L’episodio sarebbe avvenuto durante una trasferta a Jesolo. La società minimizza: al massimo un pizzicone
Rugby Fiumicino: due genitori denunciano gli allenatori per violenza sui figli U13
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Ho letto la storia su corriere.it, sbattuto in prima pagina, che vergogna di articolo, come si fa a pubblicare una cosa cosí senza un minimo di “recherche?”
Dettata molto probabilmente da una mamma isterica?
Se al posto di ragazzini ci fosse stato scritto ragazzine poi, o ragazze o palpare o ecc.?
Mi sembra normale che un giornalista riporti la versione della denuncia. La notizia è quella. Poi se i fatti sono davvero avvenuti in questo modo sarà un tribunale a (tentare di) scoprirlo.
Che si facciano pure le recherche del caso però intanto il referto del PS parla chiaro no?
“…forse sarà scappato un pizzicone sul sedere” però con prognosi di cinque giorni per le “ecchimosi multiple su tutto il corpo”.
Un solo episodio come questo butta all’aria tutti gli sforzi che si fanno per convincere le mamme italiane che il rugby è lo sport adatto ai loro figli.
(ok, bisogna vedere com’è andata davvero etc etc … ma intanto la percezione è di un atto di bullismo)
Entrare di colpo, in piena notte, e usare le mani ? E son di Fiumicino ??
Tipica, classica e squadristica azione degli scagnozzi al soldo del tetro guelfo…
Le mamme sono per default isteriche. Ah, poi ragazzine fa rima con palpare, e un giornalista che pubblica un articolo su una denuncia per violenza su minori corredata da un prognosi dell’ospedale, è un mentecatto. Anno di grazia 2015, secolo XXI, terzo millenio.
ma lo hai letto l’articolo su corriere.it? È un film dell’orrore! E pensi che se la mamma fosse smentita poi ci sarebbe una rettifica sui giornali?
C’è una forte discordanza tra le tue puntuali osservazioni ai limiti della saccenza e la totale ottusitá a comprendere come funziona un buissness (privato). Mai pensato a candidarti ad amministratore pubblico?
La violenza, su chiunque venga fatta, è un’atto da condannare sia esso un adulto un ragazzo o un bambino maschio o femmina! i calci in culo a scopo educativo li abbiamo presi tutti chi più e chi meno ,violenza o bullismo sono cose da infami e ignoranti! e non centrano le mamme o i papà qui si parla di allenatori che dovrebbero insegnarti IL GIOCO PIU’ BELLO DEL MONDO!! E comunque prima di condannare qualcuno aspetterei di vedere la conclusione del processo!!!
Mi dispiace come una giornalista di bassa lega possa gettare fango su uno sport che basa la sua filosofia su concetti a lei estranei. Poche cose da dire per spiegare un articolo nato dalla stretta amicizia tra la suddetta giornalista e il punto di riferimento della nea rugby ostia, soprannominato (dato che la suddetta e’ un’appassionata di soprannomi) lo chabal di ostia. Qui parliamo di soldi, di sopravvivenza di societa’ che non hanno mezzi di sostentamento, se non quelli derivanti dalle iscrizioni dei bambini. Tra i molteplici errori letti in questo articolo ne porto alla luce uno solo che taglia la testa al toro; mi riferisco a quando la mamma ha portato il ragazzo al pronto soccorso, e cio’ e’ vero, ma soltanto quando hanno fatto ritorno a fiumicino dopo che il ragazzo aveva giocato 4 o 5 partite al torneo. Ovviamente capiamo dove il ragazzo si e’ procurato le ecchimosi multiple. Spero tanto che cio’ che e’ accaduto non accechi del tutto la gente miope e non getti fango su uno sport che ti insegna a crescere con valori veri e sani.
Premesso che fino a prova contraria un accusato è innocente almeno quanto un’accusa sia vera, direi che la situazione che descrivi sarebbe una tale porcheria per cui di fango ce ne sarebbe a sufficienza. Se ne uscirebbe ancora peggio, come rugby: da un eventuale grave episodio a un sistema in cui ci si calunnia e ci si denuncia di fatti gravi (immagino quant’altro) tra club. Il tutto per una “sopravvivenza” che evidentemente si preoccupa di altro che dello sport e dei ragazzi. Direi che l’ultima cosa da tirare in ballo siano i “valori”, comunque sia andata effettivamente la cosa.
Chemondo, oltre a tirare in ballo persone come chabal di Ostia e società come la Nea Ostia rugby che sono estranee a questa losca storia , tale chabal nn ha nessuna amicizia e abbi L accortezza di essere serio e da quanto percepisco , tu con il rugby nn centri nulla. I fatti si riferiscono ad un altra società di rugby ( FIUMICINO )
Forse nn avrai altro a cui pensare , ma denigrare persone estranee è sinonimo di invidia .
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/rugby-dal-carcere-al-campo-ecco-i-papillons–la-squadra-dei-detenuti-di-castrogno/575562-8/
http://www.rugbycolorno.it/adotta-uno-sportivo-sono-in-13-i-ragazzi-a-beneficiare-del-nobile-progetto-targato-sostegno-ovale/
Vedremo ( o meglio non vedremo, visto come vanno solitamente le cose in questi casi, con le cronache molto più interessate a riportare le accuse che gli accertamenti della verità successivamente) il prosieguo.
Messa così assomiglia molto di più ad una storia di caserma sotto la naia, con la spedizione punitiva nella camerata delle burbe che al minirugby… comunque mi limito a dire che una simile avvenimento, ammettendo la sua veridicità, non nascerebbe all’improvviso, ma sarebbe preceduto da situazioni simili messe in atto dai soggetti interessati…
Chemondo, oltre a tirare in ballo persone come chabal di Ostia e società come la Nea Ostia rugby che sono estranee a questa losca storia , tale chabal nn ha nessuna amicizia e abbi L accortezza di essere serio e da quanto percepisco , tu con il rugby nn centri nulla. I fatti si riferiscono ad un altra società di rugby ( FIUMICINO )
Forse nn avrai altro a cui pensare , ma denigrare persone estranee è sinonimo di invidia .
Per completezza di informazione voglio pubblicare la lettera sottoscritta nell’agosto 2015 da oltre 100 genitori dei piccoli atleti iscritti a questa società sportiva:
Lettera aperta dei genitori della Fiumicino Rugby
In questa lettera parliamo noi, genitori dei bambini
della FIUMICINO RUGBY e parliamo per rispondere al
fango gettato sulla società e su dei ragazzi che da anni
volontariamente allenano e soprattutto educano i nostri
figli. Frequentiamo questa società da diversi anni, alcuni di
noi hanno cominciato portando per la prima volta il loro
bambino a quattro anni, per poi vederlo oggi in under 10-
12- 14…
Noi siamo sconcertati per quello che sta accadendo alla
nostra società e ai nostri tecnici “ educatori” fermo
rimanendo che abbiamo piena fiducia verso chi dovrà
appurare la verità dei fatti.
Quello che noi genitori possiamo e vogliamo testimoniare
è che gli allenatori, che hanno subito la denuncia, li
conosciamo da diversi anni; vediamo giorno per giorno il
rapporto che hanno instaurato con i nostri figli. Ognuno di
loro è riuscito a creare un rapporto speciale con ciascun
bambino: li vediamo ridere, giocare, abbracciarsi e questo
non succede solo durante l’orario di allenamento. Hanno
un rapporto così bello e forte che va anche al di fuori del
campo da rugby.
Stanno insegnando ai nostri ragazzi il rispetto nei confronti
dei compagni, degli avversari e il rispetto delle regole. Gli
stanno insegnando ad essere sempre leali e ad aiutare il
compagno in difficoltà, ma soprattutto a divertirsi. Il rugby
è uno sport di squadra che, come in tutti gli sport di
squadra e specie fra i ragazzi di età adolescenziale,
favorisce un clima goliardico che cementa il gruppo e che
mai ha superato, a nostro parere, i limiti del consentito.
Alcuni di noi hanno la fortuna di fare i dirigenti in questa
società e quindi di lavorare a stretto contatto con gli
educatori, che oltre ad essere un punto di riferimento,
sono dei volontari che dedicano il loro tempo libero ai
nostri figli senza percepire alcuna retribuzione. Sono
ripagati semplicemente dai loro abbracci quando alla fine
di una partita gli corrono incontro ringraziandoli.
Quando noi assistiamo a queste scene, siamo orgogliosi
della nostra decisione di farli crescere in uno sport come il
rugby e in una società con dei valori come quelli che
stanno trasmettendo ai nostri bambini.
In tutti questi anni non c’e’ mai stata nessuna occasione in
cui l’educatore si è permesso di alzare anche solo un dito
nei confronti di nessun bambino. Di trasferte ne abbiamo
fatte tante e tante ne faremo, continuando a mandare i
nostri bambini con una società e con dei tecnici di cui ci
fidiamo.
In ultimo chiediamo e ci aspettiamo che l’Amministrazione
comunale nelle sue più alte espressioni istituzionali e
politiche mantenga l’imparzialità dovuta. E’ in gioco la
tranquillità delle esperienze di crescita di 150 bambini.
Questo si, non è uno scherzo
Genitori della Fiumicino Rugby