Voci dal Sudafrica: anche i Southern Kings nella nuova coppa europea?

Una intervista a un quotidiano locale, una smentita che non arriva e un silenzio che alimenta una clamorosa opportunità.

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Rabbidaniel 4 Ottobre 2013, 12:49

    Mi immagino le comode trasferte a Port Elizabeth…

    • San Isidro 4 Ottobre 2013, 17:29

      Rabbi, Porth Elizabeth sta a un’oretta da Treviso…

  2. gian 4 Ottobre 2013, 13:09

    in fondo hanno lo stesso fuso, praticamente dei vicini di casa

  3. Paolo 4 Ottobre 2013, 13:09

    non comodissime, no. Va detto che quantomeno sono sullo stesso fuso orario e che andare a Swansea o a LLanelli non è che poi ci metti così molto meno…

    • gian 4 Ottobre 2013, 13:21

      e non sarebbe da escludere che “risiedano” nella perfida albione direttamente, in fondo i soldi veri li porta la TV, mica lo stadio

      • Rabbidaniel 4 Ottobre 2013, 13:31

        Infatti avrebbe senso se si basassero in Europa. Le trasferte in SA ti possono portare via anche 2 giorni di viaggio, senza contare che si passa da una stagione a un’altra.

        • william 4 Ottobre 2013, 13:37

          Ma che senso ha che un club sudafricano venga a giocare una coppa europea?? Anche se si basa in europa come campo (cosa che immagino complicatissima per loro, logistica, finanziaria, malumori di giocatori che magari non c’hanno voglia di stare mesi in europa al freddo..) una pseudo coppa dei campioni europa deve essere il massimo del rugby europeo.

          Se non facciamo un torneo mondiale per club, in una (ad oggi improbabile) finestra del calendario

          • Rabbidaniel 4 Ottobre 2013, 13:41

            Non sono certo entusiasta e nutro i tuoi stessi dubbi. Ma se dovesse (se dovesse) essere allora sarebbe più logico che stessero in Europa come la franchigia argentina che partecipa alla Vodacom Cup è basata in SA.

          • gian 4 Ottobre 2013, 13:54

            ti posso rispondere con una cattiveria a tutte le tue domande: SOLDI, una delle franchigie SA è fuori dal super15, i giocatori non giocano ad alto livello e fremono, i conti traballano e il futuro è incerto, avere una collocazione certa e remunerativa agonisticamente valida direi che sarebbe un gran affare per i sudafricani (un club di secondo piano o dilettantistico che gli mette a disposizione campi e strutture in cambio di know how tecnico, lo trovano facile)

          • mistral 4 Ottobre 2013, 16:42

            io sono forse troppo fissato con la semantica, ma il fatto che la nuova “creatura” sia stata battezzata RCC (coppa campioni rugby) senza alcun accenno a limiti geografici, forse non è un caso… probabilmente per quest’anno il tutto finirà con un compromesso quasi all’italiana, ma il futuro del rugby professionale (e professionistico) parrebbe essere inter-continentale… il discorso “nazionale”, dal punto di vista prettamente mercantile, sta perdendo “valore” a scapito del discorso club, e di conseguenza tra le federazioni e associazioni delle stesse e le società ed associazioni delle stesse (in mancanza di un accordo che avrebbe potuto essere preso sei mesi/un anno fa, si va alla guerra con il coltello fra i denti… non so se sia un bene o un male, ma la vedo così… ciò che trovo curioso è che in tutto questo ambaradan la materia prima (giocatori professionisti e loro associazioni) senza la quale il rugby non esisterebbe, non si facciano quasi sentire…

          • mistral 4 Ottobre 2013, 16:46

            a meno che i vari “esodi” dei migliori celtitalici e dell’emisfero sud verso i club anglo-francesi (anche con il rischio di rinunciare alle rispettive selezioni nazionali) siano già di per se una risposta…i

    • Katmandu 4 Ottobre 2013, 13:35

      va beh fuso o non fuso, se basano la loro franchigia in europa è un conto, (Barcellona potrebbe essere un idea intrigante), altrimenti in linea d’aria Llanelli Porth Elizabeth in linea d’aria son solo 9954km! ci si impiega un po di più che andare fino a Londra o Barcellona

  4. davo 4 Ottobre 2013, 13:13

    mmmm ma qui ormai tutti dicono tutto….o questo “agitare le acque” serve a qualche cosa ed e’ creato ad arte, oppure tra poco ognuno se ne uscira’ con una sua massima. Ma a quando la IRB e le federazioni Inglese e Francese cominceranno a sbattere i pugni sul tavolo? o sono anche loro succubi delle leghe?

    Ma a questo punto, visto che tutti sparano tutto…. non sarebbe meglio creare una sorta di NBA Europea? boh…

  5. william 4 Ottobre 2013, 13:34

    Eh bomba. Epoi? Coppa europea con sud africani, argentini, tongani e australiani.
    Mi sembra che stiano andando tutti fuori di testa. Onestamente mi mette sempre più tristezza questo spettacolino. Va bene i soldi ma qui si sta esagerando alla grande…mah

  6. sonnyrollins 4 Ottobre 2013, 14:20

    Chissà perché non si riesce a trovare un equilibrio; voglio dire, non sono di principio contrario allo sport professionistico, ma ci stiamo avvicinando ad un modello calcistico che detesto, altri spingono verso un modello nba che pure non amo. Non riesce il rugby a produrre un modello SUO, con qualche palanca in meno e un po’ di passione in più? Così si rischia di distruggere anche la parte buona della tradizione rugbystica, che anche lei può essere di fonte di introiti, ma senza esagerare.

    • gian 4 Ottobre 2013, 14:22

      se vuoi fare il pro lo fai sul serio, non ci sono vie di mezzo, mi spiace

      • Hrothepert 4 Ottobre 2013, 14:41

        Per dirla con un luogo comune: “Era meglio quando si stava…peggio!!”.

      • sonnyrollins 4 Ottobre 2013, 16:40

        Cioè professionismo=esagerazione? perché? Anche nell’ambito dell’impresa privata ci sono forme di gestione e sviluppo diverse, senza faraonicità che portano molto spesso al fallimento. Il concetto di sostenibilità non è applicabile al rugby e in generale allo sport professionale? e perché?

        • gian 4 Ottobre 2013, 17:43

          facciamola facile facile, se vuoi fare il pro devi poter campare con i soldi che ti rende il giocare, questi soldi derivano da sponsorizzazioni o simili alle squadre che ti fanno giocare perchè gli dai un ritorno d’immagine (sponsor in senso stretto) o economico (presidenti e soci vari), ma per avere questo ritorno devi vendere il prodotto alla televisione, ai media e biglietti allo stadio (oltre al merchandising), per vendere devi dar vittorie e/o spettacolo, per dare spettacolo devi vivere per giocare a rugby (quindi allenamento, nutrizione e tutto quello che ci va dietro) altrimenti al massimo puoi giocare in eccellenza o poco più e si torna al primo discorso, non esiste una via di mezzo o si fa il dilettante per divertimento, o il semipro che si allena una volta al giorno (ma devi avere altro che ti fa campare e non puoi arrivare a certi livelli) o il pro, ma allora devi poterci vivere bene tu e lo staff e di soldi ne servono e tanti, non esistono modelli sostenibili senza tornare indietro nelle prestazioni, spiace anche a me, ma è così.
          non è questione di esagerazione, è questione di sostenibilità economica, una squadra mi costa X, quindi devo trovare X per tenerla in piedi e un Y in più per guadagnarci, come trovo X+Y sono fatti miei, quanto valga uno o l’altro fattore anche, ma è chiaro che imprenditorialmente devo provarci battendo tutte le strade possibili (e questo vale anche per le federazioni che però questo calcolo devono farlo per tutto il movimento ed anche le squadrette amatoriali per continuare l’attività), non c’è niente di male, come principio, è che quando si superano certi limiti diventa sempre più difficile cavar sangue dalle rape

  7. Dagoberto 4 Ottobre 2013, 14:38

    Personalmente, vedo all’orrizzonte tante nubi cupe; che il treno si stia andando a schiantare? La situazione è decisamente intricata, i club inglesi si sono venduti i diritti televisivi ad un terzo operatore scavalcando l’ERC, L’ERC che ha sottoscritto analoghi diritti con SKY, contratti con pieno valore giuridico, ovviamente, i club Francesi che fanno i ruffiani con gli inglesi, ma non hanno per le mani nulla di concreto, le federazioni nazionali e l’IRB, in incredibile difficoltà, non avendo molti strumenti da impiegare per far sottostare i club ai loro voleri, hanno cominciato ad alzare la voce, evidente segnale di disperata reazione all’apparente, finora, impotenza, i club degli altri paesi coinvolti nella HC e più carenti sotto l’aspetto del potere economico, attendono le decisioni del caso, mentre quelli dell’emisfero sud incominciano a rispondere ai canti delle sirene albioniche.
    Se si considera che la WRC è in vita solo da una ventina d’anni, di cui solo 15 in regime di professionismo, non sarei così sicuro che tutta questa giostra sia poi così invulnerabile :-(.

    • San Isidro 4 Ottobre 2013, 18:06

      Ciao Dago, scusa l’OT, volevo sapere se avevi visto la mia risposta alla tua domanda sul perchè la Rugby Roma ha i colori bianconeri nell’articolo sul Tre Fontane di qualche giorno fa…

  8. 22metri 4 Ottobre 2013, 14:54

    Toh, l’avevo detto giusto un paio di giorni fa…. Giovando a fantarugby….

  9. gsp 4 Ottobre 2013, 15:20

    a dire la verita’ la notizia rilevante era il nuovo SR, revamped e senza argentina. penso che li sia piu’ chiaro e fattibile.

    invece, partecipare alla nuova HC penso sia boutade del giornale. LNR e PRL in questa fase darebbero posti a tutti, anche 3 a Gavazzi se li chiede.

  10. fracassosandona 4 Ottobre 2013, 17:28

    Pare che alla prossima RCC parteciperanno per esclusivi meriti sportivi anche gli Harlem Globetrotters, il cirque du soleil e il carro vincitore dell’ultimo carnevale di Rio…

  11. San Isidro 4 Ottobre 2013, 18:04

    Questi Southern Kings non si danno pace…

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