Diego Dominguez e prole in Nuova Zelanda. Per “imparare” il rugby

L’ex numero 10 azzurro è nella terra dei maori, a Auckland, per capire come si gestisce una franchigia. E non è solo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. berton gianni 30 Agosto 2014, 18:03

    Ma cosa…c’azzecca uno come ‘sto tale Dominques, Dominguez, o cos’altro, con il Grande Rugby ??
    A chi può importare se uno qualsiasi come lui se ne va, piu’ volte, in…Oceania ??
    Tutta l’Italia rugbystica freme dalla libidinosa, lussuriosa voglia di conoscere, di tutto e di piu’, del viaggio di Cacchionato e Piscione !!
    Altro che ‘sto italo-italiano…
    P.S.:
    non è che ci siano speranze che i suddetti due intrepidi, eroici siano stati intercettati dai trigrotti di Mompracem ?…

    • Andrea B. 31 Agosto 2014, 12:24

      Magari ! Anche se preferirei per loro i pirati somali… Sandokan, Yanez e compagnia erano anche troppo gentiluomini…

  2. Alberto da Giussano 30 Agosto 2014, 18:23

    Ascione era in tribuna a Calvisano e l’altro in tribuna a Rovigo. Per stavolta l’hanno scampata.

    • malpensante 30 Agosto 2014, 19:20

      L’han scampata perché van bene neanche per farci il brodo.

    • PedemontanaRugby 30 Agosto 2014, 22:41

      E che volevi, che lo mettessero anche in campo.

    • ciclope 31 Agosto 2014, 01:41

      Forse era tornato il momento di leccare un pò i c..i dei gerarchi.

  3. hyperion 30 Agosto 2014, 19:20

    Come diceva Andreotti a pensar male……
    Che strano qualche giorno fa,24 agosto mi pare,il post con le dichiarazioni di Dominguez della scoperta dell’acqua calda ed io ho commentato”….Ma forse, vorrei sbagliarmi, oltre a fare procuratore magari ha qualche progetto da proporre alla fir……” adesso divulga che si trova in NZ ad affinare le sue peculiarità da allenatore per acquisire un metodo e ci dice:”…che è da sempre molto impegnato nella formazione dei giovani visto che è convinto che migliorando questo aspetto il rugby italiano riuscirà ad essere competitivo dando una buona base ai club italiani sia in Eccellenza che nelle franchigie.” la fiera delle banalità,dell’ovvio quindi oltre ai camp a pagamento cosa ci proporrà il buon Dominguez?

    • HumptyDumpty 30 Agosto 2014, 21:17

      Ti quoto Hyperian. Ma davvero il figlio di Dominguez e’ un assistant coach? Ma ce l’ha il patentino FIR?

      • ginomonza 30 Agosto 2014, 22:26

        Ma sai leggere ?

      • Katmandu 30 Agosto 2014, 22:34

        HumptyDumpty il figlio gioca (anche ad alti lovelli per esser un bocia) io ero simasto però che giocava allo SdF
        Chiedo per ignoranza più palese, un figlio di un equiparato può vestire la maglia azzurra? E se il genitore non è Italiano?
        Grazie a chiunque mi vuol rispondere

        • HumptyDumpty 30 Agosto 2014, 22:46

          Per Ginomonza: so leggere! Cito: Per questo Piero ha saltato l’ultima edizione dell’appuntamento con il Diego Dominguez Rugby Camp, che lo aveva visto partecipare prima come giocatore e, per due stagioni, come assistant coach.

          • ginomonza 31 Agosto 2014, 10:19

            Il coach era suo padre e il figlio assisteva e allora?
            Camp privato e nessuno ti obbliga.
            Forse ti mancherà solo ASL dell’Italia ma il vizio del pregiudizio te lo sei portato dietro.

          • HumptyDumpty 2 Settembre 2014, 15:45

            AHAHAHAHA!!!1

    • Alberto da Giussano 31 Agosto 2014, 07:57

      Posso aggiungere, alle tue intelligenti osservazioni, che, in giugno, è stato almeno tre volte a Calvisano, e, che era in tribuna quando l’U20 di Troncon ha affrontato i pari età inglesi.

  4. hyperion 31 Agosto 2014, 00:12

    Non so se suo figlio possa giocare in nazionale under non è mai stato convocato
    Qualcuno lo ha visto giocare? Vale la nazionale?
    Se non erro la mamma è italiana e poi bisogna vedere che cittadinanza ha visto che è nato a Milano ma è vissuto a Parigi
    http://www.gazzetta.it/Rugby/10-07-2013/rugby-piero-dominguez-numero-10-20752811254.shtml

    • Andrea B. 31 Agosto 2014, 12:21

      Da un punto di vista “legale”, con mamma italiana potrà sempre avere il passaporto italiano, indifferentemente dove sia nato, vissuto, avuto residenza etc etc. Sull’eleggibilità non mi pronuncio, ma credo che tra nazionalità dei rispettivi genitori, formazione all’estero e quant’altro abbia più di una opzione … sempre che valga una maglia di nazionale 😉

      • Katmandu 31 Agosto 2014, 12:41

        no io non mi riferivo al caso specifico del piccolo Dominguez io pensavo di più a tutti quelli che han vestito la maglia di un paese pur essendo nati e avendo cresciuto famiglie in un altro, uno tipo Botes se non si è lasciato “impallinare” da una bellezza locale, non lo so veramente, e gli nasce un figlio in SA, può nel caso esser considerato eleggibile? ma può valere anche per Cockbaine (Galles), Flutey (inghilterra) o anche nel caso di gente come Parks che è entrato in nazionale con una nonna scozzese, ma suo voglio avrebbe una bis-nonna e quindi non i pare sia eleggibile

        • Andrea B. 31 Agosto 2014, 14:10

          Avendo moglie di “fabbricazione estera” ti posso dire che so per certo che un figlio potrà sempre avere la nazionalità di uno dei due i genitori (o anche di tutti e due, sempre che i rispettivi stati accettino il “doppio passaporto”). E niente vieta, teoricamente di avere un’ulteriore opzione di nazionalità nel caso in cui i due genitori risiedano in uno stato “terzo” e lì nasca il loro figlio: potrebbe avere in automatico la nazionalità di quello stato se vige lo ius soli, oppure come da noi al compimento dei diciotto anni, a patto di avere avuto residenza legale ininterrotta in Italia. Poi ci possono essere stati che ti danno il loro passaporto per via dei tuoi antenati, generalmente non più dei nonni o al massimo una generazione ancora indietro; quelli che lo concedono in via eccezionale; per far giocare da loro professionisti sportivi…
          Dopodiché si passa alle regole del rugby su formazione, equiparati, oriundi.
          Su Botes credo che abbia ancora passaporto SAF e di certo non glielo hanno stracciato perché ha giocato con la nazionale di rugby di un altro paese…se ha richiesto e preso anche passaporto italiano per via della sua residenza per lavoro in Italia (bastano dieci anni) allora ci potrebbe essere un appiglio anche per l’ eventuale figliolo, a prescindere dove nasca e che nazionalità abbia la madre…altrimenti l’ unica strada per rendere eleggibile il figlio sarebbe farlo formare in una, rinomata nel mondo, accademia Fir 😀

          • Andrea B. 31 Agosto 2014, 15:39

            @kat: rispondendo in maniera diretta alla tua prima domanda “può il figlio di un equiparato vestire la maglia azzurra?”, la risposta è no, l’equiparabilita’ non è cosa che si trasmette alla discendenza…
            Poi, come scrivevo sopra, le maniere per prendere il passaporto di uno stato sono varie ed ancora di più le strade per riuscire ad essere eleggibile in una nazionale, specie con le regole elastiche del rugby di oggi…

  5. ciclope 31 Agosto 2014, 01:56

    Dominguez for president altro che Benito Gavazzi!

  6. Mr Ian 31 Agosto 2014, 09:44

    Dopo le dichiarazioni di Diego, penso che suo figlio vedrà la nazionale solo col binocolo, poi non esce dalle accademie, per cui no buono pe regby.
    Gira una voce su Diego come possibile head coach della neo nata franchigia siciliana, che si realizzerà nel 2016

  7. tunga 31 Agosto 2014, 11:17

    certo ragazzi che ne scrivete di cazzate…….
    hhaahhahahah

  8. Joest 1 Settembre 2014, 19:38

    scusate ma un gramde ESTIKAZZI !!!!!!!

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