare per protesta, perchè non ha un approccio critico da appassionato di questo sport ma va allo stadio semplicemente per vedere uno spettacolo “diverso” dal solito calcio.
      Questo è il paradosso che porta la FIR a gongolarsi del successo di pubblico e il pubblico di appassionati a chiedersi perchè non venga mai fischiato nessuno visti risultati di questi 16 anni di 6N !

  20. And 29 Febbraio 2016, 11:59

    gli utenti di gazzetta.it chiedono l’uscita dal 6N, “stanchi di perdere”..

    • Giovanni 29 Febbraio 2016, 12:05

      Lo fanno sempre, non è una novità. E’ gente che vede la nazionale al 6N ed è convinta di aver capito tutto del rugby. Così applicano lo stesso metro di giudizio che usano da anni ed anni per il calcio.

      • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:11

        Esatto. Altrimenti anche gli scozzesi dovrebbero essere “stanchi di perdere”,dato che tra noi e loro nessuno ha più nemmeno gli occhi per piangere… E loro questo torneo l’han pure inventato e vinto, quindi avrebbero motivi più di noi per pretendere.

      • And 29 Febbraio 2016, 14:27

        non è un’idea da scartare. I dati dicono che 12 vittorie in 17 anni sono lì a testimoniarlo.. Facciamo numero, in 5 ci sarebbe un turno di riposo, con noi + pubblicità, diritti tv..il gioco vale la candela (al Board).

    • Airone valle Olona 29 Febbraio 2016, 13:17

      Io chiedo l’uscita della Gazzetta dalla categoria “quotidiani sportivi” stanco delle p…….e che pubblicano.
      Buona parte degli articoli sul sito non trovano nessuna attinenza con lo sport ma rasentano il gossip più becero e cafone.

  21. fabiogenova 29 Febbraio 2016, 12:11

    Fischi per solleticare che cosa? La nazionale fa risultati simili alle franchigie, forse migliori nella misura in cui riesce a giocarsela fino a buona pate del second tempo, pur perdendo. Chi devi fischiare, Parisse? Ma stiamo scherzando? Ecco, chi ha scritto l’articolo è animato dalla volontà di dare una scossa, e questo lo capisco. Ma che la scossa passi da fischiare una squadra che mette tutto quello che ha in campo è davvero una cosa che non posso accettare. Diverse persone vanno all’Oiompico per godersi la festa. Non sta a loro risolvere i problemi della nazionale italiana, ma a chi gestisce il movimento.

  22. chicodelrodeo 29 Febbraio 2016, 12:11

    credo ci sia un passaggio fondamentale che nessuno ad oggi ha capito.
    Finché 70.000 tifosi o “turisti del rugby” continueranno passivamente a riempire l’olimpico perché è bello far parte dell’evento, la Federazione continuerà ad utilizzare la nazionale maggiore come specchietto per le allodole, cambiando allenatore,giocatori e staff ciclicamente, fingendo di interrogarsi sul perché non vinciamo, tanto i fessi che ci rimettono la salute si trovano sempre.
    Rispetto i giocatori perché chiunque si mette una maglia e scende in campo
    merita di essere capito, sostenuto, aiutato.
    Ma il movimento, l’appartenenza, la cultura di questo sport sono tutt’altro.
    Sono i cori che si sentono a RavenHill quando gioca l’Ulster, sono i bambini del minirugby che affollano il Millennium per farsi la foto con Sam Warburton dopo aver giocato un torneo. (sì, al millennium, non al campo affittato apposta per il concentramento dopo mille trattative, perché la società di calcio che lo gestisce ha paura che si rovini)
    La cultura di questo sport è un certo Neil Jenkins che per “fare la sua parte” dopo 1000 punti segnati in carriera porta il dischetto a Dan Biggar (o Leigh Halfpenny), invece di starsene seduto in tv a sparare cazzate contro la federazione.
    L’appartenenza si costruirà anche vincendo, su questo non ci piove, ma sul FARE CULTURA siamo lontani anni luce. Abbiamo spettatori che vanno allo stadio giusto per poter dire di esserci, quelli servono solo a fare cassa.
    Gli altri sono quelli che fischiano.

  23. TESTAOVALE 29 Febbraio 2016, 12:18

    comunque se ai giovani dai l’esempio che anche nel RUGBY vengono favoriti i compari gia’ dalle giovanili non aspettatevi niente di buono per le NAZIONALI future i fischi arriveranno eccome.

  24. Exestremo 29 Febbraio 2016, 12:20

    E’ il mio primo commento, ma ho seguito abbastanza On Rugby anche se non me la sono mai sentita di intervenire in discussioni più tecniche, per le quali sento che ci sono persone ben più informate e competenti di me.
    Ma qui si parla di passione, di cuore, di un legame affettivo che ci lega alla nostra Nazionale!
    Oddio, anche per me sono passati i tempi in cui mi attaccavo allo schermo TV e mi mettevo a spingere in mischia nei momenti cruciali: l’età e le prestazioni troppo spesso non entusiasmanti hanno contribuito a spegnere un po’ gli ardori.
    Fischiare la Nazionale però mai!
    Senza entrare in dettagli troppo tecnici, mi sono fatto persuaso (per dirla alla Montalbano) che la Nazionale non è che l’espressione di un popolo dove i bambini mangiano pane e calcio al contrario dei paesi anglosassoni dove nascono, vivono ed assimilano praticamente dalla nascita il rugby, dove gli skills, la gestualità del passaggio, il timing ed il placcaggio non sono riti misteriosi da apprendere ma sono quasi connaturati, come lo sono per i nostri bimbi le gestualità del calcio.
    Ora, sempre secondo me, l’unica colpa che si può fare ai nostri atleti è di non possedere o possedere in misura inferiore queste doti: quanti passaggi sbagliati, quanti palloni persi in avanti e quanti passati con un attimo di ritardo (ammesso che siano riusciti a farlo).
    Ma non è una colpa, è solo un limite!
    Pertanto, pur essendo certo che non vinceremo mai (almeno entro i miei limiti temporali) né un Sei Nazioni né, men che meno, un Campionato Mondiale, continuerò a tifare Italia senza fischiarla!

  25. Giovanni 29 Febbraio 2016, 12:21

    Francamente non condivido l’articolo e faccio anche fatica a capirne il significato. Non vedo cosa cambierebbe fischiando: non ho mai messo in dubbio che i giocatori che vanno in campo facciano di tutto per vincere. Tra l’altro un episodio di fischi ci fu già: avvenne al Flaminio nel 2009, al termine di una pesante sconfitta, non ricordo se contro l’Irlanda o la Francia. Durarono un 30-40 secondi, ma fecero male ai giocatori: ricordo Parisse intervistato a bordo campo con il volto scuro. Io vado al 6N da parecchi anni ormai, ma non ho mai pensato a me stesso-tifoso come detentore di una sorta di “diritto divino” nei confronti della squadra. Pago il biglietto per assistere ad uno spettacolo, come avviene per coloro che vanno a teatro o al cinema: se non son rimasto soddisfatto, nessuno mi obbliga a tornarci. Potrà apparire riduttivo, ma io la vedo così. Tra l’altro, pur deluso per il risultato di sabato, sono dell’idea che ci sia da lamentarsi molto più per certe prestazioni del recente passato che non di queste ultime 3 uscite: penso agli ultimi imbarazzanti 20 minuti contro la Romania o all’incontro col Canada, ai recenti mondiali. O all’allucinante secondo tempo contro il Galles nello scorso 6N. No, non credo che fischiare possa servire: i giocatori sono persone adulte e consapevoli, i primi ad uscire dal campo soddisfatti o meno per quello che hanno fatto. Non sono io a dover loro “suggerire” se le cose siano andate bene o meno. Altra cosa è venire su questo forum ed esprimere la mia opinione.

    • Giovanni 29 Febbraio 2016, 12:25

      Chiarisco: in quell’episodio del 2009, i fischi vennero spontaneamente. L’idea di qualcosa di preordinato a tavolino non mi piace e non ne vedo alcuna utilità.

    • fabiogenova 29 Febbraio 2016, 12:53

      Quoto in pieno, Giovanni.

      • Airone valle Olona 29 Febbraio 2016, 13:19

        Anche io sottoscrivo il pensiero di Giovanni.

    • mauro 29 Febbraio 2016, 18:48

      Giovanni, come molti altri credo che sia opportuno contestualizzare il termine fischiare.
      Io l’ho interpretato come un “facciamo sentire il nostro disappunto”, se lo sport è spettacolo perchè ala Scala puoi fischiare, magari intendendo la regia e non gli interpreti, e all’Olimpico no.
      Poi se invece di fischiare non vai allo stadio oppure lasci le tribune vuote prima della fine, come spesso succede all’estero, per me il significato è lo stesso.
      La partita era con l’Irlanda è fu penosa…

    • Sergio Martin 29 Febbraio 2016, 18:48

      Fu contro l’Irlanda. Maurone stava per piangere…Stava poco sotto il mio posto, in tribuna scoperta.

  26. 100DROP 29 Febbraio 2016, 12:23

    Ma fischiare perché? Perché così vinciamo? Chi ha giocato MAI fischierà la propria nazionale. Chi non ha MAI giocato, è meglio che vada a fischiare da qualche altra parte. Un sano e corretto esame di coscienza da parte di tutti (tecnici, giocatori, dirigenti federali) ma ad ognuno il suo mestiere. Il nostro è quello di “sostenere” la squadra. Senza fischiare nessuno.

  27. Mr Ian 29 Febbraio 2016, 12:27

    Ma chi dovrebbe fischiare, quelli che invadono il peroni village magari portandosi da casa il barbecue da improvvisare all olimpico? chi pensa a fare le scorte di birra perché il rugby senza birra non è lo stesso???
    Chi critica il modo di gestire la nazionale ed il movimento, attenzione penso che pochi possano criticare i giocatori perché in quanto tali sul loro massimo impegno non ho alcun dubbio, all Olimpico a vedere il 6N non ci va, se ne sta a casa e la guarda in tv; sempre che poi ne abbia voglia o non ci sia meglio da vedere, ad un certo punto sabato ero più distratto dagli Stormers che dalla nazionale..
    I 70000 dell olimpico è un popolo in festa, che festeggia il rugby e la voglia di stare insieme, questo è da apprezzare e lodare, a qualcuno girano le balle e vorrebbe alzare la voce, ma poi pensa al mega sconto che gli ha fatto la federazione per fargli comprare il biglietto e passa la paura…

  28. Galeone 29 Febbraio 2016, 12:45

    Fossi stato a Roma sabato scorso, l’unico che si meritava sonori fischi da parte mia, sarebbe stato l’allenatore all’ultima comparsa, ringraziando Iddio, sul palcoscenico dell’Olimpico….

    • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 12:52

      Io, anche ad un Presidente che mentre cercava di togliersi pezzetti di panino incastrati tra i denti consegnava malvolentieri un premio ad un monumento come Mauro Bergamasco, porgendoglielo come se fosse stato dello sterco e senza dire una pubblica parola di ringraziamento, anche fintamente spontanea.

      • ginomonza 29 Febbraio 2016, 13:06

        d’accordo Thunder!

      • venezuela 29 Febbraio 2016, 13:52

        si ok….ma che cosa ci si poteva aspettare da mister G??? è noto che in lui ci sia meno gratitudine e sensibilità che in una motozappa…

        • Thunderstruck 29 Febbraio 2016, 15:22

          E’ colpa mia che ancora mi sorprendo. Mi illudo che, in fondo, nascosta da qualche parte, possa esserci una vaga forma di estetica, di umanità, di riconoscenza, perfino di ruffiana buona creanza. Giusto per i fotografi. Per “laggente”. Per la tivù.
          Invece era lì, scoglionato per non avere il filo interdentale sottomano e per dover dare un premio all’ennesimo senatore rompicoglioni che gli ruba la scena e si becca l’ovazione. Senza nemmeno pensare al boccone amaro che a Mauro è stato fatto ingoiare con la “famosa” esclusione e che ha incassato con fin troppa eleganza.

          • malpensante 29 Febbraio 2016, 16:31

            Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi. (K.K.)

          • venezuela 29 Febbraio 2016, 17:54

            onore a Maurone

  29. Rabbidaniel 29 Febbraio 2016, 12:58

    A me i fischi che non sono piaciuti sono stati quelli sui calci di Laidlaw, ma si sa, sono un purista.

    • alex74 29 Febbraio 2016, 13:22

      quelli non piacevano neanche a me, anche perchè non vedo proprio cosa ci potesse essere da fischiare

    • mauro 29 Febbraio 2016, 18:53

      Rabbi a Clermont fischiano, a Canterbury (in occasione di Crusaders-Chiefs) pure, a Saint Denis anche, ma noi no, se lo facciamo siamo dei cafoni parvenues.
      Ognuno interpreta la cosa secondo il suo sentire, non tutti sono come gli spettatori del Thomond Park.

  30. R2D2 29 Febbraio 2016, 13:33

    Premesso che io non vado all’Olimpico perché non mi piace il clima di carnevale tutto italiano che si vive a causa della bassissima cultura rugbistica della stragrande maggioranza dei presenti, a me fa letteralmente schifo chi fischia. A Treviso stiamo vivendo la peggior stagione degli ultimi 30 anni, ma mai mi permetterei di fischiare gente che ci mette la faccia in campo e rischia fisicamente di farsi male. Piuttosto ritengo sia molto meglio non andare allo stadio. Un olimpico con 70000 persone, anche se fischiano per 5 minuti fa molto meno rumore di un olimpico vuoto.
    Vedrete che anche i dirigenti che adesso si sentono tanto al sicuro perché “tanto lo stadio è sempre pieno, comincerebbero a farsela addosso…

    • Emy 29 Febbraio 2016, 18:02

      Non puoi costringere la gente a non andare allo stadio, anche perchè un buon 80% di chi riempie l’Olimpico di rugby sa poco e niente ed ignora l’esistenza di franchigie e campionati e va al 6N per passarsi un pomeriggio divertente (e fa bene, per carità). Se il 20% che segue il rugby e che quindi giustamente ha le palle che vorticano fischiasse quando ci vuole, il messaggio già sarebbe non da poco.

  31. Brandano 29 Febbraio 2016, 14:21

    Condivido pienamente il concetto espresso nell’articolo.

  32. carlo s 29 Febbraio 2016, 14:41

    Già a leggere il titolo non to viene voglia di continuare la lettura. Mi sembra veramente penosa come posizione…… sembra quasi scritto da Munari

  33. ermy 29 Febbraio 2016, 15:07

    Vedo su Twitter che anche l’amico Cavinato la pensa come me sui “salamella boys” gli inde-fessi tifosi del volemose bene, della pacca sulla spalla e della cordialità… magari anche su quelli che fanno ricerca anagrafica per fare le battutine idiote su questo blog? 😉
    Scrive Andrea : “tutti contenti, selfie birra e villaggio peroni, forse sono proprio scemo, ieri finita la partita avevo tanta tristezza e desolazione…”
    Cordialità!

    • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 15:21

      ermy, avete ragione, sia tu che Andrea, ma, come scrivo sotto, quelli che hanno il diritto di inquaxxarsi sono quelli cui il Rugby interessa veramente, gli altri (e sono la stragrandere maggioranza!!) è meglio che continuino ad andare lì, pagare il biglietto, imparare a comportarsi decentemente e a non rompere i ball!!!

    • boh 1 Marzo 2016, 07:23

      ermy, non ho twitter, per cortesia potresti dire a Cavinato, che lui di quella tristezza e desolazione, ne è stato un pilastro senza sostenere nulla? O è di memoria corta?

  34. Hrothepert 29 Febbraio 2016, 15:16

    Caro Grillotalpa dei 70.000 dell’ olimpico di appassionati di Rugby ci sarà si e no il 10%, gli altri sono lì perchè fa figo, è fashion, e si possono mettere il parruccone blu, la cresta tricolore od il costume da centurione, tu, che fai il giornalista di mestiere, prova un giorno ad andare ad intervistare questi 70.000 e chiedigli se sanno cosa sono il Pro12, le franchigie, dove giocano Parisse ed Odiete, cosa vuol dire tenuto a terra o fuorigioco e quali siano i gesti dell’ arbitro, poi fai una statistica e se quelli che lo sanno superano il 10% ti ospito a Brga, tutto compreso, e ti porto nei migliori ristoranti.
    Altro che fischiare la nazionale, questi prima di tutto dovrebbero imparare a non fischiare quando un avversario calcia un penalty kick o a discernere se fischiare l’ arbitro riconoscendo se ha sbagliato o no!!!!

    • Giovanni 29 Febbraio 2016, 17:06

      C’è un interessante libro “L’invenzione della tradizione” che spiega come in Gran Bretagna le radicate consuetudini identitarie siano in realtà state costruite in gran parte nel corso del XVIII e XIX secolo. Dai tartan dei clan delle Highlands ai rigidi cerimoniali di corte, quasi tutta la tradizione anglo-scota pare sia meno antica di quanto si voglia lasciar intendere. Ogni tradizione ha una propria data d’inizio e per diventare tale necessita di tempo, costanza, passione e – perchè no – un pizzico di sana ignoranza. Poi suggerisco l’idea che quei 50mila “ignoranti” possano venire al rugby anche per desiderio di poter respirare una giornata d’aria purificata da insulti, tensioni, vittimismi e quant’altro e non ci vedo nulla di male, anzi un potenziale anche per altri eventi. La domanda è: vogliamo tornare al rugby del pane e salame, club riservato per pochi intimi sacerdoti che ne abbiano calcato i campi e vissuto i riti o vogliamo prender atto di far parte di quel rugby dell’era professionistica (rugby 2.0?), con tutti i pro e contro che esso comporta? Per dirne una: trovo molto peggiore che la FIR non metta in atto tutti gli strumenti possibili per far propaganda dei propri campionati presso quei 50mila che son lì tutti insieme a portata di volantinaggio e/o di stand. Una lacuna per chi rivendica la necessità di una dispensiosa sede come mezzo (unico?) per fare marketing e che afferma di voler guidare la federazione con logiche gestionali di un’azienda privata.

      • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 18:00

        Giova, che il kilt moderno sia una tradizione inventata da un inglese nel ‘700 è risaputo, come anche che il tartan legato ad uno specifico clan è un’ invenzione ottocentesca, capisco cosa vuoi dire ed infatti io non dico che quei 50/60/70.000 non ci devono andare, ma dico che per avere il diritto di giudicare qualcosa bisogna prima conoscere di cosa si tratta; nell’ altro articolo Brunel porta l’ esempio di come in Scozia tutti abbiano giocato o comunque conoscano le dinamiche del Rugby, è lo stesso qui per il calciopalla, io conosco un sacco di gente che, a parte all’ oratorio o nel prato vicino a casa quando era bambino o ragazzino, non ha mai giocato, però magari non perdono una partita in TV, leggono la gazzetta, da ragazzini facevano la raccolta delle figurine dei calciatori e gli stadi della pallatonda sono pieni di gente così, che pur non facendo parte di alcuna “casta sacerdotale” hanno comunque cognizione di cosa stanno vedendo e gli strumenti per poter emettere un giudizio proprio e sono leggittimati a farlo, ma se sei uno che non conosce le dinamiche del gioco, il regolamento, se va di lusso, così…così, non ha idea cosa espressione la nazionale per cui vanno a fare il tifo e da cosa provengano i giocatori che scendono in campo l’ unica cosa che si possono permettere è di andare lì, sedersi, guardare la partita, essere affranti se si perde o felici se si vince, ma non azzardare un giudizio, per cui non hanno gli strumenti che lo rendano legittimo, quale è quello di fischiare.

        • Giovanni 29 Febbraio 2016, 18:16

          Ma infatti mi son schierato contro l’idea/proposta di fischiare, anche senza includere le tue considerazioni. Per costruire una tradizione italica al rugby c’è da lavorare sul territorio, le scuole ed i club di base. Cose su cui la FIR è deficitaria, a dir poco.

          • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 18:34

            Allora non avevo capito una mazza!!!
            Sarà la….demenza senile precoce?? 😀

          • mauro 29 Febbraio 2016, 18:57

            non è la prima volta che ti succede… mi sa di si!
            Benvenuto nel club, vecchio lupo!

          • Giovanni 29 Febbraio 2016, 19:19

            @Hrot, nella mia prima risposta al tuo intervento dicevo solo che, pur con tutti i limiti che tu elenchi, meglio tenerseli stretti i 50 o 60mila “ignoranti”. Era un invito al pragmatismo, insomma. Finora l’unica tradizione spontanea nel rugby nostrano è fiorita in Veneto e, in parte, in Lombardia, più alcuni casi isolati come L’Aquila. Se la FIR fosse stata lungimirante avrebbe cominciato 15-20 anni fa a lavorare sui territori, invece di illudersi prima del traino della Nazionale e poi curarsi del vertice tramite le franchigie, trascurando la base.

      • fabiogenova 29 Febbraio 2016, 23:54

        Libro di Eric Hobsbawn, uno dei massimi storici degli ultimi 50 anni, passato a miglior vita da un paio di primavere

  35. novello 29 Febbraio 2016, 15:38

    Io fischierei se , giocando contro una squadra di pari livello,vedessi mancanza di impegno e attaccamento alla maglia… Purtroppo i nostri ragazzi fanno del loro meglio e… Aripurtroppo … Il loro meglio ci consente di arrivare una volta ogni morte di Papa a qualche prestazione buona e qualche bel risultato ..il nostro livello in campo …purtroppo …. è’ desolatamente basso ma mi conforta il fatto che a livello “virtuale” come opinionisti e allenatori fuoricampo siamo i numeri uno ….

  36. Emy 29 Febbraio 2016, 17:57

    E’ arrivato il momento di fischiare? Sì. Perchè dietro al “tanto anche se si perde sempre tutti vengono lo stesso allo stadio e si riempie l’Olimpico”, viene nascosto tutto il il malfunzionamento del rugby italico. Io sabato a fine partita l’ho pensato: quando l’arbitro ha fischiato la fine della pena che è stata la partita mi son detta “dai che oggi almeno qualche fischio arriva”. Ed invece no. E mi sono fatta la mia idea sul motivo: la gente non fischia perchè ormai la sconfitta dell’Italrugby è diventata un’abitudine, una parte del pacchetto. Ed è triste in modo straziante.
    Ormai il catalogo di scuse è esaurito da tempo, così come, almeno a me, hanno ampiamente stufato le parole di circostanza ad ogni sconfitta, in interviste o sui social.
    Nessuno pretende che si battano gli All Blacks, ma perdere con la Scozia come si è perso sabato non sta nè in cielo nè in terra. La Scozia ha giocato meglio e ha vinto con merito, ma l’Italia a tratti è stata realmente inguardabile e spenta, in casa, davanti a 70.000 persone, nella partita che era LA partita.
    L’Olimpico si riempie perchè ormai ci si è abituati al pomeriggio di rugby in cui ci si diverte, al villaggio, a fare le foto con i tifosi avversari, si mangia, si beve, e Roma è bella. Si perde? Certo, si perde sempre, ma ci si diverte lo stesso. Per carità, è uno spirito bellissimo, è quel che dovrebbe sempre essere l’assistere ad un evento sportivo, ma qui viene usato come tappeto con cui coprire tutte le miserie e un orizzonte nero come la pece.
    A chi sabato sommergeva di fischi il calciatore scozzese sta bene così, a me no.

    • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 18:16

      @Emy, la Scozia ai mondiali è stata “derubata” del passaggio del turno dall’ Australia poi finalista, chi non guarda solo le partite dell’ Italia ha potuto vedere come siano maturate le sconfitte nei primi due matches del torneo, non prendere in considerazione l’ assenza delle nostre seconde linee titolari, di due su tre mediani di apertura e poi sostenere che “…ma perdere con la Scozia come si è perso Sabato non sta nè in cielo nè in terra.”, perdonami se te lo dico, per me vuol dire non avere gli strumenti necessari a dare un giudizio obiettivo su quello che è l’ argomento in essere.
      A chi sabato sommergeva il calciatore scozzese di fischi andava detto che il giorno in cui all’ Olimpico c’ era la partita di calciopalla non era quello!!

      • Stefo 29 Febbraio 2016, 18:58

        Hro ti ho pensato diverse volte mentre inquadravano scozzesi con cappellini strani o vestiti carnevalescamente…ma ormai lo faccio quando vedo queste cose a qualsiasi partita.

        • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 19:52

          Tralasciando che ultimamente mi pensi troppo spesso (e senza avermi nemmeno mai..ammirato di persona, per giunta) e la cosa mi incomincia a preoccupare 😀 ; a parte quelli con la cresta tricolore o con il baschetto Royal Stewart con i finti capelli rossi (che ti confido avere anche io in qualche armadio, ma non dirlo a nessuno, mi raccomando!!), mi auguro che tu non consideri indossare il kilt, la bustina con la penna od altri abiti tradizionali scozzesi essere “vestiti carnavelescamente”, vestito così ci puoi andare in giro ogni giorno, ad un matrimonio e perfino ad una udienza della Her Majesty The Queen dei sassenachs, provaci con un costume da fiorellino gallese, da cavaliere inglese medievale, con un cappello da Leprechaun irlandese o vestito da centurione romano e vedrai se non finisci in un ospedale psichiatrico!!! 😀

          • Stefo 29 Febbraio 2016, 19:58

            Non mi riferivo ai kilt o altri vestiti tradizionali ma ne ho visti anche di scozzesi col cappellino peroni con le corna…e non ho resistito un pensiero affettuoso e’ volato a te.

          • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 20:24

            Infatti, quando li ho visti li ho…compatiti!!!! 😀

      • Emy 29 Febbraio 2016, 19:55

        Ho scritto subito che la Scozia ha vinto con merito. Ma se secondo te l’Italia ha perso giocando come andava giocata questa partita, allora ne abbiamo viste due diverse. A te è sembrata una “sconfitta onorevole”? A me no, perché si poteva fare molto di più, anche dal punto di vista dell’approccio alla partita, e sbagliare molto meno.
        E se hanno ormai trifolato tutto il trifolabile le sconfitte onorevoli, figuriamoci quelle non onorevoli.
        Non si migliora, non si va avanti, e il “va bene, bravi lo stesso” anche quando affatto meritato ha fatto e continua a fare più danni della guerra.

        • Hrothepert 29 Febbraio 2016, 20:22

          Se ti vai a leggere l’ articolo prima della partita troverai un mio post dove scrivevo che sarebbe stata dura perchè la Scozia è più forte, che avremmo potuto sperare di giocarcela soltanto prevalendo nei bd e portandogli la necessaria pressione così da non fargli giocare palle veloci e di qualità e che, senza Gelde e Biagi, i fratelli Grey ci avrebbero asfaltato in touche, le nostre terze hanno subito nei bd, loro hanno potuto giocare come è nel loro modo migliore, non vedo quali aspettative superiori tu avessi.
          Sconfitta onorevole? Boh, sicuramente di più di quella patita contro la Francia, squadra mediocre ed alla nostra portata, in cui avevamo la possibilità di schierare quasi tutti i titolari. Per non fare la figura di quello che parla a posteriori mi permetto di far presente che anche questo concetto l’ avevo espresso in un post pre gara. Per dare dei giudizi non troppo lontani da quelli reali non occorre essere ‘O Shea, Munari, Dominguez o..chicchessia, basta un po’ di obiettività, capirne un…minimo, seguire un po’ anche le partite delle altre ed un non nulla anche i campionati pro europei., capisco che andare lì senza una reale cognizione possa generare attese non proporzionate ma proprio per questo poi, arrogarsi il diritto di fischiare mi sembra un delitto su un crimine!!!

          • malpensante 1 Marzo 2016, 10:55

            Hroth, dici che la Scozia batterà la squadra mediocre? 🙂

      • malpensante 1 Marzo 2016, 11:05

        Hrot, collezionare calci contro tra Citta e i pisolanti di Brema, non vederla mai su bd e star lì a prenderle senza neanche cambiar gallone sulla sedia, non mi è sembrato molto onorevole. Quanto alla Scozia mondiale, vero come è andata con l’Australia, ma se non li lasciano giocare a rompilbimbo col Giappone, per quanto esausti e tartassati, non so proprio. Su Maki è stata caccia all’uomo autorizzata, e qualcuno gliela ha lasciata fare. Nessuno deruba nessuno.

  37. ginkgo16 29 Febbraio 2016, 18:32

    Un articolo che definirei NECESSARIO. Descrive al 100% quello che penso.

  38. Legionario 29 Febbraio 2016, 18:54

    No mi spiace, fischiare ragazzi che fanno quello che possono mi sembra (scusate)maleducato, infantile e da perdenti. Si tratta invece di pretendere che la FIR si occupi della filiera, di esigere arbitri delle giovanili in grado di arbitrare, di promuovere la meritocrazia, senza guardare in faccia club di provenienza e pedegree parentale. Penso ai dirigenti dei club, anche su di loro ricade l’onere di rimettere le cose a posto a partire dalle elezioni certo ma anche nell’attività quotidiana

  39. alfredo 29 Febbraio 2016, 19:21

    Io condivido l’ articolo ed ammetto che pur non avendo fischiato dalla mia postazione non sono partiti applausi. Ho salutato i tifosi italiani e scozzesi con cui avevo scambiato qualche opinione e sono andato via amareggiato per la prestazione che a mio avviso doveva e poteva essere migliore senza “travestirsi” da Galles o Inghilterra. La prestazione è stata deludente. Alla solita tremarella nel gioco alla mano abbiamo accostato anche errori in mischia e ruck. Anche questa Italia è in grado di fare meglio ed è giusto pretendere che faccia meglio. Magari potrà non essere sufficiente per cucire un gap evidente con le altre ma possiamo e dobbiamo anche con questa Italia esprimerci meglio. Io non speravo.. mi aspettavo una prestazione diversa…poi potevo anche perdere. Ciao

  40. Neman 1 Marzo 2016, 11:47

    Purtroppo, specie nel secondo tempo, ho sentito migliaia e migliaia di fischi indirizzati a Greig Laidlaw durante la preparazione ai calci. I rumorosi “Hulligans” che supportavano sia la Scozia che l’Italia che stavano sulla fila sopra la nostra (erano i “cuochi gonfi” vestiti di bianco in alta curva sud, ed hanno cercato di intonare pure “Fratelli d’Italia”, forse qualcuno li ha notati) ci guardavano alquanto sbigottiti. Mi sono vergognato. Quei fischi sì che hanno fatto male. “Turisti del rugby”, forse, ma gente greve ed indegna del rugby, gente che forse si trova in giro a suonare i famigerati bongh nei parchi periferici, o piuttosto che vive negli appartamenti di prestigio dei più qualificati centri cittadini.

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