Coppe europee: da Dublino passi avanti ma i problemi restano tutti

Diritti tv, governance, gestione della parte economica: tutti temi che l’ERC – con diverse assenze – non ha affrontato

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mistral 25 Ottobre 2013, 08:29

    …penultimo atto della guerra britannico-irlandese?

    • Stefo 25 Ottobre 2013, 09:25

      britannico-irlandese?Perche le unions Gallesi e Scozzesi che son britanniche da che parte stanno?Francesi?Italiani?

      • mistral 25 Ottobre 2013, 10:06

        le unions forse dalla parte “celtitalica” ma le regioni gallesi la scelta di campo l’hanno fatta… e la SRU mi pare comunque molto tiepida e accomodante…

        • Stefo 25 Ottobre 2013, 10:21

          Le regioni possono fare quello che vgliono a meno che non se le prendano quelli della Premier dentro pero’ se vogliono esistere devono firmare l’accordo con la WRU come gia’ fattogli capire dal CEO della WRU…non firmate l’accordo con noi?Stop ai finanziamenti, niente copertura assicurativa federale, niente arbitri, niente Pro12….cosa non riportata qua ma che e’ stata chiaramente detta 2-3 settimane fa.
          Gli scozzesi tiepidi?Gli scozzesi sono schierati apertamente sulla linea celtica e per salvare un posto come viene proposto e’ l’unica via che hanno.

          • mistral 25 Ottobre 2013, 10:40

            ragionamento che fila, ma sono le leghe ad aver “necessità” delle federazioni o, messa in altro modo, quale potere “vero” hanno ancora le federazioni?… detta ancora in modo diverso, il potere delle federazioni arriva loro dal basso, non è autocratico, devono (dovrebbero) fare i conti con la “base”, e le leghe professionistiche “sono” la base visibile e commerciabile del movimento… è un gioco al massacro, potenzialmente, e in questo momento la posizione di resistenza maggiore è quella irlandese, le altre celtiche contano come il due di picche a briscola, la francese e l’inglese (soprattutto la francese) esprimono posizioni non certo unitarie…

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 10:49

            Gioco al massacro?Vero ma le Regioni senza essere affiliate alla WRU (e non firmare il participation agreement vuol dire che non sono piu’ affiliate) falliscono.
            Irlandesi resistenza maggiore?Il CEO della IRFU e’ stato il primo a dire apertamente ok a meritocrazia e revisione della redistribuazione, non e’ stato Schmidt bensi’ Gatland a dire che un posto per scozzesi ed italiani deve venir mantenuto, il Director of Rugby Development della IRFU Wigglesworth ha apertamente detto che una qualificazione meritocratica nel Pro12 e’ positiva perche’ innalzera’ il livello del gioco…ma di cosa stai parlando scusa mistral?

          • mistral 25 Ottobre 2013, 10:56

            forse del montante sentimento “anti-irlandese” su governance, arbitraggi, provvedimenti e sanzioni etc etc che si avverte nelle isole britanniche e oltre manica?

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 10:56

            Nel caso come union sono i gallesi quelli aggrappati con le unghie perche’ non hanno il controllo delle Regioni…ripeto quanto scritto ieri, del comunicato di ieri della WRU la parte importante non era l’offerta di offrirsi a firmare i Warburton, Halfpenny, Wyn-Jones etc ma la parte in cui dicevano “li firmiamo noi e ve li ridiamo solo a trattative concluse in maniera soddisfacente in Europa” e la parte in cui ricordavano alle Regioni di aver gia’ destinato 33 milioni di sterline alle Regioni per i prossimi 5 anni…era chiaramente una risposta al comunicato delle Regioni del giorno prima.

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 11:02

            Ma di nuovo mistral di cosa stai parlando?
            Governance?La ERC e’ una Ltd con soci di tutte le union, il presidente del Board e’ francese e nel board siedono un rappresentante FFr ed uno LNR, un rappresentante RFU ed uno Premier, 2 rappresentanti per IRFU, FIR, SRU, WRU. Nei comitati esecutivi siedono un rappresentnante per shareholder (le 6 unions+LNR+Premier).
            Gli arbitri non mi risulta siano tutti irlandesi.
            Le sanzioni?Parli delle squalifiche?Ogni commissione che prende un caso in esame e’ sempre mista mai formata da membri della IRFU e basta.
            Di nuovo ma di cosa stai parlando?

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 11:15

            E giusto per concludere:
            Chairman Commercial Sub Committee: Buscatel (Presidente Toulouse)
            Chariman Rugby Sub Committee: Stuart Gallagher (Regional Rugby Wales)
            Chairman Match Officials Sub Committee: Peter Wheeler (CEO Leicester Tigers, Premiership Rugby)
            Chairman Disciplinary Sub Committee: PEter Boyle (IRFU)
            Chairman Finance and Audit Sub Committee: Fabrizio Gaetaniello (Fir)

          • mistral 25 Ottobre 2013, 11:16

            stefo, non t’incazzare, io mi limito ad osservare e leggere, l’evoluzione della situazione non è solo frutto di quanto viene deciso ai tavoli ufficiali, nella politica vera come nel rugby, limitarsi pragmaticamente ai numeri può dare una visione parziale… ma come ti dico, non ti alterare, stiamo parlando di un “gioco”!

          • gsp 25 Ottobre 2013, 11:17

            Mistral, quando dici che il potere vero e’ delle leghe (che non hanno niente a che fare con la base) e’ vero’ solo in due nazioni su 6 in questo caso, e neanche vero del tuttop, e forse solo su 2 nazioni in tutto il mondo sviluppato rugbystico.

            chiaramente non e’ un modello esportabile. in galles i club senza federazione chiudono domani, in irlanda e scozia non esistono a livello pro, in italia vedi un po tu…

            pero’ hai ragione quando dici che e’ un attacco al modello irlandese (e gallese per certi versi), dove il sistema dove le federazioni pesano ci hanno dato la squadra e la nazionale piu’ di successo in Europa.

            spero davvero la chiacchiere su stato-privato non abbiano un peso in questa situazione perche’ significa non capire la storia del rugby e come si e’ arrivati a questo punto.

            il modello irlandese e con forte coinvolgimento della federazione non e’ una scelta ma una necessita’. e funziona.

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 11:25

            mistral mi scaldo perche’ ogni tanto mi sembra parli per partito preso…dire che la ERC sia stata gestita in maniera pro-irlandese e’ assurdo, e’ un’associazione con diversi shareholder che hanno la loro rappresentanza.
            Se sta sulle balle ai francesi ed inglesi che le irlandesi negli ultimi anni abbiano vinto molto va bene ma dare fiato a dietrologie mi sembra assurdo.
            Gli inglesi non vincono per colpa del Pro12 poco competitivo e perche’ i francesi hanno salary cap ridicoli dal loro punto div ista, i francesi quando perdono e vincono le irlandesi e’ colpa del PRo12 facile e del T14 difficile, poi piazzano 2 finaliste e la storia si trasforma in e’ un fatto naturale dovuto alla immensa superiorita’ del loro campionato che fortifica le squadre per le competizioni europee.

            @gsp
            Non credo che per loro sia una questione privato-pubblico e’ proprio il fatti di avere per le mani il giocattolo. I club vogliono controllare tutto, le union non vogliono perdere quel po’ di controllo che hanno ed il fatto che RFU e FFR si siedano al tavolo e non siano state assenti al fianco delle leghe lo dimostra
            Possiamo definirli tutti control freaks volendo ma il punto e’ proprio il controllo al di la’ del pubblico v privato.

          • mistral 25 Ottobre 2013, 11:28

            concordo, è un attacco al modello irlandese, portato avanti dalle leghe pro per conto proprio e (anche) di chi mal sopprta (per i motivi più disparati) tale modello e tale aggettivo… in quanto allo scenario futuro, quando le union dell’emisfero sud fossero chiamate a schierarsi, dove andrebbe il loro voto? … ti ripeto, e lo dico senza alcuna soddisfazione, mi limito ad analizzare passaggi politici e semantici, che nel giro di tre mesi (dall’ultimatum delle leghe) si sono radicalmente evoluti, come d’altronde anche tu hai giustamente sottolineato qui sotto: “… si nota che la erc non e’ mai nominata cosi’ come invece di Heineken o Amlin Cup si parla di Primary e Secondary competition…”

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 11:29

            Per riassumere gsp, e’ una lotta di potere per loro non una lotta sul modello pubblico o privato…Premier e LNR mica dicono nella nostra coppa giocheranno solo club privati, se la IRFU li appoggia si prendono le Provincie cosi’ come sono ma vogliono solo controllare il giocattolo: soldi ovviamente ma anche cose tipo i calendari, per i francesi in particolare, e’ anni che la LNR vuole che le coppe finiscano prima per lasciare gli ultimi 2 mesi di stagione al T14.

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 11:34

            mistral non mi risulta che PRemier e LNR dicano nella nostra coppa entrano solo club privati…e’ una lotta di potere non di modello.
            Sul discorso ERC, ma avevo scritto settimane fa, la ERC “deve morire” per far passare il contratto BT a meno che le voci che davano Ritchie e la RFU intente a lavorare su un accordo BT-Sky che desse ad entrambe i diritti siano vere (cosa che dubito e se Ritchie ci riuscisse meriterebbe se esistesse il premio Houdini 2013).

          • mistral 25 Ottobre 2013, 11:48

            stefo, stiamo dicendo la stessa cosa: il modello irlandese è vincente, è difficle da smontare agonisticamente, nel contempo è antagonista naturale ad altro modello di “sviluppo” (lo metto tra virgolette per evitare fraintendimenti), se vuoi demolire una “immagine” vincente e non puoi farlo con argomenti agonistici, e nel contempo non puoi/vuoi clonare tale sistema, ti rivolgi ad altre tattiche ed altri argomenti… è una guerra di poteri, non di metodo, ma passa attraverso il metodo…

          • gsp 25 Ottobre 2013, 11:53

            Stefo, per pubblico/privato parlavo del fatto che alcuni mettono di mezzo le proprie preferenze politiche e le visione del mondo alla Oscar Giannino per cui e’ statalismo (BBRUTTTO!) e liberismo (bello ed efficiente), che gia’ e’ una cazzata nella vita di tutti i giorni, ma nel rugby e’ assolutamente priva di fondamento. perche’ nel rugby il modello irlandese e NZ funzionano bene, sono efficienti e piu’ sostenibili del modello Tolone ed anche Tolosa (per dimensioni).

            @mistral, chi vince se devono votare anche quelli del Sud? basta guardare come funzionano le altre federazioni e gli altri campionati, non e’ un segreto. PRL e LNR sono eccezioni. e soprattutto su che cosa pensi si siano combattute e vinte le ultime elezioni all’IRB?

          • Giovanni 25 Ottobre 2013, 12:04

            “…per i francesi in particolare, e’ anni che la LNR vuole che le coppe finiscano prima per lasciare gli ultimi 2 mesi di stagione al T14”.
            @Stefo: davvero i francesi pensano che le cose andrebbero meglio se le finali delle coppe si disputassero a Marzo? Mah…

          • mistral 25 Ottobre 2013, 12:07

            gsp, al di sopra di idee personali e conscetti sui massimi sistemi, la realtà globale ci conduce ad una politica (a tutti i levelli) dove comanda il dio denaro, gli accordi del wto, il liberismo senza quasi più regole, un mondo in cui i bilanci di alcuni stati sovrani sono facilmente influenzabili dal sistema delle banche d’affari, la cui governance è tutt’altro che espressione democratica… questa è la realtà, relatà di cui il rugby fa parte… parli di irlanda e NZ, perbacco, è vero, funzionano, in un sistema iper-sovvenzionata e per una popolazione complessiva di una decina di milioni di persone… ma se funziona così bene, com’è che da nessun altra parte si è potuto sviluppare organicamente tale sistema?… non sarà perchè il sistema stesso è frutto (anche) di un sentimento “nazionale” radicato che vede nel rugby l’espressione quasi massima di rappresentanza?… sono situazioni limite, border-line, assolutamente invidiabili per certi versi, ma ritengo non esportabili ne’ ripetibili…

          • mistral 25 Ottobre 2013, 12:13

            @gsp… riguardo all’IRB, il mio ragionamento è rivolto al futuro, personalmente vedo disegnarsi nuovi equilibri che tendono a “disgregare” lo status-quo fino ad oggi inalterato di sostanziale predominio di alcune delle union europee…

          • gsp 25 Ottobre 2013, 12:20

            mistral, se guardi introno, sono molti di piu’ i sistemi dove la federazione ha un ruolo (Ita/Sco/Wal/Arg e per molti versi Aus e SAF, oltre ad IRL e NZ). e se devi esportare un sistema, quello con peso della federazioni e’ piu’ facile da esportare di quello club.

            come detto, il sistema federazione, non e’ una scelta, e non e’ neanche mettendogli un cappello clbu in testa inizia a funzionare per miracolo. in galles ed italia i club esistono ma non hanno le spalle da soli per fare competere a livello internazionale. continuare a riproporre quel modello seza chiedersi perche’ non abbia funzionato e senza valutare quali situazioni siano cambiate per farlo funzionare e come fare sempre lo stesso errore e non imparare mai.

            e sul fattore del prodotto. e’ vero che ing e fra portano piu’ soldi e vendono di piu’ internamente, ma vendono un prodotto in cui irlandesi e gallesi sono parte centrale. e come se io faccio un maglione di cashmere in italia, ma mi rifiuto di pagare la lana perche’ i customers sono italiani e comprano da azienda italiana.

          • ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 12:32

            Parziale OT1: Oltremanica sono ancora affetti dalla sindrome di Fashoda… Se perdono contro una Pro12 è colpa del Pro12 poco competitivo mentre loro si sbattono tutti i giorni nel Top14. Altrimenti (e sicuramente nel caso di un inglese) è colpa del complotto degli arbitri imperiali che si sorreggono a vicende (come se un arbitro di Dublino non vedesse l’ora di far vincere una squadra di Sua Maestà). Ovviamente se poi vincono le francesi è merito del loto campionato competitivissimo e bling bling. 🙂

            Parziale OT2: Il SANZAR dove si schiererà? Ovviamente assieme alle sorelle Unions!

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 14:50

            Scusa mistral ma di nuovo parli per partito preso mi sembra. Il sistema privato stile Francia ed Inghilterra sono la mosca bianca non il sistema federale per quel che riguarda l’elite rugby.
            I Melbourne Rebels sono stati la prima franchigia privata di Super Rugby in australia il resto e’ a forte finanziamento centrale. Il sistema dei contratti centrali (con qualche differenza ma il concetto base e’ quello) lo fa la ARU come la IRFU e la NZRU.
            In Scozia le due celtiche sono rette dalla SRU (BT Sports ha fatto l’accordo per la sponsorizzazione sulle maglie con la SRU direttamente tanto per capirci).
            Le gallesi si presentano private/miste ma in realta’ senza la federazione non stanno in piedi, a chi hanno chiesto i soldi per tenere Warburton e Halfpenny quelli di Cardiff?Senza i 33 milioni di sterline destinati alle 4 regioni nel prossimo quinquennio dove vanno le Regioni?Presentarsi di nome come privato non vuol dire per forza essere rpivati, senza la WRU le regioni non sarebbero restate in piedi.
            La Romania per partecipare alla Amlin mette su una selezione.
            I Pampas XV sono UAR.
            Mistral il sistema privato francese ed inglese (con comunque soldi che arrivano dalla federazione perche’ non e’ che non prendano 1 euro dalla federazione)sono l’eccezione ad oggi nello scenario del rugby pro elite.

          • mistral 25 Ottobre 2013, 16:28

            analisi ed elencazione come sempre perfetta, in effetti a leggerla c’è da chiedersi chi siano questi due sciancafrità (da leggersi con la c molto dura, “strappafrittata” per i non regionalmente abituati) di LNR e Premier che si permettono di mettere in crisi una siffatta, qualificata e preponderante maggioranza… ma a quanto pare la realtà è (sta diventando) un’altra…

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 16:42

            Scusa mistral sulla base di cosa cambiera’?I privati coi soldi non ci sono, soprattutto in un periodo di crisi come questo…io questa scena di duello da mezzogiorno di fuoco proprio non la vedo…un modello privato non lo puoi forzare se non ci sono i presupposti, i due modelli coesisteranno con le loro differenze finche’ i privati coi soldi negli altri paesi si faranno avanti.
            A me sta battaglia di religione privato v pubblico non pare sia quello che stia avvenendo ma semplicemente un cercare di prendere piu’ controllo del gioco (ma nel senso di calendari e gestione della competizione) da parte degli uni e mantenere controllo da parte degli altri.

          • mistral 25 Ottobre 2013, 17:03

            non è di religione, ma di competenze… detto con la solita finezza diplomatica da Gozé oggi “Concernant la gouvernance, la LNR et la Premiership souhaitent que les Fédérations se concentrent sur leurs prérogatives régaliennes (dopages, arbitrage, éthique…) et que l’organisation des compétitions (format, qualification, droits TV, marketing…) soient confiée aux clubs français, anglais et de Ligue celtique. “C’est nous qui faisons vivre cette compétition, c’est normal qu’on la traite au niveau opérationnel”, a estimé Paul Goze. ” … tradotto in parole semplici: voi (federazioni, irb, erc o chi per esso, giocate pure con le regole, ai soldi derivanti dalle competizioni (di club, beninteso) ci pensiamo noi leghe… più chiaro di così si muore…

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 17:48

            Ed io con Goze non convengo…o meglio non su tutto, ed e’ proprio il putno che faccio io, loro i rpivati vogliono prendersi il controllo di praticamente tutto perche’ poi quando hanno tutto vagli tu a dire che certe regole cambiano ecc…tu sicuramente converrai con Goze invece.

          • gsp 25 Ottobre 2013, 17:49

            @mistral e’ vero che piu’ chiaro di cosi’ si muore. praticamente dicono alle federazione appoggiateci e non rompete (ci mancherebbe che si mettono anche a fare arbitri, etica e doping). se questa ti sembra un approccio produttivo in un trattativa, dove cmq la parola finale spetta alle federazioni, non ai club…

          • Stefo 25 Ottobre 2013, 18:09

            Sarebbe poi bene ricordare che se la HC e’ arrivata dov’e’ arrivata lo si deve molto alla ERC ed alle Federazioni, cosi’ come se il rugby e’ dov’e’ oggi lo si deve molto piu’ alle federazioni ed alla IRB che ai Wray e Boudjellal

          • mistral 26 Ottobre 2013, 11:22

            stefo e gsp, a me che “vinca” la linea di gozé o di lux non me ne fa più di tanto, di rugby non sono costretto a vivere e non credo che lo spettacolo/gioco cambierà radicalmente da un giorno all’altro… la mia sensazione (è un pour parler, un divertissement, fate voi…) è che si sia andato al muro contro muro in forza di una certezza “morale” da parte di alcuni soggetti di essere intoccabili e inattaccabili, e di altri di essere invece fortemente sottovalutati nell’ambito di alcune decisioni (soprattutto quelle economiche) che senza la loro presenza non sarebbero neanche mai esistite… nascono prima i club o le federazioni?… e soprattuto, possono sopravvirere le federazioni senza i club?… ed i club senza federazioni?… ognuno credo abbia le proprie risposte e convinzioni, ma oggi la scelta è sul tavolo, personalmente ritengo che la posizione delle federazioni sia (dal più al meno) ancorata ad una visione antistorica, o meglio, ad una visione che mantiene ancora e sempre il rugby a 15 in una sorta di bolla/club elitaria, un mercato di nicchia… può anche essere comprensibile, forse anche per certi versi condivisibile, ma resistere alle sirene del dio denaro non sarà facile… è successo in tutti gli sport che dal dilettantismo sono passati al professionismo diffuso, il rugby in questo è ancora (solo) all’inizio…

          • Stefo 26 Ottobre 2013, 19:57

            mistral quando io parlo di guerra di religione mi riferisco proprio a questo atteggiamento che si ha che o e’ una o l’altra…i due sistemi possono e devono coesistere come avviene nella maggioranza degli sport. Parla di atteggiamento antistorico, a me risulta che lo sport piu’ popolare al mondo ancora oggi viva su un sistema in cui club privati e federazioni coesistono con delle divisioni del potere ben precise e din cui le federazioni hanno ancora enorme potere gestionale e decisionale (UEFA champions league fatta e gestita dalla UEFA non dai club…mentre se vogliamo guardare ad uno sport in cui i club hanno preso il controllo facendo fuori le federazioni guardiamo alla Euroleague di basket e andiamo a confrontare il livello ed il successo che la Euroleague Fiba era 15 anni fa con quello di oggi…non c’e’ confronto).
            Ancora meno condivido che le federazioni nella loro espressione unitaria superiore cioe’ la IRB stiano cercando di mantenere il rugby in una bolla elitaria, mi pare anzi che investimenti per dare impulso allo sviluppo nel rugby in aree che 15-20 anni fa erano di basso livello ci siano stati (quanti soldi sono andati all’Italia ed all’Argentina in questi anni?Chi ha fatto si che l’Argentina entrasse nel RC pagando le Sanzar?) cosi’ come investimenti in aree nuove per far crescere i movimenti. Si dira’, e’ il loro lavoro esistono per questo…appunto ma sono loro a farlo ed averlo fatto non altri.
            Di nuovo si puo’ discutere di opinioni ma negare che la IRB in questi 20 anni abbia fatto crescere il rugby esponenzialmente e’ negare un dato di fatto. Potevano fare meglio o di piu’?Quasi sicuramente si ma direi che hanno fatto un ottimo lavoro e parlandoci chiaro parlando di professionismo, il rugy league professionista e coi privati dentro a tirare le fila e’ pro da molto piu’ tempo ma penso che anche negare che l’union delle federazioni parruccone abbia raggiunto in termini di popolarita’ e crescita risultati nettamente superiori al league che e’ chiuso a 2-3 realta’ e basta sia negare una cosa palese e sotto gli occhi di tutti.
            Mi sembra molto piu’ elitaria una situazione in cui solo 2 realta’ che possono reggere coi privati certe spese prendano il controllo perche’ faranno con degli scopi ed obiettivi extrasportivi di fagocitarsi il resto.
            I due sistemi in coesistenza negli ultimi 10 anni hanno funzionato molto bene, la ERC ha creato nel 1995 una coppa dal nulla e l’ha portata ad essere non solo una competizione straordinaria (per me la miglior competizione di rugby per club con buona pace del Super) ma un brand vincente ed eccezionale. L’apporto dei club in questo e’ stato fondamentale, alla fin fine sono le squadre ad andare in campo ma penso che discutere la gestione sportiva e commerciale di questa competizione coi risultati sportivi e finanziari che la ERC ha raggiunto sia un esercizio basato su posiioni ideologiche per cui privato=bello, pubblico=brutto.

  2. Stefo 25 Ottobre 2013, 09:02

    Si nota anche che la erc non e’ mai nominata cosi’ come invece di Heineken o Amlin Cup si parla di Primary e Secondary competition…

  3. mistral 25 Ottobre 2013, 09:19

    verrà ri-nominata? da cup a confederation, non devi neanche cambiare il logo, forse la sede sociale…

    • Stefo 25 Ottobre 2013, 09:24

      LA sede sociale che e’ l’unica cosa che conviene a francesi ed inglesi?Sai perche’ e’ a Dublino?Oltre al fatto che ci sono IRB e 6N il motivo fondamentale per cui la ERC e’ in Irlanda e’ solo ed unicamente il regime fiscale estremamente vantaggioso rispetto ad ogni altro paese membro della ERC…

      • mistral 25 Ottobre 2013, 10:07

        esistono anche altre situazioni in europa altrettanto favorevoli; e l’erc è il grimaldello per far saltare anche altri equilibri…

        • Stefo 25 Ottobre 2013, 10:23

          mistral la competizione avra’ la sede sociale in uno dei 6 paesi che la comporanno, non andranno a metterla a Timbuktu, e non l’andranno a mettere neanche ad Isle of Man od altre Channel Islands perche’ scomode. Dei 6 paesi parte della comeptizione l’Irlanda e’ quella col regime fiscale piu’ conveniente…fatto non opinione.

          • ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 10:43

            Non credo che a Douglas sarebbero contenti della definizione “Isle of Man o altre Channel Islands” 🙂

  4. ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 09:19

    Io onestamente non capisco la linea editoriale così arrendista su questo tema,. Certo, è la vostra linea editoriale quindi liberi di averla 🙂

    A parte gli scherzi, io credo invece ci sia eccome CICCIA. Ovvero c’è quella ciccia che più di tutte le altre hanno sbandierato (ok, molti hanno ormai capito che era solo paravento) LNR e PRL sulla necessità di una diversa coppa europea: qualificazione e divisione 1/3,1/3,1/3 dei proventi. Il comunicato ERC dice “le federazioni hanno concordato la mediazione sul modificare le coppe in questo modo”. Questo è il passaggio giusto, in ritardo, ma giusto. Andare oltre in questo momento sarebbe stato, troppo indebolente.

    È un modo per chiamare pubblicamente il bluff, ora Goze e McCafferty non potranno più parlare ore ore di qualificazione e proventi e fare qualche passaggio veloce imbarazzato su governance e diritti tv. Ora tra qualche giorno dovranno dire cosa differenzia allora la loro RCC dalle coppe ERC e non potranno dire né merito né suddivisione proventi. C’è tanta ciccia…

    • Stefo 25 Ottobre 2013, 09:32

      ugo in realta’ il discorso qualificazione e redistribuzione era caduto da un po’ i messaggi dei CEO di tutte le union Pro12 (tranne una) nelle ultime 4 settimane erano stati quelli…si mette nero su bianco ufficialmente e non sono piu’ parole ai giornalisti vero ma insomma non e’ che si sia fatto cosi’ tanto, si e’ resa piu’ ufficiale una posizione che gia’ era ufficiale.

      Avevamo notato tutti gia’ ieri a prima lettura che delle cose che contano (governance e BT/Sky) non c’era nulla di scritto…sulle assenze erano annunciate quindi non mi stupiscono molto (mi avrebbe stupito di piu’ si fossero presentate) direi che il comunicato e’ un qualcosa fatto per riportarli al tavolo piu’ che altro per parlare delle cose importanti.

      • ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 09:41

        Sono d’accordissimo sulla seconda parte, parlare dell’assenza è come parlare dell’acqua calda. Semmai sarebbe da parlare della presenza numerosa di RFU e FFR guidate da Ritchie e Camou.

        Sulla prima parte, in realtà rendere ufficiale una posizione è nella situazione attuale più importante rispetto a far sapere di essere favorevoli: mettere nero su bianco non è un messaggio (che siamo tutti d’accordo era nell’aria), ma funziona invece come blocco. Obbligherebbe l’altra parte ufficialmente a non poter più utilizzare le scuse. Lo “scontro” era arrivato non più su un campo “politico” ma su uno “comunicativo”, e le dichiarazioni dei CEO funzionano su quello “politico” ma non su quello “comunicativo” utilizzato fin’ora da Goze e McCafferty.

  5. Katmandu 25 Ottobre 2013, 09:31

    Domanda da bimbo scemo, alla riunione mancavano i rappresentanti della RRW, LNR e premier, giusto? E allora? Non sono le federazioni a dover decidere chi e come organizza un torneo? Chi mette i soldi e chi li prende? Il formato e tutte ste cose? L’assenza di queste parti (seppur importanti) in causa non mi stupisce per nulla, o finon ad adesso ho capito male io? Il torneo “ribelle” dovrebbe essere gestito dai club, cosa che penso assurda, ma una volta che trovano un accordo le varie federazioni sul lato sportivo della vicenda, insomma quello che chiedevano ufficialmente i ribelli, casca il palco, e viene a galla quello che veramente vogliono, e cioè una ridistribuzione diversa dei soldi e una gestione in proprio dei diritti d’immagine e televisivi
    O sbaglio? Qualcuno mi può reindirizzare? Abbiamo avuto tante notizie diverse che è facile perdere il filo

    • Paolo 25 Ottobre 2013, 09:39

      Ciao Kat. Nel board dell’ERC non ci sono solo le federazioni, ma anche le leghe (laddove esistenti)

      • ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 09:48

        Si ma le leghe non sono presenti per proprio merito ma in quanto organizzatrici del campionato per conto della propria federazione (come fino a qualche anno fa per l’italia c’era la LIRE nel board ERC). Ed il board è colui che gestisce il torneo nato con la benedizione delle Federazioni.

        • Hullalla 25 Ottobre 2013, 11:06

          Si si, ma in passato i clubs (certi clubs) hanno creato le loro leghe indipendenti, quando quelle esistenti non li seguivano (vedi rugby league e altri).
          E’ la lega ad essere espressione dei clubs o vice versa?
          Cosa succede se si spezza questo legame?

          • GiorgioXT 25 Ottobre 2013, 13:02

            Le Federazioni storicamente sono SEMPRE state create dall’unione dei vari club.
            In Europa è solo in Irlanda ed in misura diversa in Scozia e Galles che si è imposta una struttura a totale controllo Federale.
            Per dirla chiaramente, se le dirigenze FFR e RFU ostacolassero la nuova competizione dei club, molto probabilmente verrebbero messe in discussione e sostitute, perchè elette proprio dalle società (non solo quelle di “prima fila” ovviamente)

            In realtà è anche uno scontro fra un sistema chiuso – quello delle franchigie scelte dall’alto e cristallizzate – ed un sistema aperto a promozioni e retrocessioni.
            Il sistema chiuso finora i suoi risultati li ha dati SOLO in Irlanda, anche perchè non ha modificato la struttura precedente, in Scozia ha fatto perdere la parte più interessata al rugby , quella dei Borders, ed in Galles tanti rimpiangono ancora i derby fra i club con il pubblico che attiravano.

            L’unica cosa certa è che un sistema a franchigie in Italia è una pietra tombale sullo sviluppo e diffusione del nostro sport.

          • gsp 25 Ottobre 2013, 13:16

            Giorgio, gli Ospreys hanno vinto qualche Pro12. uno deve scegliere se vuole i derby o ppure competere a livelli internazionali. fondamentalmente quella scelta l’hanno fatta a Rovigo.

            perche’ il sistema a franchige sarebbe la pietra tombale?

          • GiorgioXT 25 Ottobre 2013, 16:05

            Il sistema a franchigie è la pietra tombale dello sviluppo proprio perché chiuso .
            Non permettendo promozioni/retrocessioni impedisce la crescita e la diffusione sul territorio;
            Se in Italia avessimo avuto un sistema simile realtà come Prato non sarebbero mai cresciute, né il San Donà avrebbe potuto tornare nel massimo campionato.
            Possono servire per gestire al meglio l’esistente, ma non per far crescere.

          • gsp 25 Ottobre 2013, 16:58

            scusa Giorgio quindi vorresti la prima dell’eccellenza andare a giocare in PRO12 ogni anno? ma non e’ fattibile per una lunga serie di motivi.

            per fare quello che dici tu, e che e’ di certo importantissimo, c’e’ l’eccellenza.

    • Hullalla 25 Ottobre 2013, 11:03

      Io penso che sia proprio questo il punto peloso del contendere: questa volta le leghe dei clubs (alcune) hanno dimostrato di essere piu’ efficienti nel reperire fondi rispetto alle federazioni, per cui hanno rivoltato la storica frittata e stanno dicendo alle federazioni di farsi da parte e non rmpere.
      La materia del contendere e’ proprio decidere chi e come organizza un torneo, chi mette i soldi e chi li prende, il formato e tutte ste cose, che finora erano di puro appannaggio federale
      Situazioe delicata, perche’ bisogna capire chi dipende da chi, ovvero se vogliamo un rugby centralizzato oppure dominato dalla base (i clubs).

      • gsp 25 Ottobre 2013, 11:22

        Hulla, ma non e’ vero che hanno avuto piu’ successo delle federazioni. il contratto Sky (tra l’altro negoziato sotto supervisione presidente Tolosa) e’ tutto da provare che sia molto peggio di BT.

        la nuova competizione offre piu’ soldi non tanto perche’ ne produce di piu’, ma perche’ taglia i compensi alle federazioni che con quei soldi creano ed assistono i movimenti.

        mettiamocelo in testa. la heineken Cup e’ una competizione di successo ed in salute.

  6. crosby 25 Ottobre 2013, 09:34

    A mio avviso la migliore soluzione e’ quella totalmente meritocratica: nessun posto garantito a nessuna Union celtica ma a qualificarsi alla Coppa 1 le prime sei piazzate alla Celtic a prescindere dalla nazionalità.
    Eventualmente allargare dalla 7.a alla 10.a le squadre che accedono alle qualificazioni.
    Stessa cosa per Francia e Inghilterra: prime 6 qualificate e dalla 7.a alla 10.a accedono alle partite spareggio con le celtiche.
    Le non qualificate alla Coppa 1, faranno la Coppa 2.
    Non e’ corretto trovarsi magari a fine stagione Treviso 11.a e Zebre 12.a e comunque avere un’italiana nella Coppa 1. Non è meritocratico.
    Per lo sviluppo ci saranno le Coppe 2 e 3 e li’ le italiane possono vincere qualche partita.
    Credo che se Treviso quest’anno avesse giocato l’Amlin Cup magari non avrebbe vinto la Coppa ma il suo girone magari si…

    • gsp 25 Ottobre 2013, 09:38

      L’anno scorso Treviso si sarebbe qualificata per l’HC.

    • ugotruffelli 25 Ottobre 2013, 09:55

      Attenzione, il concetto di meritocrazia fine a se stesso, qui come in altri ambiti della vita politica e sociale, non è un concetto equo.

      • crosby 25 Ottobre 2013, 10:24

        Forse hai un concetto di meritocrazia sportiva diversa dalla mia: a casa mia e’ chi vince la finale che vince lo scudetto, non il quinto classificato.
        A casa mia e’ chi arriva ultimo a retrocedere, non il terzultimo.
        Quindi solo chi ha meritato sul campo vincendo le sue partite e piazzandosi tra i primi 6 o 7 in Celtic, ha diritto a giocare nella nuova Coppa.
        Non l’undicesimo classificato a scapito del nono e decimo che hanno oggettivamente fatto meglio.

        • gsp 25 Ottobre 2013, 10:30

          Esatto, finale e scudetto parlano di competizioni domestiche. Il pro12 non lo è.

          La qualificazione alle coppe in tutti gli sport è su base nazionale. Altrimenti non sono coppe europee.

          Fra ed ing avrebbero posti garantiti e gli altri no. Ed I posti sono soldi.

          E ribadisco, Treviso l’anno scorso si sarebbe qualificata quindi il discorso di fare la CC quest’anno non è troppo attinente.

  7. crosby 25 Ottobre 2013, 11:31

    @gsp…Non hai capito male 1 volta ma ben 2 volte quello che ho scritto. Scrivevo: “Credo che se Treviso quest’anno avesse giocato l’Amlin Cup magari non avrebbe vinto la Coppa ma il suo girone magari si…” non significa che la Benetton non doveva qualificarsi per l’Heineken come continui ad affibiarmi. Intendo dire che se la Benetton di quest’anno avesse giocato la seconda Coppa / Amlin non sarebbe stata ne’ una fuoriserie ne’ avrebbe vinto a mani bassa il torneo.
    Avrebbe vinto le sue partite e fatto esperienza internazionale, pur non giocando l’Heineken.
    Non esiste secondo me un principio per cui chi è più forte/meritevole lasci il suo diritto al più debole/meno meritevole.
    Io vorrei tanto una Benetton tra le 20 della nuova Coppa perché ne ha lasciate dietro a se’ 6 in Celtic o magari perché ha battuto nello spareggio una francese o una inglese in casa loro.
    Che valore può dare alla nuova competizione una squadra italiana che fa un campionato celtico infame vincendo 4/5 partite e che si piazza undicesima (prima dell’altra italiana)???
    Nessuno…
    Gia’ non portiamo diritti tivù, non portiamo sponsor, facciamo non più di 5.000 spettatori a partita…
    Ma ci piace pretendere pretendere pretendere…come diceva Napoleone: “gli italiani? perdono un’altra guerra e mi chiedono Parigi in cambio!”…
    Mettiamoci in testa che solo se fai risultati, ottieni qualcosa.

    • gsp 25 Ottobre 2013, 11:46

      crosby, invece io ti faccio proprio notare che il tuo discorso non si applicherebbe quest’anno. perche’ la benetton si sarebbe qualificata di diritto e non avrebbe fatto la CC. e quindi il discorso che avrebbe fato meglio, e’ ininfluente.

      Pero’ se il concetto e’ la meritocrazia, cio’e la squadra che vince, allora non dovrebbe centrare ne’ diritti, ne’ sponsor. gli irlandesi portano vittorie, sono importanti per i diritti ed in questo caso vengono a perdere due posti.

      aggiungi le coppe europee sono tali perche’ sono rappresentate le nazioni europee. se non rappresenti le nazioni non lo sono piu’, magari saranno coppe meritocratiche. ma chi ti dice che la 7′ francese non e’ piu’ forte della 5′ inglese. e la la meritocrazia dov’e’? l’hanno capito nche nel calcio che e’ un concetto assurdo se applicato alle coppe europee in modo non mitigato dalla rappresentanza nazionale.

  8. Hrothepert 25 Ottobre 2013, 11:35

    A me a leggere sempre di tutte queste storie qui, le diatribe di “politica” interne, ecc., ecc., mi viene una nostalgia del Rugby pre professionista!!!

    • Giovanni 25 Ottobre 2013, 12:00

      Grande Hroth! 🙂 …però all’epoca l’Italia era fuori da tutto. Ed anche le coppe non esistevano…

      • Hrothepert 25 Ottobre 2013, 13:10

        Si Giovanni ma a me che me ne fregava, io a quei tempi stavo in…SCOZIA!!! 😉

      • San Isidro 25 Ottobre 2013, 18:28

        ciao Giovanni, ti è arrivata la mia mail di ieri sera?

        • Giovanni 25 Ottobre 2013, 20:30

          No, nessuna mail. Mi sa che facciamo prima a sentirci per tel. A domani.

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