A Hong Kong nella corsa a un posto per il circuito che conta per il 2014/2015 gli azzurri hanno battuto Tunisia e Samoa Americane
Sevens World Series, torneo di qualificazione: l’Italia parte bene
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@ redazione “A Hong Kong nella corsa a un posto per il circuito che conta per il 2914/2015 gli azzurri hanno battuto Tunisia e Samoa Americane” refuso “2914”
ps potete pure cancellare il commento
http://www.irbsevens.com/liveblog/blogid=1873.html
A propostito di Seven perchè non pensare di provare qualche giocatore della nazionale a 15 anche in nazionale a 7?
Tutta la linea dei 3 quarti penso che potrebbe tranquillamente far parte della nazionale. Farebbe fare esperienza ai giocatori magari più giovani e potrebbe permettere ai giocatori abituati al 15 di confrontarsi con un formato diverso che può solo far aumentare le loro skiils personali
Visto che i tempi delle due competizioni non coincidono perchè non pensarci?
il seven è un altro sport completamente se hai mai giocato dovresti aver visto che i principi son simili ma non uguali, insomma non è che devi per forza avanzare sempre inoltre il fatto che per la natura stessa del gioco hai molte pause ti porta a una preparazione alla gara completamente diversa insomma non solo i principi non collimano ma pure come preparazione psico-fisica è completamente un altra roba
Volevo dire lo stesso che Kat ha espresso sopra. Per quanto sia molto ignorante in fatto di Seven, gli automatismi di squadra cambiano parecchio, si corre molto e lo spostamento della palla vale molto più di un placcaggio. E comunque i nostri Seven son tutti rugby union, ovviamente, con gente come Robertson che, insomma, ali di corsa come lui non ne abbiamo viste molte negli ultimi anni…
Complimenti ai ragazzi e in bocca al lupo per il seguito.
Ottimo, lo stadio pieno. Anche da noi dovremmo fare la bocca ad eventi incentrati sul seven. Sarebbe ottimo un bel campionato italiano da giugno a settembre, quando il 15 è fermo. 7/8 manifestazioni in giro per l’Italia, magari in località turistiche , con stand, feste ecc. Ci sarebbe da fare anche un po’ di soldi. FIR, sveglia!!
Tra l’altro, anche dopo aver saputo che il Seven farà rientrare il rugby alle Olimpiadi, non c’è stato nessun segno di vita per quanto riguarda un solido programma di preparazione ad hoc, quando invece altre nazioni hanno colto l’occasione per lavorare fortissimo sul 7.
Guarda, anche Gavazzi nella sua imperialità ha ammesso che da noi il 7 in Fir non se lo filano (ma non ha ovviamente detto nulla sull’intervenire). E il paradosso è che Olimpiadi o no, rischia di muovere davvero tanti dindini (basta vedere Stati Uniti o Hong Kong o Dubai series)
Già…
E’ anche vero che qualificarsi per le Olimpiadi sarà molto difficile (solo 12 posti in totale, quanti per l’Europa? 2 o 3 penso) e che pure un’eventuale qualificazione potrebbe non offrire chissà quali ritorni economici e d’immagine. Avrà successo il rugby 7s alle Olimpiadi? Non è facile prevederlo, potrebbe anche rivelarsi un mezzo buco nell’acqua. Io perciò non me la sento di condannare la FIR per non aver mai investito seriamente nel 7s. Altre federazioni come Spagna e Portogallo, che negli anni scorsi puntavano molto sul rugby a sette (schierando molti giocatori della nazionale a XV, per agganciarmi al commento più in alto), sembrano ora essere tornate a dare la precedenza al rugby a 15
E pensare che in Argentina il seven è religione…ci sono una marea di tornei seven sparsi per il Paese, ognuno con fortissimo seguito e tradizione…oltre all’abbondanza di rugby di club a XV, anche il seven va per la maggiore nella tierra de los Pumas…e i giocatori seven argentini sono tutti atleti che militano nei club nei vari tornei zonali, ma poi partecipano anche alle competizioni seven…ora, non sono un particolare cultore del seven, ma non sarebbe male la proposta di @Sergio Martin…e comunque qualcosa in Italia c’è, il Roma Seven negli anni passati ha avuto il suo buon seguito, andai a vedere due edizioni, una all’impianto della Capitolina e una allo Stadio dei Marmi e ricordo veramente una gran festa…anche quella di due anni fa all’Acquacetosa ebbe un discreto successo…
Infatti, secondo me l’archetipo dovrebbe essere proprio il Roma Seven. A parte che lo Stadio dei Marmi come cornice è una vera figata, il concetto è proprio quello: creare l’evento attorno alla manifestazione, per suscitare interesse, portare sponsor e operatori correlati alla manifestazione, creare richiamo per il pubblico. Il fine ultimo è fare in modo che i giocatori migliori siano attratti dalla disciplina, si specializzino e forniscano elementi di qualità per la nazionale. Perché un ottimo giocatore di 15 non è detto che immediatamente giochi benissimo anche a seven. Deve essere specializzato in quest’altra disciplina. Il tutto finalizzato; in generale, ad ampliare le conoscenze sul rugby; nello specifico, a giocarcela alle Olimpiadi per cercare di portare a casa una medaglia, o, comunque, di avere una vetrina ed un ritorno di immagine potente presso un vasto pubblico che, nel periodo delle Olimpiadi, segue pure sport che per il resto dei quattro anni non si fila manco di striscio.
assolutamente d’accordo…