RWC 2015: ora c’è anche il Canada, ecco i 31 giocatori convocati

I nordamericani inseriti nello stesso girone dell’Italia: la sfida agli azzurri il 26 settembre a Leeds

COMMENTI DEI LETTORI
  1. marcoV 26 Agosto 2015, 17:54

    Dal momento che ho sempre seguito molto di più i campionati inglesi rispetto a quelli francesi, conosco molti più giocatori di questa rosa rispetto agli altri avversari romeni. Ero curioso di conoscere meglio i nostri avversari e la settimana scorsa ho raccolto un po’ di informazioni raccolte sul web. Per chi ha voglia, pubblico un pippone interplanetario sulla rosa dei nostri avversari. 😉

    I canadesi sono al loro secondo mondiale col neozelandese Kieran Crowley, campione del mondo 1987 e nella rosa degli All Blacks anche all’edizione successiva.
    La squadra è costruita attorno a qualche ottimo professionista “europeo”, con alcuni elementi di buona esperienza, ma nel complesso squadra abbastanza giovane e senza tantissimi caps. Nella mia ignoranza pensavo che l’estremo/ala australiano James Pritchard (bel piazzatore ma non molto prolifico come metamen, già 3 RWC alle spalle) avrebbe trovato un posto in rosa nonostante i 36 anni. Impiegato anche quest’anno con la Nazionale, l’ho visto in formazione contro Samoa a luglio, è una colonna del Bedford (Championship inglese)… Vedo con (mia) sorpresa che non c’è.

    Tra i convocati, Cudmore non ha bisogno di presentazioni (quarta RWC), così come il sudafricana di Glasgow DTH van der Merwe (terza RWC) che, come apprendo dalla lista, andrà agli Scarlets. Sono due punti fissi del XV, il primo ormai non ha più la mobilità per fare la terza linea, ma è una seconda linea completa e senza punti deboli; il secondo potrebbe esser impiegato anche come secondo centro o estremo, oltre che nel suo ruolo naturale all’ala.

    Il capitano è il #8 o seconda linea Ardron, classe 1991, ma già riferimento importante degli Ospreys: circa 2000 minuti in Pro12 in 2 stagioni e anche qualche partita da capitano durante la finestra del 6N.

    Il suo compagno a Swansea, Jeff Hassler, ha vissuto una stagione eccezionale in Pro12 (2 anni fa), ma mi è sembrato meno devastante in attacco quest’anno; resta ovviamente un elemento a cui prestare attenzione se viene ben servito.

    In prima linea la squadra è ancorata all’esperienza di Buydens (1982), pilone sinistro reduce dalla RWC 2011 con 4 partite da titolare e uno dei giocatori con più caps.
    Marshall (1985) è forse la loro miglior prima linea e pilone destro titolare, gioca in ProD2 da anni ed è reduce anche dall’esperienza in ITM Cup. Dietro di loro, Sears-Duru (unico vero giovane, 1994) a sinistra, più Wooldridge a destra e Tiedemann che può giocare su entrambi i lati.

    Un altro dei leader del gruppo è Aaron Carpenter (1983), che ha giocato tutte le 8 partite delle 2 ultime RWC ed ha la caratteristica di poter fare sia il tallonatore (dove viene prevalentemente impiegato in Championship con i Cornish Pirates), sia il n.8 (dove ha giocato stabilmente ai tempi di Plymouth e, mi sembra, in Nazionale). Ricordo che in Francia mi incuriosì il fatto che disputò partite in entrambi i ruoli.

    Non so chi parta davanti nelle gerarchie, come tallonatore, ma credo il trentacinquenne Barkwill (21 caps); terza opzione è Benoit Piffero, che l’anno scorso ha giocato come amatore in Francia.

    In seconda e terza linea:
    Sinclair dei London Irish alla RWC 2011 faceva reparto con Cudmore, ma può giocare anche in terza.
    Thorpe è una duttile terza linea, prevalentemente flanker, dei London Welsh (lo ricordo blind side flanker agli Irish).
    Beukeboom è una giovane seconda linea che dopo essere retrocesso dal Championship con Plymouth raggiunge altri connazionali ai Cornish Pirates, squadra di centro-alta classifica del Championship (anche due finali perse consecutive qualche anno fa).

    Completano il gruppo degli avanti: Olmstead (1991, seconda linea cresciuto a Sidney e che gioca ancora in Australia), lo spilungone Phelan (seconda-terza abbastanza sfruttato in touche per i suoi 203 cm), Dala (nigeriano del 1984, è un flanker reduce dalla RWC 2011, 33 caps) e Moonlight (open side flanker).

    A #9 le tre opzioni sono: il più esperto Mack (1985, trentina di caps), McRorie che è anche un ottimo calciatore da fermo e Jamie McKenzie (fratello più piccolo dell’ala Phil, col quale ha giocato in Inghilterra ad Esher).
    Nathan Hirayama è un buon giocatore di Seven che alla RWC 2011 ha giocato solo come riserva di quel Ander Monro che giocò anche a Colorno (era il periodo della RWC 2007).
    Underwood (classe 1991) alla scorsa Pacific Cup è andato alla piazzola in assenza di McRorie, mentre l’eclettico Connor Braid potrebbe trovare spazio come primo centro o in mediana solo con la contemporanea presenza di McRorie a piazzare. Dopo qualche presenza ai Glasgow Warriors e il prestito ai London Scottish (come primo centro) è svincolato.

    Tra i trequarti, oltre ad Hassler e van der Merwe, confermati tre giocatori che parteciparono al Mondiale neozelandese:
    Matt Evans è una prolifica ala dei Cornish Pirates con 27 caps, l’esperto Cieran Hearn (centro/estremo con 42 caps) e Phil McKenzie, ala di riserva degli Sharks di Sale (giocò tutte le partite alla RWC 2011).

    Si aggiungono il centro Nick Blevins (1988 e 23 caps) e l’estremo Harry Jones, che sostituisce l’ala infortunata di cui parla l’articolo, Taylor Paris.

    Passo (pal bar) e chiudo.

    • San Isidro 26 Agosto 2015, 23:37

      grande marco, ottimo commento, mi hai dato una bella visione d’insieme, mancava sul blog un esperto di rugby canadese, ti occupi anche di rugby USA?

      • marcoV 27 Agosto 2015, 11:33

        Grazie San, son già contento che qualcuno l’abbia letto! 😉
        Macché esperto, non li vedo giocare dallo scorso mondiale! Assolutamente non un esperto, ma mi son scaricato le partita della recente Pacific Cup e appena avrò un po’ più di tempo me le guarderò.
        Sulla nazionale statunitense mi sono documentato meno, non essendo nel nostro girone, ma parto sulle “basi” della RWC 2011… 😉 Appena Mike Tolkin annuncerà i suoi 31 qualcosa scriverò anche su di loro!

        Le nazionali “minori”, con solo alcuni professionisti in squadra, mi affascinano e incuriosiscono davvero molto. Davvero molto più di una Francia costruita provando una miriade di atleti di ottimo livello, equiparandone altri e poi cercando le combinazioni come col gioco “master mind”… o di un Sud Africa e le sue “quote nere”… o di un movimento come il nostro, che si finge professionista, ma ha know-how e competenza da pane e salame (ma non lo vuole ammettere).

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