Il responsabile dell’antidoping UK lascerà l’incarico a fine anno e lancia un monito
Doping più Internet: in Inghilterra crescono i timori
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Ma mi faccia il piacere !
Controlli sangue e urine mensili più almeno 3 a sorpresa….. Fatti non parole!
Va notata però che in UK il 90% dei rugbisti positivi lo sono per droghe “ricreative” come Cannabis o Cocaina , a differenza dei ciclisti.
Ma questo non è un merito dei “valori” ma del fatto che è ancora impossibile trovare un doping che migliori contemporaneamente TUTTI gli aspetti di gioco che uno deve affrontare.
Questo non vuol dire che non ci sia doping, ma che lo stesso non ti può trasformare da scarsone in campione , come invece succede altrove; e questo vuol dire anche meno medici in giro, meno strutture dedicate (come in atletica) tanta più gente attorno (cosa sempre negativa, se si deve tenere nascosto qualcosa) e nel nostro caso, molti meno soldi , perché il doping costa.
Che poi vadano aumentati i controlli , è cosa sicura. Il Comitato Veneto sta lavorando (mi pare) proprio su protocolli di controllo diffuso e frequente per i giovani – cosa che auspico (da padre) con tutto il cuore; il Petrarca per i ragazzi della U16 in poi fa fare degli esami fisici e posturali, seguendo nel tempo la crescita fisica (e così evitando magari che qualcuno si faccia influenzare, magari in un soggiorno all’estero e torni con 10 kg di muscoli presi in un mese che poi non servono a nulla)
L’unica “droga ricreativa” che ammetto comincia per “F” e finisce per “NO”…
Non ci vuole davvero nulla a trovare persone che ti riforniscono di sostanze,se vai su linkedin o altri social network riguardanti business e lavoro e dici di lavorare nello sport arrivano ad ondate a chiederti se vuoi provare integratori,questo,quello e quell’altro
Vi leggo da parecchio e oggi non posso fare a meno di intervenire: mi inquieta che ci siano 160 commenti di differenza tra la Gavezzeide e il doping. In particolare dopo aver visto il Tolone aggredire il Clermont (soprattutto nel primo tempo). Ma Armitaige 3a è diventato più grosso di Bastareaud! Che il prodotto rugby di alto livello vada alla grande non giustifica che si occulti la diffusione nell’uso massiccio di steroidi e stimolanti. Le conseguenze vere sono che i ragazzi sono incentivati (e vuoi anche aiutati) ad accettare questa via pericolosa. I danni in Italia si sono già visti per il ciclismo (da Chiappucci -Pantani in avanti), con gli amatori che si siringano nei bagni dei bar di paese.
Che sia uno dei motivi per cui any given sunday 2-3 mila rovigoti vanno ancora al Battaglini? Certo servono prove per dimostrare di essere innocenti (ad contrarium). Ancora con la sindrome del complotto, mi rimprovererete, “sono dieci anni che le buscate dalle mischie di mezza Italia”.
In ogni caso è chiaro come investire i soldini di una Fir che sia veramente forte: nei formatori e nel controllo della base piuttosto che negli stadi. Non sarebbe verticismo, ma pianificazione collettiva, con pochi hub di eccellenza.