“Un’altra concussion e North deve smettere”. L’allarme di O’Driscoll

L’ex medical advisor di World Rugby mette in guardia anche sulla preparazione al Mondiale

COMMENTI DEI LETTORI
  1. TommyHowlett 7 Luglio 2015, 08:21

    Intensità a mille, fisici possenti. Da capo a piedi nulla ormai è al sicuro, ma quando si tratta della testa occorre stare molto attenti, l’NFL insegna. North è un grande campione ed è giovane, ma fossi in lui rifletterei per bene sul suo futuro perché se e quando inizieranno i problemi sarà già troppo tardi, e in quei casi non si torna indietro…

    • Alberto da Giussano 7 Luglio 2015, 08:24

      Beh, in questi casi anche a costo di sbagliare per eccesso di prudenza” meglio un uomo oggi che un rugbista domani”.

  2. Katmandu 7 Luglio 2015, 12:45

    Per me ci voglion medici che denunciano all’autorità di WR le varie concussion, pena la radiazione, quando ad un professionista gli togli il pane vediamo se si prende il rischio per conto terzi…

    • mezeena10 7 Luglio 2015, 13:12

      il problema è che per “tenersi il pane” si adattano alle esigenze delle unions, dei tems e dei coaches!
      ci vorrebbe una commissione indipendente, professionale..

  3. horikazu 7 Luglio 2015, 13:52

    i giocatori sono professionisti, conoscono i rischi ed in buona parte li accettano. nel momento in cui non li possono più accettare – Del Fava, anyone – smettono.

  4. Maury7 7 Luglio 2015, 14:46

    Sono attivamente coinvolto nella prevenzione delle concussion sia nel football americano che nel rugby. Nel football la ricerca è più avanzata rispetto al rugby,molte squadre dell’NFL hanno investito nella ricerca e si stanno muovendo anche nella prevenzione.
    Quello che mi ha colpito è stata la differenza di atteggiamento dei tifosi,nel rugby i tifosi hanno reagito in modo calmo e pacato al problema,nel football invece hanno reagito in modo isterico,ma d’altronde gli americani se non cadono nell’isteria non sono contenti.
    A me piacee convolgere anche i tifosi se c’è da risolvere un problema generale dello sport e quando ho chiesto suggerimenti ai tifosi su come affrontare il problema i tifosi di rugby mi hanno dato parecchi suggerimenti mentre i tifosi di football non hanno fatto niente,anzi hanno iniziato a lamentarsi dicendo che volevo uccidere il football,mah

  5. Maury7 7 Luglio 2015, 15:13

    Altra differenza di atteggiamento importante,nel rugby non ho visto atleti professionisti dire mi ritiro perchè ho paura,mentre in NFL ce ne sono stati diversi che hanno detto di avere paura degli infortuni e che si sono accorti solo ora della pericolosità del football (non prima di essersi riempiti il portafoglio)
    Ma perchè sono arrivati in NFL se avevano paura ? Perchè non si sono ritirati prima ? Dove erano con il cervello quando giocavano al college o nelle high school ?

  6. pesopiuma 7 Luglio 2015, 16:36

    Certo che la deriva iperfisica del rugby moderno non aiuta in questo senso.
    Una riflessione a prescindere dalla dinamica dell’ultimo scontro che ha coinvolto North; ormai si tende a portare il placcaggio sempre più alto, al limite delle spalle, per bloccare la possibilità di off load. Però è chiaro che i rischi aumentano e si sommano ai rischi generici che di base già ci sono quando aumenta l’intensità dello scontro e della velocità del gioco.
    Credo che innanzitutto sui placcaggi alti e su quelli mal portati in generale (es., quando non si accompagna a terra il giocatore o non si chiudono le braccia), sia necessario un bel giro di vite a livello di cartellini e squalifiche.
    Inoltre, e mi fa specie, vedo sempre più spesso giocatori di altissimo livello che non hanno una buona tecnica di placcaggio e mettono spesso la testa dal lato sbagliato (vedi Halfpenny a Roma, e lui è uno di quelli che fa più spesso quell’errore). Anche questo è un fattore di rischio notevole.

  7. pippobrutto 8 Luglio 2015, 07:21

    Tempo fa Brian o’driscoll parlava proprio della scelta dei tecnici di privilegiare la potenza fisica e preparazione atletica a discapito della tecnica, per cui disse che invece di insegnare a fare un buon passaggio di 10 m si preferisce fare due ore in palestra. Il discorso si potrebbe estendere ai placcaggi.

Lascia un commento

item-thumbnail

Saracens: il sostituto di Owen Farrell arriva dalla Nuova Zelanda

Il club rossonero ha scelto un talentuoso numero 10 dei Crusaders, eleggibile per l'Inghilterra e anche per la Scozia

3 Aprile 2024 Emisfero Nord / Premiership
item-thumbnail

In Premiership un cartellino giallo a Herbst è durato solo… 8 minuti! E la RFU convalida la partita

È polemica in Inghilterra, dove l'ammonizione del seconda linea in Harlequins-Bath è durata meno dei 10 minuti previsti. Protesta anche Newcastle per ...

2 Aprile 2024 Emisfero Nord / Premiership
item-thumbnail

“Varney? Ha raggiunto un buon grado di maturità” dice George Skivington, coach di Gloucester

Il ritorno alla grande al club del mediano di mischia dell'Italia si è fatto notare

29 Marzo 2024 Emisfero Nord / Premiership
item-thumbnail

Harlequins: dopo Lynagh un altro possibile addio. La società corre ai ripari con un Nazionale inglese

Il club londinese, dopo Lynagh, potrebbe perdere un'altra grande stella

14 Febbraio 2024 Emisfero Nord / Premiership
item-thumbnail

Quattro club di Premiership sono finiti nell’orbita di interesse dell’Arabia Saudita

Molti rumors della stampa inglese parlano di trattative ben avviate

1 Febbraio 2024 Emisfero Nord / Premiership
item-thumbnail

Partita senza senso in Inghilterra: Bristol-Bath finisce 57-44, gli highlights

8 mete a 6 e 2 cartellini per parte ad Ashton Gate, in quella che potrebbe essere una delle partite dell'anno

28 Gennaio 2024 Emisfero Nord / Premiership