Lo scorso lunedì riunione tra le società. Il sistema di promozione e retrocesione verrebbe rivoluzionato
Premiership verso la rivoluzione: torneo a 14 squadre dal 2016/2017?
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più giocano nei club meno ne restano per la nazionale… francia docet…
prevedo anni d’oro per i celti nel 6N…
le tv comandano, e chiedono più partite. solo che più squadre in premiership significa probabilmente un abbassamento del livello, più logorìo dei giocatori, meno spazio per le nazionali… insomma, per me non è una buona notizia.
Che si stia preparando la strada per l ingresso delle gallesi? Aggiungere altri 2 clubs di Championship non mi sembra l ideale per lo spettacolo, livellerebbe il livello verso il basso..
sono sempre stato un convinto sostenitore della necessità di passare a 12 nel top14, ed ecco che gli inglesi vanno a 14… probabilmente le esigenze del mercato televisivo prediligono piu match nazionali locali che appuntamenti di carattere sovranazionale di gestione più complicata e ritorno meno immediato…
può essere che le celtiche se ne avvantaggino (le nazionali) così come ci sia un esodo maggiore verso il mercato inglese (da galles e scozia) che impoverisca anche quel vivaio (di quello italico taccio, e quello irlandese forse può resistere, più in odio agli inglesi che per vantaggio proprio)… perplesso anch’io, ma per chi non è fanatico di questa o quella casacchetta nazionale lo spettacolo aumenterà di sicuro… ps per redazione: si parlava di una “inutilità” dei test match o autunnali o estivi, secondo voi c’è un collegamento?
caro amico del maestrale…
abbiamo già capito tutto…
mi auguro che questa iniziativa porti alla fine del corteggiamento delle compagini gallesi e che queste restino nel pro12, a meno che non sia il modo per sollecitarle a mollare la baracca…
io invece non capisco mai proprio tutto, e mistral è in memoria del poeta occitano, che poi sia anche un venticello mediterraneo è un caso… passando al rugby, nelle 12 di premiership ci sono due club (Wlsh ed Irish) che non credo apportino un granchè, ne’ dal punto di vista tecnico ne’ promozionale, se non “raggruppare” la comunità londinese di origine gallese e irlandese attorno ad un marchio… se aggiungi le tre squadre citate nell’articolo, e manitieni comunque una delle exiles, ecco il 14 tornare tondo tondo… se poi apri alle gallesi (2) ed a 1 scozzese il conto torna comunque… che poi sia una buona idea o meno, e che incontri i favori di media, sponsor e pubblico non saprei, ma se il domestic isolano deve crescere forse deve passare da inglese a britannico…
Secondo me sara’ veramente interessante vedere dove si andra’ a parare nei prossimi 4 anni, come scrissi all’epoca seppur un accordo di 5 anni e’ stato raggiunto in Galles tale pace sembra molto piu’ un momento di pausa dopo una lunga battaglia ma non la fine della guerra, e c’e’ da dire che l’allargarsi della forbice economica tra club franco-inglesi e celtici si sta facendo sentire molto e ci si domanda anche in Irlanda ormai se questa CL sia ancora oggi la soluzione al problema del professionismo o se una B&I League a conference possa essere invece il futuro.
@mistral non trovo molto giusto attaccare questo o quel club, soprattutto se si scrive anche sbagliato, gli Irsh in questa stagione sono la quarta squadra in termini di pubblico dietro a Quins, Tigers e Saracens e la scorsa stagione hanno chiuso al quinto posto in termini di attendance, e come brand sono molto solidi, questo per l’aspetto commerciale, per quello tecnico per le prossime stagioni hanno firmato gente come Franks, Maitland, Goode. I Welsh soffrono motlissimo l’effetto ascensore degli utlimi anni e la difficolta’ a dare continuita’ ad un progetto tecnico.
mi sono espresso in modo forse brutale, non era un attacco, è come quando si dice che le italiane in CL portano quel che portano…
e comunque gli irish erano quelli da salvare…
E tanti saluti alla B&I League…..
Sei cosi’ convinto che invece non sia un passo in quella direzione?
Facciamo passare il Mondiale, dopo di che mi aspetto tanti cambiamenti nel vecchio continente…
I cambiamenti grossi -se ci saranno- saranno dopo il prossimo quadriennio, bene o male sono tutti vincolati da contratti fino al 2019, sia intermini di coppe europee che Pro12…il prossimo quadriennio sara’ quello in caso delle trattative con probabilmente un primo biennio in cui si decideranno le sorti del Pro12, o cresce commercialmente oppure tutto entra in gioco.
E cosa fanno?
2 conference?
Riducono le squadre?
Vanno al rischio di un top 14 B&I con retrocessioni e 3-4 squadre IRL 3 Gal e 1 SCO e solo 4-5 Ing?
E perché dovrebbero ingrassare di soldi gli altri celtici?
Perche’ anche le altre celtiche porano soldi e perche’ un cabionato B&I sarebbe commercialmente molto piu’ grosso.
Sul forat non lo so ma sta tranquillo che se vogliono la quadra la trovano.
Può essere Stefo che facciano il B&I ma verrebbe comunque un campionato lunghissimo almeno 33 partite/stagione con due conference da 12.
A meno che non stravolgano tutto ma allora si perderebbero rivalità consolidate nella premiership e non solo.
gino i prossimi due anni son chiave per il Pro12, o prende slancio oppure tutto si mette in gioco…non ho la palla di cristallo e non dico avverra’ di sicuro, dico che in queste condizsioni se il Pro12 non migliora non regge…i primi ad andarsene sarebbero i gallesi e senza di loro crolla tutto.
Sul format ci si puo’ sbizzarrire quanto si vuole il SR andra’ a 18 non vedo eprche’ non possa succedere una cosa simile per UK+Ire.
Normale logica di uno sport professionistico , i buged sono sempre più alti di logica la necessità di confezionare un prodotto “vendibile” , difficile dire se sarà una premiership a 14 , 12 oppure una british league . Personalmente credo che la strada è abbastanza segnata : Top 14 , un torneo delle isole britanniche ( a cui dovranno legarsi per necessità anche gli irlandesi , coppe europee con club che contano , semi-pro o dilettanti per i movimenti che non riescono a creare interesse mediatico . Può piacere o non piacere , ma questo è il professionismo … Poi parere personale non è un dramma essere degli amatori : si può benissimo essere professionali senza essere necessariamente professionisti e non è detto che si parta perdenti a priori
Credo che se lo fanno con tutti i crismi sicuro generebbero un giro di soldi “importante” e se (e ripeto se) i club accettano delle ingerenze da parte della RFU per i nazionali, o per i giocatori di importanza strategica, non credo si abbia nulla da eccepire
Il problema che sorge è un’altro, a memoria solo Bristol Leeds e Wrocester han i requisiti in regola per ambire alla promozione, che prevede tra le altre uno stadio di uso prioritario, quindi se due di queste passano al piano di sopra rimane uno spareggio a due per salire e tutto il campionato sotto va a farsi benedire, inoltre lo abbiamo visto difficilmente i club che salgono han possibilità di mantenere la serie per più di 3 stagioni, quindi il livello si abbasserebbe, voglion fare i francesi senza avere la possibilità
Ha un’ultimo appunto, quindi la CC che diventa? Un torneo di dopolavoristi?
Io credo che si vada verso un campionato britannico+ irlanda, e a dire il vero mi sembra anche il più logico. Che senso avrebbe un campionato anglo-gallese? E la scozia poi che fa? Ma anche l’Irlanda sarebbe “costretta” a parteciparvi, e non credo che ci rimetterebbe, anche in denaro. Oltretutto una sola lingua, quasi un solo stato, e sopratutto trasferte brevi.
I problemi non mancano, ad esempio esclusivamente Club o Club/Franchige? Comunque il fascino e il richiamo (e gli sponsor) sarebbero altissimi, non c’è dubbio.
Con queste premesse, fascino+sponsor+soldi+alto livello, il format si trova. Qual’è il problema? Forse un campionato a 12 sarebbe troppo riduttivo, anche se di gran livello. Un campionato a 16 con 8 inglesi e 8 celtiche sarebbe ideale, oppure due conference da 8 o da 10 squadre, o tre conference da 6, insomma le opzioni sono tante, non credo si vada oltre le 20 squadre totali.
Certo risucchierebbe interesse alle nazionali di quei paesi e forse, ma dico forse, le indebolirebbe. Credo anche che, levati gli addetti ai lavori e gli ex giocatori, la massa di chi segue il rugby è affascinata dalle nazionali non dai club, almeno qui in italia, non so nel mondo anglosassone.
Certo dopo solo campionato Britannico e Top 14, il resto semi-pro italia compresa, magari con un campionato iberico e uno romeno dopo il nostro. Secondo me l’idea è forte e realizzabile e sopratutto appetibile a chi metterebbe i soldi.
Aumentare le squadre nel campionato presume più interessi dando spazio a tifosi e midia, in questo caso la nazionale inglese pescherebbe su un bacino più ampio di giocatori abituati allo stesso livello. Il problema sta negli appuntamenti internazionali della nazionale e dei club, causati dall’allungamento del torneo. Non credo che quello inglese ne soffrirebbe a differenza di quanto succede in Francia, dove le società più quotate sono non più di 12 con 3/4leggermente inferiori economicamente e tecnicamente . Esiste poi il problema delle 4 nazionali anglosassoni e della crisi dei tornei Irlandesi, Scozzesi, e Gallesi. Ma questo è un problema da risolvere con eventuali tornei delle franchigie che porterebbero soldi e immagine.