Crac, disastro, debacle: l’Italia delle coppe tra abachi e (forse) troppe pretese

Prendersela e criticare i pesanti ko delle italiane serve a poco o a nulla. Bisogna mettere mano al movimento

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 14 Ottobre 2013, 08:43

    Tutto molto interessante quello che scrivi Paolo, alcune cose le condivido altre meno.
    La prima cosa che secondo me non scrivi nella parte “critica” e’ l’atteggiamento con cui questa coppa viene nella maggior parte dei casi affronata o stata affrontata: totale disinteresse dal lato sportivo, rassegnazione a priori, en evento sportivo in piu’ non necessario (le partite non la qualificazione al torneo) che porta a schierare o aver schierato non la migliore squadra ma una squadra tanto per non perdere a tavolino. Qualificarsi e’ indispensabile per i club (soldi ERC che magari servono a salvare il club dal fallimento o comunque sono importanti), giocarci invece poi diventa una rottura.

    Per quanto sia convinto come te che a giocare coi migliori non si possa far altro che crescere ci sono dei limiti a questo concetto, in una situazione in cui metti dei club pro veri e propri contro dei club che di pro hanno solo il nome non credo che si dia in ogni caso molta prospettiva o altro…parliamo di mondi completamente diversi e distanti, realta’ che hanno pochissimo da spartire…insomma diciamocelo le altre celtiche i loro club domestic semi-pro/amatoriali non sono interessate a mandarli perche’ il divario anche in quel caso sarebbe imbarazzante eppure quei 2-300mila euro servirebbero anche a loro senza tanti giri di parole.

    Si e’ scelta la strada celtica che impone un forte ridimensionamento del domestic che piaccia o meno e’ cosi’, a 10/8 cambia poco se togli i 50-60 migliori giocatori per fare le due celtiche e ne togli altri 10 migliori che se ne vanno all’estero puoi cercare di reinventare la ruota quanto vuoi e sbizzarrirsi con tutti i format di questo modno ma la realta’ cambiera’ di poco se non nulla.

    Dovesse esserci la possibilita’ nelle nuove competizioni di una rappresentativa che venga dal domestic bisognerebbe spingere per una selezione (cosa provata dalla Fir 2 anni fa e lo posso dire con certezza) ma rifiutata dalla ERC (scioccamente a mio avviso guardando a come migliorare la competizione) che a mio avviso dovrebbe essere la Emergenti che cosi’ avrebbe un 6 partite all’anno potenzialmente molto interessanti e provanti per i giocatori…i discorsi di legare club alle celtiche e rendere piu’ flessibili lo scambio di giocatori anche ha un prolema regolamentare, ad inizio stagione devi consegnare una lista di atleti che sono la tua rosa per il torneo quindi comunque la rosa non sara’ mai modifcabile di settimana in settimana in base a chi gioca in HC e chi no.

    • Paolo 14 Ottobre 2013, 08:48

      Io credo, ma magari mi sbaglio, che l’atteggiamento sia una conseguenza di quello che scrivo. Non è la causa principale

      • Stefo 14 Ottobre 2013, 08:53

        Paolo puo’ essere p…quale sia causa o quale effetto se devo essere onesto lo trovo piu’ difficile da comprendere.

  2. crosby 14 Ottobre 2013, 08:44

    D’accordo su tutto.
    Ma la vera causa la vogliamo dire se le nostre squadre non perdono ma vengono surclassate?
    Quante squadre della prima divisione irlandese/scozzese/gallese, del ProD2 francese e del Championship inglese…giocano in Amlin??
    Nessuna.
    Quante squadre della prima divisione italiana invece giocano in Amlin?
    Quattro.
    C’è questa contraddizione di fondo.
    La soluzione deve essere espressione della realtà: 1 celtica in Heineken e 1 celtica in Amlin.
    Poi se vogliamo partecipare con un’ altra squadra in Amlin, ok, ma deve essere la vincitrice dello scudetto rinforzata da tutte le altre…

  3. Emy 14 Ottobre 2013, 08:55

    Bella analisi, che condivido in parte.
    Personalmente credo che le sconfitte, gli schiaffoni, siano istruttivi solo entro un certo limite: oltre non lo sono più, sono solo appunto schiaffoni. 60 punti non sono istruttivi.
    Alla luce del livello dell’Eccellenza trovo francamente senza senso mandare in Challenge così tante squadre da questo campionato: io ci manderei solo la prima classificata. E per la Heineken bene le due Celtiche: nel loro caso sì le sconfitte possono essere ancora ritenute istruttive.
    Quello che dovrebbe fare la FIR, in teoria, sarebbe lavorare sul movimento in modo da elevare il livello dell’Eccellenza e dei suoi giocatori, avendo come obiettivo quello di renderlo un vero e valido primo campionato nazionale. In pratica, i soldi europei servono alle squadre come l’aria (Prato ci si è iscritto al campionato nazionale, giusto per fare un esempio), tutti e subito, e pazienza se per le altre squadre le italiane sono sparring partner che valgono sì e no le loro seconde squadre.

  4. barry 14 Ottobre 2013, 08:57

    Facciamo un torneo con le due franchigie di celtic e due selezioni del campionato eccellenza con miglior stranieri inclusi due semifinali(celtic contro selezioni) chi vince va in heineken chi perde va in amlin poi le due finali che si fanno solo per dare un senso al torneo e dimostrare che le due selezioni partecipano a un campionato. Si svolge a fine agosto in una settimana tutto finito con la ripartizione dei soldi della amlin in percentuale ai giocatori selezionati per ogni club. Cosi o una cosa simile altrimenti sarà sempre peggio, la romania gioca con la nazionale altrimenti farebbe la fine nostra

  5. Katmandu 14 Ottobre 2013, 09:00

    Tutto molto condivosibile ma ti dimemtichi che siamo in italia la terra di macchiavelli e per cui nessun presidente lascerebbe andare i propri pezzi migliori solo per far crescere il movimento e chiunque abbia mai parlato con un presidente solo una volta lo sa
    Bisognerebbe avere la volontà politica di analizzare da cima a pié il nostro movimento e prendere atto della sovradimensione che si porta il carrozzone
    11-10 squadre di eccellenza son troppe e due gironi nazionali di serie a son un suicidio economico e sportivo mentre 4 gironi di B ci stanno se rimangono a caratura territoriale, ma questa volontà manca anzi fa “figo” aggiumgere squadre non adatte al lievello, e quindi via si fa la serie a femminile con 4 squadre in più (inutilmente a quanto pare) con formazioni che non si presentano, in cui manca il numero minimo per finire o che perdono 191-0 (forza gerundi!)
    La CL ha bisogno di una decina d’anni di assestamento inoltre si dovrebbe legare un contratto celtico ad un opzione per una squadra di eccellenza, in modo che un zanni a caso una volta finita l’esperienza celtica vada un paio di stagioni in eccellenza a formare nuovi talenti, un po come picone a calvisano
    Pra non dico di avere la soluzione a tutti i mali ma nemmeno così si cresce invece che sbraitare di voler 3 squadre italiane in CL e 4 in CC si prenda atto di dove si é (magari pure con una consulenza esterna se non lo si vede da dentro) e poi continuare a costruire, giovani buoni ne abbiamo, si tratta solo di capire quanto son buoni
    Inoltre non credo sia così semplice legare una franchigia di CL all’eccellenza come fanno in Irlanda e Galles per problemi soprattutto di carattere logistico, da loro il territorio é ben delimitato e in 3/4 d’ora si arriva dalla sede del proprio club a quella della franchigia quì le distanze son più grandi

  6. piotor 14 Ottobre 2013, 09:15

    Innanzitutto siamo tutti d’accordo (tranne in FIR) di limitare l’Eccellenza alle poche (8?) realta’ che abbiano bacino d’utenza, finanze e tradizione per garantire un campionato di primo livello. I nomi? Basta guardare le classifiche degli ultimi 5-10 anni e i nomi mi sembra siano chiarissimi. Sarebbe anche il caso di bloccare per un po’ le retrocessioni, facendo pero’ molta bagarre per i playoff. Le squadre hanno bisogno di programmare e un ciclo di 3-4 anni sarebbe fondamentale per promuovere i giovani e creare un sistema di gioco sul medio periodo. Da li’ sotto ci vorrebbe un ampio bacino di realta’ “semi pro” che faccia da rampa di lancio per tutti i giovani

    Riassunto: campionato bloccato per un “ciclo” con 8 squadre, 4 affiliate a Tv e 4 alle Zebre. Voledno sarebbe ancora meglio fare campionato richiamando Tv e trasformando le due Celtiche in franchige, ma meglio non esagerare.

    Celtica migliore in HC (o sostituta)
    Celtica 2 + campione Eccellenza in Amlin

    E udite udite..2a-6a di Eccellenza che giocano mini coppa durante finestre della HC contro squadre di D2.

    • gsp 14 Ottobre 2013, 12:40

      Piotor, il problema e’ che se l’obbietivo strategico e’ l’allargamento anche territoriale, se chiudi a chiave l’eccellenza ogni 2/3 nni non penso si vada in direzione coerente.

      e poi come fai a rivedere chi esce e chi entra? Certo nel sistema che proponi ci sono vantaggi pero’ rimane che ad oggi giochi in certe squadre nel dopo lavorquindi il mercato dei giocatori non e’ per niente fluido e perderesti un sacco di talenti per strada.

      PS. la prod2 gioca durante le finestre di HC.

      • piotor 14 Ottobre 2013, 14:01

        Le 8 pro + eventuali franchige sarebbero le unice societa’ (esclusa federazione con accademie) a poter garantire la formazione di livello ad un giocatore giovane. Avere “pochi” (ci sarebbe da discuterne) talenti che ricevono una preparazione completa e’ preferibile ad averne molti che ne ricevono una incompleta. Anche perche’ senza retrocessione non ci sarebbe alcun motivo per preferire un onesto mestierante ad un giovane di belle speranze. Le societa’ possono ragionare in termini di cicli (come fa la Benetton dando spazio sul triennio ai giovani) e non sul tirare a campare anno in anno.

        Chi esce? All’inizio nessuno. Bene che vada si allarga includendo le 2 societa’ che si sono comportate meglio negli n anni successivi all’inizio del ciclo. Devono essere societa’ solide, stabili e che garantiscano un certo tipo di rendimento sul medio periodo. Un sistema “serio” di retrocessioni non puo’ esistere finche’ non ci sara’ di fatto un numero di squadre pro sufficiente (direi minimo 20). Non per niente le Celtiche che hanno un numero di tesserati simili al nostro, non hanno un campionato nazionale professionistico (o comunque non totalmente) in favore di un numero di squadre pro che rappresenti il numero massimo di giocaotri di “alta fascia” che il movimento riesce ad esprimere. Se e quando ci saranno “talenti” in surplus e societa’ emergenti che dimostrano di coinvolgere sponsor/pubblico etc., allora ben venga una seconda serie pro. Ma per ora priorita’ massima ai pochi club che riescono a fare un lavoro completo dalle giovanili alla prima squadra.

        Se non e’ in finestra HC, che sia in finestra 6N. Tutto cio’ per dire che i “naturali rivali” delle Eccellenti formazioni sono le prime 4-6 squadre di D2.

        • gsp 14 Ottobre 2013, 15:00

          piotor, con tutto il rispetto, ma se i nostri rivali fossero le prime 6 di prod2 non ci sarebbe quasi bisogno della CL, ma non e’ cosi’.

          negli ultimi anni di societ’a storiche e serie sono finite gambe all’aria. avresti un campionato dove ogni anno ne possono saltare 4. se poi chiedi alla Fir di investire di piu’ sono tutti soldi che sottrai alla base.

          la tua idea non la trovo neanche sbagliata, ma torniamo al problema. l’eccellenza non e’ pro, non per scelta o per colpa di Dondi, ma proprio per mancanza di risorse economiche. Prato ha rischiato alla grande quest’anno, benche’ tra le prime 8. e le risorse non si creano neanche per decreto.

          Sul prod2, quale interesse/vantaggio avrebbero a giocare contro l’eccellenza?

  7. Giovanni 14 Ottobre 2013, 09:34

    Il punto non è la forma della partecipazione alla Amlin, ma come abituare un numero maggiore di giocatori italiani a confrontarsi settimanalmente con il meglio d’Europa (o una parte di esso). Così come è ora, non ha senso e non saranno certo 4 partite all’anno contro inglesi e francesi (spesso imbottiti di riserve) a far crescere il movimento. Ci vuole un’intera stagione regolare contro i più forti, non c’è altra strada. Secondo voi Benetton e Zebre traggono maggiori benefici dalle 22 partite di CL o dalle 6 di Heineken? Quindi l’unica via è arrivare ad aggiungere una terza franchigia in CL. Conosco già le obiezioni: “non ci sono i soldi”, “dove li troviamo altri 30 giocatori competitivi?”, “già le Zebre perdono a ripetizione”, ecc. Tutti rilievi pertinenti, ma qui si parla dell’aspetto tecnico ed non vedo, al momento, altre possibilità. Poi si può discutere sulle strade da intraprendere per arrivarci: coinvolgimento di sponsor privati, maggiori investimenti da parte della FIR, riduzione del numero di squadre in Eccellenza, collegamento stretto di Accademie e realtà territoriali con le franchgie, varie ed evantuali.

    • gsp 14 Ottobre 2013, 12:41

      daccordissimo con Giovanni. e’ innegabile che ad oggi che ad oggi non ci sono i presupposti economici, tecnici e politici per la terza franchigia. ma la terza franchigia darebbe una risposta a molte dei porblemi dei quali parliamo.

  8. Machete 14 Ottobre 2013, 09:50

    il problema di fondo è che noi mandiamo squadre semiprofessionistiche (e spesso anche non con la formazione tipo) contro formazioni come London Irish Wasps etc etc….e non vedo cosa ci sia di istruttivo nel trovarsi dopo 20 minuti sotto di 40 punti ….con avversari che poi giocano con il freno a mano tirato
    le varie soluzioni come ridurre le squadre da 10 a 8…..legarle alle franchigie (vogliamo poi mettere i vari campanilismi)….mandare in CC la Emergenti o la squadra vincitrice dell’Eccellenza sarebbero solo palliativi che non cambierebbero la situazione….
    dobbiamo renderci conto della situazione….ad oggi il livello del nostro domestic non può assolutamente competere con quello delle altre nazioni…..
    è giusto che con la nuova riorganizzazione delle coppe una franchigia andrà nella nuova HC ed una in CC……
    eventualmente si potrebbe futuro pensare ad una terza franchigia….che accompagni le altre ma non ha senso parlarne ora quando non ci sono soldi ne giocatori e inoltre non è chiaro il nostro futuro in pro12….
    oppure creare una selezione con i migliori italiani del domestic…ma non solo per farla partecipare alla CC…ma che sia itinerante stile Pampas XV
    la cosa immediata che si deve fare è investire nella base…dobbiare formare gente che sappia insegnare rugby alla base….altrimenti non andremo da nessuna parte…

    • Giovanni 14 Ottobre 2013, 10:10

      D’accordissimo sull’ultimo argomento: allargare la base dei praticanti (attraverso il coinvolgimento di scuole e famiglie) e migliorare le competenze e le capacità d’insegnamento dei tecnici è fondamentale.

    • Stefo 14 Ottobre 2013, 10:27

      Machete migliorare la formazione alla base e’ fondamentale ed e’ un caosa che ormai si sa e’ cio’ che veramente manca…lo si sa ovunque lo si richiede ovunque ma non viene receptioc ome messaggio da chi di dovere che continua ad andare come progettazione dall’alto al basso invece che al contrario.
      L’articolo che chiude comunque con questo putno secondo me cercava di affrontare un problema diverso.
      Senza giri di parole: queste coppe ci sono, cambieranno ma in qualche formao ci saranno e l’Italia vi prendera’ parte. Anche iniziasse oggi un progetto di investimenti alla base con un progetto sulla formazione vero e proprio che parta dalla formazione dei tencici prima che cio’ abbia effetti sull’alto livello ci vogliono degli anni…nel frattempo qualcosa lo devi fare prima che investimenti sulla base e sulla formazione propri portino i loro frutti.
      Poi che questi investimenti su base e formazione non avvengano ovviamente e’ grave.

      • Machete 14 Ottobre 2013, 10:36

        stefo nell’immediato a parte le franchigie che si distribuiranno a seconda della classifica nelle 2 coppe…..non vedo altre soluzioni che possano aumentare il livello delle nostre squadre a parte creare come dicevo una selezione con i migliori giocatori dell’eccellenza……..(opzione che a suo tempo se non ricordo male è stata scartata dalla Erc)

      • Paolo 14 Ottobre 2013, 11:37

        Stefo, grazie per la traduzione. Direi che è perfetta

    • gsp 14 Ottobre 2013, 12:45

      machete devi anche considerare un fattore pero’. i posti non si comprano al mercato purtroppo, ed una volta che li dai via non e’ per niente detto che li recuperi. ad esempio anche nelle negoziazioni iniziali Pro12 il fatto che l’italia avesse i suoi posti gia’ da prima ha reso le negoziazioni piu’ facili.

      Viadana le ha prese di brutto, altre hanno perso male (ma si e’ perso male in HC) e Calvisano invece ha fatto bene a questo giro.

      Invece penso che dal nostro punto di vista sarebbe bellissimo se potessimo schierare gli eccellenti in CC (ma altri soldi FIr…) ma non penso ci siano le condizioni politiche.

      • Stefo 14 Ottobre 2013, 15:11

        Scusa gsp bellissimo per cosa a parte ritirare i soldi qualificazione?
        I club sono semi-pro e resteranno semi-pro e quindi non in grado di competere ed alla fin fine neanche interessati a competere perche’ vincerne una o perdere di 10 invece che 50 rischiando infortuni o di stancare I giocatori magari non arrivando tra le prime 4 in Eccellenza e’ di fatto controproducente per il club stesso.

        Scusa ma mi sembra che difendi una posizione di interesse economico basta, per la serie “ci son soldi da prendere?Arraffiamo finche’ possiamo”

        • gsp 14 Ottobre 2013, 15:51

          mi sono espresso male, ma mi riferivo alla possibilita’ di schierare la nazionale emergenti in CC.

  9. georg truckl 14 Ottobre 2013, 10:49

    Come ho già scritto ieri io, mi auguro che rimanga almeno un posto in AC per il club campione d’Italia, altrimenti il campionato italiano si svaluterebbe ulteriormente. D’altra parte è evidente che non si può andare avanti in questo modo, quello che deve fare la FIR è alzare il livello dell’eccellenza.
    La riduzione a 10 squadre è già un passo in avanti, l’altro passo è un sistema di permit player efficiente che metta in campo ogni sabato una quindicina di giocatori di pro12, con beneficio da parte di tutti.
    Oltre a lavorare sul rugby di base e sulla formazione dei tecnici ecc… Però serve un marketing adeguato anche per le singole società, non è possibile vedere dei siti di livello così basso, mi spiace dirlo ma questa pecca ce l’ha anche il Benetton, e un piano a medio lungo termine per gli stadi. Senza infrastrutture degne non si va da nessuna parte.
    Personalmente non credo sia opportuno ridurre a 8 il campionato, è ovvio che questo aumenterebbe in modo consistente il livello nel brevissimo termine, ma è anche vero che toglierebbe due piazze nel massimo campionato ad uno sport che deve crescere. Inoltre meno partite (a meno di cervellotici play off) significa meno incassi sia in biglietti che in sponsor, con il risultato di club ancora più dipendenti dalla federazione.

  10. Hrothepert 14 Ottobre 2013, 11:15

    Io il mio pensiero l’ ho già scritto ieri, siccome probabilmente 2 posti in HC, o come cavolo si chiamerà, difficilmente ce li lasceranno la cosa più sensata, a mio modestissimo avviso, è la 1a franchigia in HC e la seconda in CC e fine del palo, se poi, in futuro, ci saranno le condizioni, sia come numero di giocatori che economiche, per allestire una 3a franchigia di CL si potrà parlare di un secondo team di professionisti veri anche in CC.
    In quanto al domestic, sono daccordo che occorra una diminuizione del numero dei teams dell’ Eccellenza ad 8, 4 facenti riferimento alle Zebre ed altri quattro all’ altra franchigia (con Treviso, club privato, la vedo dura a convincere i presidenti delle eventuali altre quattro squadre ad aderire al progetto, con i Dogi la vedo già più fattibile.), per tentare di elevare, per quanto possibile, la qualità del massimo torneo nazionale, di cercare di allargare il più possibile la base, l’ obiettivo dovrebbe essere di costruire un movimento il più possibile piramidale con “gradoni” ben definiti, che abbia una larga base giovanile, con accademie dei clubs cui poi accademie le accademie delle franchigie possano continuamente andare a pescare i migliori da formare ed al vertice la squadra nazionale, beneficiaria finale del processo.
    In quanto a ciò sostenuto nell’ articolo di Paolo, non è che la gente si diverta ad evidenziare i pessimi risultati delle italiane in CC, è soltanto l’ amara constatazione di quanto sia inadeguato continuare a mandare in giro per l’ Europa squadre di Semi Pro (se non di veri..dilettanti) a scontrarsi con teams di professionisti, in un’ impari lotta dal mortificante esito più che scontato.
    Se ho scritto delle cavolate confido, con una certa sicurezza, che non mancherete di farmelo notare!! 😉

  11. edopardo 14 Ottobre 2013, 11:22

    Se posso dare anche una mia idea credo nella mia cmq ignoranza in materia di allenamento che forse ci sarebbe bisogno anche per avere un attimo di prestazioni in piu di maggiori allenamenti settimanali per le squadre di eccellenza…Mi sembra che talune abbiano un ritmo totalmente diverso dalle 2 celtiche o dal resto d’europa che credo alla fine cmq influisce un pò sulle prestazioni di una squadra.
    Esempio Viadana quando era Aironi svolgeva molti piu allenamenti settimanali e guarda caso all’inizio la squadra era molto piu performante poi visto che non serviva visto il ritmo di gioco del campionato domestico si è abbassato il numero e cosi piano piano ci si è appianati al livello delle altre..
    Credo che forse sarebbe opportuno per la federazioni magari imporre tot allenamenti settimanali…

    • Hrothepert 14 Ottobre 2013, 11:28

      @edo, un conto è far allenare della gente che è pagata solo per fare quello, un altro è avere a che fare con gente che per campare deve fare altro e per cui il Rugby è un lusso a cui dedicare il tempo libero.

    • Emy 14 Ottobre 2013, 11:29

      Peccato il piccolo dettaglio che, se hai i giocatori che lavorano (in quanto non professionisti), la federazione può importi anche di dipingere il prato di fucsia se vuole, ma tanti allenamenti quanti celtiche e squadre professionistiche straniere non li potranno mai fare.

    • Machete 14 Ottobre 2013, 11:36

      edopardo quello degli allenamenti/ritmo di gioco/velocità di esecuzione è proprio la differenza tra dilettantismo e professionismo….

  12. albe 14 Ottobre 2013, 11:35

    Premetto che non voglio difendere la FIR, ma credo che una parte della colpe per le figure pessime in CC sia anche dei club.
    Io credo che Gavazzi abbia messo un po la pressione al suo calvisano per far bene in coppa, vista la situazione che sta vivendo in primis in quanto presidente federale, e la cosa ha pagato (che sia vittoria, pareggio o sconfitta, ma in termini di gioco ci han provato) cosi come penso che prato l’anno scorso si sia messo d’impegno per ben figurare. E lasciamo stare che sia una squadra B del Brive, affaracci loro, comunque non stiam parlando di brocchi e mi sembra che pure i Wasps siano arrivati con una squadra b….
    Non posso pensare che Viadana con certa gente in rosa possa prendere 90 punti… insomma, c’é gente che ha militato in Pro12, che un po di pelo sullo stomaco ce l’ha, non sarà mica colpa della FIR se entrano molli.
    Quello che voglio dire é che mi sembra un po riduttivo cercare sempre il capro espiatorio nella federazione, io credo che se i club in primis ci mettessero il 100% per ben figurare la cosa sarebbe più facile per tutti!
    Cosi come l’accademia legata alla Benetton, io non la capisco… La benetton ha sempre avuto delle gran belle giovanili e quando ha voluto chiamare gente dei club limitrofi credo che non abbia mai avuto resistenze … quindi di fatto ha una sua accademia, se puoi vogliamo discutere su come é finanziata, beh ,allora il discorso é un po diverso e li capisco il malcontento…. pero resta più un fattore economico secondo me

    • Machete 14 Ottobre 2013, 11:46

      e pensa se i Wasps mettevano la squadra titolare quanti ne prendeva Viadana…..
      non è un problema di impegno…è il gap a esserer troppo alto…..le squadre di top 14 /aviva /e anche pro12…..anche se schierano i rincalzi (che poi proprio rincalzi non sono wade bell simpson sono stati o sono nel giro del xv della rosa o saxsons)…….hanno un livello di intensità che la nostra eccellenza se lo sogna…

      • albe 14 Ottobre 2013, 11:57

        Ok Machete, senza dubbio, ma prendiamo il caso specifico di viadana… mi sembra che diversi giocatori siano ex Pro12 e non penso che facciano i magazzinieri di giorno ma siano dei professionisti, pagati non molto ma professionisti.. in più sono allenato d Philipps, dai, non stiamo parlando del petrarca con i suoi giovani o delle fiamme oro con tutti italiani… eh, dai, a me quello che scoccia a dirti la verità é il vittimiso sempre e comunque…
        Poi aggiungo che se la volta in cui i Wasps vengono a giocare con una squadra B si fanno mettere sotto da Viadana, il risultato potrebbe essere che:
        – La volta dopo verranno con una squadra migliore => Piu spettacolo
        – Il tuo pubblico si diverte un po…
        Io direi che la cosa ti aiuta a livello marketing no?

        • Katmandu 14 Ottobre 2013, 12:34

          @albe “mi sembra che diversi giocatori siano ex Pro12 e non penso che facciano i magazzinieri di giorno ma siano dei professionisti”
          No di certo ma il fatto di aver indebolito la squadra sommato al fatto di non esser più abituata a certi ritmi fa risultare le partite contro i wasps una mattanza
          Se prendi il munster (squadra pescata a caso) e li inserisci in eccellenza con la possibilità di fare la CC vedrai che nel giro di 2 anni non solo non vinceranno il loro girone ma inizieranno ad arrivare ultimi, nonostante ciò per 10 anni vinceranno il campionato ma sempre cpn più fatica, l’abitudine a un campionato più provante porta a migliorarsi ma l’abitudine a un campionato meno provante porta a un “rincretinimento” atletico!

          • malpensante 14 Ottobre 2013, 12:48

            Da vecchio supporter della Red Army credo che, a qualsiasi livello compreso il torneo dei pub, con quella maglia 90 punti con 14 mete non te li danno neanche in ortopedia.

          • albe 14 Ottobre 2013, 13:10

            Si ok, ma stiamo parlando di gente che prende 14 mete, 90 punti!!! Cazzo, petrarca e rovigo ne hanno presi 40/50 dal benetton… o sbaglio?
            90 punti sono veramente tantissimi, e con dei Wasps rimaneggiati non posso veramente credere che sia solo questione di ritmo e di allenamento… dai.
            Io mi chiedo se tra i professionisti ex buoni giocatori in campo ci fosse anche un po di orgoglio.

          • Machete 14 Ottobre 2013, 13:15

            @albe il tempo in cui bastava buona volontà e orgoglio per fare buoni risultati è passato da un pezzo…..

          • albe 14 Ottobre 2013, 13:31

            @machete, @kat, penso si stia uscendo forse un po dal seminato, io non volevo dire che Viadana aveva le armi per battere i Wasps, non sono completamente cretino,pero’ 90 punti sono tantissimi e non possiamo dire che sia colpa sempre e solo della FIR.
            I club hanno dimostrato che volendo possono fare qualche figura decente in CC, non dico vincere ma almeno dare vita ad uno spettacolo decente, non potrà essere sempre e solo colpa della FIR.
            Se i club non danno il 100% nella competizione che porta i soldi, non si danno le armi alla FIR per difendere quei contributi.

  13. Rabbidaniel 14 Ottobre 2013, 12:19

    CI si può sbizzarrire quanto si vuole, ma il Pro12 ha comportato e comporta un ridimensionamento tecnico del domestic. Questo è il punto di partenza. L’anno prossimo, se ci va di lusso, avramo una squadra nella coppa maggiore e due (o una) nella minore.
    Urge una riforma vera di Eccellenza e A. Sulle formule ci si può sbizzarrire, ma è un dato di fatto con cui ci si deve confrontare. Entrati in Celtic il miraggio era quello che, essendo in “tanti” demograficamente rispetto ai celtici, avremmo potuto sostenere anche un buon domestic. Ma la demografia rugbistica è diversa ed è un periodo economicamente complesso. Mettiamoci pure che è realistico pensare che ci saranno in futuro meno risorse proveninenti da 6N, IRB ecc. e che la FIR dovrà tagliare alcune spese.
    Purtroppo il nostro è un paese che di rado si dà a decisioni difficili e che implicano sacrifici (se non quelli degli altri), quindi sono moderatamente pessimista.

  14. malpensante 14 Ottobre 2013, 12:34

    Albe tocca un punto non banale: pro o mezzi pro o semidilettanti? Al di là del numero di squadre, l’Eccellenza (ma anche la A, A1 e via dicendo) sconta uno status che non si può onestamente catalogare tra gli effetti delle gestioni attuale e passata della FIR, ma semmai tra le cause. Finché non ci sarà chiarezza (e controlli + sanzioni), sullo status dei giocatori, sui budget e sulle regole finanziarie, sarà impossibile riformare davvero i campionati, evitare i botti finanziari, lavorare seriamente sulla filiera giovanile. Il mio pensiero è che se si resta in Celtic sia impossibile un campionato domestico pro o semipro (come attualmente è, più meno che più, e solo per quattro-cinque team di cui qualcuno regolarmente prima o poi fa il botto) e l’unica strada sia un downgrade a semipro vero con spiccatissima componente giovanile nella rosa e in campo. E ripristinare i campionati giovanili, di eccellenza e con premi molto sostanziosi, dove magari vince Capoterra o Paese o l’Amatori e si beccano un bel gruzzolo da investire in tecnici e strutture. Per il resto se gsp e altri non hanno torto nel ricordare che 4+2 squadre in coppa sono tanti soldi, è vero anche che usarli per ripianare debiti pregressi da doping finanziario è peggio che non averli.

  15. fracassosandona 14 Ottobre 2013, 13:21

    va riconosciuto che tutto il nostro movimento a livello di club si può riassumere oggettivamente in una sola parola: PELLAGRA…
    in Italia l’unica squadra che genera pubblico ed interesse è la nazionale…

    prendiamo a spunto la partita interna di sabato scorso a Treviso:
    – si disputava una partita di HC, il maggior torneo continentale di rugby per club;
    – Treviso schiera una formazione competitiva, al netto degli infortunati è mezza nazionale;
    – viene per la prima volta a Treviso il Montpellier, squadra capace di schiantare Tolosa poche settimane fa ed in lizza per lo scudo di Brenno;
    – giornata gradevole, partita giocata il sabato pomeriggio al centro della regione più rugbistica d’Italia…

    fatte tutte queste premesse non si è riusciti ad arrivare a 5000 spettatori…

    con questi numeri e su questi presupposti riusciremo mai ad interessare dei veri sponsor al nostro sport? risulteremo mai indispensabili agli altri partner europei? di noi si può fare tranquillamente a meno: un qualsiasi club di prod2 raccoglie più pubblico in una giornata di campionato ed ha uno stadio più figo del Monigo…

    facciamoci una seconda domanda: io sono sempre stato avversario del Treviso ma sono disposto e vado a tifare la sua squadra quando gioca in pro12 o in Heineken Cup, insomma, non mi viene spontaneo ma un LE – O – NI riesce ad uscire di gola anche a me…
    quanto pubblico viene da Padova o Rovigo? (tra i 50 e i 75 minuti di strada?)
    siamo sicuri che se a giocare fossero i DOGI si riuscirebbe a superare il becero campanilismo e ad avere una massa critica di spettatori?

    perché se il massimo che riusciamo a fare con un unico squadrone competitivo in tutto il veneto è una media di 3500 spettatori a partita tra pro12 e HC (ricevendo la visita di squadre come Leinster, Munster, Ulster, Ospreys, Glasgow, Tigers, Montpellier), come pensiamo di creare un club forte che giochi in un campionato interessante quando le sfide sono tra Calvisano e Padova, tra Rovigo e Viadana?

    abbiamo si e no la forza di allestire due squadre per il pro12 né più né meno degli scozzesi…
    nessuno dei celtici si permette di iscrivere alla CC squadre amatoriali, noi no… dobbiamo sempre farci riconoscere ed apprezzare…
    occorrerà pensare a legare maggiormente le due (magari tra cinque anni tre) rappresentative al territorio, e renderle delle vere e proprie franchigie…
    mi viene in mente il modello Ospreys di cui parlava Tebaldi qualche giorno fa…

  16. jazztrain 14 Ottobre 2013, 13:26

    Domanda da profano che cerca di capire qualcosa; perché un campionato di Eccellenza a 8 squadre garantirebbe una qualità migliore rispetto ad uno di 10. Qualcuno potrebbe spiegarmelo, per cortesia?

    • gsp 14 Ottobre 2013, 13:33

      non c’e’ garanzia alcuna.

    • San Isidro 14 Ottobre 2013, 13:38

      perchè in teoria meno squadre ci sono, più si dovrebbe alzare il livello, ma in effetti non è che, almeno per quel che riguarda il nostro domestic, avere 12/11/10/8 squadre cambi poi così tanto…

    • Katmandu 14 Ottobre 2013, 13:42

      Perché al momento i migliori se ne stanno in 6 socetà massimo più qualche buon elemento in altre fin qua siamo tutti daccordo?
      Come nella chimica si sintetizza una sostanza per concentrarne i principi attivi in una minor quantità quà si avrebbero un maggior numero di partite giocate ad un livello più alto che non giocare una partita ogni due / tre settimane
      Mogliano la prima l’ha giocata contro due delle romane e ha vinto largo senza i titolari, poi ha giocato contro calvisano con i titloari giocando una partita più provante, che non vuol dire più bella ma qualitativamente più provante
      La matematica certezza non c’é ma perdere di 50 punti o più non serve ne per la squadra scarsa (non si migliora) ne per la più forte (non viene testata adeguatamente)

      • gsp 14 Ottobre 2013, 13:52

        ma non e’ cosi’. perche’ dal punto di vista tecnico devi essere capace di offire un contratto che convince il giocatore che merita, armi, bagagli e pure un po’ famiglia, a trasferirsi da Roma a Prato, Viadana e cosi’ via. ma sappiamo bene che non ci sono ad oggi 8 squadre che possono permettersi e garantire contratti del genere.

        e dal punto di vista economico invece perdi lo sponsor che da Roma a Viadana non ha alcun interesse a trasferirsi, e quindi allontai ulteriormente sponsor.

        • Katmandu 14 Ottobre 2013, 14:07

          Si ma invece così allunghi un prodotto che non é in grado di attrarre comunque nessuno e nemmeno il lato sportivo é salvo
          Faccio un esempio ti piacerebbe bere un bel lambrusco (o prosecco, friulano, zibibbo fai tu) o bere la stessa cosa allungata con 3/4 di acqua
          Io non bevo vino ma mi sa che il valore di una bottiglia intera é superiore, certo se lo allunghi ci bevono di più ma la qualità é di molto inferiore

          • gsp 14 Ottobre 2013, 14:22

            Kat, se avessi 8 squadre che possono garantire stipendi seri a tutti i giocatori potrebbe anche funzionare, solo cosi’ la mobilita’ dei giocatori diventa efficiente.

            ma ad oggi 8 squadre cosi’ non esistono. e quindi perdi sponsor, squadre, e togli ad altri giocatori la possibilita’ di essere testati a livello eccellenza.

            kat, il parallelismo non quadra troppo per me. nell’eccellenza oggi hai la capitolina che non paga nessuno dei giocatori, ha sponsor decente, si allenano dopo il lavoro e l’eccellenza se l’e’ guadagnata sul campo, ed usa il budget per altre cose che al movimento intero servono di piu’. la lazio non e’ troppo diversa. con la tua proposta queste situazioni le perdi.

            lo stesso rovigo ha molti giovani che guadagnano pochino, ma stanno almeno vicino casa.

          • Katmandu 14 Ottobre 2013, 14:34

            Ma se riduci le squadre a 8 molte squadre non ci sarebbero inoltre dovresti mettere regole anche economiche serie per parteciparvi

          • gsp 14 Ottobre 2013, 15:02

            ma se metti regole serie per partecipare hai un campionato a 4 se va bene.

          • Katmandu 14 Ottobre 2013, 15:11

            Gps allora se una gestione allegra ha prodotto questo si può pravare con una gestione seria? Mica tutti debbono arrivare in eccellenza ci son socetà storiche che non approdano in eccellenza e fanno un lavoro egregio senza contributi

          • gsp 14 Ottobre 2013, 15:30

            kat, il problema non e’ solo la gestione allegra. e’ proprio che non ci sono risorse. e riducendo ad 8 non le aumenti in modo significativo.

          • gsp 14 Ottobre 2013, 15:49

            Kat, non voglio darti l’idea di essere prevenuto rispetto al”eccellenza ad 8. e’ che ad oggi non vedo come il fatto di essere 8 aumenti le risorse economiche, e come possa produrre un sistema davvero fluido dello spostamento di giocatori. se ci fossero le risorse ti darei ragione.

    • Rabbidaniel 14 Ottobre 2013, 13:47

      8, 10 cambia poco. a mio sommesso parere più urgente rivedere la A e magari bloccare le retrocessioni dall’Eccellenza per 2-3 campionati come ha fatto il volley.

  17. San Isidro 14 Ottobre 2013, 13:36

    Come ho detto qualche tempo fa, penso che si debba imboccare una direzione precisa: se vogliano mantere il professionismo (due franchigie di Pro12) dobbiamo evitare di mantere un campionato pro interno (che è pro solo per noi), le altre celtiche non lo fanno, e hanno più mezzi di noi (in termini di profondità del movimento, qualità e strutture), e perchè dobbiamo farlo noi?
    Occorre lavorare sui due fronti: mantenere le due franchigie pro e investire bene nelle fondamenta, sui giovani, sui club, non mi dispiacerebbe avere una struttura dei nostri campionati ancora più amatoriale di quella che c’è ora, ma con alle spalle una base forte.
    Allo stato attuale la partecipazione dei nostri club d’Eccellenza alla CC non ha molto senso. Al di là del discorso che certe sconfitte servano o meno, e tralasciato il fatto che per i nostri ragazzi è comunque uno stimolo affrontare la coppa, sia per le trasferte, per l’esperienza, per il prestigio, per la volontà di misurarsi con club di altre dimensioni rugbystiche, la questione è un’altra: la differenza di status e livello. I club dell’Eccellenza sono semi-pro, tutte le altre sono squadre professionistiche e di conseguenza, non solo più attrezzate sotto molti punti di vista (qualità, profondità della rosa, mezzi, budget), ma anche abituati ai ritmi di campionati di ben altro spessore. La CC è si la seconda competizione europea, ma vi partecipano comunque squadre pro, i nostri club d’Eccellenza (ma anche il club spagnolo che ha partecipato l’anno scorso) non lo sono…Brive, Sale, NG Dragons, ecc, anche se fanno la CC sono squadre di altra categoria (Top 14, Premiership, Pro 12), e quindi, nella maggior parte dei casi, non sono alla stessa portata, non sono sullo stesso piano…poi certo, i nostri club se la giocano, i ragazzi danno l’anima, a volte arrivano le sconfitte oneroveli di pochi punti che fanno sempre piacere (se ne potrebbero citare molte, penso alla sconfitta di un punto dell’anno scorso del Prato contro i London Welsh, la gran prova di Rovigo a Boredeaux due anni fa, ecc), i pareggi (come ieri, grande Calvisano!) e qualche sporadica vittoria, ma la maggior parte delle volte i risultati sono molto pesanti, drammatici, imbarazzanti…il Viadana, che aveva in squadra 7 giocatori che hanno fatto la Pro 12, quattro stranieri di livello e tanti validissimi giovani, ne ha presi 90 (in casa!) dagli Wasps…poi mi si dirà, ma allora lo stesso discorso vale per rumeni e portoghesi? Si, ma loro almeno partecipano con un’unica selezione dei migliori giocatori dei propri campionati (delle nazionali rivisitate) e anche la Spagna lo ha fatto fino alla stagione 2009/2010 con l’Olympus Madrid…allora anche noi potremmo partecipare con delle selezioni? Forse…al di là che non sia previsto dall’ERC (magari la FIR potrebbe trattare in materia con il massimo ente europeo), però, come scrive Paolo nell’articolo, si potrebbe trovare la buona volontà per affrontare certi temi e realizzare certe cose (creare delle selezioni territoriali che peschino da più club d’Eccellenza limitrofi non è impossibile, al riguardo Roux, l’ex coach di Rovigo, aveva descritto un piano serio ed articolato su come far vivere tali selezioni), comunque credo che questa strada (che fino all’anno scorso sostenevo fortemente) ad oggi non sia la migliore…e allora? Allora niente, i nostri club semi-pro non sono adatti per partecipare ad una coppa professionistica per tanti motivi, allora focalizzereri tutte le risorse sulla crescita delle franchigie e sulla formazione di base, non penso che una ristrutturazione dell’Eccellenza e della A (che comunque andrebbero fatte) aiutino a crescere il livello dei nostri club e a renderci più competitivi in Europa…ad ogni modo la prossima stagione cambierà tutto l’assetto delle coppe europee, di conseguenza alla HC parteciperà la nostra migliore franchigia classificata in Pro 12 e alla CC andrà l’altra, probabile che in Amlin vada anche il club campione d’Italia o un’altra squadra italiana (che magari potrebbe essere una selezione dell’Eccellenza)…
    Non sarebbe male la creazione di una terza coppa europea a carattere semi-pro (di cui si vociferava) dove potrebbero partecipare i migliori club della Pro D2, del RFU Championship, del domestic celtico, della nostra Eccellenza e delle nazioni europee emergenti (Romania, Spagna, Portogallo, Russia e Georgia), ma ci sono vari problemi:
    – chi la gestisce? l’ERC o la FIRA-AER?
    – comunque i club della Pro D2 e del RFU Championship, anche se sono di un livello più basso, sono sempre superiori alle squadre della nostra Eccellenza, anche lì è un’altra categoria
    – già esiste la B & I Cup, quindi o si abolisce per creare questa nuova coppa o sennò ci sono problemi
    – mettere club dell’est europeo comporterebbe problemi logistici non indifferenti e anche di calendario visto che, se non vado errato, il campionato rumeno si gioca in primavera/estate
    Insomma pure su un’eventuale terza coppa ci sarebbero diversi grattacapi…

    • Katmandu 14 Ottobre 2013, 14:18

      San una domanda tu giocavi nel cus giusto? Bene da come ho capito i vostri “nemici” sportivamente parlando erano quelli di frascati vero? Bene tu avevi un presidente? Allora da domani viene un rappresentante del comitato regionale e chiede i vostri migliori 3 “cavalli” per fare una selezione con il frascati e farli giocare a frascati, beh secondo me glieli da ma a russando parechio! Dai non può durare
      Ps hai fatto l’abbonamento eurostar da roma a pordenone?

      • San Isidro 14 Ottobre 2013, 15:04

        kat infatti ho detto che adesso le selezioni territoriali non sono la migliore soluzione al problema, anche se per me sono più realizzabili di quanto si possa pensare…
        io comunque in sette anni quelli del Frascati li ho incontrati una volta sola…a livello giovanile il Frascati, la Rugby Roma, l’Unione Capitolina e la vecchia Lazio & Primavera venivano considerate l’elite del rugby laziale, quindi facevano il girone di livello superiore…noi sfigati del CUS Roma giocavamo contro le altre squadre del Lazio, e da Roma c’eravamo noi, il Villa Pamphili e la Lazio Old (società che durò solo diversi stagioni, nata per volere di alcuni fedelissimi dirigenti biancocelesti all’atto dell’unione della vecchia Lazio con la Primavera)…
        kat, l’abbonamento me lo deve fare la tua società, è il giusto compromesso per questo prezioso ingaggio, voglio pure tuta e borsone!

        • Katmandu 14 Ottobre 2013, 15:08

          … Ma per la coppa chiosco? Ti senti pronto no perché nonnso il tuo livello ma qua mica si scherza 😉

          • San Isidro 14 Ottobre 2013, 15:28

            caro mio io ho giocato il Trofeo di Roma Nord u.20, conservo con orgoglio la medaglia del terzo classificato, lasciamo perdere il fatto che eravamo solo tre squadre, che non abbiamo fatto neanche un punto, che quelli della Lazio ci hanno sconfitto 36-0 e quelli della Capitolina 53-0, conta l’esperienza no? Mi sento prontissimo per la coppa chiosco e pronto a soffiare il posto in squadra al ragazzino di cui mi parlavi ieri!

  18. cassina 14 Ottobre 2013, 15:13

    Vi riporto un passaggio su l’Equipe di sabato relativo alla partita Tolouse – Zebre “Franchement, on peut comprendre que les présidents des gros clubs français aient envie d’une compétition dont les participants seraient choisis au mérite sportif et non pas en fonction de la géographie européenne. Parce que ce Toulouse-Zèbre n’a rien ajouté à la gloire de la H Cup. L’écart était trop important, comme lors du France-Australie de football qui se disputait au même moment, pour qu’on puisse accorder à ce match la moindre valeur sportive….
    Sicuramente questo giornalista ha la mentalità più da pallarotonda ma un punto di angoscia mi è rimasto: ma non è che noi alla fine siamo arrivati ad un punto in cui non si riesce più a crescere e he questi alla fine lo hanno capito e dicono “ragazzi va bene così” rimanete a giocare al giuriati nuovo con la polvere e le docce anni ’70 che qui abbiamo deciso di metterci tanti soldi e fare sul serio….

    Scusate lo sfogo

    • gsp 14 Ottobre 2013, 15:28

      ma come siamo arrivati ad un punto… non abbiamo ancora iniziato, messo mano alla formazione dei giocatori sviluppato un settore pro.

      ragazzi, un po’ di autostima per favore. questi commenti valgono quanto valgono. e dopo le batoste di glasgow e cardiff che hanno detto?

      • Katmandu 14 Ottobre 2013, 15:34

        Per non dire la figura magra (per non dire marrone) che hanno fatto nelle lande bresciane!

      • albe 14 Ottobre 2013, 15:34

        Si infatti, per info l’equipe é un giornale moooolto calciofilo e poco considerato dai rugbisti.
        E qualche settimana fa, sul midi olympique (credo) é apparso un articolo di Pierre Villepreux che spiegava l’importanza a medio termine per il reguby europeo della participazione alla coppa europa delle celtiche e soprattutto all’importanza delle sovvenzioni che queste ricevono per la loro sopravvivenza e quindi la sopravvivenza di eventi di alto livello garantendo un mix europeo…
        … non tutti i franzosi ce l’hanno con le italiane…

    • Silverfern 14 Ottobre 2013, 15:40

      Forse l’autore dell’articolo è uno di quelli che tira l’acqua verso il mulino del cambiamento, ciò non toglie che quanto scritto crea frustrazione a noi ma forse un pochino anche a loro.
      Ma, secondo me, non è questo che è preoccupante, quanto una serie di considerazioni che mi vengono in mente leggendo i vostri commenti:
      E’ un fatto che NESSUNA della altre Celtiche iscrive altre squadre alle coppe;
      e’ un fatto che il pro12 abbia migliorato la nostra Nazionale;
      è un fatto che solo giocando coi migliori si migliora;
      è un fatto che i migliori vanno dove ci sono i soldi;
      è un fatto che, da che ci sono le coppe, abbiamo sistematicamente beccato delle doppie cifre a iosa (tranne rare eccezioni, che difatti ricordiamo benissimo, purtroppo ci aggiungo).
      Visto da fuori si ha l’impressione di un movimento che ha migliorato la Nazionale e basta, per il resto, tranne Benetton, tutto è fermo al 1996.
      Va sicuramente ripensato tutto il movimento, non so se i nostri dirigenti vedono le stesse cose che vediamo noi, e, soprattutto, non so se e quanto vogliono cambiare questo stato di cose.
      Un passo indietro bisogna farlo, forse l’ipotesi di una terza coppa con formazioni più abbordabili sarebbe plausibile.
      Non mi ispira molto il discorso selezioni: con quale pubblico le si affronterebbero queste partite (nel paese dei campanili e quartieri)?

    • Giovanni 14 Ottobre 2013, 15:45

      @Cassina: è il motivo principale (ma non l’unico) per cui club francesi ed inglesi stanno facendo da mesi il braccio di ferro con ERC, IRB e Federazioni per riformare l’HC. Le Zebre giocano quel torneo, pur esprimendosi ad un livello da ProD2, mentre almeno una dozzina di club franco-inglesi, in grado di esprimere un gioco nettamente superiore, sono in CC o addirittura fuori del tutto dalle coppe! E’ ovvio che gli girano ed il giornalista non faceva altro che manifestare tale…”disagio”.
      Venendo alla tua domanda, personalmente non credo siamo arrivati al punto massimo delle nostre potenzialità, ma è chiaro che ciò che poteva bastare fino ad 10-15 anni fa (entusiasmo di presidenti-ciceroni, bacini d’utenza di nicchia, tradizioni familistiche, ecc.) oggi non è più sufficiente. A meno che non si voglia tornare, per l’appunto, a 20 anni fa, ma allora tutto ciò che si è fatto (ingresso nel 6N, passaggio al professionismo, affiliazione alla CL) verrebbe vanificato. Il problema attuale è che non siamo nè carne nè pesce: non abbiamo le tradizioni delle celtiche nè la potenza economica di anglo-francesi. E quattro partite casalinghe all’anno della Nazionale non bastano a trainare un intero movimento. Il post di @fracassosandona a tal proposito è illuminante: a Treviso sabato si e no vi erano 5mila spettatori, laddove, in una situazione simile, in uno qualunque dei Paesi del 6N ce ne sarebbero stati almeno il triplo. E stiamo parlando del Veneto, il nostro “piccolo Galles”.

      • gsp 14 Ottobre 2013, 15:56

        Giovanni e’ difficile prendere il veneto come metro di giudizio perche’ ha troppe peculiarita’. ad esempio il risultato degli aironi a monza, che ha segnato @Gino a vita, era un risultato enorme.

        sulla competitivita’, Il ragionamento che fai e’ vero, ma io da tifoso della Roma non mi lamento se va ai preliminari di CL la squadra Ucraina o turca perche’ i loro campionati sono di bassi livello.

        • malpensante 14 Ottobre 2013, 16:29

          gsp, ma se la Roma resta fuori e son qualificati di diritto la Stella Rossa e il CSKA Vaticano, la faccenda cambia, o no? Che in questo caso non sono preliminari, ma direttamente il torneo (e i soldi).

          • gsp 14 Ottobre 2013, 16:36

            no perche, “il metalist krkiyv gioca quel torneo, pur esprimendosi ad un livello da serie B, mentre almeno una dozzina di club Italiani-spagnoli-tedeschi, in grado di esprimere un gioco nettamente superiore, sono addirittura fuori del tutto dalle coppe”.

            cioe’ mal, io quella vicenda della CC e HC la do per chiusa alle nostre eccellenti, ma certi argomenti davvero non si sentono nemmeno nel calcio quando si parla di coppe europee.

          • gsp 14 Ottobre 2013, 16:48

            ma non per Giovanni, queste cose si leggono tutti giorni su giornali e siti ed anche fonti ufficiali.

        • Giovanni 14 Ottobre 2013, 17:10

          @gsp: guarda che nel calcio il passaggio dalla Coppa Campioni alla Champions League fu voluto proprio da quei club (Milan, Real Madrid, Bayern, Ajax, ecc.) che mal digerivano l’idea di poterne rimanere fuori un anno e vedervi giocare invece l’Apollon Limassol o l’Haka Valkeakoski (esistono entrambe). “Volete farle partecipare tutte? – dissero alla UEFA – benissimo: che si conquistino l’accesso tramite i preliminari e, in ogni caso, vogliamo un certo numero di posti garantiti per le Nazioni più meritevoli”. Ovvio che nel rugby dell’emisfero nord il discorso è diverso perchè già l’Italia è in difficoltà a competere e, se andiamo, su Romania e Spagna il gap aumenta ulteriormente. A quel punto, volendo seguire il tuo discorso, avrebbe molto più senso una terza coppa, sulla falsariga di quanto enunciato da San Isidro nel suo post.
          @malpensante: CSKA Vaticano non si può leggere! ahahahah 😀

          • gsp 14 Ottobre 2013, 18:48

            Giovanni, tutto vero. ma e’ innegabile che la Roma non si lamenta se il metalist va in preliminari e la Roma resta fuori. e non penso il metalist porti una barca di soldi.

    • mezeena10 14 Ottobre 2013, 17:17

      meno commenti del genere si son fatti e letti dopo la vittoria dell’ italia con la francia al 6 nazioni..
      quando si dice aver la memoria corta!!!

  19. gian 14 Ottobre 2013, 15:32

    partiamo dall’articolo, le nostre celtiche possono far risultato in coppa, ma partono comunque da underdog e tra prenderne 10/12 e 30 in realtà, contro una squadra attrezzata e più forte (non mi risulta che nessuna italica abbia mai vinto alcunché in CL), ci vuole un attimo; discorso diverso per le eccellenti, giocano ad una categoria che non gli compete, la differenza con le pro è di un 40/50 punti su una partita normale, alla luce di questo prato e mogliano sono rimasti nella media, viadana ha fatto una figura di palta, calvisano un partitone; le altre vengono con le squadre B? bene, lo faceva anche la francia fino a grenoble, poi ha cambiato idea e il problema è loro, non nostro. certo è che le nostre eccellenti, per quanto minori, fanno pochino per provarci, perché quando ci provano arrivano vicino (alle squadre B, per carità), quindi, probabilmente, margini di sviluppo ci sarebbero. gli serve sbattere il muso su questi squadroni…..a mio parere no, non perché faccia male giocare contro i più forti, ma o lo fai con una certa regolarità cercando di raggiungere un obbiettivo o, facendolo spot e magari neanche impegnandoti tanto, serve solo a rischiare di romperti.
    discorso coppe, l’anno prox speriamo di avere assicurato almeno un posto in HC, non ne sarei così certo, in AC uno o due cambia poco, ma o si riesce a mandare una selezione o questi punteggi saranno ripetuti solo da una invece che da quattro.
    rivoluzioni sistema campionato, se si vuole rimanere strutturati così o si trovano un sacco di soldi (e allora avremmo un campionato numeroso e competitivo) o stà bene diminuire ulteriormente le eccellenti (ma sarei contrario alla retrocessione automatica, meglio, per alzare il livello, un play out con la/le peggiore/i eccellenti e le migliori della A quale che sia il sistema se a scontro diretto o girone all’italiana che preferisco).
    altro punto, sarebbe bello avere delle franchigie vere che mettano sotto contratto una decina di top player, che sarebbero esclusivi, e utilizzino i migliori prospetti delle eccellenti (e non solo) per periodi più o meno lunghi (una chiamata ogni paio di mesi, ad es), ma il contratto di collaborazione tra le squadre partecipanti alla franchigia dev’essere libero dal fatto di essere o meno un team eccellente, allora sì un’accademia di franchigia avrebbe un senso: partecipa alla mia franchigia il valsugana, il paese ed il badia (oltre a petrarca, rovigo e treviso), prendo un paio di ragazzi promettenti per squadra e li porto in accademia, se sono fortissimi li metto sotto contratto esclusivo, se sono forti se ne interesseranno i top team, se fanno altre scelte di vita tornano a casa e comunque, giocando da dilettanti, mi alzano il livello della propria squadra permettendomi di avere altri prospetti

  20. Pratese 14 Ottobre 2013, 15:38

    Al di là di tutti i “discorsi da Bar” fatti ha pienamente ragione Guidi quando dice che ai nostri giocatori dobbiamo solo dare i mezzi fisici per combattere !!! Perchè di cuore ne hanno da vendere e la tecnica non ci manca.

    • mezeena10 14 Ottobre 2013, 18:38

      sulla tecnica si potrebbe discutere e parecchio..è il gap fisico ad essersi ridotto notevolmente, ma non ci son paragoni tra squadre di eccellenza col resto del mondo CC..altro pianeta..puoi andare in campo con 15 bestioni ma le buscheresti uguale, imho!

      • ginomonza 14 Ottobre 2013, 21:11

        mez è vero ma il gap fisico esiste.
        dimmi quale squadra di eccellenza ha giocatori dal fisico che so del nostro n8?
        ho visto il tolone ieri ed ad un certo punto erano inquadrati conremporaneamente: Botha, Ali Williams,Castro, Wilkinson,
        Wilkins,etc.etc e mi sono detto ma come i Barbarians giocano la HCup?

  21. AleGialloNero 14 Ottobre 2013, 15:44

    L’anno scorso: 24 incontri di Challenge=1 vittoria e 23 debacle. Quest’anno 3 debacle ed una vittoria sfiorata. Comprendo il gap tecnico (che è ovvio e per ragioni arcinote) ma credo non sia del tutto un’eresia se dico che di squadre nostrane che prendono sul serio gli impegni internazionali, a parole, sono tutte ma che crede che la dignità ed il rispetto passino anche attraverso il fatto di gettare il cuore oltre l’ostacolo anche di fronte a sfide “impossibili”, beh… ce n’era e ce n’è una sola. Ed è sempre la stessa. Lo dico con una dispiaciuta e triste fierezza. Esser avviliti da una valanga di mete non è ammissibile per squadre che scendono davvero in campo con testa, cuore e muscoli. A prescindere dal gap. Perdere è quasi ovvio. Straperdere è un rospo che si digerisce solo con giustificazioni palesi. Essere annientati e derisi, non si può accettare, se in campo ci sono 15 rugbysti veri contro altri 15. Questo lo dico a prescindere da quali sono le squadre che hanno subito cappotti e contro quali han giocato. In Amlin ci sono solo valori differenti, non sono marziani contro sottosviluppati. Invece, dai risultati…

  22. Paolorugby 14 Ottobre 2013, 16:24

    Salve è la prima volta che scrivo su onrugby, vorrei scrivere il mio pensiero . Io sono d’accordo con tutti compreso con chi scrive l’articolo , credo che la soluzione al problema sia difficile , prendiamo la situazione del nostro campionato l’eccellenza come la mettiamo la mettiamo resta un campionato dilettantistico ed anche se facessimo la selezione dei migliori dell’eccellenza rimarrà sempre la selezione di giocatori dilettanti , se non sbaglio la sola formazione “pro” sono le F.F.O.O. . Quindi come possiamo competere con i pro europei se noi siamo dilettanti ? credo che la Fir visto che domina su tutto il movimento debba creare un campionato semipro ed avvicinare il livello Italiano a quello celtico altrimenti saremo sempre a discutere di squadre dilettantistiche che affrontano squadre pro . Grazie a tutti e buon rugby

    • malpensante 14 Ottobre 2013, 16:35

      Ma credi a me, dilettanti ‘na bella fava. Non mi risulta che la maggior parte, tolti i ragazzini e gli studenti, abbia un secondo lavoro come capitava una volta. Tanto dilettanti che si va per arbitrati e fallimenti.

      • cassina 14 Ottobre 2013, 16:51

        Malpensante non hai idea che rabbia leggere gli articoli in inglese dove dicono che i giocatori del Prato sono part time players (o una roba simile, ma ci siamo capiti).

        professionisti purtroppo siamo solo a far casini e far fallire i club, in quello si che siamo professionisti

        che rabbia

        • fracassosandona 14 Ottobre 2013, 19:40

          Il titolo di campione d’Italia negli ultimi tre anni è andato nell’ordine ad un Petrarca sull’orlo del baratro finanziario, ad un Calvisano neo promosso e ad un sorprendente Mogliano… nessuna di loro schierava un solo nazionale italiano, tanto meno altri fenomeni mondiali…
          i pochi cap in campo erano tutti impolverati dal tempo…

          la finale del campionato si è svolta davanti a familiari ed amici dei giocatori, o poco più, ospitata in campi sportivi di piccoli comuni e trasmessa in differita da raisportdue con l’interruzione della cronaca per l’arrivo della settima tappa del giro d’Italia…

          nei campionati pro di Francia ed Inghilterra non ti puoi nemmeno iscrivere se non hai uno stadio da almeno 10.000 spettatori…

          peraltro i tre campionati europei veramente PRO e non sedicenti tali sono stati vinti negli ultimi anni da Leinster, Castres, Tigers, Ospreys, Tolosa, Saracens ed il titolo è stato loro conteso da squadre tipo Ulster, Montpellier, Harlequins… il Tolone, con la rosa che si ritrova, non riesce a vincere il suo campionato…

          tali squadre, a differenza di Viadana, Mogliano, Prato e Calvisano (giusto per citare le più recenti semifinaliste eccellenti), hanno nell’ordine:
          – budget multimilionari,
          – stadi coperti con almeno 8.000 spettatori nelle giornate sfigate;
          – almeno 10 giocatori internazionali in rosa…
          – da loro sono le televisioni a pagare i diritti per trasmettere le partite e non la Federazione a pagare le TV per produrre e trasmettere cortesemente le partite…

          non vado avanti a sottolineare le sottili differenze tra le due realtà perché mi sembra ovvio che stiamo pretendendo di essere accolti al ricevimento nuziale dei cugini ricchi presentandoci non solo vestiti di stracci ma anche puzzando…

          ringraziamo il cielo che Treviso e Zebre (o chi per loro) possano partecipare una per parte alle due coppe…

          a me piacerebbe che il pro12 qualificasse le prime sei senza proporzionali etniche…
          se non siamo abbastanza forti per qualificarci alla HC vorrà dire che potremo contendere agli altri il passaggio del turno in CC, e sinceramente mi darebbe più soddisfazione che arrivare sempre ultimo nel girone eliminatorio in HC…

          un Viadana – Wasps è imbarazzante sia per chi perde sia per chi vince…

          http://www.sportsmole.co.uk/rugby-union/rugby-viadana/result/result-wasps-thrash-viadana-in-record-breaking-win_110768.html

          • ginomonza 14 Ottobre 2013, 21:14

            cito 100%

  23. red devil 14 Ottobre 2013, 19:50

    salve sono nuovo del sito ma lo leggo da molto..sarà perchè vengo da una tradizione calcistica sarà perchè gioco a rugby da solo 5/6 anni tra serie C e B io ho notato moltissimi pregi e difetti di questo sport a livello globale e a livello nazionale che chiaramente si collegano direttamente a quanto poi i nostri team esprimono nel campo di gioco..innanzitutto per il problema del format delle coppe non mi sento in grado di suggerire niente in quanto(presumo)ci siano dirigenti con ben più esperienza di me nel capire i problemi e tentare di risolverli ma vorrei solamente far notare che il rugby è professionista da soli 18 anni mentre il league(che poi è nato proprio per l’ostinazione stupida della vecchia cliq del rugby di fine ottocento di rimanere amatoriale)da piu di 100 anni e quindi ha sviluppato in pochi territori quella appartenenza con le città che al rugby manca..io non capisco proprio questo discorso delle franchigie io seguo il league da moltissimi anni sia quello inglese che quello australiano che hanno tranquillamente clun professionistici in realtà molto inferiori a quelle dell’union(immagino Wigan,St.helens,Warrington etc..)che oltre a portare tanti tifosi allo stadio portano sponsor..è quello che manca all’union specialmente in Italia secondo me appartenenza..io pagherei oro per avere 16 rovigo in Italia e non per avere 3 franchigie in Celtic League..i tifosi quelli veri che cantano sbraitano piangono e seguono la squadra in trasferta,quelli che fanno abbonamenti e portano sponsor..ma la vogliamo finire di dire ste cose?ci vuole un campionato serio come quello francese certo ci vorranno decenni ma in questo momento quali sono questi grandi risultati ottenuti?secondo voi anche vincendo un sei nazioni nei prossimi 10 anni cosa cambia?qualche soldo in più ai dirigenti o qualche spazio televisivo nelle reti nazionali?

    • San Isidro 14 Ottobre 2013, 20:04

      ciao red devil, benvenuto, mi permetto di rispondere ai tuoi dubbi riguardo le franchigie copiando e incollando una mio commento di qualche tempo fa, che calza a pennello con le tue domande, questo almeno è il mio punto di vista:
      la Pro12 è funzionale ad alzare la qualità dei nostri migliori giocatori, è propedeutica alla nostra nazionale, lasciamo stare il numero delle sconfitte dell’Italia, ma guardiamo più che altro alle prestazioni, alla tenuta mentale, fisico-atletica, all’intensità, ai ritmi (basta pensare che il tempo effettivo di un match celtico supera abbondantemente i 50 minuti, quello del nostro ex Super 10 non arrivava alla mezz’ora, questo è già un dato significativo)…in questo modo anche l’Eccellenza ne guadagna, certo non è più al livello del vecchio Super 10, ma permette a molti giovani di emergere e, viceversa, la qualità si alza con tutti quei giocatori che hanno militato poco in Pro12 (magari solo una o due stagioni) che rientrano nel domestic più preparati perchè, per quanto se ne possa dire sulle Zebre, il livello, i ritmi e il modo di allenarsi sono completamenti altri…
      Io penso che bisogna analizzare il nostro movimento su due fronti: da un lato l’alto livello (le due franchigie), dall’altro la base, la formazione e il nostro domestic. A me della competitività del nostro campionato importa relativamente poco, quello che più mi preme è la formazione di base e le prestazioni delle nostre due franchigie. A mio avviso non bisogna vedere Zebre e Treviso come due team alieni che vanno a fare un campionato fuori dal mondo, ma come la massima espressione del rugby italiano che si confronta in un torneo di alto livello e prestigio. Le nostre due squadre celtiche devono essere viste come due piccole nazionali in cui confluisce il meglio del nostro rugby, basta ad es. vedere quanti non veneti giocano con il Treviso…io non mi fossilizzerei sulla sede di queste due squadre, nè tanto meno sui loro nomi (per me potevano pure stare a Bolzano e Caltanissetta e chiamarsi “Pizza e fichi” e “I Cocomerari”), quello che mi interessa è lo sviluppo e il miglioramento dei nostri atleti anche, e soprattutto, in ottica azzurra…
      Partecipare ad un torneo estero per migliorare il proprio livello lo vedo un modo intelligente di crescita, e questo lo hanno capito pure gli argentini facendo partecipare alla Vodacom Cup sudafricana prima gli Argentina Jaguars, poi il Pampas XV (che è una selezione dei migliori atleti del domestic) e nel 2016 probabilmente entreranno con due franchigie nel Super Rugby…

  24. maz74 14 Ottobre 2013, 20:15

    Tutti scrivono cose sensate.
    Premesso che nessuna squadra di eccellenza sarebbe concorrenziale in pro2 o in championship, l’anomalia e’ italiana abbia 4 squadre di livello minore che partecipano ad un torneo con squadre con budget, struttura, giocatori e staff non paragonabili, per esempio viadana-wasps hanno una differenza di budget di almeno 20 volte superiore per i secondi. E’ come se facciamo una gara da milano a roma io con una ferrari e tu in vespa, chi vince? Io se non capita un incidente e le uniche vittorie italiane sono state degli incidenti.
    Vi ricordo poi in estate la benetton ha rifilato 40 punti a zero a rovigo e padova, ci sara’ un motivo

    • San Isidro 14 Ottobre 2013, 20:22

      hai ragione, ma quando siamo entrati in Pro 12 comunque l’ERC ha riservato sempre i soliti quattro posti in CC per i club italiani, posti che prima venivano assegnati dalla terza alla sesta classificata del vecchio Super 10, è stata più che altro una conseguenza…

  25. red devil 14 Ottobre 2013, 20:24

    ciao san isidro e grazie per il benvenuto..ho letto con attenzione quello che hai scritto ma purtroppo continuo a non capire questo,pur rispettabile,discorso..io penso che l’union deve perdere questa sua aurea di intoccabilità e di purezza e mischiarsi alle dure legge del professionismo come ribadisco ha fatto il league senza scomodare paragoni forti con il calcio..dobbiamo imparare dagli altri sport la cultura del marketing e della vendita del prodotto e proprio per questo io sarei favorevole anche ad una revisione di alcune regole che rendono lo spettacolo del rugby(sì ragazzi il rugby è valori,amicizia e tutte ste cacateXD ma è e dovrà essere se vuole diventare uno sport professionistico in tante nazioni e non nelle classiche dove è già radicato) sport aperto a tutte le classiche e questo oggi permettimi non lo è! il mio è un discorso un pò più ampio di quello nazionale che parte da vetuste concezioni del rugby amatoriale(che stupidata)che lo rendevano di fatto incompatibile alle classi operaie e questa autoesclusione che ha poi portato allo scisma con il league la soffriamo ancora oggi..IO AMO QUESTO SPORT lo pratico e lo seguo a tutti i livelli ma non posso pensare che le risposte alla crisi del nostro sistema “Rugby Italia” siano queste. Devo purtoppo dire che di strada ne dobbiamo fare ancora tanta per poter prendere quello che c’è più di buono dal calcio e cioè un sistema professionistico,con realtà forti nelle grandi città,tifoserie caldissime(pagherei ribadisco per avere tanti tifosi e non i mille e passa della franchigia Zebre)e sponsor che pagano e lo rendono sport di alto livello.e secondo me non è neanche questione di mancanza di insegnamento nelle scuole ma semplicemente 1)incompetenza nel commercializzare il prodotto rugby e penso a realtà ancora deserte di rugby come Spagna ma soprattutto Germania(80 milioni di persone e 10 mila tesserati) 2)l’ostinazione di voler mantenere alcune regole che rallentano e di molto il gioco 3)l’incapacità di creare attaccamento alla maglia (Treviso ha una buona squadra di rugby ma il numero dei tifosi che la segue è molto inferiore a quello del treviso calcio ad esempio quano faceva la serie A) Secondo me vanno fatte queste cose per valorizzare i nostri vivai e rendere i nostri giovani forti e capaci di competere ad alti livelli,non accademie dove vanno avanti figli di,parenti o gente di 1.90 che non sa manco come è fatto un pallone..un mio amico pensa gioca in eccellenza e ha cominciato come me a 17 anni e credimi solo perchè è alto e grosso oggi dopo 6 anni è lì e molti di noi piccoli ma molto bravi veniamo scartati a priori..scusa ma questo discorso di selezione dal basso cozza con l’esperieza mia e di tanti altri! in ogni squadra ci sono almeno 7/8 persone che sono figli di ex gicatori che perpetuano la stirpe e che vanno agli stadi a vedere le partite della nazionale.. i veri neofiti,i nuovi dell’union sono il 60% se va bene ma davvero pensiamo che 80 mila persone sono tutti tifosi?la metà sono giocatori in squadre d’italia quindi tutti numeri finti! scusate la lunghezza più che un approfondimento/commento era uno sfogo:)

    • 6nazioni 14 Ottobre 2013, 20:48

      pura verita’………..

    • mezeena10 14 Ottobre 2013, 20:49

      benvenuto e scusa ma quali “regole ci si ostina a mantenere che rallentano e di molto il gioco”??? fammi indovinare: la mischia ordinata???

    • Hrothepert 14 Ottobre 2013, 20:54

      Benvenuto anche da me red devil, l’ Union non da tutte le parti era precluso alle classi operaie, il Galles, fino a quando ero piccolo io in UK era famoso proprio perchè la maggior parte dei sui praticanti li aveva tra i minatori. Il fatto che le unions storiche (Inghilterra a parte) Irlanda, Galles e Scozia, dove il seguito ed il numero di praticanti sono molto più importanti che da noi, abbiano deciso unire le proprie forze e di creare una competizione comune da affrontare con franchigie territoriali o super clubs per cercare di tenere il passo nel Rugby professionistico ti dovrebbe far capire che noi da soli con il nostro domestic non potremmo andare da nessuna parte.
      In quanto alla Germania, nel 1936 fu campione olimpica di Rugby, poi, dopo il secondo conflitto mondiale, questo sport fu volutamente messo da parte perchè in precedenza era stato molto incoraggiato dal regime nazista.
      In quanto al mondo dilettantistico del Rugby ed alle sue “regole” di fair play british, sarà perchè e da quello che provengo, (pur rispettando la tua sacra opinione) non capisco tutto questo astio.

      • red devil 14 Ottobre 2013, 21:17

        @mezeena10 mah guarda te ne potrei citare tante di regole che rallentano il gioco..ho fatto solo dalle mie parti un sondaggio tra chi per la prima volta guarda una partita di rugby e ti dirò che il 98%(prima di battute spiacevoli l’ho chiesto negli anni a circa 200 persone)ha detto che ci sono troppe punizioni con possibilità di calci in mezzo ai pali,troppe fasi statiche con mischie ordinate che spesso vengono ripetute fino alla noia,troppi raccogli e vai etc. per farti un esempio stupidissimo nel league i tifosi aspettano di vedere il tabellone quando c’è il tmo(che dura al max 20 sec) e non l’arbitro con la mano che indica la meta anche questo strastupido aspetto incita i tifosi provare per credere

        @Hrothepert semplicemente hai preso le poche nazioni come il galles che avevano classi operaie che praticavano rugby e questo ti fa capire perchè in galles il rugby è più popolare del calcio! poi per il resto ribadisco il pubblico(quelli non che amano a prescindere il rugby) vogliono ed esigono determinate cose non il purismo che per secoli è regnato nel rugby

        • Hrothepert 14 Ottobre 2013, 22:30

          @red devil, se tu prendi le prime 12 del ranking mondiale scoprirai che oltre che nel Galles il Rugby è stato praticato da molto tempo anche dalle classi più popolari anche in NZ, Fiji, Tonga, Argentina e Francia, per quanto riguarda l’ Irlanda deve competere con gli sports gaelici come l’ hurling e il football gaelico, in Scozia mi pare naturale che il calcio sia lo sport più popolare dato che è stato inventato lì al pari del golf e del..curling!! Comunque alla scuola cattolica (comunque pubblica, il sistema scolastico scozzese è diverso e un po’ complicato ed un giorno se ne avrò tempo e voglia , se vi interessa, ve lo spiegherò) dove ho studiato io il Rugby era obbligatorio.!
          In quanto a quelli a cui non piacciono le regole del gioco ci sono così tanti altri sports al mondo (tipo il…badminton per fare un esempio)cui rivolgere le proprie attenzioni!!

        • mezeena10 14 Ottobre 2013, 23:59

          ecco appunto..c’ è già il rugby league..

          • mezeena10 15 Ottobre 2013, 00:03

            e il tabellone col tmo è un po cinema e un po commercial! col gioco non c’ entra nulla!
            concordo con hro al 100%!

        • Stefo 15 Ottobre 2013, 00:59

          Ciao red e benvenuto anche da me. Subentro brevemente sul discorso regole. Da quello che scrivi chiedendo a conoscenti/amici dopo le prime volte cio’ che non piace sono le fasi statiche (mischia e lineouts immagino tu intenda), non piacciono i raccogli e vai e preferirebbero probabilmente che dopo un placaggio si ripartisse aprendo al largo ogni volta, trovano che ci siano troppe punizioni che in base alle statistiche derivano principalmente dalle ruck…cioe’ non piacciono essenzialmente cose che sono la natura del rugby union stesso ma preferirebbero vedere qualcosa di piu’ vicino al league…non fanno prima a guardarsi il league piuttosto che chiedere di snaturare un altro sport?No perche’ mischie contese, lineouts, ruck, pick and go degli avanti sono cose che fanno parte della natura dell’union stesso.
          Non voglio essere polemico o altro ma per spiegarti a me il league non entusiasma proprio perche’ mancano degli elementi unici dell’union…sara’ perche’ sono un ex pilone magari 🙂

          PS: giusto per non venir frainteso, non voglio in assoluto sminuire il RL o dire che non sia uno sport bello, dico che a me non piace per la mancanza di alcuni aspetti del gioco tipici dell’union che spero non vengano snaturati.

          • Hrothepert 15 Ottobre 2013, 02:36

            Stefo, io che dovrei essere molto meno di parte di te (essendo un ex trequarti ala, oltretutto dei tempi che non era necessario essere dei bestioni ma le “mezze seghe come me non erano una rarità come Shane Williams, nel suo periodo, ma una normalità!!) dico invece che il RL pur avendo, dopo tutto questo tempo, acquisito, una certa dignità sportiva, al pari del Seven (oltretutto inventato in..Scozia!!), rimane comunque una degenerazione del Rugby Union da cui deriva!!

          • mezeena10 15 Ottobre 2013, 07:47

            concordo con entrambi, e lo dico da apertura! la mischia ordinata è il sancta sanctorum del rugby union, i pick and go ripetuti sono come dei pugni sferrati in faccia all’ avversario che demoliscono la loro difesa e resistenza, la contesa e lo studio della touche etc etc..
            possibile red devil (gia il nome rimanda ad altre “forme”, milan o manchester è indifferente) che in 5 o 6 anni che giochi tu sia restato insensibile al fascino di elementi chiave e tipici propri del rugby union???
            ti garantisco che a fronte delle 200 persone con cui hai parlato tu ce ne sono centinaia di migliaia che farebbero le barricate qualora si proponesse solo di togliere mischia ordinata etc..
            io riporto i miei esempi, italiani e NZ e son sicuro che resteranno “elementi” chiave del gioco!
            poi se non vi piace liberissimi di seguire e giocare il rugby league, cioe un altro sport!
            senza polemiche eh ciao!

          • red devil 15 Ottobre 2013, 10:24

            brevemente per rispondere a tutti @ Hrothepert e @Stefo io faccio un discorso se non è ancora chiarissimo di sistema e prodotto Rugby in generale e ribadisco questo concetto che per me è un cardine,vista l’esperienza visiva e da appassionato in tanti sport..l’union vuoi o non vuoi deve se ve vuole ingrandirsi a livello globale rinunciare a determinate regole e avvicinarsi(come lo sta facendo da anni ormai) al league..io sogno(so che è una mission impossible ma sperare non costa nulla) che un giorno questa ferita enorme dello scisma possa ricucirsi e tornare ad essere un unico sport certo perderemo i puristi e tanti altri ma ne guadagneremo in termini assoluti! Che sia chiaro a tutti a me piace ogni aspetto dell’union ma devo constatare dopo anni che determinati aspetti non piacciono a tante fasce di popolazione specialmente i giovani che nel 95% scelgono altri sport come il calcio basket pugliato tennis..

          • Stefo 15 Ottobre 2013, 10:34

            Scusa red devil ma non condivido una singola virgola del tuo ultimo post.
            Intanto il rugby sta gai’ diventando cosi’ com’e’ globale, l’union negli ultimi 15 anni e’ letteralemnte esploso in termini di successo a livello globale molto ma molto di piu’ del league. Parlo di livello globale non di nord dell’Inghilterra o altra area limitata, prendi i dati dei Mondiali di tornei come la Heineken Cup, il T14 ecc in termini di seguito perche’ e’ un fatto. Guarda i nuovi paesi in cui piano piano l’union sta entrando ed il League manco se lo filano.
            Sono due sport diversi se uno preferisce certe cose che si guardi il League e non pretenda di cambaire l’union o di avicinare l’union al league anche perche’ ripeto al momento in termini di successo e pubblico a livello globale non c’e’ confronto tra chi stia andando meglio.
            Ai giovani poi non so a chi ti riferisci…se ti riferisci ai giovani italiani amen ma se ti riferisci a livello globale ti inviterei a controllare meglio se in altri paesi vale quello che dici o meno, io vivo in Irlanda e ti assicuro che qui il League conta zero in termini di interesse giovanile ed il rugby union invece e’ in costante crescita e cosi’ si potrebbe dire per molti altri paesi.
            Red devil scusa ma ogni singolo numero negli ultimi 10 anni punta nella direzione positiva per il rugby union…se poi c’e’ una fetta fortemente minoritaria che preferisce qualcosa tipo league che si guardino il league.

          • Stefo 15 Ottobre 2013, 10:36

            In sostanza red quello che dico e’ che il prodotto rugby union negli ultimi 10-15 anni ha funzionato, ha tirato bene e tira ancora molto bene, a livello globale e’ in crescita, piu’ tesserati, nuovi mercati interessati, mercati non nuovi ma che hanno forti prospettiva di crescita e questo senza dover copiare il league che invece ha una crescita molto inferiore a livello globale dell’union.

          • red devil 15 Ottobre 2013, 10:47

            no ma attenzione io non dicevo di copiare,non l’ho mai detto ho usato il termine avvicinarsi al league e penso che lo stia già facendo..ribadisco quella che è una mia idea suffragata dalle opionioni che nel nostro paese ho potuto raccogliere da tanti giovani che praticano altri sport ma vedono con simpatia l’union! questa crescita a livello globale la noto ma la vedo sostanzialmente nei mercati classici o in alcuni che avevano una tradizione minore ma in termini assoluti discreta di partecipazione di rugby come è l’italia! tu mi potrai certamente fare gli esempi di Argentina,Giappone o Stati uniti ma spero che convieni con me che se sfondassimo nelle nazioni europee più importanti come Germania o Spagnail traino che il nostro sport avrebbe sarebbe enorme..ora secondo me ribadisco questo difetto genetico di radicalizzazione del prodotto rugby in paesi estranei alla tradizione è dovuto al permanere di alcune regole che a mio parere determinano una impossibilità di crescita di passione!

          • red devil 15 Ottobre 2013, 10:54

            poi certamente mi sbaglierò ma se riuscissimo a prendere il buono dal league,l’organizzazione del calcio e mantenessimo l’80% dell’impianto attuale io penso che nei prossimi 20 anni la crescita sarà enorme

          • Stefo 15 Ottobre 2013, 11:02

            Red Devil mi spiace ma le regole che tu citi sono parte dell’essenza del rugby union, cambiarle vorrebbe dire snaturare lo sport…migliorare la situazione in mischia per esempio?Certo ma ci stanno provando e personalmente reputo che le nuove regole alla lunga aiuteranno.
            Red Devil ogni singolo indicatore tu possa prendere a livello globale ti dice che l’union e’ in crescita costante, a livello giovanile ed in nuovi mercati…senza offesa ma ripeto se l’8-% dei 200 tuoi conosceti preferiscono il league o preferirebbero un gioco piu’ simile al league amen…scusa ma e’ come se uno che guarda il football GAA (calcio gaelico) la prima volta mi dicesse: si interessante ma magari se non potessero usare la mani ma solo i piedi, fosse piu’ restrittivo il regolamento sul contatto fisico, invece che poter segnare un punto calciando sopra la traversa tra i pali potessero fare punti solo segnando goal nella porta del portiere sarebbe meglio…la mia risposta sarebbe, ok bene c’e’ il calcio (soccer) per questo.

          • mezeena10 15 Ottobre 2013, 14:34

            100% stefo! aggiungo che la rugby world cup è il terzo evento piu seguito al mondo dopo le olimpiadi e i mondiali di calcio!
            il league solo in australia e inghilterra ha un grosso seguito e forte tradizione (certo si gioca in NZ e in francia, ma il confronto con union non esiste proprio! manco qui in italia!)

  26. red devil 14 Ottobre 2013, 20:28

    orrori di ortografia permettendo 🙂

  27. 6nazioni 14 Ottobre 2013, 20:45

    sono di un altro pianeta punto.
    piu’ forti tecnicamente e fisicamente giocano con una velocita’ doppia.
    prima di scrivere vedere per piacere le partite.
    stiamo parlando di seconde scelte professionistiche del campionato francese,inglese, con ragazzi semi professionistici.
    secondo il mio modesto parere anche le zebre avrebbero perso con le
    4 i club.
    l’unica che puo’ giocare su questi livelli sono i leoni di treviso questa e’
    la misera verita’

  28. carlo s 14 Ottobre 2013, 21:28

    Paolo penso abbia ragione, le nostre squadre hanno fatto una figura di m…. di palta. Forse qualcuno cerca di far vedere il bicchiere mezzo pieno, con il pareggio contro il Brive, ma tant’è le nostre squadre sono molto lontane dalle altre e il nostro movimento fa ridere in confronto con le corazzate inglesi e francesi. Siamo lontani anni luce, come lo era il basket europeo nei confronti degli usa negli anni 70 e 80.
    Ma faccio a Paolo una domanda, perchè non valutare questi risultati sulla base dei budget di ingaggio di ogni squadra? potresti nei tuoi ranking introdurre un fattore rettificativo (come fanno ad esempio nelle regate delle barche a vela), che tenga conto appunto del monte ingaggi di ciascuna squadra.

  29. dado 14 Ottobre 2013, 22:24

    Concordo con Fracassosandonà, com’è possibile che solo 3/4.000 persone seguano le partite del benetton in casa ? al momento rappresenta la migliore espressione di rugby in Italia confrontandosi con importanti squadre. dove sono gli appassionati di rugby ?
    le risposte forse possono essere:
    1) gli appassionati sono pochi ( anche nel veneto ), magari pigri
    2) troppo campanilismo
    comunque sia gli sponsor come possono investire in un movimento che anche al vertice genera così poco interesse ?
    il risultato mi sembra che sia un disinteresse generale, anche dei media

    • gsp 15 Ottobre 2013, 00:15

      I risultati a Monza sono invece da rivedere. Sarebbe bello mandare i Leoni in giro, giusto come esperimento scientifico.

      • San Isidro 15 Ottobre 2013, 00:17

        si mandare i Leoni in giro: da Moira Orfei, al circo Medrano, al bioparco di Roma…

        • gsp 15 Ottobre 2013, 00:23

          O al flaminio…

          • San Isidro 15 Ottobre 2013, 00:27

            è in ristrutturazione (da una vita)…

          • Giovanni 15 Ottobre 2013, 08:58

            🙁

          • gsp 15 Ottobre 2013, 11:26

            va bene, ristrutturazione da due vite. ma non sarebbe interessante da vedere se il benetton in un campo che non e’ treviso fa piu’ spettatori che in casa? giusto cosi’, come esercizio statistico.

      • mezeena10 15 Ottobre 2013, 07:35

        oddio gsp io dei risultati di monza ricordo solo lo 0-82 che molto probabilmente ha sancito la fine degli aironi!

        • gsp 15 Ottobre 2013, 11:19

          Mez, ragioniamo in modo costruttivo. Glia ironi hanno portato 8,000 spettatori a Monza per la partita col Leicester. quindi quando si prende Treviso come picco massimo della partecipazione di pubblico, e soprattutto ci si fanno su le teorie, si sbaglia. il fatto che poi gli aironi tecnicamente le prendessero non rende il risultato di pubblico minore, anzi lo ingrandisce.

          • gsp 15 Ottobre 2013, 11:27

            anche nell’ultima partita, quella dell’ 82-0 c’erano piu’ spettatori che a Treviso la settimana scorsa.

        • mezeena10 15 Ottobre 2013, 14:37

          son d’ accordo che potrebbero tentare un esperimento del genere, magari in heineken..
          certo la mia era una piccola provocazione, ma davvero quando sento monza, oltre al buon gino, penso subito a quella debacle!

          • gsp 15 Ottobre 2013, 16:30

            e te credo Mez, come dimenticarla. Gino e’ rimasto segnato a vita.

          • mezeena10 15 Ottobre 2013, 17:52

            😀

  30. berton gianni 15 Ottobre 2013, 00:04

    Sono stato via un paio di giorni e mi sono “bevuto” tutto d’un fiato questo ottimo cocktail di commenti.
    Tutti ottimi e devo far i complimenti a tutti voi per la passione e competenza che ci mettete.
    Grazie Paolo, che hai il gran merito di aver creato questo.
    Resto ben convinto che non serva a nulla alle squadre italiane il partecipare alla CC.
    Così, come nel calcio, non serve a nulla alle nazionali di San Marino o di Malta partecipare alle coppe europee.
    Non mi pare proprio che in tutti questi anni di batoste, queste ultime siano servite per migliorare il loro livello…

    • gsp 15 Ottobre 2013, 00:17

      Gianni, ma l’idea delle coppe europee non è di crescere giocandole (quello è effetto collaterale). L’idea è di dare all’europa, nazioni e club possibilitá di confrontarsi. Poi c’è sempre chi vince e chi perde.

      • San Isidro 15 Ottobre 2013, 00:26

        e allora che le italiane di Eccellenza si confrontino con club del loro status, ovvero con club semi-pro e non in una competizione per club professionistici…sarebbe molto complicato organizzare una terza coppa europea, ma se si potesse i nostri migliori club di Eccellenza dovrebbero confrontarsi con i migliori migliori club del domestic celtico e delle nazioni europee emergenti (Romania, Spagna, Portogallo, Russia e Georgia), aggiungerei anche i migliori club della Pro D2 e del RFU Championship, ma anche lì, ahimè, siamo ad un livello superiore l’Eccellenza…i peggiori club del Top 14, Premiership e Pro 12 comunque non hanno nulla a che vedere con la dimensione del nostro campionato purtroppo, le sconfitte onerevoli, i pareggi (onore al Calvisano per ieri!) e le vittorie sporadiche sono troppo poche in confronto alle sconfitte pesanti rimediate in tutti questi anni…

        • Giovanni 15 Ottobre 2013, 09:01

          Sottoscrivo!

        • gsp 15 Ottobre 2013, 11:24

          la Prod2 non e’ certo semi pro. il probome ae’ con i soldi ERC di oggi prendevano parte la squadra spagnola e la selezione romena. oggi come oggi la spagnola non ha neanche i soldi e non si sa nemmeno se le altre celtiche hanno voglia di sobbarcarsi spese di trasferte lunghe e simili.

          quindi capisco le obiezioni che fai alla CC come e’ quest’anno, ma i presupposti per le competizioni che suggerisci a me sembrano non esserci. quindi rimane dove sei e giocati la CC. a prendere le carrettate siamo abituati, le vittorie sporadicissime ce le goderemo di piu’.

      • berton gianni 15 Ottobre 2013, 00:33

        Concordo con il tuo concetto ma se, riscontri alla mano, e’ questo il confrontarsi…
        Tieni conto che, ormai, e’ sempre così da tanti anni.
        Cioè, le tariffe,tali e quali, le pigliavamo identiche ad oggi.
        Dove siamo migliorati ? Che insegnamenti ” han trasmesso ” i campioni stranieri via via affrontati ?
        Credo che si debba essere realisti più del re ed accettare di affrontare livelli più consoni, con cruda onestà.

        • San Isidro 15 Ottobre 2013, 00:41

          sono d’accordo gianni…io pensavo anche a delle selezioni territoriali per l’Eccellenza, ma mi rendo conto che non sarebbero proprio la soluzione adeguata…comunque si, dovremmo confrontarci con un livello più basso…dai che il prossimo anno fate I Dogi per la Pro 12 e su nella marca sarete tutti contenti…

        • gsp 15 Ottobre 2013, 01:34

          Gianni quello che dici sono fatti inconfutabili.

          Rimane che le coppe europee le giocano vincitrici e meglio qualificate dei campionati domestici, o cmq su base di federazioni nazionali. Anche solo per confrontarsi, perchè non si migliora con le 6 partite di HC o di 6n, o anche 4n. Si migliora col pro12, SR e simili.

          • San Isidro 15 Ottobre 2013, 01:37

            d’accordissimo, ma le squadre dei campionati domestici di Galles, Scozia e Irlanda in CC non ci vanno, alle coppe europee vanno esclusivamente le loro franchigie…

          • gsp 15 Ottobre 2013, 01:55

            San, rispondevo a gianni e si era partiti dal calcio e sul fatto che le coppe europee non sono il posto dove si migliora e non sono fatte per migliorare.

  31. berton gianni 15 Ottobre 2013, 00:57

    Ciao fratello San.
    Ti dirò, nulla vs i mitici Dogi ( e ci mancherebbe ), però non solo non lo vedo un progetto realisticamente realizzabile, ma non reputo neanche che possa avere qualche concreta possibilità di successo.
    Piuttosto, rispondendo anche alla domanda nell’ultimo post di Dado, punterei a sistemare alla grande i Monigo.
    Fatte le debite proporzioni, lo vedrei come lo Stadio Olimpico della tua Roma. O come il Flaminio che doveva diventare la casa della truppa di Brunel.
    Mi spiego, riuscire ad allargare la gradinata, dotandola di tettoia ; aggiungerci una curva, anch’essa coperta.
    Aumentare i negozi, anche come stand/corner per varie aziende e il tutto per aumentare non solo la capienza ma, soprattutto per invogliare le famiglie a vivere il rugby.
    E, soprattutto, castrare gli attuali spacciatori di acqua e piscio, venduta come birra !! 🙂 🙂

    • Giovanni 15 Ottobre 2013, 09:13

      Mi sa invece che in un futuro celtico ci starebbero bene proprio i Dogi, magari con sede a Padova, che raccolgano il meglio del nord-est. Le altre due franchigie sarebbero a Milano, con riferimento nord-ovest, e Roma, che riunisca il centro-sud. Per riferimenti geografici intendo realtà di club ed accademie direttamente collegati alle 3 franchigie: clinic, allenamenti in comune, permit players, programmi di preparazione concordati e monitorati assieme. Sono un sognatore, lo ammetto, ma penso che sarebbe l’approdo ideale per lo sviluppo definitivo dell’attività professionistica in Italia. Sempre che la CL esista ancora, tra 5-6 anni.

  32. giangi2 15 Ottobre 2013, 00:58

    Dopo essermi letto i 100 commenti postati mi sento di condividere al 100% gsp. In parte (purtroppo) anche fracassosandona, impietoso, ma secondo me finchè abbiamo la possibilità di fare le coppe, facciamo bene a farle (e non durerà molto). Ovvio che la speranza al momento di entrare in celtic era di riuscire, con i prodotti dei vivai, di riotrnare nel giro di 2/3 anni ad avere squadre del livello degli ultimi super10. Se non continuiamo a fare cavolate (tipo togliere l’obbligo dell’apertura italiana che ormai era passato) per me ce la possiamo fare. Certo serve una concezione più organica dell’intero movimento, e non solo nazionale e il resto si arrangi.

  33. GiorgioXT 15 Ottobre 2013, 01:05

    Raramente ho visto scritte tante stupidaggini …

    Andiamo per ordine :
    – Non esistono squadre del 6N fuori dalle coppe europee tranne in Italia :
    in Scozia le due giocano in HC, in Irlanda le 4 pure, in Galles giocano le 3 meglio piazzate in HC ed una in Amlin, in Francia le sei meglio piazzate in HC e le altre 8 in Amlin, idem in Inghilterra.
    Francesi ed Inglesi se ne fregano se noi Italiani partecipiamo in HC, a loro crea problemi il fatto che Irlandesi e Gallesi possano curarsi poco del campionato domestico perché il posto in HC è garantito.
    – a Treviso 3-4000 spettatori è un grosso successo, ed è soprattutto merito di zone vicine come Oderzo-San Donà Portogruaro, Padova-Vicenza-Venezia. fino ad un paio di anni fa la Benetton giocava davanti a poche centinaia di spettatori.
    – In Amlin Challenge cup è sempre andata mediamente male, ma con delle significative eccezioni in passato, dire che non si è mai vinto è non conoscere.
    – Nessuno in 100 e passa interventi che abbia fatto un ragionamento semplice semplice :

    – In Italia abbiamo meno giocatori, meno qualità e meno tradizione degli altri del 6N, e questo da sempre.
    – Abbiamo concentrato i migliori in due squadre
    – Adesso chiediamoci: facendo questo abbiamo risolto qualcuno dei 3 limiti che ho citato? NO.
    Si continuano a cercare delle scorciatoie, le franchigie al posto dei club, le accademie centralizzate al posto di campionati competitivi, togliere le retrocessioni, ma non si affronta il problema di come colmare il gap che esiste sui numeri e sulla qualità (sulla tradizione c’è poco da fare, ma proprio per questo dovremmo lavorare molto di più)

    • gsp 15 Ottobre 2013, 01:37

      A me sembra evidente che il pro12 ha alzato qualitá e quantitá dei giocatori.

    • mistral 15 Ottobre 2013, 08:26

      GiorgioXT, l’analisi impietosa che fai è condivisibile, (secondo me la scala dei fattori è tradizione-giocatori-qualità, ma il risultato finale non cambia)… mi sono riletto un articolodi malfatto su RugbyClub del settembre 2011 (http://www.rugbyclub.it/numero-dei-praticanti-in-italia-il-bluff-degli-enti-scolastici/) nel quale secondo me si trova una parziale risposta all’evidentemente scollamento tra “alto livello” ed attività di base… nelle Nazioni celte, anglosassoni e galliche, l’attività di base che si fa nelle scuole, a partire dal ciclo delle primarie, non mi pare dia adito ad un “tesseramento” automatico presso la federazione, trattandosi di attività scolastica… l’invenzione degli enti scolastici italiani, al di la di poche meritevoli eccezoni (dovute ad un interesse personale del dirigente scolastico o del professore di EF) il radicamento non c’è stato, di conseguenza nessun avvio alle squadre giovanili delle società locali, di conseguenza nessun vero e significativo allargamento della base, ne tantomeno coinvolgimento di genitori, zii, nonni etc, ne alcuna visibilità locale che desse spunto o voglia a qualche sponsor illuminato (esterno al “giro”) di investire alcunchè nel rugby locale… ma i tesserati FIR sono aumentati in modo significativo, fino alla “sbrolata” dei 100.000!… è con questi mezzi e mezzucci che ci si vuole andare a confrontare con le altre realtà europee?… beh certo, pagando una tassa di ingresso di 3 ML di euri…

  34. robertobetti57 17 Ottobre 2013, 21:35

    sono 40 anni che seguo lo sport ma molto pochi che amo il rugby. La mia sensazione è che molti, fra appassionati ed addetti ai lavori, pensino più a farlo rimanere quello che è (una bella isola per il fine settimana?) piuttosto che farlo crescere e diventare “vera competizione” e “vera passione popolare”, cosa di importanza primaria in tutti gli sport. Da questo, secondo me, si deve partire.Non è cambiando in continuazione nomi e sedi alle squadre che si risolve il problema dello scarso seguito di pubblico che ha il rugby. Non è mischiando i giocatori tra una squadra e un’altra, vedi i permit players, che si accresce il senso di appartenenza a una maglia. se applicassimo questa regola allo sport più popolare del mondo, riusciremmo a diminuirne la popolarità anche in quello.Se le società facessero delle scelte un po’ più stabili forse attrarrebbero di più chi è interessato a finanziare i loro progetti, senza il bisogno di avere subito un aumento potenziale degli spettatori.
    In altri sport di squadra (pallacanestro, pallavolo, ecc.) non mi risulta che il seguito, a parte il calcio, faccia riempire gli impianti con più di 5000 spettatori di media, eppure certe aziende investono molti dei loro utili (forse causa la crisi economica oggi un po’ meno…) a sostegno di quelle società che dimostrano stabilità, serietà e passione nei loro progetti. MPS siena, ad esempio, non mi risulta abbia più spettatori della benetton rugby, ma il livello assoluto e il prestgio in europa è largamente superiore a quello dei trevigiani.
    Nel calcio, poi, non succede che squadre di medio livello non possano iscriversi al maggiore campionato con tanta facilità come succede nei nostri principali campionati di rugby.
    Tutto questo per dire che non si può prescindere dall’aspetto economico! o mettiamo in grado certi imprenditori di credere e appassionarsi al rugby, oppure questo sport rimarrà emarginato e non uscirà dal vicolo cieco dove si trova adesso. Non diamo più la colpa ad altro.Se vogliamo competere con le altre nazioni dobbiamo richiamare i migliori giocatori per farlo, così cresceranno anche i nostri vivai e sicuramente anche i nostri appassionati (vedi la nazionale con i 60000 dell’olimpico o gli 80000 di san siro!!!).Altrimenti il rugby rimarrà sempre uno sport minore, cosa che assolutamente non merita.

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