Scopriamo assieme quali sono le canzoni che caratterizzano la Scozia ovale. A partire dall’inno non ufficiale…
Singing the Six Nations: Flower of Scotland, un cardo per Roma
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Continuo pensare che Flower of Scotland sia uno degli inni più belli del panorama mondiale, soprattutto la versione “acustica”
@hro che tu sappia han fatto una statua ai corries per ringraziarli del capolavoro che han scritto? No perchè se a Dublino c’è la statua del mitico P Lynott (altro genio) qualche parte in giro per la Scozia deve esserci anche la statua per loro
Secondo me è uno degli inni più belli mai composti e domani allo stadio lo canterò come se fosse il mio.
Di seguito vi metto l’ultima parte dell’inno, quella che viene usualmente cantata allo stadio.
“Those days are passed now
And in the past they must remain
But we can still rise now
And be the nation again
That stood against him
Proud Edward’s army
And sent him homeward
Tae think again”
Peccato che l’Italia non abbia un inno non ufficiale…ricordo che qualche anno fa a un torneo giovanile internazionale (credo un 4nazioni U18), tutti cantavano gli inni non ufficiali, e gli italiani costretti a intonare “Quel mazzolin di fiori”…peccato!!
‘O sole mio. Almeno per il clima, li stracciamo tutti.
Bisognerebbe mettersi d’accordo per cantare un pezzo di un aria dell’ opera allo stadio. Penso sempre che uno stadio pieno che canta l’Aida farebbe venire i brividi (e lasciamo perdere che qualcuno se ne sia impossessato per fini politici che non c’entra niente)
Anche quest’anno l’inno scozzese verrà suonato dalla City of Rome Pipe Band. 🙂
Mi fa molto piacere, anche perchè conosco uno dei suoi membri.
william mi hai tolto le parole di bocca.
Anche perchè l’Aida si inserisce nel contesto storico del Risorgimento, cioè la migliore parte della storia italiana, ed avrebbe un valore sia carismatico che simbolico incredibile.
Anche la “Canzone del Piave” a mio parere sarebbe una buona aria da cantare, peccato che la conoscono in pochi.
Immaginati Munari se sente la Canzone del Piave…non lo fermi più. Non sarebbe male, è una canzone patriottica (ma preferisco dire epica, il risiko degli stati-nazione è una fase storica di ieri) e si legherebbe molto anche alle considerazioni che Paolini fa del rugby. E non credo che nel nostro mondo verrebbe caricata di significati inopportuni.
Con un prozio garibaldino e qualche studio risorgimentale, nella hit parade dei volontari (soprattutto gli universitari pisani, ma anche altri) al primo posto c’era la cabaletta dal duetto del secondo atto de I Puritani (1834)
Suoni la tromba, e intrepido
Io pugnerò da forte;
Bello è affrontar la morte
Gridando: libertà!
Amor di patria impavido
Mieta i sanguigni allori,
Poi terga i bei sudori
E i pianti la pietà.
Sia voce di terror:
Patria, vittoria, onor.
http://www.youtube.com/watch?v=_fqkGsf8ZGE
Ma andavano fortissimo la bella gigogin, la bandiera dei tre colori, addio mia bella addio. 🙂
Per me questa Aida è molto meglio e da l’idea di come siam arrivati ad essere Italiani
http://m.youtube.com/watch?v=EX_3yyjBNoo
Anche se penso che l’altro “inno non unfficiale” possa essere
http://m.youtube.com/#/watch?v=35cvS0ziJZk
Quell’Aida lì dovrebbe essere l’inno ufficiale
quale quella di Rino? o di Verdi
Quella di Rino!
Senza nulla togliere a Verdi
la prima che hai detto 😉
Sì infatti non ho mai capito come sia passata da aria risorgimentale a inno con valenze politiche diverse.
Vada per il Piave che mormora allora. Credo sarebbe apprezzata da tutti, a prescindere da regione di provenienza e idee filosofiche, politiche, artistiche e morali.
Tocca trovare il modo di mettersi d’accordo e trasformare l’olimpico dei sessantamila in una bolgia. Bisogna spaventarli un po’ gli anglosassoni e i cugini quando scendono a Roma
Ciao. Rispondo alla domanda. La valenza politica deriva unicamente dal fatto che il libretto della Aida è stato musicato da tale Soliero considerato un proto autonomista.
Di un inno non ufficiale non vedo molto la necessità, noi abbiamo il nostro e va più che bene, piuttosto sarebbe bello avere una canzone da cantare allo stadio tutti insieme, un po’ come “Swing Low, Sweet Chariot” per gli inglesi.
E’ proprio di quello che stavamo parlando, o almeno a quello io mi riferivo.
Beh sì, io pensavo a quello, una canzone da cantare durante la partita
skatland the brave!!!! http://www.youtube.com/watch?v=pmu7AVHquJI
A titolo puramente fokloristico, segnalo che l’inno della Pro Recco Rugby, in rigoroso dialetto genovese di Levante, è cantato proprio sulle note di Flower of Scotland. Viene intonato da tutte le squadre, dall’U6 agli old, in caso di vittoria, e cantato insieme al pubblico.
L’effetto somiglia moltissimo a quello di un coro di ubriachi, ma è bello lo stesso! 😀
Una delle cose più comiche è vedere il labiale dei giocatori appena arrivati e/o degli stranieri, che ancora lo devono imparare, e non hanno la più vaga idea di cosa stiano dicendo!
Video, please, o almeno audio. 🙂
Video video 🙂
belin!
Procurade ‘e moderare!
Mettersi d’accordo è difficile, il canto dovrebbe essere una cosa che nasce spontanea ma in un paese culturalmente variegato come il nostro è difficile che ciò avvenga.
Bisogna che un’istituzione o un organo d’informazione (tipo questo) prenda l’iniziativa, mettendo a scelta i tifosi su quale brano preferiscono cantantare.
I brani dovrebbero avere un valore simbolico, come quelli che abbiamo citato sopra, perchè avrebbero una valenza maggiore delle varie “Volare” o “O Sole Mio”, senza nulla togliere a queste canzoni.
visto che tanti di varie regioni propongono qualcosa anche io non voglio mancare
a reggio quando si vinceva una volta cantavamo questo classico folcloristico reggiano LA GIGIASA IN TAL CANEL che oramai i fighetti d’oggigiorno non cantano e non conoscono piu’….
a pensare che lo canti uno stadio intero fa’ morire dal ridere ahahhaha
Ma perchè dite che all’Italrugby manca un inno non ufficiale, abbiamo “Ma il cielo è sempre più blu”!!!
Rino mito!
….
cantare la canzone del Piave?
http://www.youtube.com/watch?v=STRD20k5rYM
par mi sé tuti fora…
mica giochiamo contro gli austroungarici…