La crisi del Benetton Treviso, un tunnel che nasce da un 7° posto

L’esonero di Umberto Casellato è una scelta ormai inevitabile per un calvario nato da un risultato storico

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Gianangelo 5 Gennaio 2016, 08:51

    Mi sento di condividere appieno la ricostruzione dei fatti aggiungendo che la guerra alla FIR ha portato all’incertezza di 2 anni fa con la fuga dei senatori e con la costruzione affrettata della rosa. Si doveva pensare al futuro del club, prendere atto della sconfitta elettorale di Munari e Zatta e piantarla di fare i dispettucci a Gavazzi.
    P.S. Ho messo Munari davanti a Zatta volutamente.

    • fr78it 5 Gennaio 2016, 19:01

      Guardando alla storia della famiglia Benetton nello sport e alle vicende celtiche, io oggi se dovessi fare una previsione per i prossimi anni mi sentirei più incline a pensare ad un futuro senza rugby targato benetton che non ad un futuro con una benetton nei playoff di celtic.

      Ovviamente spero di sbagliarmi!

      Per tornare all’articolo credo che la crisi inizi un pò prima e che quella mancanza di freddezza si mooolto voluta !!

      …vi evito il resto delle mie teorie degne di Giacobbo!!

  2. grasso 5 Gennaio 2016, 09:16

    Sono d’accordo con te. Ma devi ammettere che la guerra l’ha vinta la fir e ha usato l’incertezza per mettere in difficoltà treviso, contro la convenienza stessa del rugby italiano. Che la fir tifi zebre e che non dispiacciano le difficoltà di Treviso è solo una mia impressione?
    Poi che ci siano delle lacune della dirigenza bianco verde mi sembra evidente.
    La guerra politica ha messo in difficoltà il rugby e le colpe difficile siano da una sola parte.

    • Thunderstruck 5 Gennaio 2016, 09:36

      La FIR (specificatamente nella persona di Gavazzi, credo tu intenda) può tifare chi vuole ma la cosa che conta è che le condizioni siano uguali per tutti, finanziariamente in primis. In quanto a gufare eventualmente contro-Treviso o pro-Zebre, credo sia un atteggiamento inconscio naturale, dopo i noti bisticci. Credo che inconfessatamente anche Munari, Zatta & Co. stappino champagne (pardon…prosecco) ad ogni sconfitta zebrata, esattamente come, per motivi arcinoti, Gavazzi è riuscito nel miracolo di fare in modo che chi non tifa Calvisano tifa automaticamente contro i calvini con tutte le proprie forze. Ma simpatie e antipatie, Fir o non Fir, non giustificano un disastro a livello di programmazione e Treviso deve ora rendere conto a quello. Non altro.

    • Pif87 5 Gennaio 2016, 09:52

      A ripetere la storia della FIR brutta e cattiva, di Gavazzi brutto e cattivo ecc. ecc. non si cava ragno dal buco. Solitamente, in ogni campo, si cercano colpevoli esterni per mascherare magagne interne. C’è stato l’annus horribilis con la fuga di mezza squadra? Si volti pagina strutturando un percorso di crescita serio ad ogni livello. Non si può pretendere dai giocatori di essere competitivi in una competizione professionistica se la mentalità è “tiriamo fuori gli attributi” oppure “in settimana ci siamo allenati bene, oggi abbiamo giocato male, dev’essere una questione di testa”, perchè se si parla di professionismo lascerei le interiora al loro posto, forse non ci si allena così bene e i risultati sono palesi, forse se è un problema “solo” di testa vuol dire che l’ambiente non contribuisce alla serenità degli atleti. Non ci sono i soldi per prendere grandi giocatori all’estero? Sviluppa una forte filiale interna, un settore giovanile di livello. Ma soprattutto sii chiaro nelle intenzioni, perchè non credo sia d’aiuto dire un giorno Dogi, il giorno dopo Eccellenza, quello dopo ancora “siamo competitivi, è colpa delle banche” e poi prendere un provvedimento (peraltro pilatesco confermando Goosen) solo perchè le Zebre ti han fatto pelo e contropelo.

    • Gianangelo 5 Gennaio 2016, 11:06

      D’accordo con te, la mia non era una presa di parte, cercavo di ricostruire i fatti.

    • socceria 5 Gennaio 2016, 12:24

      Se la vogliamo chiamare vittoria….mettere in ginocchio una propria “franghigia” io la chiamo sconfitta…..

  3. Katmandu 5 Gennaio 2016, 09:16

    Per me ni
    Non che l’analisi non sia veritiera, ma andrebbe integrata
    Il gioco di Smith era, diciamocelo, un filino difensivo, e difficilmente avrebbe potuto dare di più e fin qua, tutti concordi, e la dirigenza non ha saputo intuire il cambio di rotta e comunque il settimo posto parte da lontano, dalla costruzione di una squadra sorta sulle ceneri di Calvisano e sul duro lavoro per assemblarla
    Aggiungiamoci sopra l’affaire regions con l’incertezza che ciò ne comporta col cambio regole e la dirigenza che a differenza delle altre celtiche non semina per le giovanili e si ha il quadro più completo
    Insomma non giriamo tanto in torno a TV coi giovani non ci han mai saputo lavorare, chi è stato l’ultimo a uscire dalle giovanili di TV e a giocare in nazionale?
    La CL richiede anche la cura di questo aspetto e loro non lo curano, poi si potrebbero creare altre soluzioni ma al momento sono di difficile realizzazione
    Ha un’ultima cosa ok a TV han pescato Zanusso, Bacchin, Lazzaroni, Steyn nelle ultime sessioni di mercato, ma per me han lasciato sul tavolo parecchia gente che si vedeva che poteva ancora perforare bene, Van Zyl, padovani, Boni, solo per non uscire dal veneto ma soprattutto dal mercato straniero han pescato veramente male, solo Palmer e Hayward son giocatori di grosso spessore e costanza, gli altri faticano tanto sopratutto aver avallato l’inaudito , con il bene placet del DOR credo, fa capire la pessima valutazione dei giocatori

  4. Stefo 5 Gennaio 2016, 09:18

    Condivido l’idea che il punto di partenza possa essere stato quanto dice Paolo, certo meritrebbe pero’ un po’ piu’ di spazio il dopo.

    PS: @Paolo: leggi anche tu gli interventi (credo) e penso che non ti sara’ passato inosservato che una parte di persone afferma che Munari abbia ancora parecchio input nelle scelte, potresti fare chiarezza al riguardo?

    • gsp 5 Gennaio 2016, 09:31

      L’appoggio.

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 09:35

      Secondo me il problemi sono piu’ a monte e per un po’ di anni si e’ riusciti a mascherarli un po’, ma alla lunga sono venuti a galla.

    • malpensante 5 Gennaio 2016, 10:02

      Come sai sono d’accordo sulla data ma per me da, lì in poi, niente guerra e solo ammuina. Mai visto uno sconfitto che porta a casa 4 miloni di mancia. A prescindere, peraltro. Smith ha deciso di andarsene e probabilmente anche il non expedit a Munari è più scena che sostanza. Non l’ho mai immaginato come buono per tutte le stagioni, saldi compresi, per quanto aziendalista. Aggiungo che l’arroganza è un brutto peccato e si va all’inferno ma quando non ce la si può permettere diventa presunzione, che è molto peggio: un altro Munari non c’è e a riempire le caselle (bene o male, non è questo il punto) ci hanno messo un anno e più. Tra l’altro Munari non mi sembra uno che lasci chissà che epigoni e strutture dietro di sé. La guerra insensata c’è stata ma con Dondi, e queste sono le macerie.Gavazzi la sua l’ha vinta, ma con Melegari e senza 16 milioni di buonuscita.

      • carlo s 5 Gennaio 2016, 11:41

        Ricostruzione piuttosto fedele. Sottoscrivo per quanto si capito guardando dall’esterno.

    • Paolo Wilhelm 5 Gennaio 2016, 10:35

      Ciao Stefo. Vittorio Munari ha lavorato tanti anni a Treviso, ma ti posso assicurare che è totalmente al di fuori dei processi decisionali. Non è lui che decide le strategie. Poi “la gggente” non ci crederà, ma è proprio così

      • Stefo 5 Gennaio 2016, 10:39

        Grazie mille Paolo, e su questo per me ora c’e’ chiarezza

      • malpensante 5 Gennaio 2016, 10:51

        Posso smentire Paolo: l’ho visto pissonalmente dentro una scia chimica in Ghirada.

  5. Hullalla 5 Gennaio 2016, 09:32

    Gran parte dei problemi, purtroppo, sono da ricondurre alla scarsa professionalita’ della dirigenza.

    Dirigenza che, quando i Benetton pian piano ritirano il loro supporto finanziario, non riescono a trovare alternative per il finanziamento che diventare “parastatali” (eppure il tempo per conoscere il territorio e gli sponsor l’hanno avuto), dirigenza che non riesce a portare la gente allo stadio, che non riesce a sviluppare il merchandising, che non riesce a costruire un’immagine alla squadra, che non riesce a coinvolgere stabilmente gli appassionati del resto del Triveneto, dirigenza che non riesce a coinvolgere a sufficienza le altre societa’ del Veneto, dirigenza che non riesce a “pescare” a sufficienza i giovani piu’ promettenti delle altre societa’ del Triveneto (che troppo spesso sono invece andati alle Zebre), come se creare senso di appartenenza fosse un optional, dirigenza che “gioca” a fare i dispetti alla FIR, dirigenza che non capisce quando e’ il momento di continuare cosi’ e quando e’ il momento di cambiare, dirigenza che ogni anno si lamenta di essere costretta a fare il mercato all’ultimo minuto e che poi, quando viene concesso tutto il tempo che si vuole, lo sbaglia clamorosamente anche peggio degli altri anni, dirigenza che non riesce a creare un canale stabile di scambio di idee e informazioni tecniche con la nazionale…

    Certo, il torto non sta mai da una parte sola e sicuramente per ogni punto sollevato si potranno fare dei commenti e delle puntualizzazioni, ma questo non puo’ essere un alibi per ritrovarsi ancora al palo dopo tutti questi anni di Celtic/Pro12 e di finanziamento pubblico sempre crescente, con risultati sul campo che pero’ sono calanti.

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 09:38

      Ho dimenticato la mancanza di programmazione degli ultimi anni, che ha permesso ad una squadra di Eccellenza, con un allenatore di Eccellenza, di passare il Celtic senza troppi scossoni al primo anno, cosa che e’ stata un capolavoro sul campo, ma fuori dal campo sono rimasti dei problemi strutturali che non sono stati risolti.
      Se in precedenza avrei accettato l’alibi della FIR che non permetteva di programmare, quest’anno si e’ visto che era solo un alibi, perche’ il tempo e le certezze per programmare c’erano tutti, ma non sono stati messi a frutto.

      • tony 5 Gennaio 2016, 10:34

        @Hulla non so di dove sei ma hai centrato la maggior parte dei problemi….ci sarebbero da aggiungere un paio di cosine ma per non essere ripetitivo con interventi del passato sorvoliamo.

    • ermy 5 Gennaio 2016, 09:52

      Da trevigiano e da ex dare ragione a un “onto” 🙂 è il massimo, ma sono d’accordo su tutto!
      Una sola cosa riguardo alla FIR e al Preside ( capisco che sia utopia però…) : io dopo il settimo posto avrei supportato Treviso in quella che è sempre stata la prerogativa della proprietà e cioè primeggiare anche in Europa. Quindi avrei dato a Benetton il placet a costruire una grande squadra dove avrebbero giocato probabilmente solo i top italiani ( Ghira, Zanni, Gori, Citta, Campagnaro…) però avrei messo le seconde squadre in Eccellenza e creato l’accademia delle celtiche.
      Fantasia lo so, ma si poteva fare… ne avrebbe giovato l’immagine del rugby italiano, la mentalità vincente, forse anche la formazione di nuovi prospetti e il mantenimento dei top italiani in patria.

      • boh 5 Gennaio 2016, 11:19

        ermy, ma così avresti creato, un forte gruppo antagonista e gli avresti dato la forza e la possibilità, di vincere le prossime elezioni…..Con queste macerie, indovina chi vince al 110% e tiene le redini dei 40 milioni di euro per per guidarci a destra e a manca come vuole….sbattendosene degli interessi generali.

      • Hullalla 5 Gennaio 2016, 11:55

        Sulle accademie direttamente legate alle franchigie sfondi una porta apertissima.
        Per quanto riguarda le seconde squadre, preferirei le squadre Trivenete di Eccellenza legate alla franchigia con i giocatori “in via di sviluppo” o di recupero che si allenano la mattina a Treviso e al pomeriggio con la loro squadra di Eccellenza (per esempio lo fanno in Scozia, non e’ una cosa impossibile).

        Certo pero’ che se quest’anno a Treviso, avendo il tempo di farla con calma per la prima volta in anni e anni, avessero fatto una campagna acquisti degna di questo nome (pur con i limiti del budget) avrei accetteto anche tutti gli altri alibi, compreso quello della accademia e della seconda squadra. Purtroppo non e’ stato cosi’.

      • mezeena10 5 Gennaio 2016, 14:39

        ciao ermy vero, si poteva e doveva fare!
        ma dopo la dirigenza è stata complice della FIR, hanno barattato la storia e tradizione di Treviso per 4 milioni di euro..
        coi risultati che tutti abbiamo sotto gli occhi..
        e io invece mi stupisco dell’esonero, non concordo con l’articolo in questo..
        come prima per quello di frati!

  6. berton gianni 5 Gennaio 2016, 09:57

    Condivido quanto scritto da Paolo W.
    Resto dell’idea che tutti, dalla Fir a Treviso, siano andati alla guerra alla solita maniera italiana : non del tutto preparati, adeguati, strutturati per la bisogna.
    E, more solito, finché e’ durata la “benzina”, siamo riusciti a tener botta, poi…
    Piangersi addosso ha poco senso, bisogna guardare avanti.
    E faccio un paragone con…me stesso : finché mi devo scolare l’acqua e piscio del Monigo, avrò sempre problemi alla vescica. Come guarire ? Ho migliorato la qualità: mi son attrezzato con la Urquell.
    Ergo, se Treviso vuol crescere, deve aumentare le proprie qualità, societarie, in primis e tecniche ( coaches e roster ).
    Valuto di grande auspicio la risposta data da Luciano Benetton nell’ultimo dopo gara : Ora, più di tutto, dobbiamo progettare la prossima stagione.

  7. ginomonza 5 Gennaio 2016, 10:01

    Visto mauro che mi dà ragione?
    Hai parlato con qualcuno di onrugby per caso? 🙂 🙂
    Si scherza eh altrimenti si arrabbiano 😉

    • mauro 5 Gennaio 2016, 12:00

      ciao gino, che tavolata che ti sei perso domenica…
      Non caipsco il post, forse sono ancora un po’ rintronato 😉

      • ginomonza 5 Gennaio 2016, 12:17

        ti avevo detto come la pensavo su Smith e seguito, se ricordi; e a me sembra che l’articolo dica più o meno le stesse cose!

        il resto sono battute !

  8. cammy 5 Gennaio 2016, 10:05

    Il bagaglio + grosso lo si è perso a fine 2014 con la dispora x l’europa dei migliori.. cosa che è continuata con favaro e campagnaro.. gli altri hanno continuato ad implementare giocatori o sostituirli adeguatamente.. treviso ha preso il senso opposto.. qualunque sia la motivazione di questo, una federazione intelligente non può far accadere una cosa simile infatti si vedono i risultati degli ultimi anni delle nazionali.. se guerra c’è stata l’han persa un pò tutti..
    W L’ITALIA!!!

  9. gsp 5 Gennaio 2016, 10:19

    Per me la rifondazione c’é stata eccome, nella squadra, nella dirigenza e nei tecnico ma non ha funzionato. Munari non ha lasciato nulla dietro, stava a Zatta chiedergli di costruire per il futuro. Io ci vedo 3 problemi.

    – mancanza di know how, che non é nei muri, sui banchi della societá o negli spogliatoi. É nelle persone. Andate via quelle é passato molto. Zatta fa altro.

    – ridimensionamento Benetton. É da 4 anni sotto gli occhi di tutti. Ci s’é messo troppo a prenderne atto.

    – il fatto che non si creda nella formazione italiana, benché con una squadra sostanzialmente italiana di formazione e proveniente dall’eccellenza si siano fatti tre CL da miracolo. Sembravano buone allore, si rivelano un miracolo oggi.

    • ginomonza 5 Gennaio 2016, 10:56

      concordo gsp, però fa comodo sempre dare la colpa agli altri.
      non che non ne abbiamo però .. insomma rifugiarsi dietro l’angolo sempre!

    • DiegoGavetti99 5 Gennaio 2016, 11:02

      Quando si rifonda si riparte dai GIOVANI,possibilmente italiani,io ne vedo pochi (Zanusso il migliore per ora)

  10. M. 5 Gennaio 2016, 10:53

    Io noto estrema confusione nel mercato, in particolare in ruoli chiave. Si manda via Mozza per prendere Lucchese, arriva come stranieri Smiley che vabbuò dai vediamo come gioca, non è pessimo ma non dà mai ritmo un filo diverso e inventa zero, non c’è un’apertura di ruolo, le aperture viste negli scorsi anni erano mani nei capelli, bisogna risalire a Semenzato/Gori con Burton o Dibe per avere una mediana “solida”. Gli stranieri arrivati non sono i Van Shackvick e nemmeno i Burgess o i Leonard ma nemmeno i Barryman… Hayward è un signor giocatore ma gioca fuori ruolo, Harden per me è un buon pilone ma non può giocare sempre e comunque anche con gli infortuni che si porta dietro perché i sostituti non sono all’altezza. C’è anche da dire che forse qualcuno arriva non esattamente motivatissimo. Carlisle me lo ricordavo pre-Benetton come un buon giocatore e qua pasturava anche se ha dato esempio di guizzi che facevano vedere il potenziale che poteva mettere in campo.

    • luis 5 Gennaio 2016, 11:04

      Lucchese era un cocco di Casellato, il cambio è stato fatto solo per quello, hanno preso Smiley invece di incanalare positivamente le qualità e l’inventiva di Seniloli, non ti lamentare se è monocorde- Per l’apertura non ci sono parole . .

  11. luis 5 Gennaio 2016, 10:58

    Un po’ di pensieri sparsi ( altrimenti si potrebbe già srivere un libro):
    -E’ evidente che la prima colpa è della società, tutti sanno che Zatta è l’uomo della propietà e che oltre alle stucchevoli e insensate dichiarazioni “ad minchiam” non va, non distinguendo un pallone ovale da un carciofo. Il buon Vittorio è si un buon conoscitore del rugby italico e non, ma la querelle con la fir l’ha portata avanti lui con risultati disastrosi, dimenticandosi di curare un po’ di più la diretta conoscenza dei giovani italici che calcano i campi dell’eccellenza. ( Troppo facile quando c’era la coda fuori della Ghirada . . .). Non si sono mai strutturati sia a livello dirigenziale che a livello di staff tecnico nella giusta maniera per affrontare la celtic da pro: sono/erano finiti i tempi del pane e salame e del fassotuttomì: se si accetta di partecipare ad un torneo pro o ci si adegua e ci si attrezza o si fa a meno, visto che non ti è stato ordinato dal medico!
    -staff tecnico: premesso che l’editto del preside era una follia ( hc straniero di livello e primo assistente un italiano da far crescere sul campo la cosa più sensata)la scelta di Casellato ha evidenziato che comunque non era una scelta di livello, lo dicono chiaramente i risultati, ergo allontanare l’allenatore solo è stata un po’ una vigliaccata: assieme a lui dovevano andar via sia Goosen che il presidedente (nella sua qualità di responsabile primario). Dello staff attuale vanno salvati Manuel Ferrari ( coinvolgendolo di più) e Martin F.D.
    -squadra: anche qui, nonostante il tempo a disposizione, scelte incredibili già ampiamente illustrate da tutti i bloggher e non. Mi limito ad una sola considerazione: più giovani italiani, anche in funzione azzurra,e stranieri solo funzionali, di buon livello e possibilmente giovani, sicuramente il neo ds avrà il suo da fare e qualche gatta da pelare, ma va lasciato lavorare senza inteferenze e messo alla prova dei fatti.
    I giocatori vanno adeguatamente supportati e seguiti, non giochi sereno quando problemi extra ovali ti rodono dentro, un grande gruppo deve essere tale dentro e fuori dal campo. ( chi ha orecchie per intendere . . .)

    • ermy 5 Gennaio 2016, 11:11

      Direi molto centrato Luis!

      • mezeena10 5 Gennaio 2016, 14:42

        mi associo!
        come scritto su i dirigenti son complici della FIR e del preside, barattata la tradizione per 4 milioni di €..

    • tony 5 Gennaio 2016, 11:23

      @luis concordo pienamente.

    • boh 5 Gennaio 2016, 11:41

      Unica osservazione, come fai a non avere conflitti, se tu vuoi portare avanti un modo di intendere lo sviluppo del rugby (di club e nazionale). E invece, il tuo interlocutore principale ha tutt’altra idea….Anzi, non ha idee per il rugby, per le sue poltrone si naturalmente….

  12. DiegoGavetti99 5 Gennaio 2016, 10:58

    I punti della crisi sono tanti:
    -Zero legami con il territorio: i Benetton hanno preferito combattere guerre perse in partenza contro la FIR,diventando come qualcuno ha detto prima,parastatali,invece che conoscersi con le altre realtà del triveneto ed iniziare a progettare i Dogi
    -Zero cambio generazionale: un conto è arrivare ultimi facendo giocare dei giovani del settore giovanile o comunque degli italiani,un conto è arrivare ultimi perché al posto di quelli che sono SCAPPATI all’estero hanno preso degli zombie. Prima o poi questo cambio lo si dovrà fare,a meno che non arrivi Budjellal (se così si scrive) e ti compra tutti.
    Zero capacità dirigenziale: partito Munari è rimasto un vuoto incolmabile,dopo solo i più esperti sanno ciò che è successo.
    Zero leadership: nessuno comanda in quella squadra e chi lo dovrebbe fare (McLean,Giazzon ecc) non lo fa,non si sa il perché.
    Zero lugumiranza: dopo il settimo posto si doveva rifondare tassello dopo tassello una squadra ormai cotta;si doveva sfruttare quel risultato per attirare nuovi tifosi e sponsor e invece il nulla,non hanno azzeccato niente.
    Sembra di rivedere l’Inter del post triplete con scelte a caso e nessun progetto

  13. pippuzzo 5 Gennaio 2016, 11:05

    Onestamente non riesco a vedere gran colpa della FIR in questa annata sciagurata. Minto, Zanni, Barbieri, Harden, Palmer, e altri sono diventati tutti bolsi? Tutti insieme e tutti nello stesso momento? McLean non sarà un fulmine di guerra ma è giocatore solido. Magari è triste sulle palle alte (ma lo sono quasi tutti i nostri back), non ha un gran cambio di passo, ma ha sempre corso linee interessanti, e avuto discreto senso tattico. Minto è uscito dal mondiale benino. Non fa gran metri in avanti, ma ha placcato con sicurezza ottima. Zanni patirà pure anni di superlavoro, ma anche nel suo caso le qualità ci sono. Certo se poi l’allenatore arriva alle partite importanti e decide di far giocare 3 blindside a 6,7 e 8, qualche problema c’è, in rosa e nella conduzione tecnica. Se Palmer prende due buchi in due azioni consecutive (mi scuso con Fuser, che nel topi di due giorni fa avevo ingiustamente accusato senza aver rivisto le azioni) perchè guarda per aria, mentre in altre fasi si disimpegna egregiamente, ci sarà pure un problema di attenzione ai dettagli? Perchè l’azione su rimessa di VS è sembrata studiata in settimana dopo che Treviso aveva guadagnato una palla a Parma scegliendo di non andare a formare la maul nel primo tempo. Se DeMarchi reduce da un’annata disastrosa a Sale non trova spazio per più di 10 minuti in una partita come quella di ieri e sembra un rimorchio senza traino, ci sarà qualche problema di preparazione fisica e mentale. Se opti per due centri potenti in campo cercherai di andar dritto ogni tanto, invece apri verso le ali dove, tra l’altro non ha ali. A 10 hai perso 3 mesi provando un estremo, che quando lo hai ripreso la stampa era certa fosse fantascienza far giocare a apertura. Per sostituirlo, visto che di 10 all’altezza non ne hai ci metti l’altro estremo. Nonostante questo riesci talvolta, anzi, spesso, a rimanere in partita. Riesci a Munster, ma anche a Glasgow 3 mesi dopo. Per me (certo non ne ho la controprova) vuol dire che i singoli ci sono e sono decenti, sufficienti per vincere ogni tanto contro le Zebre, i Dragons, gli Edinburgo, di questo mondo, ma anche per fare ogni tanto un risultato migliore contro squadre passabili tipo Scarlets o forti, come le irlandesi. Certo che se hai bisogno di qualcuno che faccia metri in terza linea e insisti a mettere 3 flanker che non ne fanno e tieni Steyn (che si dovrà abituare al livello ma se non gioca non lo farà mai), certo che se vuoi andare a largo e hai un’ala fuori per la stagione (o quasi), una che invecchia, e finisci per tenere fuori uno che è tra i migliori a Parma nel ritorno, beh forse hai più di una responsabilità. Poi diciamoci che è colpa di una guerra della fir contro la benetton di anni fa, ma la squadra in campo non la manda gavassi e Santamaria al posto di un’apertura non la sceglie gavassi. Almeno credo.

  14. Claudioscotto 5 Gennaio 2016, 11:08

    Scusate la mia ignoranza/ingenuita`… Ma non si potrebbe tentare di convincere Munari (e FIR di rimbalzo) a dare una mano a TV fino a fine campionato?

    • Thunderstruck 5 Gennaio 2016, 11:21

      Come si potrebbe convincere? Ma soprattutto: da qui fino a fine campionato, Gesù a parte, che tipo di mano si potrebbe dare a Treviso per risollevarsi? Oramai il problema è di scuotere le coscienze per salvare vagamente la faccia (al di là di Munari che non è indispensabile) e gettare le basi (non domani. ORA) per l’anno prossimo.
      Per questa stagione chi vuoi chiamare se non un prete?

      • Hullalla 5 Gennaio 2016, 12:10

        Per esempio si potrebbe acquistare un’onesta apertura che sa fare l’apertura e magari un’onesta ala che sa fare l’ala. Niente di trascendentale, ma solo degli onesti giocatori.

        • Hullalla 5 Gennaio 2016, 12:10

          *ingaggiare, non acquistare, scusate.

        • narodnik 5 Gennaio 2016, 12:16

          allan sarebbe la scelta piu’ logica e gioverebbe anche per la nazionale ma tanto

          • try 5 Gennaio 2016, 14:41

            Allan non vuole venire. Era già stato contattato.

          • Hullalla 5 Gennaio 2016, 16:14

            dagli torto…

          • malpensante 5 Gennaio 2016, 16:29

            Allan è una buona apertura e un ragazzo intelligente, con una famiglia alle spalle altrettanto intelligente.

  15. Alabama song 5 Gennaio 2016, 11:15

    Se metto i soldi vorrei avere delle certezze! È già tanto che Benetton sia restato…rendere conto a qualcuno di quello che vuole fare mi sembra un po’ troppo…il rugby Italiano dovrebbe ringraziare e lasciarlo programmare il suo lavoro!

    • Stefo 5 Gennaio 2016, 11:48

      “Se metto i soldi vorrei avere delle certezze!” vale anche per chi contribuisce al budget con 4 milioni?!

      • Alabama song 6 Gennaio 2016, 07:16

        Si sì…certo!ma trovate qualcun altro che ha sostenuto il rugby italiano come Benetton…se la Fir dovesse metter in piedi una franchigia con solo quei soldi …forse riuscirebbe a gestire l impianto della ghirlanda.certo che deve aver parola in capitolo contribuendo ma ci voleva una pianificazione più condivisa già da un po!

  16. Gianangelo 5 Gennaio 2016, 11:26

    Basta guardare le formazioni continuamente rivoluzionate per capire che Casellato, infortuni e mondiale a parte, quest’anno non ci ha capito niente.
    Giocatori in tribuna diventano titolari senza passare dalla panca, titolari che spariscono dal radar, l’unica apertura di ruolo che va e viene dalla tribuna…. Io credo che, perso per perso, un allenatore debba insistere sulle sue convinzioni, preferisco uno che muore con i suoi pupilli in campo piuttosto che uno che vivacchia cambiando ogni volta.

  17. Gianangelo 5 Gennaio 2016, 11:34

    Il problema di Treviso caro Alabama è che Benetton i soldi veri, quelli che servono a certi livelli, non ce li mette più. Se non te la senti è legittimo ma allora torni in Eccellenza e lasci il posto a qualcun altro, Dogi? Rovigo? qualcun altro?….. La FIR ci mette 4 milioni ma vuole un certo controllo, non vuoi controllo da nessuno? Ci devi mettere i soldi.

    • luis 5 Gennaio 2016, 11:46
    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 14:06

      E’ un problema superabile: se i Bentton pian piano si ritirano, hai ANNI di tempo per trovare alternative per il finanziamento / sponsorizzazione.
      Si e’ preferita la soluzione apparentemente “facile” di diventare parastatali. In realta’, a ben vedere e’ una soluzione eccezionalmente ben negoziata, da quel che si puo’ capire, perche’ il cambio di tanti soldi la FIR ha chiesto veramente poco in cambio, ma non so per quanto tempo possa reggere.

      Secondo me sarebbe stato meglio lavorare (negli anni) sull’immagine della squadra (marketing e merchandising), lavorare per portare piu’ gente allo stadio, lavorare per collegare molto ma molto di piu’ la societa’ al Triveneto a tutti i livelli e alla fine del percorso rendere la sponsorizzazione di Treviso una cosa appetibile per gli sponsor.
      Certo la cosa avrebbe richiesto molto lavoro, ma il tempo e il modo di portarla avant c’erano e, volendo, le professionalita’ per farlo si potevano recuperare anche dal gruppo Benetton, che in questo campo ci sa sicuramente fare. Il futuro di Treviso (e anche dei Dogi) deve passare ASSOLUTAMENTE per questo percorso.

  18. peppone 5 Gennaio 2016, 11:51

    chiaro che errori di mercato ci sono stati e diversi ruoli sono scoperti, ma il materiale umano non e’ cosi’ scarso come sembra dalle prestazioni fornite.
    si tratta solo di dargli serenita’ , fiducia e considerazione. Visto che non ci sono fenomeni e brocchi totali, mi auspico un migliore utilizzo della rosa ,sfruttando il desiderio degli esclusi che spesso sono i piu’ giovani di mettersi in evidenza. se i senatori sono al capolinea e non rendono, inutile insistere, li metti in panca e li fai entrare quando serve piu’ l’esperienza che il dinamismo e l’aggressivita’. Come ha fatto per tutta questa stagione Casellato non va bene. Non si capivano scelte che ai piu’ sembravano dettate piu’ da convinzioni personali che da da effettiva meritocrazia con perpetui cambi
    Considerazione secondo me non c’e’ stata e non ha saputo creare il gruppo. su questo spero che Goosen lavori e i risultati arriveranno.
    Casellato ha insistito su giocatori che ai piu’ sembravano inadeguati e visto che i risultati non sono venuti mi sembra giusto che abbia pagato.

  19. mamo 5 Gennaio 2016, 11:58

    Guerra f.i.r. vs Treviso: personalmente la vedo da un’angolazione diversa.
    F.i.r. raggruppa e rappresenta tutto il movimento nazionale e di questo movimento Treviso è stato, credo lo sia ancora, una colonna portante.
    Gavazzi, dopo il suo successo elettorale, ha combattuto una guerra che sa più di vendetta da “non si fanno prigionieri” che di “guerra giusta perché necessaria”.
    I risultati sono questi e sul campo di battaglia non c’è solo il cadavere di Treviso ma di una buona fetta del rugby nazionale (leggi transfughi all’estero).
    In tutto questo è ovvio che anche TV ha le sue colpe, ci mancherebbe, ma la grettezza di f.i.r. è emblematica di come sia gestito il rugby nel nostro paese.
    Zebre, da quest’anno, è diretta e gestita da soggetti che credo siano liberi, nei limiti del possibile, da vincoli con l’intellighenzia romana, il Presidente Romanini ha “fatto le scarpe” a Checchinato: forse sono semplicistico, anzi di sicuro, ma se tanto mi da tanto …..

    • Stefo 5 Gennaio 2016, 12:13

      @mamo lasciamo stare le guerre sui ersonalismi che dire che uno e’ meglio dell’altro e’ fare una scelta di schieramento ma veniamo al punto della “liberta’”.
      La richiesta dei 4 milioni mica e’ partita da Gavazzi ma da Treviso, ora aspettarsi di fare quel che si vuole sussidiuati con almeno il 50% del budget e’ cosa alquanto discutibile…se dici “vogliamo come le Zebre” dovresti accettare che la tua gestione sara’ vincolata “come le Zebre”…aggiugno una nota che gia’ aggiunsi in passato:
      com’e’ che quando 4 cucuzze le prendevano solo a PArma (a Treviso ne arrivavano “solo 2 circa”) si parlava tanto di trasparenza necessaria, son soldi del movimento ed ogni singolo centesimo deve venir rendicontato in un bilancio pubblico e tanti bei principi…com’e’ che da quando quei 4 stecchi ducali arrivano anche a Treviso questi bei sani principi non li si sente piu’?Non son piu’ soldi del movimento magicamente?La trasparenza su come vengono spesi non e’ piu’ cosi’ importante?

      • mamo 5 Gennaio 2016, 12:32

        Giusto: li ha chiesti TV quei 4 mln ma il prezzo che ha pagato (ingenua a non prevederlo) va ben oltre la cacciata di Munari.
        Sono tutt’altro che evangelico nella vita ma se TV torna all’ovile, non dico che tu debba festeggiare ammazzando i vitelli più grassi ma neppure ammazzare il figliol prodigo.
        Sui soldi credo tu abbia ragione, nel senso che sarebbe sempre doveroso rendere pubblico il rendiconto di come si siano spesi danari in qualche modo (so che non è così) pubblici ma nel contempo dubito che Zatta, longa manus di un ormai stanco Benetton, faccia pastrocchi. Ne fa a sufficienza assecondando consigli tecnicamente deleteri.

        • Stefo 5 Gennaio 2016, 12:47

          Vedi tu pensi che ci sia ingenuita’ io penso che gli andava bene cosi’…che fatti i rpimi 4 anni si son fatti un bilancio e si son detti che come investimento era torppo alto per il ritorno che dava e quindi tanto vale.
          Tra le altre cose, di vincoli gliene son stati dati ben pochi da quanto traspare.

        • malpensante 5 Gennaio 2016, 16:33

          Non sono pastrocchi: si chiama piano di rientro e dismissione. Fatto alla grande ma così ci sarebbe riuscito anche un Benettìno: grande è la generosità sotto il cielo federale, tanto mica paga Gavazzi di tasca.

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 12:15

      Nelle guerre “non si fanno prigionieri” di solito si finanzia ampiamente (4 milioni) il “nemico”?
      Gavazzi non ci sono dubbi che ha fatto gravi errori, ma…

      • ginomonza 5 Gennaio 2016, 12:20

        ….ma non è il solo 😉

      • mamo 5 Gennaio 2016, 12:24

        Legittima la tua perplessità Hullalla ma mio parere (semplicistico) quei 4 mln sono stati proprio il “cavallo di Troia” con al suo interno “gli assassini”.

        • Hullalla 5 Gennaio 2016, 14:09

          E come a tutti i Cavalli di Troia gli e’ stata aperta, anzi, spalancata la porta d’ingresso…

    • gsp 5 Gennaio 2016, 13:12

      Io ho anche la sensazione che quelle 4 cucuzze siano ben piu’ del 50% del budget di treviso. da totale passante, ed anche ignorante, penso siamo sui 4 federali e 2 di treviso, sponsor inclusi.

      Il primo anno di CL penso treviso mettesse da sola intorno ai 6mln (grazie sempre e cmq).

      insomma non mi sembra squadra e struttura da 8mln. anche considerando che cmq i soldi sono spesi male.

      E qui apriamo il capitolo Gavazzi ed i soldi regalati. belle sono le guerre dove i perdenti ricevono molti piu’ soldi dopo la guerra.

      • luis 5 Gennaio 2016, 13:43

        4 mil federali+1,2 mil Benetton+1,6/1,8 mil sposor vari

        • gsp 5 Gennaio 2016, 14:09

          se cosi’ fosse Luis, non ci sarebbe troppa differenza rispetto al budget totale di inizio celtic. io invece ho la sensazione che siano proprio stretti, per cui un componente dello staff tecnico in piu’, potrebbe far saltare i conti.

          certo c’e’ il problema dei soldi, e di come li spendi.

          • luis 5 Gennaio 2016, 17:36

            Non lo posso certificare ma credimi i soldi sono quelli.

  20. Gianangelo 5 Gennaio 2016, 13:00

    Bastava rifiutare il “cavallo e anche la troia” ed andare avanti con le proprie gambe. Quelle gambe che sono state sbandierate all’inizio della storia celtica e che sono poi venute a mancare. Cercare di addossare le responsabilità sulla FIR e Gavazzi è francamente stucchevole.

    • mamo 5 Gennaio 2016, 13:12

      Gianangelo non addosso tutte le responsabilità a f.i.r., non l’ho mai fatto e anzi non ho lesinato critiche alla dirigenza di TV, ma credo di non sbagliare del tutto se dico che f.i.r. ha le sue belle responsabilità nell’aver imposto degli interessi usurari a chi le ha chiesto aiuto.
      Potrò pure sbagliare ma è la mia opinione.

      • Stefo 5 Gennaio 2016, 13:19

        mamo secondo te quali sarebbero questi “interessi usurari”?Casellato?Ti ricordo che Gavazzi non era per niente un fan di Casellato dopo la chiusura del rapporto con le Zebre allora ancora federali. Sul mercato?Non mi risulta Gavazzi abbia imposto giocatori e se ci sono un minimo di regole di usare alemno x giocatori italiani nei 23 settimanali che vanno in partita con 4 milioni federali direi che e’ il minimo altro che “interesse usurario”!

        Il diktat su Munari resta l’unica cosa veramente pesante, e figlia di una guerra di personalismi sbagliata.

        • mamo 5 Gennaio 2016, 14:08

          Disgregazione all’interno e isolamento dal resto del movimento.
          Poi, per caritá, sará pure dietrologia.

          • Hullalla 5 Gennaio 2016, 14:14

            L’isolamento dal resto del movimento, vicini di casa in primis, e’ cominciato ben prima dell’arrivo del cavallo di troia suddetto alla ghirada.

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 14:26

            Isolamento dal resto del movimento?Ma cos’e’ colpa di Gavazzi se non han messo su una politica di marketing sul territorio Veneto?

        • Hullalla 5 Gennaio 2016, 14:13

          Nemmeno Bernabo’ hanno tenuto (e poi alla fine, piaccia o no, proprio lui e’ andato al mondiale, per cui col senno dle poi era da tenere nelle franchigie, come e’ stato fatto, ma con altra maglia).

          • Hullalla 5 Gennaio 2016, 20:27

            Per non parlare di Semenzato e Botes…

  21. Hrothepert 5 Gennaio 2016, 13:08

    Considerazioni varie:
    Non voglio entrare nelle ragioni tecniche, in Casellato si, Casellato no ecc..
    Mi ricordo che, hai tempi dell’ entrata in Celtic, sul glorioso “Il Grillotalpa”, si discuteva sull’ opportunità o meno che una squadra di club ottenesse la licenza di franchigia in CL, io sostenevo che fosse una pericolosa anomalia, i miei “antagonisti” ribattevano che era giusto invece che il posto fosse di Treviso, perchè era l’ entità di spicco del Rugby italiano, che era l’ unica che aveva una struttura tale da poter affrontare degnamente tale impegno, che la proprietà se voleva comprava tutta la Gran Bretagna, ecc. ecc.
    Sono passati gli anni lo slancio iniziale di Treviso, in termini di competitività, si è esaurito abbastanza rapidamente e con esso i nodi sono arrivati al pettine; un tifoso trevigiano, non mi ricordo il nickname, in un intervento postato domenica sera, sosteneva, in sintesi, che l’ errore era stato proprio quello di avere avuto l’ atteggiamento di aver detto “Noi siamo bravi, c’ abbiamo la storia, la tradizione ed i soldi e facciamo da soli.”
    @Hullalla sopra imputa alla dirigenza di Treviso di non aver saputo trovare sinergie sul territorio e di non riuscire ad ampliare il numero di supporters che vengono allo stadio, io gli rispondo che è logico, Treviso è ed è percepito come un club, che rappresenta se stesso, una città od, al massimo una provincia, è legato a filo doppio al suo passato di vittorie e di rivalità che gli hanno anche portato le antipatie degli avversari e nell’ Italia dei campanili questo conta, eccome se conta, le realtà nuove, come le Zebre (l’ essere calate dall’ alto non è un peccato così grande, guardare i Glasgow Warriors od Edinburgh per credere) all’ inizio stentano a definirsi ed ad vere seguito (mi ricordo gli sberleffi di molti sui numeri degli spettatori al XXV Aprile, ora Lanfranchi!!) ma poi hanno il vantaggio, proprio perchè non si portano dietro un fardello “ingombrante”, di poter essere rappresentativi, se non di tutti, per molti e quindi con il tempo avere margini di ampliamento, sia come coinvolgimento di specifiche realtà territoriali che di pubblico, molto più ampi.
    L’ augurio è quello di arrivare a questi agognati Dogi, che possono rappresentare tutta la più importante area Rugbystica dello Stivale.
    Per finire, ha scritto bene quello che sopra ha scritto che se c’ è stata una guerra tra Benetton Treviso e FIR c’ è stata con Dondi, perchè, casomai, da Gavazzi la dirigenza della Benetton Tv c’ è andata con il cappello in mano ad elemosinare i fiorini!!!

    • gsp 5 Gennaio 2016, 13:19

      Secondo me ha avuto un peso importante anche un generale fraintendimento del termine “appartenenza”, usato molto a convenienza, ma difficile da applicare nel pro moderno.

      • Stefo 5 Gennaio 2016, 13:23

        gsp scusa ma io vedo altre realta’ che sono ben piu’ avanti in termini di professionismi avere ancora un senso di appartenenza spiccato…

        • gsp 5 Gennaio 2016, 13:28

          infatti stefo, il problema non e’ nel senso di appartenenza che e’ necessario, e’ nel fraintendimento del senso di appartenenza.

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 14:24

            Ok il fraintendimento e’ un altro discorso, non e; il professionismo che toglie il senso di appartenenza…non l’ha tolto neanche nel calcio a gente come Maldini, BAresi, Del Piero o il tuo Totti.

          • gsp 5 Gennaio 2016, 14:44

            stefo, mi riferisco proprio al fraintendimento.

            per me il fraintendimento dell’appartenenza sta nel “giocare cper un club non e’ come giocare per un altro”, applicato all’argetina poi… oppure, che l’appartenenza si puo’ avere solo in club storici e non in realta’ nuove che non siano legate ai club.

            sta nel portare l’esempio dei club italiani come se all’estero non ce ne fossero di piu’ antichi ed anche storicamente rilevanti.

            ci sono tanti modi e tanti tipi di appartenenza, e tanti modi di crearla.

            e se parli di professionisti c’e’ la capacita’ di automotivarsi anche nelle avversita’, com’e’ per chiunque lavori. ecco quello sarebbe un concetto con cui marchiare fuoco nelle accademie, propriop perche’ sono formazione pro e servono ai ragazzi.

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 14:47

            gsp ok, sul fraintendimento potremmo stare qua ore, per me l’importante era che chiarire che non e’ che il professionismo renda impossibile il senso di appartenenza…tutto qua.

      • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 13:27

        Bravo gsp, lo penso anche io ma mi sono dimenticao di dirlo, quella è una componente che era fondamentale nel Rugby di ermy, vcnv, mio e di tutti quelli che giocavano nel Rugby pre professioal ma adesso, nell’ era pro non esiste più.

        • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 13:34

          Stefo, se ti riferisci alle province irlandesi, quello è un contesto completamente differente, quello italiano è molto più simile al contesto scozzese, dove le franchigie sono state create per dare l’ opportunità ai giocatori degni di quel livello di poter svolgere una carriera professionistica senza dover emigrare, le province irlandesi esistono, praticamente, da sempre.

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 14:13

            Hro allora il problema non e’ il “professionismo” nella questione del senso di appartenenza come dice gsp… vai a chiedere a Parisse se ha un senso di appatenenza allo Stade Francais! Credo che l’incazzatura mal espressa da Castro un annetto fa dimostri proprio il suo di senso di apaprtenenza ai Leicester Tigers e potrei andare avanti.

          • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 14:53

            Un professionista serio deve avere senso di appartenenza per qualsiasi maglia indossi, poi ci sono giocatori che passano in un posto gran parte della loro carriera e diventano “bandiere” ma quello è un altro discorso, non penso che i giocatori che vestono la maglia delle Zebre abbiano un qualcosa in meno sotto quell’ aspetto motivazionale di quelli che giocano a Treviso (l’ hai visto l’ abbraccio sfrenato dopo la meta di VS e la soddisfazione del dopogara al Lanfranchi?!

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 14:58

            Hro forse le Zebre nelle avversita’ son riuscite a creare il senso di appartenenza, siamo agli inizi e c’e’ da capire ma per me dire che il professionismo toglie di mezzo il senso di appartenenza e’ fraintendere di cosa si parla.

          • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 15:18

            Si Stefo, ho capito cosa vuoi dire, allora mettiamola così:
            Nell’ odierno contesto del Rugby di elite italiano appartenere ad una realtà che ha un pregresso di tradizione, titoli e radicamento sul territorio, non è più un valore aggiunto che instilli, nei giocatori professionisti, un maggiore attaccamento alla maglia e che, sopratutto, questo possa essere una discriminante positiva in termini di risultati nei confronti di avversari che svolgano la propria professione in realtà nuove o di minor tradizione.
            Così ti va meglio?

          • Stefo 5 Gennaio 2016, 15:30

            Troppo complicato 🙂
            Ti sei fatto traviare da gsp 🙂

          • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 15:34

            Ad un certo punto, ti confesso che, ho stentato io stesso a capirne il senso!!! 😀

    • tony 5 Gennaio 2016, 13:55

      @Hro concordo, però sui Dogi temo sia solo un’ammucchiata elettorale senza un capo riconosciuto, è già cominciata la diaspora.

      • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 14:04

        @tony, questo è il dramma dle Rugby veneto,del nord est e di quello italico in generale, la frammentazione dettata dal campanile, che non porterà mai la parte più importante e vitale del movimento rugbystico italiano a fare il vero salto di qualità.

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 14:23

      @Hro
      per me essere una franchigia calata dall’alto e’ un brutto peccato originale e ci vogliono anni e anni (e risultati) per superarlo.
      L’esempio che fai (di Glasgow e Edimburgo, franchigie federali per amore o meglio per forza, con delle storiacce che Melegari in confronto e’ stato trattato coi guanti di velluto dalla FIR) e’ proprio un esempio del fatto che le franchigie calate dall’alto fanno parecchi danni.

      Infatti gli spettatori a Glasgow e soprattutto a Edimburgo hanno spesso latitato (te lo dico perche’ c’ero, in quegli stadi deserti, piu’ d’una volta) tranne che in particolari occasioni (derby o semifinali) mentre nei Borders il problema non e’ mai stato il pubblico.
      Ultimamente i dati di pubbliuco pian piano con gli anni sono migliorati un po’, ma sono tuttora i peggiori del campionato, se si escludono Parma e Treviso.

      • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 14:44

        Infatti la Scozia è quella con il contesto più simile al nostro, molti pensano ad orde di praticanti ed appassionati di Rugby, il dato in percentuale è sicuramente più alto del nostro, dovuto ad una lunga tradizione, al fatto che è disciplina obbligatoria in molte scuole, ecc., ecc., ma stiamo parlando di una nazione che tutta insieme fa gli abitanti dell’ area metropolitana della sola Roma, dove anche lì il football la fa da padrone (ricordo che è il football, checchè ne dicano i sassenachs, è stato inventato lì!!), di un nord poco popolato, dove gli abitanti sono dispersi come densità, delle isole occidentali dove, i pochi abitanti, giocano a shinty.
        Anche se centra poco col discorso che stavamo facendo noi, però le franchigie calate dall’ alto gli hanno permesso di mantenersi a livelli accettabili per qualche anno e lo scorso anno di vincere la CL con gli Warriors e di arrivare in semifinale alla RWC (persa come e perchè lo sappiamo tutti!!), non mi pare cosa trascurabile, o no?

        • Hullalla 5 Gennaio 2016, 16:34

          Per nulla trascurabile, ma c’e’ comunque meno pubblico che nelle altre nazioni celtiche, che sono piu’ o meno con la stessa popolazione della Scozia (tranne l’Italia) e hanno piu’ squadre tra le quali dividere la popolazione.
          Se la scusa di trasportare il giochino a Glasgow e Edimburgo era per favorire il pubblico, beh, la cosa non ha funzionato per nulla, perche’ nei Borders c’era piu’ pubblico.
          Se poi la scusa era quella che a Glasgow e Edimburgo ci sono piu’ sponsor, beh, i grandi sponsor li hanno fatti scappare perche volevano avere voce in capitolo (strano…) e volevano acquistare giocatori di “grido” per attirare piu’ attenzione mediatica e ora buona parte degli sponsor sono condivisi con la nazionale e “girati” alle franchigie dalla SRU, beh, ma allora potevano fare lo stesso con i Borders.

          Pero’ le loro franchigie sono gestite in modo molto piu’ professionale e collegate con gli altri club molto meglio, anche se il pubblico non e’ proprio proprio innamorato delle franchigie (calate dall’alto) in modo travolgente.

          • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 17:03

            Si Hulla è vero che hanno circa lo stesso numero di abitanti di Irlanda e Galles e che devono dividere i fans tra meno squadre, ma è anche vero che in quei paesi (a parte un po’, ultimamente, in Galles) non c’ è il predominio asfissiante del football come in Scozia, per farti un esempio negli ultimi anni (almeno prima del fallimento degli oranges, adesso che non sono in Premier League non lo so) le marche di birra che si sono susseguite come sponsors del Celtic sponsorizzavano anche i Rangers, perchè l’ ultima che aveva sponsorizzato una sola delle due squadre (McEwan’s con i Rangers) aveva subito notevoli perdite nelle vendit; questo per dirti i numeri di appassionati che girano intorno al calciopalla da quelle parti.

          • Hullalla 5 Gennaio 2016, 18:06

            Il calcio e’ molto importante anche in Galles e Irlanda (e Italia), ma non usiamo il calcio (o altri sport in competizione) come scusa per dire che sono necessarie le franchigie calate dall’alto!
            E’ difficile per tutti, ma c’e’ chi riesce a gestire la cosa meglio e chi peggio.

      • gsp 5 Gennaio 2016, 15:07

        Hulla, per me il problema non si pone nemmeno perche’ non hai nemmeno la scelta.

        In italia purtroppo di club che da soli fanno la CL non ce ne possono essere. treviso era l’unica eccezione. il problema dell’appartenenza la si usava anche per gli aironi, figurati che uso strumentale se n’e’ fatto del concetto.

        e quandanche ci fosse il club che fa da solo, ma che fa fatica ad attrarre gli spettatori a 15km di distanza, stiamo parlando di una appartenenza che non e’ tutto sto beneficio. meglio lasciarla perdere in quel contesto e non porsi neanche il problema secondo me.

        ma non mi vengono neanche in mente, in altri contesti club che si mettono insieme, si mettono le mani in tasca (la cosa piu’ importante) e formano una franchigia pro dal nulla. penso solo agli ospreys, ma si parla di soli due club.

        quindi, che ha senso ha porci il problema in Italia?

        • Hullalla 5 Gennaio 2016, 16:38

          A forza di lasciar perdere di lavorare per portare il pubblico allo stadio che non ne vale (bisogna pazientemente e con fatica seminare per anni… il turborugby deve dare risultati ad uno schiocco di dita!) non abbiamo piu’ spettatori.
          Senza spettatori chi vuoi che ci dia i soldi?

          Che sfortuna che non si possano piu’ far evadere le tasse agli sponsor con una firma falsa!!!

  22. sinistrapiave 5 Gennaio 2016, 13:33

    Permettetemi di essere scorretto e per nulla ‘polite’ per una volta : i giocatori sono ora pagati meno , sior Luciano s’è disimpegnato e la fir ha messo dei paletti. Loro da professionisti scafati dicono : mi paghi meno ? Accontentati di questo minimo sindacale.
    Messa così è di pessimo gusto , vi prego riempitemi di improperi e insulti , fatemi desistere da questa opinione che mi si sta insinuando nella corteccia cerebrale. E poi spiegatemi come dei campioni sono diventati dei brocchi

    • Hrothepert 5 Gennaio 2016, 13:37

      Non penso che i giocatori di Tv siano pagati meglio di quelli delle Zebre, se così fosse i vari Bortolami, Bergamauro, ecc., ecc. avrebbero dovuto sbattersene anche lì.

  23. M. 5 Gennaio 2016, 14:30

    Intanto i media nazionali parlano finalmente della crisi di treviso. E citano anche… GIANNI MUNARI…

    http://www.ilpost.it/2016/01/05/la-pessima-annata-della-benetton-treviso-di-rugby/

  24. berton gianni 5 Gennaio 2016, 14:52

    Eh eh… Gianni Munari e Vittorio Berton…
    Ormai li ho traviati tutti !!

  25. Darko 5 Gennaio 2016, 14:54

    Smith ha fatto tanto x TV, è indubbio, ma ho sempre pensato lavorasse per il presente senza avere lungimiranza verso il futuro.
    Giocavano sempre gli stessi…. I giovani dovevano starsene in tribuna il primo anno per contratto…, i nuovi innesti non venivano inseriti gradualmente nella struttura consolidata, no la formazione era sempre quella e poi ogni
    Tanto nelle trasferte senza speranza o in Heineken buttava dentro una formazione B con tutti giocatori poco rodati che servivano a dimostrare che i rimpiazzi non erano all’altezza.
    All’inizio della quarta stagione con la triade Cittadini-Ghirardini-Rizzo completamente spompata, Munari metteva una pressione pazzesca a tutti dicendo che la dirigenza si aspettava un ingresso nei play-off e che era giunto il momento di fare il salto di qualità, le prime sconfitte hanno fatto crollare il castello di carta.

    • M. 5 Gennaio 2016, 15:58

      Munari diceva che i giovani italici dovevano passare 2-3 anni prima di essere pronti per la celtic…

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 16:43

      Se ben ricordi, e’ successo un po’ lo stesso al passaggio del Petrarca: cinque anni con pochissimi cambi e poi, quando la “generazione della stella” se n’e’ andata, non c’era nessuno pronto e all’altezza per sostituirli.
      Sono seguiti parecchi anni di vacche magre.

  26. Stefo 5 Gennaio 2016, 15:04

    Volendo tornare a parlare di rugby annunciati i 35 per il raduno giornaliero dell’11 Gennaio

  27. Giovanni 5 Gennaio 2016, 15:14

    Non sono d’accordo con l’ultima parte dell’articolo: io ricordo che a fine maggio-inizio giugno 2013 Munari era molto ottimista (ed anche orgoglioso) e affermò in un famoso tinello che avrebbe preso come vero parametro di successo la differenza tra punti realizzati e punti subiti. Finchè quel saldo non fosse stato migliorato non si sarebbe ritenuto sufficientemente soddisfatto. Quindi aggiunse che dal settimo posto bisognava ripartire per dare la caccia alla zona playoff. Erano dichiarazioni di chi sentiva di essere alla vigilia di un definitivo salto di qualità che avrebbe portato la squadra a stretto ridosso delle più forti (il punto di riferimento erano le 3 irlandesi e gli Ospreys). Poi a fine agosto arrivò quella sorprendente esternazione di Smith. Cosa sia successo in quei due mesi, due mesi e mezzo lo possono sapere solo i diretti interessati. La mia personale sensazione è che nell’estate di quell’anno sia avvenuto qualcosa che abbia avuto pesanti ripercussioni sui giocatori, lo staff ed un po’ tutto l’ambiente di Treviso. Munari a settembre provò a spiegare i risultati deludenti come conseguenza, in parte, delle nuove regole d’ingaggio in mischia, ma apparve da subito una giustificazione debole, fondata solo in parte: i problemi erano ben più ampi. Poi tra ottobre e novembre inasprirono le polemiche con la FIR su “la mancanza di certezze” (permit, campagna acquisti), a cui venne contrapposta la “questione gallese”. Il resto è noto: la dichiarazione d’intenti di gennaio e la conseguente riunione Gavazzi-Zatta con la rinegoziazione dell’accordo celtico tra federazione e Benetton. Dal quel momento in poi tutto è cambiato e Treviso non è più stata la stessa. Perciò non sono convinto che fosse stato ottenuto il massimo da quel gruppo d’atleti: sicuramente col senno di poi qualche innesto avrebbe giovato, ma credo che a monte sia potuto avvenire qualcosa che abbia cambiato drasticamente le prospettive di tutti ed abbia inciso in negativo su roster e staff tecnico.

    • malpensante 5 Gennaio 2016, 16:48

      Giovà, cosa sia successo non è difficile arrivarci se hanno tagliato tutti quelli con stipendi alti, dal Citta a Bernabò, e comprato i sostituti su e bay (un miracolo trovarne a quell’epoca e per quei soldi). La guerra è finita con la pace di Aquilagrana, e per gente come Munari e Smith non c’era posto in un progetto di liquidazione assistita. I tempi sono quelli canonici per dei professionisti e persone per bene: bevo l’amaro calice ma annuncio che me ne vado per l’allenatore, bevo l’amaro calice, metto insieme una rosa che costi all’incirca 2 milioni e racconto un po’ di balle (il minimo che ho una reputazione) per il dirigente.

      • Giovanni 5 Gennaio 2016, 18:07

        Ecco, l’hai detto tu. Ma comincio ad esser stufo di continuare a sentir raccontar storielle…capisco che chi è giornalista non possa sbilanciarsi in mancanza di prove provate, epperò…

  28. Trex61 5 Gennaio 2016, 15:48

    Salve a tutti. E’ il mio primo commento e premetto che non possiedo alcuna esperienza su questo magnifico sport, sono solo un appassionato che ha cominciato nel 2004 a seguire con continuità le partite. Da non esperto sono rimasto piuttosto perplesso dalle dichiarazioni del presidente Zatta che ha considerato che dato il poco tempo restante alla fine del campionato un nuovo allenatore non avrebbe il tempo di ambientarsi. Francamente non capisco, ma che progetto frulla per la testa della dirigenza della squadra? Credo che nei prossimi mesi le varie avversarie (già si vedono notizie di chiusure di contratti) si daranno da fare nella campagna acquisti e dato che mi pare di aver capito qui palanche non ve ne siano molte come si può immaginare che un buon giocatore (non dico una star) accetti di trasferirsi in ghirada al buio dopo un’annata così? Forse il nome di un allenatore che facesse intravedere un percorso per il futuro poteva costituire uno stimolo per i giocatori che al momento si presentano sotto tono a impegnarsi di più e per quelli bravi (non molti in verità) a restare. Impostata la gestione in questi termini mi pare che vada a finire che la squadra del prossimo anno verrà costruita dalle stesse persone che fino ad oggi non hanno certo brillato per la capacità di scelta dei giocatori (non essere riusciti ad ingaggiare un’apertura di ruolo visti gli esiti attuali mi pare dica tutto). Temo si corra il rischio di vedere ingaggi di giocatori stranieri in vacanza (in fondo el prosecco xe bon) e alla fine il nuovo allenatore che gruppo di giocatori si troverà a dover gestire? Per l’esonero di Umberto credo che data la via crucis in atto fosse ormai inevitabile che finisse con un crocifisso (mi pare però che ad una passione completa manchino almeno due ladroni). Tuttavia, avendo seguito la squadra del Mogliano quando era allenata da lui, devo dire (da inesperto lo ripeto) che il gioco espresso dalla Benetton pare quello di un altro allenatore. Di sicuro il livello del Pro12 non è quello dell’eccellenza ma un buco nell’acqua di tali dimensioni francamente faccio fatica a spiegarmelo. Mi viene da pensare che Casellato sia stato accettato perché in dote portava gli schei della FIR (4 milioni all’anno) e che in realtà dietro le quinte il vero allenatore fosse altra persona e che lui abbia ingoiato il rospo forse per troppo attaccamento ai trascorsi in bianco verde, alla città e soprattutto per l’affetto verso i ragazzi ex Mogliano che lo hanno seguito in questa avventura (Barbini, Bacchin, Lucchese solo per citarne alcuni). Cordialità.

    • narodnik 5 Gennaio 2016, 16:08

      ciao trex benvenuto,casellato non e’ solo stato accettato ma ha anche accettato di allenare treviso,si vede che pensava di poter fare bene con quella rosa,cosa che si deduce anche dalle sue ultime interviste,anzi ha detto ch ela squadra gioca meglio della stagione scorsa,quindi non parlerei di casellato agnello sacrificale,non e’ il protagonista principale della disfatta di treviso ma nel cast c’e’ anche lui e non ha fatto solo un cameo…

      • Trex61 6 Gennaio 2016, 20:27

        Chiaro che si che l’allenatore è uno dei protagonisti principali del film e dati i risultati era logico che saltasse, ma la mia voleva solo esprimere qualche dubbio che mancando altri responsabili sul montarozzo quel che si prospetta fino a giugno possa potenzialmente instaurare un ‘tiriamo a campare’. Vedremo subito dalla prossima partita che succederà e soprattutto nei prossimi due mesi come la società si muoverà con rinnovi, partenze e nuovi ingaggi. Sul fatto che Casellato non fosse un uomo FIR ne convengo visto che si era staccato dalla franchigia di parma quando era retta da Cavinato, ma dato che da parte della federeazione si era auspicato un allenatore italico, nel novero dei papabili non poteva non rientrare considerato che un po’ di pro 12 l’aveva annusato. Restano i miei dubbi sulla reale libertà di movimento di UC nell’impostare la squadra, resta però il fatto che era pur sempre nella sua libertà rifiutare le eventuali (e di sicuro non dimostrabili) costrizioni e soprattutto imporre le sue condizioni per evitare di finire a far la foglia di fico. Forse sono io troppo complottista (affetto da croste di cultura pallonara?)

    • Hullalla 5 Gennaio 2016, 18:08

      Ricordando le interviste di Gavazzi, direi che far passare Casellato per un “raccomandato FIR” e’ un pelino difficile da sostenere…

  29. Joest 5 Gennaio 2016, 21:48

    Trovare altri sponsor ? Non è facile. Un main sponsor dovrbebe cambaire nome alla squadra.
    In questo caso il nome equivale alla ragione scoiale.
    Dovresti trovare un altro proprietario, o almeno un socio.

    Un Mr.Bee (ma vero non farlocco), un Thohir o me si chiama il “filippino”…

    Nessuno invetsirebbe nul rugby italiano in modo masssicio. Ergo il futuro è fatto solo di squadre professionistiche federali o della rifondazioen totale del campionato italiano.

  30. HECTOR 5 Gennaio 2016, 22:19

    Probabilmente Treviso e Parma non sono le giuste location x le due franchigie. Quindi, in federazione dovrebbero iniziare seriamente a soluzioni alternative. Vedere gli spalti semivuoti contro squadroni francesi, inglesi e irlandesi,, dovrebbe far riflettere. …..

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