Benetton Treviso, De Marchi vuole la sveglia: “A Parigi serve una reazione”

Il pilone torna sulla partita di sabato persa contro lo Stade e fa chiarezza sul suo ruolo in mischia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ginomonza 14 Dicembre 2015, 09:44

    Adesso ci si mette pure lui a fare proclami? 🙂

  2. Da 14 Dicembre 2015, 09:48

    Non so cosa sia successo in quel di Sale ma da quando è stato la è peggiorato

  3. carlo s 14 Dicembre 2015, 09:53

    è un pezzo che aspettiamo che si svegli… forza De Marchi che una volta era uno dei più forti…

    • Hullalla 14 Dicembre 2015, 10:19

      A volte puo’ capitare una situazione del genere per problemi fisici / di forma, per cui speriamo che superi rapidamente la situazione e riprenda il discorso da dove lo ha lasciato.

      • try 14 Dicembre 2015, 10:29

        concordo, i momenti di forma vanno e vengono e chi ha praticato sport non neccessariamente ad alto livello, sa che ci possono essere questi momenti.
        DeMarchi non è una pippa, deve solo ritrovarsi lavorando sodo. Fortunatamente ha Ferrari che è un buon tecnico e che lo può aiutare.

        • Hullalla 14 Dicembre 2015, 11:49

          Servono anche buoni preparatori e fisioterapisti…

  4. Gino 14 Dicembre 2015, 10:04

    Comunque per la mischia hanno delle attenuanti non da poco. Io sono fiducioso che Ferrari saprà mettere le cose a posto. Nella vita quando si lavora bene e onestamente bisogna avere fiducia.

  5. enricalvisano 14 Dicembre 2015, 10:05

    Bla bla bla. E intanto, se le Zebre dovessero vincere (come meriterebbero, per quanto visto finora) gli scontri diretti, voi fareste un anno solare senza vittorie, tra due mesi. Buon anniversario, professionisti dei miei stivali.
    Mi spiace per Treviso, grande realtà e fortissima avversaria un tempo che ora tifo sempre con piacere (tranne contro le Zebrotte).
    Con la Celtic League il Benetton ha voluto “diventare grande”, e ci stava anche riuscendo, ma ora sembra solo sguazzare in un fango a cui non si può scappare manco fosse sabbie mobili. Non saranno due vittorie sulle Zebre, se mai dovessero arrivare, a riportare serenità e dignità a questo gruppo che sta diventando lo zimbello rugbistico d’Europa, purtroppo.

    • Maxwell 14 Dicembre 2015, 10:14

      I cadaveri prima vanno seppelliti……poi partono le litanie ! 😉

    • try 14 Dicembre 2015, 10:31

      guarda che le partite meriti di vincerle facendo vedere sul campo di essere più forte dell’avversario, non perchè hai fatto bene le aprtite scorse.
      bla bla bla

    • Gino 14 Dicembre 2015, 10:41

      …professionisti dei miei stivali… sguazzare nel fango… sabbie mobili…zimbello rugbistico…
      Per caso hai altre metafore da esternare?
      Stiamo aspettando

    • mauro 14 Dicembre 2015, 11:07

      dalla carta d’identità mi sa che dovresti rimanere nella tana, se poi vogliamo parlare dei trascorsi e del presente siamo sempre ben felici di ricordarti i vostri anni migliori.
      Zimbello rugbistico? Fango? Rispetta se vuoi essere rispettato, questo è sport e a sguazzare eventualmente sono le pantegane che si eccitano con le disgrazie altrui

    • ginomonza 14 Dicembre 2015, 11:43

      Sui numeri sei un po’ scarso per non dire del resto!
      A Gennaio 2015 TV ha battuto le Zebre !

    • bangkok 14 Dicembre 2015, 11:55

      Come volevasi dimostrare…….I dispensatori di fesserie non perdono mai occasione per tacere. “Per quanto dimostrato finora…..”????? Avete vinto 2 partite(valuto solo nel PRo 12 perche’ paragonese le aversare nelle alire 2 competizioni mi pare inutile). Bravi, ma non mi pare abbiate fatto sfracelli.
      Anche nel caso doveste vincere qualcosa nei derby sarebbe sempre utile mantenere un profilo un tantino basso. Cmq prima giochiamoli, questi derby, e poi chi avrà vinto -meritando in campo- parlerà.

      • gsp 14 Dicembre 2015, 12:15

        @bangkok, onestamente, chiunque vinca questi derby, non avra’ molto da dire, a meno che non si voglia fare i galli sulla monnezza.

        cmq, 2 partite con allenatore esordiente, con poca societa’, e facendo giocare molti giovani, e’ un risultato passabile. certo da qui si puo’ sempre affondare.

        pero’ e’ un bene e naturale che salga la tensione pre-derby. ce li godiamo con un po’ di fuoco in pancia, che e’ l’essenza dello sport..

        • bangkok 14 Dicembre 2015, 13:08

          Gsp, tranquillo, non era mia intenzione dire che chi vincerà i derby farà suonare le trombe a festa.
          Anzi, se dovesse vincerle il Benetton sarebbe cmq il caso di non esternare chissà quale soddisfazione. La stagione resterebbe a mio avviso deficitaria. Sicuramente avrebbe tutto un altro significato li vincesse Parma però. …
          A proposito di Zebre, io sono uno dei pochi che già ad inizio stagione predicava pazienza e fiducia riguardo la squadra e son ben contento che abbiano ottenuto quelle vittorie.
          Mi danno parecchio fastidio però certi personaggi che navigano nella mediocrità e son sempre pronti a spargerla in ogni post.

          • gsp 14 Dicembre 2015, 13:39

            purtroppo e’ la rrrreeeete Bangkok. sono daccordo con te.

    • Il Doge n1 14 Dicembre 2015, 14:35

      Se c’è da criticare , io critico, e se giocano male lo dico chiaramente, ma definire una squadra lo zimbello d’Europa non penso di averlo mai Fatto !!!
      E da chi dovrebbe prendere esempio Treviso???? dalle Zebre che hanno perso 5 derby su 6 contro gli ” zimbelli d’europa”? senza considerare l’amichevole di quest’estate che porterebbe il risultato a 6 a 1 per Treviso.
      Treviso prima della Celtic era la squadra, tra le italiane che aveva , x quanto poco, vinto di più in Europa portando a casa anche scalpi eccellenti come Harlequins( 2 volte se non ricordo male), Pontypool, Bourgoin (3 volte) e x finire Perpignan Campione di Francia in carica ( prima assoluta xun’italiana).
      Alla prima stagione di Celtic ha portato a casa 9 risultati utili, con scalpi eccellenti come LLanelli all’esordio e Munster. Poi è arrivata 7° alla terza stagione e x concludere sommando le vittorie di Aironi e Zebre , Treviso è ancora la squadra con più vittorie !!!! Ecco gli zimbelli d’Europa .
      E’ finito un ciclo, questa è la realtà. Per incominciarne un’altro, bisogna avere tempo, pazienza e possibilmente più soldi, senza dimenticare più impegno da parte di staff, dirigenza e giocatori.
      Caro enri, pensa al tuo calvisano ( e alle finali scudetto perse contro gli zimbelli d’Europa) ed evita certe affermazioni

      • Hullalla 14 Dicembre 2015, 15:11

        Basterebbe la dirigenza, tanto per cominciare…

    • western-province 14 Dicembre 2015, 16:27

      dal commento l’unica cosa che si capisce e che tu non tifi per Treviso, anzi forse lo odi
      PS quando lo ammetterai a te stesso sarà tutto più facile

      • Il Doge n1 14 Dicembre 2015, 19:24

        T dico solo che quando gli Aironi persero con Clermont 80 e rotti a ZERO !!!! non mi permisi di definire gli Aironi “zimbelli d’Europa” !!!
        Criticai, dissi il mio punto di vista, ma non definii nessuno come “zimbello”.
        Cmq io ammetto a me stesso che per riavere un ciclo vincente, bisogna aspettare e avere pazienza. Intanto mi godo i primati che ha Treviso in Europa e che Nessuna Italiana al momento può vantare e che ritorneranno.
        Alle Zebre auguro tante soddisfazioni, ma vedremo a fine anno i risultati e se arriveranno penultime davanti a Treviso ci sarà poco da festeggiare e gli zimbelli d’Europa forse sarannno due…nonostante tutto. Se volete possiamo anche inserire le altre italiane impegnate nelle coppe europee

  6. mamo 14 Dicembre 2015, 10:22

    Però, nella sua interezza, ha detto “I problemi li ho avuti soprattutto io, perchè non sono un pilone destro. Mi adatto se me lo richiedono, ma vado in grande difficoltà.”
    Solo dopo ha aggiunto “Sabato, dovrebbe rientrare qualcuno, in ogni caso, e dobbiamo cambiare marcia”.
    Traducendo: “Ammetto di aver fatto una figura di merda a 3 ma non c’erano alternative mentre sabato prossimo potrebbero esserci”.
    Povero, che altro doveva dire ?

    • mamo 14 Dicembre 2015, 10:35

      p.s. Mi è passata la fotta; è lunedì, tutto rincomincia, anche le speranze.

    • malpensante 14 Dicembre 2015, 12:46

      Infatti. Non è proprio un’abitudine diffusa prendersi le responsabilità senza girarci intorno. In prima linea quando ti mettono sotto è dura da ammettere, meglio non aver capito l’arbitro, in genere.

  7. edopardo 14 Dicembre 2015, 10:58

    Ma perchè ogni lunedi se ne escono tutti con ste cose politichesi del impariamo dagli errori,facciamo ammenda di ciò che è successo, saremo migliori in futuro,ecc ecc poi track altra scoppola.mah

  8. berton gianni 14 Dicembre 2015, 11:17

    APPARTENENZA. Canale coordina
    le tre sedi del Cefar
    (Centro formazione alto rendimento)
    di Cordoba. «Lavoriamo
    su valori di base, fondamentali
    tecnici e preparazione atletica
    degli under 15, 16, 17 segnalati
    dalle società. Un allenamento al
    mese i primi, uno a settimana gli
    altri. Il resto della preparazione
    e della vita sportiva la fanno
    nelle società. Perchè tra i valori
    di base di un giocatore (integrità,
    umiltà, rispetto, disciplina)
    c’è anche l’appartenenza. Ai genitori
    diciamo: prima viene la
    scuola, poi il club, per ultimo il
    Cefar. Se non ci sono i primi due
    non serve venire nel terzo. Le
    società sono le radici della pianta,
    vanno continuamente nutrite.
    L’alto livello, il professionismo,
    i Pumas sono il tronco, i
    rami, le foglie».
    CLUB E RADICI. L’opposto
    dell’Italia, dove vigono la centralizzazione
    federale del sistema
    accademie-centri di formazione
    e il declassamento dei campionati,
    espressione dei club, rispetto
    alle due franchigie. «Un obiettivo,
    legato al senso di appartenenza,
    è far crescere il campionato
    argentino – continua Canale – La
    differenza fra club e franchigia,
    una sola nel Super Rugby perchè
    non abbiamo giocatori sufficienti
    per due, va ridotta il più
    possibile, per stimolare la competitività
    e alzare la qualità».
    CT E ORIUNDI. Infine gli
    allenatori e gli oriundi. L’Argentina
    ha ottenuto le semifinali
    iridate con ct locali, Daniel
    Hourcade e Marcelo Loffreda.
    «Fra i tecnici c’è ottimo materiale
    e una delle loro qualità maggiori
    è ascoltare chi ne sa più.
    Ad esempio Graham Henry. È
    venuto un anno dopo il titolo
    mondiale e ha fatto un grande
    lavoro». Non vedremo più big di
    formazione argentina, come Dominguez,
    Parisse, Castrogiovanni,
    approdare in azzurro. Per tre
    motivi. «La situazione economica
    è diversa rispetto alle crisi
    del 1987 e 2000-01 che causarono
    le ondate di oriundi del
    rugby. Ci sono un sistema capillare
    per scoprire i talenti e la
    possibilità di fare professionismo
    in Argentina. La mission
    attuale è: facciamo con quello
    che abbiamo. Infatti nessun Puma
    è nato all’estero». E la mission
    dell’Italia?
    «Decentramento
    nella formazione;
    appartenenza al club
    davanti a tutto»

    • mamo 14 Dicembre 2015, 16:07

      Non mi hai cagato, vuol dire che non ti è stata gradita la mia accortezza. 🙁

      • berton gianni 14 Dicembre 2015, 21:21

        Ciao Mamo.
        In effetti, certi giorni, me ne vengono fuori di grandi e grossi che sembrano dei bambini, con gli occhietti assonnati : gli manca solo la parola…
        Dai, scusami, ma ho finito solo ora in palestra, dalle 15.00, e non avevo letto il tuo post.
        hai fatto bene ; avevo fatto un semplice copia et inculla.
        Tu hai sistemato con…accortezza.
        Fai mica il sarto, di mestiere ?? 😀

        • mamo 15 Dicembre 2015, 07:11

          No, non faccio il sarto é solo che per leggere i post lunghi o “a colonna” faccio copia/incolla su un foglio word lo metto in Arial 14 e aggiisto “gli acapi”. Un lavorone.
          Non roba da Nerd (come dice @Andria) … ma da Nerdoso 😉

  9. berton gianni 14 Dicembre 2015, 11:18

    Questa è una parte dell’intervista a Canale ( coach ) apparsa oggi sul Cazzettino.

    • mamo 14 Dicembre 2015, 11:48

      Signor Presidente,
      mi permetto di condividere il frutto di quanto sono stato costretto a fare per poter leggere fluentemente il Suo Post.
      Sperando d’aver fatto cosa a Lei gradita, porgo i miei ossequiosi saluti.
      APPARTENENZA.
      Canale coordina le tre sedi del Cefar (Centro formazione alto rendimento) di Cordoba.
      «Lavoriamo su valori di base, fondamentali tecnici e preparazione atletica degli under 15, 16, 17 segnalati dalle società. Un allenamento al mese i primi, uno a settimana gli altri. Il resto della preparazione e della vita sportiva la fanno nelle società. Perchè tra i valori di base di un giocatore (integrità, umiltà, rispetto, disciplina) c’è anche l’appartenenza.
      Ai genitori diciamo: prima viene la scuola, poi il club, per ultimo il Cefar. Se non ci sono i primi due non serve venire nel terzo. Le società sono le radici della pianta, vanno continuamente nutrite.
      L’alto livello, il professionismo, i Pumas sono il tronco, i rami, le foglie».
      CLUB E RADICI.
      L’opposto dell’Italia, dove vigono la centralizzazione federale del sistema accademie-centri di formazione e il declassamento dei campionati, espressione dei club, rispetto alle due franchigie. «Un obiettivo, legato al senso di appartenenza, è far crescere il campionato argentino – continua Canale – La differenza fra club e franchigia, una sola nel Super Rugby perché non abbiamo giocatori sufficienti per due, va ridotta il più possibile, per stimolare la competitività e alzare la qualità».
      CT E ORIUNDI.
      Infine gli allenatori e gli oriundi. L’Argentina ha ottenuto le semifinali iridate con ct locali, Daniel Hourcade e Marcelo Loffreda.
      «Fra i tecnici c’è ottimo materiale e una delle loro qualità maggiori è ascoltare chi ne sa più. Ad esempio Graham Henry. È venuto un anno dopo il titolo mondiale e ha fatto un grande lavoro». Non vedremo più big di formazione argentina, come Dominguez, Parisse, Castrogiovanni,
      approdare in azzurro. Per tre motivi. «La situazione economica è diversa rispetto alle crisi del 1987 e 2000-01 che causarono le ondate di oriundi del rugby. Ci sono un sistema capillare per scoprire i talenti e la possibilità di fare professionismo in Argentina. La mission attuale è: facciamo con quello che abbiamo. Infatti nessun Puma è nato all’estero».
      E la mission dell’Italia?
      «Decentramento nella formazione; appartenenza al club davanti a tutto»

      • Hullalla 14 Dicembre 2015, 11:59

        La ricetta che, alla vigilia della creazione delle Accademie, venne propugnata da Fourcade.
        In quale posto dell’organigramma federale e’ Fourcade, oggi come oggi?

      • gsp 14 Dicembre 2015, 12:05

        a 18 anni dove vanno? Immagino nei club, ma se qualcuno ne sa di piu’.

        • berton gianni 14 Dicembre 2015, 12:20

          Ciao Gsp,
          come sarebbe a dire, quella tua, pleonastica domanda ??
          C’è San che estrinsicherà ogni arcano !!

          • gsp 14 Dicembre 2015, 13:38

            ma oggi e’ lunedi. di domenica, dopo la messa si festeggia fino a notte tarda. hai letto i verbali delle delle ultime intercettazioni da oltre tevere? e’ @san che organizza queste cose.

            il papa argentino l’ha portato lui. qualcuno gli avra’ chiesto un giocatore per la prossima franchigia romana, lui ha confuso i tacquini, ed ecco Bergoglio. bang!

          • San Isidro 15 Dicembre 2015, 01:47

            ahah, ho risposto ai vostri arcani con un pippone (spezzato in due commenti) nel post specifico di oggi…

      • gsp 14 Dicembre 2015, 12:20

        Aggiungo. su questo, “La differenza fra club e franchigia […] va ridotta il più possibile, per stimolare la competitività e alzare la qualità “ci siamo quasi riusciti. e’ cresciuto un po’ il livello di alcuni eccellenti, forse anche perche’ siamo in fase di ricambio, ma e’ sceso il livello dei celtici purtroppo”. conto forse una decina tra le due celtiche che l’anno prox saranno o potrebbero essere rimpiazzati da eccellenti.

        • TESTAOVALE 14 Dicembre 2015, 13:14

          ma che ce frega noi famo all’ITALIANA cioe’ chi se ne fotte dei club ?, vedrai che risultatihahahh

  10. mauro 14 Dicembre 2015, 11:20

    a tutti quelli che nel più puro spirito roseo il lunedì leggono le dichiarazioni dei poveri cristi che il sabato se ne sono andati dal campo dopo averci messo il proprio fisico, la propria faccia e se vuoi la propria dignità di professionista e cominciano a dare aria agli sfinteri, ricordo che, con malsana presunzione, ci riteniamo diversi dai pallonari, perchè depositari del significato intrinseco di sport.
    QUalcuno magari dovrebbe essere anche grato a sti ragazzi se non necessitano del viagra nel fine settimana.
    Loro, con senso dell’educazione, alle domande rispondono. Non vanno a cercare i giornalisti e, magari, è la società che glieli manda. Essere professionisti vuol dire anche questo, purtroppo, compreso anche l’andare in campo già sapendo della magra figura a cui sei esposto e alle secchiate di merda che ti arriveranno dai rugbofili dell’ultima ora.
    Mah, mah e ancora mah!

    • berton gianni 14 Dicembre 2015, 11:21

      Grande, Mauro !

    • gsp 14 Dicembre 2015, 11:24

      quest’anno, secondo me, ai giocatori non si puo’ dire proprio nulla.

      • luis 14 Dicembre 2015, 11:57

        Chi più chi meno ma nessuno è immune da colpe nel disastro sportivo trevigiano.

    • Stefo 14 Dicembre 2015, 12:16

      mauro scusa tu sei un tifoso ma sei anche intelligente, ora tu mi “critichi” (metto le virgolette appsota so che none’ una critica) che mi lascio poco andare e resto troppo “razionale” anche sul Leinster, ma ti domando ora a te di fare emno il tifoso ed un’analisi distaccata di Treviso.
      Possibile che in tutto questo periodo la societa’ non sia mai criticabile, Casellato men che meno…l’head coach senza alcuna responsabilita’, ed i giocatori guai a toccarli?
      Ma Naiyatasbxxx cos’e’ veramente solo un mix di sfortuna ed arbitri con l’immancabile colpa di Gavazzi?

      • Stefo 14 Dicembre 2015, 12:20

        Piccola aggiunta Mauro, non parlo di te ma ci son quelli che oggi guai a toccare Casellato e giocatori che pero’ quando si trattava di tirar merda a Cavinato ed ai giocatori zebrati chi perche’ bollito/pensionato chi raccomandato col salto Calvisano-Zebre mica si tirava indietro!

        • berton gianni 14 Dicembre 2015, 12:27

          Ciao Stefo,
          mi permetto di inserirmi : sai che la penso come te, soprattutto su QualaZatta e Capellato, ma credo che Mauro non sia distante dalla nostra opinione.
          Infatti, ritengo che si rivolgesse solo a chi si “ingrassa” e gode a sparare sulla Croce Rossa.
          Un vero appassionato ha il pieno diritto di rinfacciare le colpe/cause commesse da chi di dovere, ma non si abbassa ad offendere e ad ergersi a depositario della verità e a divulgatore del Verbo, come fanno svariati forumisti.

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 12:37

            Gianni perfetto condivido, si potrebbe…anzi si dovrebbe tenere i toni piu’ bassi e magari evitare l’offesa pero’ Gianni…sembra che a Treviso sia solos figa ormai.

          • berton gianni 14 Dicembre 2015, 12:42

            Fratello,
            ti ascoltasse il Signore, nostro Dio :
            …”Sembra che a Treviso sia solos Figa ormai !!!

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 12:45

            Ahahah….invece al momento e’ solo Merkel in tanga mi sa….ma a te paice no?!

            Comunque Gianni per chiarire, io non capisco mi sembra che pur di non criticare qualcosa si preferisca un senso di ineluttabilita’…questi siamo e qusto possiamo fare…boh!

          • berton gianni 14 Dicembre 2015, 12:54

            La Merkel ?
            Cioè, la risposta teutonica ad O.P. ??
            Per carità, mi basta quella bestia che ho ricevuto come punizione divina…
            Cmq, il busillis sta nella da sempre ovattata mentalità trevigiana che, vista da fuori, certamente può dare l’impressione a cui ti riferisci.
            Non è ineluttabilità, nè apatia o fatalismo.
            Proprio ieri scrivevo che, a mio parere, il problema maggiore, more solito, sia quello di non aver un Capo.
            Da quando siamo targati Benetton è così.
            E tutto l’ambiente si è adattato.

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 13:12

            Eh dai che te piaxe ea Merkel…

        • mauro 14 Dicembre 2015, 13:04

          ciao Stefo, a Treviso sono rimaste solo le colpe da dividere, tutto il resto è terminato.
          Detto ciò non sopporto chi regolarmente ogni lunedì si scaglia contro il povero cristo di turno che deve rispondere al giornalaio (giornalisti non c’è ne sono più se queste sono le interviste) sulle macerie del sabato prima.
          Mi sembra che Treviso sia indifendibile oggi, non so chi sia che si debba mettere il cilicio ma se proprio dovessi regalare un tanga coi chiodi lo farei indossare al tecnico della difesa (Goosen?).
          La mia era solo una difesa d’ufficio di chi va in campo. Non è colpa loro se sono male allenati, se sono brocchi, se qualcuno gli ha fatto sottoscrivere un contratto facendogli credere che la cosa peggiore della Marca fosse il prosecco… Loro vanno in campo e rischiano il proprio fisico che è la loro azienda, in un contesto dove i rischi sono maggiori rispetto a quelli dei colleghi che si trovano ad affrontare. Ho sempre avuto rispetto dei giocatori proprio per questo, e tu che hai giocato queste cose le dovresti capire.
          Poi anch’io a volte eccedo, ma se proprio devo farlo preferisco l’arbitro (come tu ben sai 😉 ).
          Comunque ripeto, a Treviso c’è gente che spera di non giocare per non trovarsi crocifisso il lunedì. Questo è il clima

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 13:10

            Ok mauro, sui giocatori, io penso che siano criticabili nella misura in cui c’e’ comunque rispetto…esempio Sexton ieri ha giocato male, ma proprio tanto tanto male per me, non credo di mancargli di rispetto a dire questo…se dicessi el xe’ un molton pien de invece gliene mancherei.

            “Non è colpa loro se sono male allenati”…ok pero’ se si palra di Casellato diventa “mica e’ colpa sua se Gega sbaglia le touche, Christie non placca, questo o quel giocatore fanno la cagata”.

            Boh non so io tendo ad essere della scuola del berton e partire dal vertice, per poi andare giu’.

          • mauro 14 Dicembre 2015, 13:17

            Anch’io

          • try 14 Dicembre 2015, 14:58

            le colpe sono un po di tutti e proprio per questo non ha senso crocifiggere solo Casellato.
            Molto probabilmente Casellato ha le colpe più grosse, lui è l’allenatore e ne deve rispondere. Ma ragazzi se in campo non c’è sacrificio la colpa è anche dei giocatori. Forse non vengono motivati o non hanno senso di appartenenza, ma vedere DeMarchi Andrea, Lazzoroni o Montauriol che ci mettono veramente le palle, mi fa pensare che alcuni giocano con il freno tirato.
            Poi perdere non fa certo gruppo e i malumori escono nei momenti di difficoltà.
            Ora posso capire che molti godono delle disgrazie trevigiane, dopotutto negli anni scorsi treviso non ha fatto molto per farsi amare (anche le vittorie influiscono…), ma permettetimi di non condividere tutto questo sciacallaggio mediatico.

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 15:09

            @try non credo che nessuno pensi sia solo colpa di Casllato, ma che anche lui abbia le sue resposnabilita’ si…certo pero’ se in estate non si puo’ dire che il mercato e’ fatto al risparmio e di poco spessore, se si parla dell’allenatore diventa “che colpa ne ha lui se questo e quello” ed i giocatori neinte non si possono neanche toccare allora vorrei capire dove TU pensi siano le responsabilita’ o se non ce ne sono se questo e’ il massimo che si puo’ esprimere?!

            Sciacallaggio mediatico?Dai su adesso uno o due pisciano fuori dal boccale e sai anche che sono col dente avvelenato e paassi al vittimismo assurdo proprio.

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 15:11

            W try ripeto quanto dico da una settimana, non mi apre che per le Zebre come societa’ e come giocatori e Cavinato nelle passate stagioni si siano usati i guanti bianchi…anzi!

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 15:11

            la W e’ da intendere come @

          • gsp 14 Dicembre 2015, 15:24

            try, visto il perdurare della crisi e la storia del club, l’attuale gestione, societaria e tecnica, sta ricevendo un trattamento di assoluto riguardo e favore.

            poi qualche folle che gode per le sconfitte c’e’ ma sono davvero pochi. ma c’e’ davvero molto poco di cui lamentarsi.

            ps, il buon Cavinato la tocca piano, ed una bella stoccata la lancia anche lui su Twitter. non ci facciamo mai mancare niente.

          • try 14 Dicembre 2015, 16:31

            e’ vero, non ce ne sono molti che sbroccano, però non ce ne sono nemmeno molti che brindano alla vita per un paio di vittorie, magari di mezza fortuna come nei derby dell’anno scorso. Lì sono sopratutto i giornali ad andare a nozze.
            Ripeto le colpe sono di tutti, prima della dirigenza, poi degli allenatori e infine dei giocatori, chi più chi meno.
            Sono anche convinto che con un po di convinzione e anche… fortuna (che è diverso da dire sono stato sfigato), 2/3 partite si potevano/dovevano vincere. Penso sopratutto quelle in casa contro Edimburgo, Ospreys e Scarlet. 10 punti in più vorrebbe dire 7/8 posto.
            Sarebbe tutto un altro vedere.

          • try 14 Dicembre 2015, 16:33

            ah aggiungo, è verissimo che gli sciacalli c’erano anche e sopratutto con gli Aironi e le Zebre, ma come oggi anche allora mi fanno schifo.

          • Stefo 14 Dicembre 2015, 16:53

            Se avessero vinto 3 partite in questo avvio di stagione sarebbe tutto un altro vedere…eh si ma non le hanno vinte!Fortuna, sfortuna non le hanno vinte…quindi per cercare di costruire sugli errori guardando al futuro che si fa? Non si analizza quanto fatto e si critica cio’ che c’e’ da criticare se no e’ sciacallaggio?Ripeto il punto, da quest’estate anzi da fine scorsa stagione che non accettate un’analisi critica, sia della societa’, dello staff, dei giocatori se si dice qualcosa di engativo vi inalberate subito…e non parlo dei “zimbello d’Europa” che si commentano da soli ovviamente.

          • try 14 Dicembre 2015, 17:14

            No non sto dicendo questo. Le critiche è giusto farle. Ma dipende come vengono fatte.
            Non ho letto nessuno inalberarsi per critiche che abbiano un senso. Anzi spesso sono proprio i trevigiani a criticare la propria squadra. Dovessi sentire cosa si sente dire in tribuna a Monigo…

    • bangkok 14 Dicembre 2015, 13:48

      D’accordo con te, Mauro

  11. orangina 14 Dicembre 2015, 12:13

    Premetto che non sono un’esperta di rugby, poco alla volta capisco qualcosa in più, ma non sono una “rugbista di nascita” quindi parlo per quella che è la mia esperienza.
    Sabato ero alla partita. La superiorità è stata, purtroppo, fin da subito segnata. Lo Stade era disposto meglio, i palloni che prendevano andavano a giocarseli fin da subito, quasi come fossero più “caldi” del Benetton.
    Il Benetton ha tentato di reagire e, nelle sue possibilità, ci è riuscito. Quando scrivo “nelle sue possibilità” intendo dire che ha più giocatori in infermeria che in panchina, e, anche se molti possono dire che è una scusa, io penso di no. Se tu hai una rosa di 40 giocatori, e 15 sono fuori per infortunio, non lo potevi prevedere e cerchi di giocare al meglio delle possibilità.
    Io ho, forse, un solo appunto, ma forse lo dico con parzialità: i giovani che si stanno facendo le ossa stanno dimostrando molto, forse di più di alcune scelte scontate. Parlo per esempio di Lazzaroni che ho visto più reattivo del solito. Forse, mettere “fame” a chi rientra di default nella rosa, potrebbe giovare.
    Scusatemi già se ho detto un mare di castronerie…

    • berton gianni 14 Dicembre 2015, 12:18

      Scusarti e perchè ?
      Con quel nick, mi sono “bevuto” di gusto ogni tua singola parola. 😀
      Benvenuta a bordo.

    • Rabbidaniel 14 Dicembre 2015, 12:34

      Per me la reazione si vedrà nella prossima partita. Non esiste più il rugby de “bisogna dare la giusta paga senza smettere di giocare”. Oggi c’è il professionismo e nessuna squadra, AB compresi, ha interesse a tenere il piede sull’acceleratore per tutta la partita. Lo Stade si è “gestito” e la Benetton si è ripresa un po’ dalla bambola, ma, purtroppo, la partita era finita dopo 15 minuti.

  12. vecchio cuore neroverde 14 Dicembre 2015, 12:33

    chiedo a lor signori della leonina signoria di ricordare a noi modesti vassalli del regno di ovalia il nome dell’ultimo campione prodotto in ghirada
    i vs. odierni commenti sono postumi rispetto alla distruzione del rugby dovuta anche al mecenate united colors che, entrando in competizione con il Cavaliere ovale (saggiamente scomparso da questi angusti orizzonti da oltre 15 anni) ha scoperto che, vanificando la tradizione, fosse più facile comprare altrove per poche monete che produrre giocatori sui campi attigui a quelli del radicchio
    Ecco allora che sono stati unitariamente colorati, con sempre maggiore intensità, i vari Pivetta, Castellani, M. Bergamasco, Barbini, Sgorlon, Properzi Curti etc etc.. Si è colorato unitariamente, appena maggiorenne, anche un giovane aquilano nato all’estero, che forse stava pensando di tornare tra i monti di famiglia a studiare e giocare (ma per fortuna sua non lo ha fatto, finendo poi sotto la torre metallica a mietere gli onori che gli competono).
    Quell’egoismo di fondo, che vi ha portato per anni a stravincere con la forza del danaro e non con la consueta tradizione della scuola trevigiana, ha purgato il rugby italiano, facendo monetizzare via via giocatori sempre piu’ modesti.
    chi ci ha giocato contro, sentendosene onorato, ricorda che nei begli anni si erano colorati unitariamente IK, Green, Lygnagh, innamorandosi del vs. ambiente
    ditemi quale giocatore degli ultimi 15 anni si sia innamorato dell’ambiente multicolors
    se fossi trevigiano chiederei di riportare quella bella città al rugby italiano; scimmiottare altre culture, facendosi umiliare per 1500 sugli spalti e senza che neppure piu’ il gazzettino si appassioni alla cronaca durante la settimana è operazione senza senso, e temo senza futuro
    ma si sa, sono un vecchio nostalgico

    posto di seguito, un passaggio del mio post di ieri, che racchiude quello che (sicuramente erroneamente) penso.
    E’ stato scritto di ritorno da una sana partita di rugbu non prof., dove mi sono tolto 25 anni di età, e molta polvere di stelle cadenti

    la gran sasso oggi come oggi batterebbe quella armata brancaleone che gioca con addosso il glorioso neroverde.
    la primavera roma è squadra che gioca un ottimo rugby, senza prima linea, ma con ottima organizzazione e grande spirito
    mi ricorda il cus roma fine anni ’80
    il rugby italiano deve aggrapparsi a questa, come a tante altre realtà.
    penso al grande prof. gallo ed alla sua fantastica villa pamphili
    penso al frascati, al colleferro al benevento ed a tutte quelle realtà dove essere rugbista è un onore e uno stile di vita
    guardi poi in tv il benetton, ti chiedi quale sia l’ultimo campione formato in ghirada e capisci perchè il finto professionismo ha tramortito il rugby italiano
    solo una FIR miope, o forse accecata dai troppi soldi che girano sopra la torta, puo’ non accorgersi dei propri errori
    nei primi anni 90 il bilancio FIR, in toto proveniente dal CONI via totocalcio, era di 2,3 miliardi, ovverosia circa 1 milione di euro, e cioè 1/4 del contributo che ora va a zebre ed a treviso
    con quegli 8 milioni sperperati si potrebbe creare un movimento di base tipo quello che negli anni 90 ha creato i giocatori che hanno sinora indossato la maglia azzurra, gente come Lo Cicero (catania) Perugini (s. maria capua vetere) Giovannelli (noceto) orlandi (lyons) Favaro (mirano) etc., non saranno formati dalle franchigie zonali.
    ogni giovane aquilano sognava di giocare con mascioletti, ghizzoni, mariani etc
    ogni giovane patavino con lorigiola, gardin, pra
    ogni giovane trevigiano con rossi, dolfato, zanon
    ogni giovane rodigino con quaglio, rossi, osti
    ora i giovani aquilani sognano di giocare a calvisano, perchè li’ c’è la trippa
    ed i petrarchini, ossatura della nazionale degli ultimi 15 anni, non restano in maglia nera
    oggi la GRAN SASSO aveva lo stesso pubblico dell’Aquila rugby, ma rispetto a sabato scorso si è divertito, ha scherzato con i giocatori ed i coloriti tifosi romani, ha parlato di rugby
    se muore l’aquila rugby scompare una fucina di campioni.
    se sopravvive come fa da ormai 15 anni, non ha senso
    non so cosa augurarle
    ma auguro a chi ama questo sport di trovare ancora la voglia di guardare le squadre non prof., perchè è li’ che vivono i valori che lo rendono unico

    • ginomonza 14 Dicembre 2015, 12:50

      Questo mi piace,proprio, e lo condivido!

      • berton gianni 14 Dicembre 2015, 13:04

        Su quello che è l’humus del pensiero di VCN concordo anch’io, ma un movimento sportivo per “funzionare” ed avere appeal, a mio parere, deve si poggiare su una base sempre piu’ solida, ma deve avere anche un vertice.
        Che oggi questo vertice faccia diarrea e sangue da naso, ok, ma deve ugualmente esserci.
        Per fortuna che dal…millennio scorso c’è Luciano Benetton, per tutto il rugby italiano.
        Ovvio che la principale “funzione” di una società del vertice, diventi quella di dare spazio internazionale ai migliori italiani, dando questa possibilità anche ai prodotti delle società che formano la base.
        Che poi la Fir ed il “sistema” attuale non abbia scelto la strada giusta, è un’altra coscia.

        • Hullalla 14 Dicembre 2015, 19:03

          Va ben, pero’ il prezzo per la Benetton di diventare quello che e’ diventato e’ di non riuscire piu’ a far nascere e crescere giocatori del livello di qualche anno fa.
          Uscissero dalle giovanili biancoverdi un Troncon o un Favaro ogni anno o due sarebbe gia’ diverso.

          • berton gianni 14 Dicembre 2015, 21:27

            Ciao Hullalla.
            Far uscire OGNI ANNO ( addirittura ! ) O DUE un Troncon o un Favaro…. !??!!??

            Slow down ! 😀

          • Hullalla 15 Dicembre 2015, 15:56

            Sara’ che stimo troppo certe realta’, ma secondo me si potrebbe fare e comunque se vogliamo rimanere nel rugby di vertice (anche se in seconda fila), e’ questo che ci serve.

    • mauro 14 Dicembre 2015, 13:16

      caro vcn, se vuoi un nome per le tua statistiche, uno solo, prendi quello di Simone Favaro, che oggi va di moda.
      Se ne vuoi un altro Tommaso Benvenuti.
      Dopo basta, la malafede dei ricordi non giustifica la cattiveria postuma su chi ha permesso al rugby a Treviso di crescere.
      Se la tua Aquila si trova nel guano è perchè non ha avuto uno stronzo che ci abbia messo dei soldi per poco tornaconto.
      Resta al tuo 1994, ma se superi la sindrome da day after vedrai che il mondo non si è fermato allora. Come non si fermerà al giorno (molto prossimo) in cui Luciano ci manderà tutti a fanculo come ha fatto prima di lui Gilberto.
      Vedi ben che il basket è ancora vivo, anche senza i schei del paron.

      • malpensante 14 Dicembre 2015, 17:20

        Mauro, però Favaro dopo l’u19 si è fatto Rovigo, Parma e soprattutto Aironi. E non era certo il giocatore che è tornato a Treviso 3 anni fa, salvo andar via (e lui dice guadagnando uguale e sostanzialmente meno) dopo 2 anni. Tommy pure se n’è andato e senza troppi reciproci rimpianti. Piuttosto a vcn direi che i 12 anni di Brendan Williams sono un buon esempio di innamoramento per la squadra e la città.

        • vecchio cuore neroverde 14 Dicembre 2015, 17:56

          Ma non era un campione , ed era ben retrobuito

        • mauro 14 Dicembre 2015, 21:27

          @mal, immaginavo come avrebbe risposto a proposito di Dingo (e difatti lo ha fatto) perchè nessuno più di lui ha dato dimostrazione di attaccamento alla maglia, alla città ed ai tifosi. Un esempio in tante cose, soprattutto per i bambini.
          Ho citato due a caso usciti dal vivaio (e su Favaro posso anche concordare), non voleva essere una citazione di campioni usciti da Treviso o formati da Treviso perchè come leggo da troppo tempo sul blog il concetto di formazione e come il mercurio: imprendibile.
          Per me anche Parisse è uscito da Treviso, perchè qui si è rifinito. Ma vaglielo a spiegare a uno che da del mercenario a Dingo e magari c’ha l’altarino in casa con le foto di Frano Botica e Mike Brewer…

          • malpensante 15 Dicembre 2015, 11:14

            Campione è una parola abusata e la uso con una parsimonia da genovese nato in Scozia da padre lucchese. Per cui va bene: non è un campione. Però, a me Dingo manca molto.

    • mamo 14 Dicembre 2015, 14:01

      Sul rugby casalingo convengo con te, VCN, e in qualche modo ne ho fatto una mia (modestissima) battaglia personale.
      Non concordo, invece, la tua critica a Benetton che parte dal falso assunto che abbia replicato quello che il Nababbo aveva fatto a Milano.
      Il Nababbo ha di fatto distrutto il movimento meneghino concentrando i suoi danari solo sulla I^ squadra.
      Benetton ha creato persino degli enormi spazi per far giocare il rugby ai giovani (Ghirada).
      Sono agli antipodi, quei due.
      TV sotto paron Benetton ha continuato a produrre giocatori di ottimo livello e aggiungo che ora, rispetto a 30,anni fa, non é necessario spostarsi nel capoluogo per giocare, parlo di under, in élite.
      Con questo ribadisco il pieno appoggi al rugby legato alla formazione nei club. Come dice Canale:,APPARTENENZA !

    • Hullalla 14 Dicembre 2015, 15:26

      Perche’ questo accada c’e’ bisogno che certe persone (te incluso) si facciano tornare la voglia di essere coinvolti (nonostante i tanti problemi e impegni della vita) e vadano a sporcarsi le mani (e, nel caso, i piedi, e il resto…) di fango sui campi e anche d’inchiostro dietro alle scrivanie.
      Non e’ scrivendo qui che cambieranno le cose, ma facendole cambiare, accettando il coinvolgimento in prima persona.

  13. mauro 14 Dicembre 2015, 13:19

    OT. @Redazione. è veramente fastidioso ogni volta fare il log out e riloggarsi per superare la barriera dell’antispam. Che poi sentirsi dare della monnezza non è neanche bello…

    • vecchio cuore neroverde 14 Dicembre 2015, 13:26

      forse ADG tra poco diventerà un esempio di diplomazia
      servirebbe la linea maginot, per arginare certi post

    • gsp 14 Dicembre 2015, 13:33

      Mauro, se ti riferisci a me, “gallo sulla monnezza” e’ un’espressione napoletana, non significa che qualcuno sia una monnezza.

      • mauro 14 Dicembre 2015, 14:31

        giusto per precisione, monnezza è una delle varie traduzioni di spam, avrei potuto dire scoasse…

  14. frank 14 Dicembre 2015, 13:19

    Parigi val bene una messa.

Lascia un commento

item-thumbnail

“Il fine settimana più importante nella storia degli Harlequins”

Lo dice Alex Dombrandt, il numero 8 del club londinese che per la prima volta si gioca una semifinale di Champions Cup

2 Maggio 2024 Coppe Europee / Champions Cup
item-thumbnail

Champions Cup: l’analisi di Leinster-Northampton e Tolosa-Harlequins

Due semifinali con oltre 100000 spettatori fra Dublino e Tolosa

1 Maggio 2024 Coppe Europee / Champions Cup
item-thumbnail

Il clamoroso successo di pubblico delle semifinali di Champions Cup

In poche ore sia lo stadio di Tolosa che il Croke Park di Dublino sono andati sold out

19 Aprile 2024 Coppe Europee / Champions Cup
item-thumbnail

Champions Cup: Courtney Lawes sulle lamentele dei Bulls: “Una cosa molto sudafricana”

Al veterano inglese non è piaciuto giocare contro una squadra B, ma il contestato programma degli ottavi e dei quarti potrebbe cambiare

19 Aprile 2024 Coppe Europee / Champions Cup
item-thumbnail

Gli 8 candidati al premio di Miglior giocatore della Champions Cup

Quattro giocatori del Leinster fra i contendenti. Voto aperto al pubblico fino al 25 maggio, giorno della finale

18 Aprile 2024 Coppe Europee / Champions Cup
item-thumbnail

Champions Cup: la sorpresa arriva dagli Harlequins. I risultati e gli highlights dei quarti di finale

I Quins in semifinale con Lynagh protagonista. Leinster demolisce La Rochelle nella replica delle ultime due finali. Vincono anche i Saints e Tolosa

15 Aprile 2024 Coppe Europee / Champions Cup