Attraversiamo le Alpi e sbarchiamo a Dublino tra palle ovali, pinte di birra e canti che saturano l’aria, soprattutto quella degli stadi
Singing the Six Nations: è il momento di Irlanda-Italia, è il momento di “Ireland’s call”
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Vi dirò che a me fa un gran effetto, ma per i repubblicani duri e puri l’inno ovale è una specie di sputazzo in un occhio.
Domanda per @Stefo. Da diversa gente (irlandese of course) ho sentito dire che Ireland’s Call è un orrore di canzone che molti non cantano (giocatori compresi) perchè non piace, non tanto perchè è stata fatta apposta cosi che gli Unionisti fossero felici e avessere una canzone che possono cantare i giocatori dell’Ulster. E’ cosi davvero, o ho conosciuto solo una banda di spostati fatti a modo loro? 🙂
Beh non e’ proprio una bella canzone musicalmente…insomma una marcetta, pero’ bene o male viene cantata alla fin fine nelle partite.
musicalmente anche il nostro inno è poco più di una marcetta, però che roba quando parte!
Spesso sottovalutato in epoca recente, sia dal punto di vista musicale che letterario. Non così Giuseppe Verdi che lo sostituì alla Marcia Reale componendo l’Inno delle Nazioni. D’altra parte la sua fortuna risorgimentale fu immensa: in meno di 6 mesi tutti lo cantavano visto che è della fine del ’47 e fu la colonna sonora del 1848, dalle 5 Giornate fino alla Repubblica Romana. Senza internet, e nemmeno la radio.
Un attimo malpensante muscialmente l’Inno di AMmeli e’ una marcetta, che poi in quel periodo storico con un determinato background politico abbia conquistato le genti e’ un’altra cosa
@malpensante, io parlavo dell’inno solamente dal punto di vista musicale. Da quel punto di vista è un marcetta, per il resto è un grande inno, specialmente le strofe successive a quella che si canta di solito:
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme;
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Uniamoci, amiamoci;
L’unione e l’amore
Rivelano ai popoli
Le vie del Signore.
Giuriamo far libero
Il suolo natio:
Uniti, per Dio,
Chi vincer ci può?
E’ un inno, composto in accompagnamento a un testo. Musicalmente non è per niente male, considerato per quel che è, di sicuro meno schematico della Marsigliese, per esempio. Ovvio che Novaro non fosse Haydn, per fare un esempio di inno “colto”. Mario Pasquale Costa non era Verdi, ma Era de maggio è un capolavoro, certo gran merito di Salvatore Di Giacomo. 🙂
si potrebbe aggiunge anche Fields of Athenry https://www.youtube.com/watch?v=s6gERRLm3_c
ogni volta è da pelle d’oca!!!
Eh si, è il vero canto patriottico per eccellenza dei repubblicani irlandesi. Ed ogni volta che incontrano l’Inghilterra glielo cantano con gran piacere. Questo è quello di Croke Park del 2007:
Eh si dimenticare nella lsta Fields of Athenry e’ una svista non da poco…anche perche’ Fields of athenry viene cantata quasi sempre alle partite della Nazionale (non solo di rugby, l’anno scorso agli Europei di calcio i tifosi Irlandesi fecero gran successo quando cantarono per qualcosa come 10-15 minuti filati Fields of Athenry verso il finale della pesante sconfitta contro la Spagna), Molly Malone e’ piu’ una cosa dei tifosi del Leinster.
Ecco.
E’ uno dei pochissimi casi in cui una canzone d’amore, così com’è, diventa un inno politico. L’altra che mi viene in mente è Le temps des cerises, l’inno della Comune di Parigi.
By a lonely prison wall, I heard a young girl calling
“Michael, they have taken you away,
for you stole Trevelyan’s corn,
so the young might see the morn.
Now a prison ship lies waiting in the bay.”
Low lie the fields of Athenry
where once we watched the small free birds fly
our love was on the wing
we had dreams and songs to sing.
It’s so lonely round the fields of Athenry.
By a lonely prison wall, I heard a young man calling
“Nothing matters, Mary, when you’re free
against the famine and the crown,
I rebelled, they cut me down.
Now you must raise our child with dignity.”
Low lie the fields of Athenry………….
By a lonely harbor wall, she watched the last star falling
as the prison ship sailed out against the sky
for she lived in hope and pray, for her love in Botany Bay
It’s so lonely round the fields of Athenry.
Low lie the fields of Athenry………….
Mitici. Ronnie Drew RIP!
io amo molto “Dirty Old Town”, che ho sentito cantare molto nei pub
Irish rover, anche.
Bella anche fairy tale of new york, fiesta e body of an american.
Sally Maclennane resta la mia preferita.
Pero` che bella e`
Io sono piu’ per i classici Dubliners:
http://www.youtube.com/watch?v=dSs2VJBfOUo
http://www.youtube.com/watch?v=0tmtKiGGGps
Si scelga la versione preferita…
Ascolto volentieri musica irlandese,ne posto una a titolo di esempio
United we stand, divided we fall
together we are what we can’t be alone
Alive, alive o!, alive, alive o!
Crying cockles and mussels alive, alive o!
😀
…e vogliamo parlare dei Dubliners?
Irish Rover
Wild Rover
Lord of the dance
Wise maid
Mountain’s dew
St.Ann’s reel
Belfast belle
e tante tante altre…
@ stefo vuoi dire che Sinead incarna lo spirito di Molly Malone? 😀
ps come la chiamano gli abitanti autoctoni la statua di Molly nel centro di Dublino, cavolo non me lo ricordo più…..
Quando due anni fa ho messo finalmente piede a Lansdowne Road suonava ‘Galway Bay’.
la migliore rimane
Ireland’s call, esiste anchein versione completa, in cui elenca prima di ogni ritornello le 4 province..entrambi rispetto al nostro…altro lìvello..
beh tecnicamente il nestro completo (il canto degli italiani) di Goffredo Mameli e Michele Novaro è molto ma molto più lungo con riferimenti precisi
anche questo altro livello
Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò
per altre info
http://www.quirinale.it/qrnw/statico/simboli/inno/inno.htm
Inno massonico di un massone, anzi due.Non mi è mai piaciuto o detto alcunchè.
La massoneria ha fatto la democrazia nel mondo, dall’Inghilterra alla rivoluzione francese, dalla rivoluzione americana fino all’unità d’Italia. Da Mazzini a Garibaldi, passando per Mameli e i ragazzi di Curtatone e Montanara, o del Gianicolo.
Ireland’s call è una canzonetta da cantare prima dello scontro. nient’altro.
Ha un pò della colonna sonora di un film di hollywood…
Ho conosciuto tempo fa un collega irlandese che la cantava a suon di rutti… tanto per dire come se la sentono dentro… 🙂
Avresti dovuto filmare la sua “gorgheggiante” performance 😀
mi sa che se glielo chiedo me lo fa lui e me lo manda.. 😀
non sapevo che nel nostro inno ci fosse ancora un pezzo di stentorea stupidità come:
“I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,…”
sua sorella si chiama Balilla… sua sorella e quella del S.Marzano appeso per i piedi…
se quella frase è davvero ancora presente nel nostro inno, smetto di cantarlo.
Non ho mai giocato a calcio Balilla per lo stesso motivo…
forse meglio ripassare un po’ di storia risorgimentale.
Giovan Battista Perasso (pare), a 11 anni prese a sassate i soldati austriaci (e piemontesi) che obbligavano con la violenza e gli insulti dei civili a spostare un pezzo d’artiglieria incagliato nel fango. Che l’inse? Comincio? Scatenando la rivolta popolare di Genova, nel 1746. La storia non è di chi se ne appropria, ma di un popolo. Vale per Balilla come per il tricolore. Conoscevo più di un ex partigiano che aveva come nome di battaglia Balilla, per la giovanissima età.
dimmi che non hai 115 anni!!! 😀
e comunque qualunque cosa ricordi quel fott… ventennio mi fa schifo!
Beh dai, stiamo parlando di un testo scritto nel Risorgimento e Balilla era un personaggio settecentesco…per quanto possa essere d’accordo con il tuo giudizio sul ventennio, a rigor di logica Giovan Battista Perasso non ci azzecca nulla con il fascismo…che fai, ti da fastidio vedere pure una lupa capitolina, o quella di Siena o un aquila oppure sentir parlare dell’ impero romano?:-)
Sarà che sono ligure e non ho 115 anni, ma a me la figura di balilla (forse solo una leggenda dicono alcuni) mi è cara…anzi di questi tempi ci vorrebbe qualcuno che dicesse, sasso alla mano come lui: “s’incomincia”?
Quanto a quelli appesi a testa in giù di cui parli in un precedente commento, ho fatto mia la definizione che ne diede un partigiano presidente della Repubblica, ligure pure lui, che ti lascio scoprire chi è, se hai voglia di erudirti e rifletterci sopra.
Sul fatto del doppio inno suonato a Dublino, quando l’ Irlanda giocò l’ ultima volta a Belfast nel 2007 (la volta prima ancora nel 1954!) al Ravenhill stadium (tra l’ altro proprio contro gli azzurri), venne fuori un mezzo macello perché da parte filo britannica venne proposto di far eseguire, similarmente a quanto accadeva in Eire, due inni e quindi God save the Queen seguito da Ireland’s call… il test match quasi saltò e poi per evitare problemi suonarono soltanto Ireland’s call. La questione dell’ inno da suonare a Belfast fu proprio la causa dell’abbandono della nazionale da Belfast…al cinque nazioni a volte giocavano a Dublino, a volte a Belfast (non so che inno suonassero, forse nessuno), poi nel ’54 paventarono di suonare quello inglese a Ravenhill e gli undici membri dell’ Eire non volendo ascoltare l’inno monarchico arrivarono in campo “diplomaticamente” in ritardo (dissero che si erano attardati per pregare, da bravi cattolici, per la salute di papa PioXII).
Comunque, se non vado errando per le rappresentative nazionali dell’ Irlanda del Nord suonano God save the queen, mentre ai giochi del Commonwealth usano “Danny boy”.